Ebbene, Normanno, si volse ad esso il padrone, voi v'incamminate ora per procurare qualche buona salvaggina alla nostra mensa?
Questo appunto era il mio disegno. Vostro Onore desidera di esser presente alla caccia?
No, no rispose ser Guglielmo dopo aver volta un'occhiata alla figlia, cui la sola idea di veder morto un capriuolo facea impallidire, e che nondimeno, se il padre le avesse mostrato desiderio di seguire Normanno, non avrebbe forse manifestato ripugnanza veruna.
Il boscaiuolo fece un moto molto simile allo stringersi nelle spalle.
Là è davvero una cosa che scoraggia, il servir padroni che non amano di assistere alla caccia. Spero che il signor Sholto non tarderà a ritornare, e allora troverò con chi barattare parola; perchè, quanto al sig. Enrico, è ben vero che vorrebbe far la vita ne' boschi dalla mattina alla sera; ma gli stan sempre attorno con quel benedetto latino, sicchè può dirsi un giovine perduto; non diventerà mai quel che si dice un uomo. Oh! la cosa non andava così ai tempi del defunto lord Ravenswood; tutta la casa era sossopra quando si dovea ammazzare una damma; il Lord seguiva i cacciatori; atterrato l'animale, gli si presentava il coltello da caccia, e non dava mai meno d'un dollaro per ricompensa. Oh! in questo genere ha il suo gran merito anche Edgardo Ravenswood, quel che chiamano il sere di Ravenswood; sfido chi mi trovi il miglior cacciatore di lui nel paese, e povero quel cervo ch'ei si prefigge atterrare! Ma pur troppo da questa parte di montagna non si sa più che cosa sia caccia.
Nè l'argomento, nè lo stile di tale arringa erano fatti per dar gusto al lord Cancelliere; il quale dovette comprendere che il boscaiuolo quasi apertamente lo disprezzava, e gli facea un delitto di non dilettarsi della caccia; diletto che, in quei tempi e in quella contrada, consideravasi come naturale, e presso che indispensabile ad ogni vero gentiluomo. Ma il boscaiuolo in capo, essendo persona tenuta in certo conto, e godendo in tutti i castelli il privilegio di una tal qual franchezza di parlare, ser Guglielmo non fece altra cosa che sorridere rispondendo che in quel giorno dovea pensare ad affari, diversi assai dalla caccia. Nondimeno, traendo fuori la borsa, regalò a titolo d'incoraggiamento un dollaro al suo boscaiuolo. Lo scaltro, nel prenderlo, diè a divedere quell'aria con cui il cameriere d'un grande albergo riceve da un uom di provincia una mancia doppia di quella che avea sperato; vale a dire, con un sorriso in cui scorgeansi, la soddisfazione pel dono ricevuto, e il dileggio alla stupidezza del donatore.
Vostro Onore non sa il viver del mondo, gli disse; quando si è mai veduto pagare il servigio prima di averlo ricevuto? Come vi regolereste adesso se mi sfuggisse il cervo, dopo aver buscata la mancia?
Suppongo, rispose sorridendo il Cancelliere, che non m'intendereste, e perderei il fiato, se volessi parlarvi della conditio indebiti.
No, in coscienza che non intenderei; sarà, non ne dubito, qualche frase legale; ma
Al mondo non v'è re, per quanto vaglia,
Che sappia cavar sangue a una muraglia.
Vostro Onore conosce il proverbio. Però io sarò giusto con voi, e se il fucile fa fuoco, e se la polvere è buona, vi porterò un pezzo di salvaggina che avrà il lardo alto due pollici sulle coste.
Intanto che il boscaiuolo si allontanava, il padrone lo richiamò, chiedendogli se veramente il sere di Ravenswood fosse così bravo e buon cacciatore come veniva decantato.
Se è bravo! rispose Normanno, non ve l'ho detto? Poi, ascoltatemi. Io era nel bosco di Tyningham, un dì che il vecchio lord Ravenswood andava alla caccia; avea fatto uscire un cervo di tre anni che egli credeva già sfinito, quando l'animale arrabbiato si rivoltò correndogli addosso, e l'avrebbe, penso, sventrato, se Edgardo, che compiva appena i sedici anni, non si fosse spinto avanti, e con un colpo del suo coltello da caccia tagliato il garetto alla bestia.
Ma tira bene a segno, come odo che adopera bene il coltello?
A una distanza di ottanta passi colpirebbe un dollaro posto fra il mio pollice e il mio indice, e per un marco d'oro mi prendo l'assunto di tenercelo contro. Che cosa si può pretendere di più, da un occhio e da una mano, dalla polvere e dalle palle?
Sì, sì è molto; ma noi vi facciamo perdere il tempo; addio, buon Normanno.
Il boscaiuolo allora si addentrò nella foresta, sicchè ser Guglielmo e la figlia più nol vedevano, ma l'udivano a quando a quando cantare, con voce, forte da prima, e i cui suoni s'indebolivano a proporzione dell'allontanarsi, le seguenti ottave, cui forse altre ne vennero dopo, non giunte a nostra notizia.
