Mondi - Les Farley 2 стр.


Le due sfide più grandi per gli sviluppatori furono l'aria da respirare e l'acqua che sostenesse la vita. La prima fu completata con gli stessi mezzi usati da chiunque si fosse mai immerso respirando poi aria immagazzinata. Ora, come immagazzinare sufficiente aria per cinquecento persone e per trecento anni?

L'immensità assoluta dell'astronave fu il metodo principale per riuscirci. Benché la sezione atmosferica della nave era piuttosto angusta per cinquecento persone, la nave era decisamente enorme. L'unità di stasi era assai più ampia dell'area abitabile, ma tutte le aree si trovavano all'interno di un unico scafo; era proprio qui che l'aria era immagazzinata (non dentro lo scafo, ma dentro lo spessore delle pareti. A vederla da fuori, uno non si renderebbe mai conto che la lunghezza della nave è data dal susseguirsi di camere di aria immagazzinata e compressa ad altissima pressione, all'interno di una parete spessissima. Tutto tenuto insieme da una blindatura. Le camere non erano comunicanti; venivano usate una dopo l'altra, in sequenza. Così facendo, la perdita di contenimento in una camera non produceva effetti nelle altre. Quando la missione era cominciata, a chi abitava nella nave era stato spiegato anche come ridurre, gradualmente e fino a un certo livello, la quantità d'aria necessaria.

Venne poi realizzata una fonte idrica, tramite l'uso di luci e pannelli trasparenti che producevano condensa, come in una serra. Il vapore condensato viene costantemente recuperato e razionato. Questo macchinario, molto grande, è situato nell'area atmosferica dell'astronave, dove la temperatura è abbastanza alta da attivare l'intero sistema. Il vapore raccolto viene fatto circolare attraverso una serie di tubi e generatori idroelettrici, così da creare energia sufficiente per far funzionare l'illuminazione a basso voltaggio e altri sistemi. L'intero macchinario di condensazione è situato al centro dell'area atmosferica della nave. Tutti i membri dell'equipaggio vi lavorano intorno, consci che la propria stessa esistenza derivi da esso. La quantità di condensa è monitorata e controllata da vicino; essendo estremamente preziosa, non se ne spreca neanche una goccia.

In una realtà del genere, i bagni non esistono. L'igiene è garantito da piccoli panni pre-inumiditi, ciascuno dei quali chiuso sotto vuoto. Anche questi sono razionati, come ogni altra cosa a bordo della nave. Le donne, in aggiunta ai panni igienici, dispongono di alcuni oggetti personali.

A nessuno, a bordo del Cicala, viene mai servito un pasto. Per questa gente, il sostentamento consiste solo di vari integratori alimentari, concepiti per offrire a chi li consuma tutte le proteine, vitamine e componenti alimentari considerati necessari. Per renderne il gusto più gradevole, gli furono aggiunti vegetali e frutti. Durante l'assunzione, tali integratori non vengono semplicemente ingoiati, ma vengono masticati e ingeriti con una razione di acqua. L'ultimo, al gusto di menta, va in teoria usato per sciacquarsi i denti (dato che la missione non prevede dentifrici, deodoranti o profumi).

Questi oggetti appartengono al passato; nessuno a bordo ne sente la mancanza, perché non li ha mai conosciuti, come non li hanno conosciuti i loro genitori, nonni o avi. Ciò potrebbe apparire strano a qualche ipotetico visitatore; ma queste persone non hanno neanche uno spazio che essi considerano personale. Ogni notte, prima di dormire, si usano i panni igienici. L'accumulatore di condensa è talmente grande, che funge da barriera per tutelare l'intimità durante questa pratica notturna. Gli uomini da una parte, e le donne dall'altra, usano i propri panni igienici per rinfrescarsi prima di coricarsi. Quand'è tempo di dormire, tutti, eccetto chi è di guardia, tirano fuori e srotolano i tappetini sul pavimento. Una volta che ognuno ha terminato le pratiche d'igiene personale, i nuclei familiari si radunano in posti in cui possano stare vicini durante il sonno.

Questo momento della giornata antecedente al sonno è uno dei preferiti per tutti; si sta tutti seduti o stesi sui tappetini a parlare e ridere. Qualcuno si cimenta nel canto, o nella recitazione di una poesia, o in qualche altra attività orale. E' il momento della famiglia; e non importa se la famiglia sembra un po' numerosa.

