Mi ha favorito addirittura la sua biografia!
UgoUna presentazione abbondante, ecco. Non ho voluto lesinare.
ElenaE si è data tutta questa pena per fare una scommessa con me?!
UgoSi fa una scommessa per guadagnar qualche cosa.
ElenaMa è una scommessa inverosimile, una scommessa già perduta!
UgoDa quell'onestissimo avventuriero che mi pregio di essere, l'avverto che l'imbroglio c'è.
ElenaLei può imbrogliare fin che vuole: con l'imbroglio non le riescirà certo di fabbricare un Wagner per suo uso e consumo. (Ridendo un po' e burlandosi di lui) Via!.. «I Maestri Cantori» senza la «Canzone del Premio»
Ugo(interrompendo) È come dire un corpo senz'anima o un pasticcio di pernici senza pernici.
ElenaAssolutamente!
UgoMa io non ho mai pensata una simile sciocchezza!
Elena(con un salto di stupore) E la scommessa?!
UgoUn piccolo espediente, signora! Il culto wagneriano che ella professa me lo ha felicemente ispirato soccorrendo l'ansia che avevo di vincere quel suo mutismo ostile. Ora, il mio monologo e il suo solitario si sono mutati in dialogo; io parlo con lei, lei parla con me: ciò che avevo stabilito di guadagnare, l'ho guadagnato. Come vede, l'imbroglio c'era.
Elena(allontanandosi un po' dallo scrittoio per allontanarsi da lui) Molto furbo!
UgoSì, non c'è male: abbastanza.
ElenaE, con tutta la sua furbizia, non ha avuto il dubbio che della scommessa mi sia servita io per appurare finalmente chi fosse lei?
UgoConfesso che a questo non avevo pensato. (Poi, con sarcasmo vendicativo) D'altronde, io non potevo sperare che in lei destasse tanta curiosità la mia povera persona. Ne sono orgoglioso!
Elena(in uno stato di irrequietezza graziosa, va un po' di qua, un po' di là, gingillandosi con un qualche oggetto preso a caso.) Non incomodi il suo orgoglio, sa. Non c'è di che. La mia curiosità? Sfido, io! Da che sono in viaggio, dovunque io vada, mi trovo sempre lei davanti!
Ugo(codiandola) Dica piuttosto che mi trova sempre alle sue spalle. (Difatti, in questo punto, si trova precisamente alle spalle di Elena, che guarda una carta di musica sul pianoforte.) Io non faccio che seguirla.
Elena(con simulata ingenuità) Davvero? Credevo che si trattasse di coincidenze casuali.
UgoMi affaticai tanto per partire da Napoli col medesimo treno con cui partì lei!
Elena(continuando a simulare) Si vanta di uno zelo del quale non la credo capace. Alla stazione di Napoli, lei non c'era.
UgoIo le dico che c'ero.
ElenaLei non c'era.
UgoCi ero! Ci ero! Le assicuro che ci ero!
ElenaMa no.
UgoCerchi di ricordare. Badi che avevo la barba.
ElenaUna barba finta?!
UgoUna barba vera. Una barba mia.
ElenaE che ne ha fatto?
UgoLa lasciai a Roma.
ElenaAl bagagliaio?
UgoMentre ella era al restaurant, andai a farmela radere.
ElenaPerchè?
UgoCredetti utile sembrare un po' meno brutto e un po' più giovane.
ElenaA chi?
UgoNon certo al capotreno. A lei, s'intende.
ElenaSicchè, con quel suo inseguimento senza barba, si riprometteva di conquistarmi?
Ugo(atteggiandosi a modesto) Io non aspiravo che a farle tollerare la mia presenza, di cui mi proponevo di offrirle la costante assiduità. La disturbo con la mia presenza?
ElenaOgni tanto lei mi domanda se mi disturba. È lo stesso che domandare come va l'appetito a un poveretto che stia soffrendo il mal di mare.