Appena batte la claustral dïana,
Povero fraticel sorgi dal letto,
Ma vi resti il prïor; per lui campana,
Per lui non v'è di regole precetto.
Così, o spiri scilocco, o tramontana,
Quand'odo il gallo, imbraccio il mio giubbetto,
E corro alla campagna a più non posso;
Ma il mio padrone dorme ancor di grosso.
Così soggetto alla medesma legge
Vedi per gioghi carchi di spavento,
Non men tapino del pastore il gregge,
Cercar fra i rovi scarso cibo a stento;
Ma un bel frascato del giardin protegge
Dal raggio estivo e dal furor del vento
La capriola che mertò favore
Da lei che vinse il cor del mio signore.
Che questo mariuolo (disse il lord Cancelliere, poichè la voce di Normanno non si faceva più udire) abbia servito la famiglia di Ravenswood? Alla premura con cui ne parla, si direbbe di sì. Tu, Lucia, dovresti saperlo, perchè non v'è contadino nelle vicinanze di cui tu non abbia voluto conoscer la storia, come se fossi obbligata da qualche legge di onore a cercarla.
Non sono sì abile, quanto il pensate voi padre mio, nelle cronache del paese; credo però che Normanno in sua giovinezza abbia servito il vecchio Lord, e che dalla sua casa, siasi trasferito ad Edrington, donde il prendeste al vostro servigio. Se volete sapere maggiori particolarità, intorno ai Ravenswood, non potete volgervi meglio che alla vecchia Alisa.
E che importa a me la storia di costoro? Ho forse io affari con questa gente?
Vi dico ciò, padre mio, perchè poco anzi facevate interrogazioni a Normanno, intorno al giovine Ravenswood.
Perchè non aveva altro da chiedergli, figlia mia. E chi è questa Alisa di cui mi parli? tu conosci tutte le vecchie del contado.
Sicuramente, padre, che le conosco. Altrimenti, come potrei soccorrerle nei loro bisogni? Quanto poi ad Alisa ella è veramente la regina delle vecchie; non vi è leggenda, o storia del paese che questa donna non sappia a memoria. É cieca la povera creatura, ma quando vi parla, si direbbe che legge in fondo del vostro cuore. Standomi con essa, mi è accaduto spesse volte di voltarmi in là e nascondermi il viso, come se mi vedesse cambiar di colore, benchè orba come vi ho detto, e lo è da vent'anni. Voi dovreste farle meco una visita; non fosse altro che per poter dire che avete veduta una vecchia povera, cieca, paralitica, e che nondimeno ha il tuono, i modi, il linguaggio superiori al suo stato, e che debbono far maraviglia agli altri, come la producono in me, ogni qualvolta la vedo. Andiamo a trovare Alisa, padre mio; non siam lontani dalla sua capanna, che un quarto di miglio.
Ma tu non rispondi alla mia interrogazione, Lucia; chi è questa donna, ti chiedo, e che razza d'affari ha coi Ravenswood?
É quanto io non so. Credo abbia ricevuto il vitto in quella famiglia, e che, se rimane qui, sia perchè ha due nipoti al vostro servigio. Ma vi sta a suo dispetto, perchè la povera creatura sospira sempre i giorni che ha passati vicino ai suoi vecchi padroni.
Ma tu non rispondi alla mia interrogazione, Lucia; chi è questa donna, ti chiedo, e che razza d'affari ha coi Ravenswood?
É quanto io non so. Credo abbia ricevuto il vitto in quella famiglia, e che, se rimane qui, sia perchè ha due nipoti al vostro servigio. Ma vi sta a suo dispetto, perchè la povera creatura sospira sempre i giorni che ha passati vicino ai suoi vecchi padroni.
Gliene sono ben tanto obbligato! Mentre i suoi nipoti mangiano il mio pane, ella sospira una famiglia, che non potrebbe più essere di alcun vantaggio nè a lei, nè a chicchessia d'altri.
Padre mio, voi fate ad Alisa un torto che ella non merita. Non la credeste già mercenaria; morirebbe di fame piuttosto che accettare un soldo per carità. É un poco ciarliera, come il sono, generalmente parlando, i vecchi quando si mettono a contare le storie della lor gioventù, e parla dei Ravenswood, perchè è vissuta lungo tempo nei lor poderi. Ma ella vi è grata, ne son certa, della vostra bontà, e s'interterrebbe più volentieri con voi che con qualunque altra persona. Venitela a vedere, padre mio, ve ne prego, veniteci.
E traendosi dietro il padre colla libertà propria ad una figlia che sa di essere molto amata, lo fece incamminar sul sentiero che alla capanna della vecchia Alisa guidava.
CAPITOLO III
Più vortici di fumo sovrastanti
Alle cime degli alberi conserti,
Fecero alfine accorti i vïandanti
D'uomini abitator di que' deserti.
Lucia serviva di guida al padre, che ben ne avea d'uopo, perchè, tutto inteso alle sue meditazioni politiche, e alle cure della società, non sapea camminare pei proprj dominj, tanto più che i doveri del gran cancellierato lo teneano a Edimburgo la maggior parte dell'anno. Lucia invece, passava quivi le intere stati, e, o fosse inclinazione, o fosse perchè non avea meglio che farsi, non eravi in que' dintorni un viottolo, un'altura, una macchia che la donzella non conoscesse perfettamente.
