Ma io non ricomincerò certo da capo. Il succo è che io sono impiegato presso Stefano Baldi.
Don Fausto(mettendogli una mano sulla spalla) Forse, potreste essere l'uomo che mi ci vuole. Avete influenza su questa bestia rara?
ValentinoBestia rara siete voi.
Don FaustoInsomma, avete influenza su questo sedicente poeta?
ValentinoSe non ritirate il «sedicente», non possiamo andare avanti.
Don FaustoRitiro il «sedicente».
ValentinoTutte le persone che campano a spese di qualcuno hanno un po' d'influenza sul medesimo. Io, poi, oltre a campare a spese di Stefano, gli sono anche parente. Sissignore! Discendiamo dallo stesso ceppo.
Don FaustoDa Adamo ed Eva?
Valentino(contraffacendolo) «Da Adamo ed Eva!» (Carezzandogli il mento) Quanto siete grazioso!
Don FaustoGiù le mani!
ValentinoGli sono cugino in terzo grado, e cavatevi il cappello!
Don FaustoIo me lo caverò se riescirete a farmi dare le mille e settecento lire che mi deve.
ValentinoStefano ha preso da voi mille e settecento lire di saponi?!
Don FaustoMa che saponi! Sono cinque anni che ho smessa la fabbrica perchè insieme con mio cognato quello che perdette il posto al Museo aprii in via Costantinopoli un magazzino d'antichità. Neppure questo sapete?
ValentinoChi volete che si dia la pena di parlarmi di voi?!
Don FaustoIo misi un comunicato nei giornali.
ValentinoUn altro!
Don FaustoChe c'è di straordinario? Per questo ci sono i giornali: per metterci i comunicati.
ValentinoBel concetto che avete del giornalismo!
Don FaustoVeniamo al fatto.
ValentinoVeniamo al fatto.
Don FaustoLa bellezza di otto mesi fa, il vostro signor cugino in terzo grado prese da noi una cornice e due sedie.
ValentinoUna cornice e due sedie, mille settecento lire?!
Don FaustoLa cornice, settecento; e le sedie, cinquecento ognuna.
ValentinoDio sa quante volte mi sarò seduto su cinquecento lire e non me ne sono mai accorto!
Don FaustoGli avrò scritto più di venti lettere.
ValentinoE lui?
Don FaustoLui, niente! Come se non ne avesse ricevuta nemmeno mezza.
Valentino(cacciandosi in tasca la pipetta spenta) Non ci badate: è un po' distratto.
Don Fausto(scaldandosi) Un po' distratto?
ValentinoDel resto, la distrazione, si sa, è la malattia di tutti i poeti.
Don Fausto(alzando la voce) Ma lo guarisco io di questa malattia!
Valentino(toccandogli la pancia come si fa carezzando un cavallo) Buono, buono, don Fausto!
Don FaustoGiù le mani!
ValentinoUno di questi giorni, gli parlo io.
Don FaustoOggi ho delle scadenze e mi necessita il contante per fare onore alla mia firma. Per mezzogiorno al più tardi, il mio conto dev'essere saldato.
ValentinoPer mezzogiorno, è un po' difficile. Questa è l'ora in cui Stefano è chiuso nel suo studio, e guai a disturbarlo!..
Don FaustoChiuso o non chiuso, se fra un'ora non sono soddisfatto, mando al vostro signor parente uno sveglierino per atto d'usciere e metto
Valentino(continuando subito) Un comunicato nei giornali.
Don Fausto(fermamente) Nè più nè meno.
ValentinoCosì Stefano vi risponderà in versi.
Don FaustoE io lo chiamerò imbroglione in prosa.
ValentinoMa, dico: che modo di parlare è questo?!
Don FaustoE voi perchè mi stuzzicate?
SCENA III
DON FAUSTO, VALENTINO, TERESATeresa(venendo dal fondo) Che c'è, che c'è, Valentino?
Valentino(a Don Fausto) Questa è sua moglie. Fate il gentiluomo con lei. (A Teresa) Non c'è niente, signora Teresa. Niente di serio. C'è soltanto il signor Fausto Cantajello, qui presente, il quale avrebbe un conticino di mille e settecento lire da farsi saldare. Una cornice e due sedie.