UgoIo sarei il mal di mare?!
ElenaUn ostinato corteggiatore è anche peggio per una signora che viaggia sola.
UgoNon tutte le signore che viaggiano sole sono afflitte da una simile idiosincrasia.
ElenaTutte le signore rispettabili come me! Ma lei non lo sa nemmeno che io sono una signora rispettabile!
UgoSe non lo sapessi, le avrei già mancato di rispetto. In fondo, perchè sono così noioso, io? Perchè so che lei è rispettabile. Vuol vedere che lo so? Le mostrerò gli appunti da me raccolti sul conto suo quando a Napoli cominciai ad occuparmi di lei. Monologavo nel mio taccuino. (Lo cava di tasca.)
ElenaIl pigliare degli appunti sul conto d'una signora fa parte delle attitudini di avventuriero?
UgoNaturalmente. Legga queste paginette. (Le porge il taccuino, aperto.)
Elena(sedendo sul bracciuolo d'una poltrona, prende il taccuino e guarda.) Ha una bruttissima calligrafia!
Ugo(sedendole accanto, sopra una sedia.) Sì, la calligrafia non è bella
ElenaMa come si fa a leggere?!
UgoNon leggo io stesso perchè ella potrebbe credermi intento a mutare il testo. Si regoli: ho un g che sembra una f, un b che sembra una h, un p che sembra un y, e faccio allo stesso modo la n, la r, le s, la z, il v e il c.
ElenaMa è un rompicapo!
UgoTutto sta a farci l'occhio.
ElenaMi ci proverò. (Cerca di decifrare:) Qua su, si capisce: è il mio nome: «Elena Lamberti Ardori». Poi?.. (Continua a decifrare:) «Vedova che ha avuto un» (A Ugo:) Un che?
Ugo«Un marito».
ElenaCi sono delle vedove che non lo hanno avuto?
UgoSicuro! E non le nego che io, sulle prime, sospettai che lei appunto non lo avesse avuto.
Elena(offesa) Mi meraviglio!
UgoMa visto che fu un sospetto passeggero
ElenaAndiamo avanti. (Fissa un punto della paginetta) Che dice qui?.. «Il quale marito»
Ugo(spiegando) Il quale marito di questa vedova
Elena(decifrando:) «il quale marito non è morto» Eh?!
UgoLei ha troncata la frase. Riunisca le parole in un sol fiato: «Il quale marito non è morto di morte naturale».
ElenaQuesto è vero. (Con un sospiro) Mah!.. (Poi, leggendo in un tono di tristezza:) «Egli si uccise con un colpo di rivoltella dopo qualche mese di manicomio». (A Ugo:) Di manicomio?!
«Di matrimonio». Io ricordo di avere scritto: «matrimonio».
Elena(legge con la medesima intonazione malinconica ed enfatica:) «Egli si uccise con un colpo di rivoltella dopo qualche mese di matrimonio perchè era un areostatico».
UgoMa che areostatico! «Un nevrastenico».
ElenaNo: questo è inesatto.
UgoEffettivamente, doveva essere non un nevrastenico, ma addirittura un pazzo se preferì un colpo di rivoltella a una moglie come lei.
ElenaPer sua norma, mio marito fu il più saggio degli uomini!
UgoMi affretto a crederlo, perchè riconosco una incontestabile competenza nella donna che lo ha amato e che certamente lo ama tuttora.
ElenaAnche questo è fantastico. Come fa a sapere che lo amo tuttora?
UgoNe dubiterei soltanto se egli fosse vivo.
Elena(con severità) Lei si permette delle insinuazioni!
UgoMa no Non si adombri. Legga ciò che segue. Nel mio taccuino è consacrata la sua fedeltà coniugale. Sarà soddisfatta di me.
ElenaVediamo. (Legge con facilità:) «Per quanto riguarda la causa del suicidio, risulta nettamente esclusa l'ipotesi che egli abbia avuto dei dispiaceri da sua moglie»
UgoEcco: ora ci ha fatto l'occhio.