Dicemmo che agli occhi del lord Cancelliere non erano indifferenti le bellezze della natura, ma, per rendergli giustizia, dobbiamo aggiungere ch'ei le vedea con nuovo diletto, quando gli era spositrice nel contemplarle l'amabile Lucia, che appoggiandosi al braccio del padre, con soavi ed affettuosi modi, lo sollecitava ad ammirare, ora una quercia gigantesca che avea disfidato il poter de' secoli, or belle lontananze portate all'occhio da un foro aperto in linea retta per mezzo alla serie delle siepi che ricigneano i tortuosi viali di quelle specie di labirinti, or vaghe pianure, or ricchi poggi, talvolta il mare, che colle sue onde, allora tranquille, allo specchio d'un placido lago rassomigliava.
Nel fermarsi a godere una di queste prospettive, Lucia avvertì il padre che mancavano appena due passi per giungere alla capanna della vecchia da lei protetta. Di fatto, tenendo un sentieruolo che girava attorno di una collinetta, giunsero in una capanna situata in oscura e profonda valle, e priva di luce come gli occhi di colei che vi soggiornava.
Pendea al di sopra di questa capanna una discoscesa rupe, la cui sommità minacciava di seppellire, cadendo, sotto le proprie rovine il misero edifizio che sotto di essa ascondevasi. Fabbricate di terra ne erano le muraglie, e il tetto coperto di stoppia, trovavasi in tale stato che additava necessità d'istantanea riparazione. Solo una lieve colonna di fumo che saliva lungo l'altezza della roccia, dimostrava abitato quell'edifizio, e additava in uno l'economia prodotta da povertà di chi entro vi si riparava. Entro un orto cinto da una siepe di sambuco, che solo imperfettamente ne muniva l'ingresso, vedeasi la vecchia, seduta in poca distanza da alcuni alveari, da cui ritraeva i principali modi della sua sussistenza.
Per quanto gravi disastri ella avesse sofferti, per quanto miserabile un tal soggiorno si dimostrasse, si scorgea subito al primo vedere questa singolar donna, che la forza degli anni, o delle sciagure, o l'indigenza e le infermità, non ne aveano invilito in guisa alcuna il coraggio.
La trovarono seduta sopra uno scanno di legno, cui sovrastava un salice piangente di non ordinaria grandezza. La statura di lei alta e dignitosa, sol lievemente incurvavano gli anni. Vestita da contadina, osservavasi in questi abiti una singolare mondezza, ed erano aggiustati con tal qual gusto ed eleganza, rari a scorgersi per mezzo a quella classe di società. Ma soprattutto gli atteggiamenti della fisonomia di questa donna faceano impressione in quelli che la vedeano, costringendoli ad aver per essa quella deferenza e quel rispetto che la miseria del tugurio non ispirava, e che ella accoglieva con disinvoltura, come chi sente di meritare siffatto omaggio. Stata in altri tempi bella, fu però la sua bellezza piuttosto maschile che dilicata, nè tale da sopravanzare alla freschezza della gioventù. Ciò nulla meno da que' lineamenti credeasi scorgere mente assennata ed usa a meditare, e una non disdicevole alterezza, che, non meno delle sue vesti, dava a divedere come ella si giudicasse superiore alle persone colle quali era costretta a convivere. Parea fino incredibile, che un volto privo de' vantaggi che dagli occhi riceve, potesse avere un'espressione tanto significante; pur que' suoi occhi chiusi nulla presentavano che da lei allontanasse gli sguardi, e sarebbesi detta addormentata, se del contrario non avesse persuaso la vivacità dei lineamenti che la sembianza di lei animavano.
Lucia dopo avere alzato il saliscendi che chiudeva la porta dell'orticello, si volse con questi detti alla vecchia: mia buona Alisa, vi conduco mio padre che ha desiderato vedervi.
Siate entrambi i ben venuti, miss Asthon! rispose Alisa, voltasi per chinare il capo verso la banda ove la voce di Lucia indicavagli essere lo straniero.
Buona madre, questa mattinata è bella per le vostr'api, le disse il Cancelliere, sorpreso dall'esterno di Alisa, e curioso di conoscere se a queste apparenze i discorsi di essa risponderebbero.
Lo credo anch'io, Milord, perchè l'aria mi sembra men rigida degli scorsi giorni.
Ma voi non potete da voi medesima prendervi cura di questa picciola popolazione: come la governate voi?
Come i re governano i loro sudditi; per via di delegati, e son capitata bene nello scegliere il mio primo ministro.
Nel medesimo tempo portò la mano ad uno zufoletto d'argento che le pendeva dal collo, strumento che anche in que' tempi adoperavasi a chiamare i servi; al qual segno uscì della capanna una giovinetta di circa quindici anni, vestita assai meglio di quanto avrebbe potuto aspettarsi, e non quindi forse con tutta quella aggiustatezza che sarebbesi scorta, se la padrona di lei avesse avuto l'uso de' proprj occhi.