Don FaustoDue sedie a bracciuoli, Errico Quarto puro
Valentino(a Teresa) Devono essere quei due seggioloni con quella spalliera (fa dei gesti descrittivi.)
Don FaustoA servirvi. Su quei due seggioloni pare certo sia stato seduto Errico Quarto in persona.
ValentinoE diamine! (Gesto analogo) Se ne vede ancora l'impronta.
Don FaustoLa cornice, poi, ha contenuto il primo ritratto a olio di Napoleone I.
ValentinoHo capito: è per questo che Stefano ci ha messo il ritratto suo.
Teresa(che si trova alla destra di don Fausto) Sì, ma io non credo che per oggi mio marito abbia disponibile questa somma. Dovreste avere la bontà di pazientare.
Don Fausto(che ha udito poco, a Valentino) Dovrei avere la bontà di che?
ValentinoA sinistra, a sinistra, signora Teresa.
TeresaA sinistra!?..
ValentinoA destra è sordo. Parlategli a sinistra.
Teresa(passando alla sinistra di don Fausto) Dicevo che dovreste avere la bontà di pazientare.
Don FaustoAh no, signora mia. Ho già spiegato al cugino in terzo grado di vostro marito le ragioni per cui non posso più pazientare.
Teresa(deviando involontariamente) Valentino!
Valentino(accostandosi con zelo) Comandate.
Teresa(piano) Lo sapete che Stefano non vuole che vi si conosca come suo cugino
ValentinoÈ vero, sì, ogni tanto me ne dimentico.
Teresa(affettuosamente) Ha i suoi principii Dobbiamo rispettarli
Don FaustoDunque, signora, che si decide?
TeresaChe volete che vi dica?.. Io non ho l'abitudine d'incomodare mio marito per simili faccende. E oggi, meno che mai. Tutt'al più, quando saprò che ha dei quattrini
Don FaustoQuando saprete che ha dei quattrini, cara signora, sarà troppo tardi. Per fortuna, (cavando una carta da una tasca) il conticino è firmato da vostro marito a mo' di obbligazione. Ecco qua. (Lo mostra) Il termine è trascorso da un pezzo; e quindi io ricorro ai ferri corti.
ValentinoIntimazione per atto d'usciere e pubblica denunzia nei giornali della città.
Teresa(spaventata) Dio mio! Che dite mai!?
Intimazione per atto d'usciere e pubblica denunzia nei giornali della città.
Teresa(spaventata) Dio mio! Che dite mai!?
Don FaustoD'altronde, io ragiono così, cara signora: chi possiede un villino a Posillipo, costruito, per giunta, a bella posta con parecchie decine di migliaia di lire, e va in carrozza invece d'andare in tram o a piedi come vado io
Valentino(interrompendolo) Poveretto! Con quella pancia!
Don Fausto(inalberandosi) Con questa pancia vado a piedi, e ci vado a fronte alta. Ciò che mi stupisce è che il signor Stefano Baldi
Valentinovada in carrozza a fronte bassa.
Don FaustoA fronte bassa dovrebbe andarci, visto che non mantiene i suoi impegni!
TeresaMa, signore, voi vi permettete di dire delle enormità!
Don FaustoA me non piace di offendere nessuno; ma se mi si tocca in quel poco che ho fatto coi miei sudori, non transigo.
ValentinoLa cornice di Napoleone l'avete fatta con i vostri sudori?!
Don Fausto(con energia) Precisamente!
ValentinoE allora è un altro paio di maniche!
Don FaustoBreve breve, signora mia. I tempi sono tristi. Con l'abbondanza di antichità che c'è sulla piazza e con la moda dello stile libertino, io a stento mi tengo a galla. C'è qualcuno che gioca a farmi affogare? E io lo tiro giù con me, e ci si affoga insieme. Quando vostro marito, dopo otto mesi di preghiere, non si fa vivo, male parole, saette, uscieri, comunicati, scandali, senza misericordia!
Teresa(tremando) No, per carità! Piuttosto sentite sentite, signore: cercherò di provvedere io.
Don FaustoUn'ora di tempo avete.
TeresaValentino mio, soltanto voi potete aiutarmi.
ValentinoPer voi, qualunque cosa, signora Teresa; ma io non so veramente
TeresaConoscete qualche agenzia di pegnorazione?
Valentino(con prosopopea faceta) Vi prego di credere che io le conosco tutte!