Elena(continuando:) «La quale»
Ugo(spiegando) La quale moglie del marito suicida
Elena(legge velocemente:) « avendo dato prova di serietà e di rettitudine fin da quando, adolescente, rimase orfana e sola, era andata a nozze con la reputazione di possedere tutte le qualità per renderlo felice».
UgoHa capito?
ElenaSì, questo è carino. La ringrazio. (Voltando la paginetta) E che altro c'è?
UgoPiù nulla. Punto e basta. (Fa per riprendere il taccuino.)
(Si levano tutti e due con molto brio.)Elena(guardando la paginetta seguente) No, no!.. Qui ce n'è dell'altro! C'è un numero.
UgoNon guardi, non guardi. Un numero scritto a casaccio.
ElenaÈ l'età che mi ha attribuita: venticinque anni. (Rendendogli il taccuino) Rinnovo i ringraziamenti. È stato generoso.
UgoGlieli ho forse aumentati?
ElenaÈ stato generoso, perchè me ne ha tolti.
UgoQuanti ne ha, in sostanza?
ElenaIo crederei di averne ventotto.
UgoIl che significa che ne ha trenta.
ElenaAh, no. Adesso esagera!
UgoMe ne duole per lei se non li ha.
ElenaPerchè?
UgoPerchè una vedova che non ha ancora trent'anni è una vedova immatura. Troppo giovane. Non può avere l'esperienza necessaria per apprezzare abbastanza lo stato vedovile!
ElenaÈ una bella seccatura, sa, lo stato vedovile!
UgoÈ lo stato ideale. Suol dirsi che la carriera della donna è il matrimonio. Lo ammetto. Ma il matrimonio è poi anche il suo domicilio coatto. Ebbene, la vedova è una donna che ha compiuta la sua carriera e che dal domicilio coatto se l'è svignata. Conti giusti con la società e indipendenza definitiva. Io mi riferisco, s'intende, ai costumi dei nostri paesi. Altrove, è diverso. Altrove, la donna non ha nessuna ragione di aspettare la morte dell'uomo. Essa, per avere la sua indipendenza, fa una cosa un po' più allegra: non se lo piglia per marito.
ElenaLei sta per regalarmi una seconda apologia delle americanine. È un vero tic il suo!
UgoCioè cioè cioè Non vorrei essere frainteso. Io adoro la fanciulla americana per tutti i vantaggi che la sua indipendenza offre a noialtri uomini; ma sono troppo buongustaio per non preferire alla fanciulla americana la vedovella italiana. Perchè, veda, la vedovella italiana, per noi, è come la fanciulla americana con quel tanto di più che nella fanciulla americana dev'essere quel tanto di meno.
Elena(con disgusto) «Quel tanto di meno, quel tanto di più» Lei ostenta un materialismo stucchevole!
UgoNon so quello che intenda per materialismo; ma, senza dubbio, io non vivo nelle nuvole. Mi ci troverei a disagio.
ElenaIo, invece, ci vivo e mi ci trovo divinamente!
UgoCiò mi dispiace non poco, perchè non avrò modo di pervenire fino a lei.
ElenaIn areoplano.
UgoBatterei il récord del capitombolo. Non mi conviene.
ElenaAllora, si rassegnerà a guardarmi col canocchiale.
UgoIl canocchiale è come la speranza: ci mostra vicine le cose che sono lontane. Sicchè, guarderò e spererò.
ElenaChe cosa?!
UgoNon so Che lei, un giorno o l'altro, caschi
Elena(tagliandogli la frase, con vivo risentimento) Signore!
Ugodalle nuvole.
ElenaNon le hanno detto qual è la mia divisa?
UgoNo, non me l'hanno detto. Nei miei appunti, difatti, non c'è.
ElenaGlielo dico io. (Con un accento lirico:) «Verso la via più alta».