TeresaForse, però, qui, a Posillipo, non ce ne sono.
ValentinoV'ingannate. In queste aure balsamiche esse fioriscono benissimo.
TeresaE dite: dagli orecchini che porto quanto si potrebbe ricavare?
ValentinoMa come! Voi vorreste?!
TeresaÈ la sola risorsa che ho.
ValentinoEcco poi un altruismo che mi urta i nervi.
Don Fausto(s'accorge che l'affare è in via di soluzione e si apparta per dar loro agio di confabulare liberamente.)
Valentino(osservando gli orecchini) Si arriverebbe appena alle mille e cento, alle mille e duecento
TeresaAltre centodieci lire le ho di economie
ValentinoE ne mancano ancora parecchie!
Teresa(animandosi) Un'idea!.. Me le faccio prestare dalla zia Matilde. Sì, sì! E andrete proprio voi a chiedergliele da parte mia. Le siete molto simpatico e non si negherà.
ValentinoE voi credete che per le mie attrattive la zia Matilde vi aprirà la sua borsa?
TeresaÈ stata sempre affettuosa con me. Mi ha fatto da mamma quando sono rimasta orfana.
ValentinoE ha sperperato quel poco che avevate di vostro.
TeresaPer la mia educazione.
ValentinoGià, voi siete d'una buona fede meravigliosa
TeresaInsomma, Valentino, non divaghiamo adesso. La presenza di quell'uomo mi agghiaccia il sangue nelle vene. Sbrighiamoci. Prima di tutto, gli orecchini. (Se li toglie e glieli consegna.) Le cento e dieci lire sono queste. (Le prende da un portafogli che ha in petto.) Le avevo raggranellate per fare una bella sorpresina a Stefano; mah!.. pazienza! (Le unisce agli orecchini.)
Don Fausto(guarda con la coda dell'occhio.)
Valentino(intascando tutto) E per il resto, speriamo nel miracolo della zia.
TeresaMadonna santa, con la vostra diffidenza mi scoraggiate!
ValentinoPerchè diffidenza? Ho detto: «speriamo». (A don Fausto, con un cenno della mano) A voi! Accidente d'un antiquario! Venite con me.
Don Fausto(gli si accosta offrendo l'orecchio sinistro.)
ValentinoVi pagheremo.
Don FaustoSono a voi. (A Teresa, cavandosi il cappello) Tanti complimenti.
TeresaBuon giorno, signore.
ValentinoPer questa volta, farete riposare i giornali e l'usciere, caro il nostro Don Fausto.
Don FaustoNon lo giurerei ancora.
Valentino(sbadatamente, se lo prende a braccetto dal lato destro) Siete un animale! (Si avviano per il viale.)
Don Fausto(che non ha udito) Sono che cosa?
Valentino(passando subito alla sinistra di lui e riprendendoselo a braccetto) Siete un animale!
Don FaustoMi pare che per dirmi questo potevate restare a destra.
Valentino(allontanandosi con lui) No! a sinistra, mio diletto amico! A sinistra! (Spariscono.)
Teresa(cercando di farsi sentire pur moderando la voce) Tornate presto, Valentino. Sono sulla corda.
La voce di ValentinoIl tempo materiale ci vuole.
TeresaLa zia è qui presso. E poi, un po' di sveltezza!
La voce di Valentino(che s'allontana) A sinistra, caro il mio bestione!
Teresa(tuttora pensosa per questo incidente, siede sul sedile di legno e sospira, preparandosi pazientemente ad agucchiare.)
SCENA IV
TERESA e STEFANOStefano(facendo capolino dall'uscio che era chiuso) Teresa!
Teresa(con un lieve sussulto) Stefano?
StefanoHo sentito un borbottìo un vocìo
TeresaAh sì era Valentino che parlava animatamente con un uomo
StefanoCon chi parlava?
TeresaCon un suo amico, credo.
StefanoValentino potrebbe fare a meno di ricevere i suoi amici in casa mia. Sono quasi sempre degli straccioni. T'incarico di dirgli, senza mitigare, che io non voglio.
TeresaGlie lo dirò.
Stefano(s'avvicina a Teresa e con una certa vanità dissimulata le mette sotto il naso una busta aperta che ha tra mano.)
TeresaChe profumo!
StefanoÈ una lettera della principessa Heller.