Per l'intimità delle coppie, sono disponibili a rotazione dei piccoli scompartimenti. Se un membro dell'equipaggio viene a mancare e si libera un posto, la priorità nell'uso degli scompartimenti per la privacy va alla coppia a cui è permesso concepire.

Chi ha pianificato questa missione ha svolto un gran lavoro per loro, e molte generazioni hanno vissuto la propria vita con ciò che gli era stato messo a disposizione. Sono la culla dell'umanità. Il prezioso carico a bordo di quest'astronave rappresentava la speranza, per l'umanità, di perpetuarsi.

CAPITOLO III

La vita quotidiana non sembra così monotona come si potrebbe pensare; dopotutto, dipende da come si è abituati, e queste persone erano nate in una società unica nel suo genere. Sono perfettamente soddisfatti della propria vita, poiché non hanno mai messo un piede su nient'altro eccetto il pavimento metallico dell'area abitabile dell'astronave.

I bambini sono educati dentro i limiti della propria età, e gli istruttori prendono nota delle loro inclinazioni col passar del tempo. Una volta cresciuti, forniscono già il proprio aiuto nelle aree che più si adattano al proprio talento naturale. Quando sono pronti per cessare il rapporto di tutela con gli istruttori, assumono a tutti gli effetti i propri ruoli per esercitare gli incarichi assegnati e promuovere la società.

Per i membri originari dell'equipaggio, come testimoniato dai diari di bordo, fu piuttosto difficile adattarsi a questo inedito stile di vita. Per i discendenti dei primi membri, invece, si tratta del proprio stesso stile di vita. L'equipaggio originario includeva con la qualifica di consulenti, e tale professione, come le altre, è stata tramandata dando istruzioni. La consulenza è cruciale in ambienti dove vivono così tante persone ammassate. Come già detto, le dimensioni complessive dell'astronave sono enormi, ma l'area abitabile è assai limitata.

Nel momento in cui si osserva in un bambino un particolare talento, egli viene guidato dal resto dell'equipaggio verso il tipo di servizio corrispondente. Alcune persone a bordo si specializzano in certe aree e sono apprezzate e ammirate per la propria eccellenza. A queste stesse persone si affidano operazioni sulla nave. Chi li assiste, lo fa seguendo un orario a rotazione, finché un giorno (al momento del bisogno) si seleziona un sostituto.

Alcuni sistemi comprendono un addetto alla raccolta della condensa, che circola di volta in volta attraverso piccole turbine per alimentare luci, strumenti, ecc. La propulsione non era più stata usata dal lancio iniziale di secoli prima, ma, ora che la meta è così vicina, viene usata. La conoscenza delle esigenze e delle funzioni dei sistemi di propulsione la si dovette tramandare attraverso quelle numerose generazioni, affinché venisse usata ora.

Un altro settore di servizi è il prendersi cura dei membri più anziani dell'equipaggio. Ciascuno vuole e deve contribuire il più a lungo gli sia possibile, ma alla fine non si è più in grado di far ciò. Malgrado, durante il lancio, non fosse stato portato sull'astronave alcun patogeno, il corpo umano ha dei limiti innati, e il tempo ha inevitabilmente un costo. L'unica malattia conosciuta a bordo della nave è la vecchiaia. Quando dei membri dell'equipaggio diventano troppo vecchi per partecipare alla routine dell'equipaggio, di loro si prende cura gente di buon cuore, che cerca di metterli a proprio agio e assisterli. Non essendoci medicine da distribuire, queste persone che si prendono cura dell'elite semplicemente li tranquillizzano e gli stanno vicino. Vegliano così su di loro e gli tengono compagnia, finché la persona non è più in grado di bere o prendere gli integratori alimentari.

Questo ci conduce a un altro settore di servizi: coloro che hanno il compito di tirar fuori e mettere dentro le cose nell'unità di stasi dell'astronave. Quando qualcuno perisce, il corpo viene conservato in stasi. Gli scarti come i panni igienici vanno anch'essi nell'unità di stasi. Essa contiene più di quanto fosse necessario per affrontare il viaggio, e visto che tali beni sono stati usati, tale spazio viene riempito di rifiuti. Questi oggetti usati vengono conservati perfettamente in stasi fin quando arriva il momento di smaltirli.

Le varie operazioni sull'astronave sono tutte vitali, perché tutte connesse e dipendenti l'una dall'altra. In ogni settore operativo c'è una persona o più persone che supervisionano il sistema. I numerosi supervisori comunicano costantemente l'uno con l'altro, discutendo eventuali necessità o problemi. Di recente c'è stata preoccupazione nei confronti di Cal Montgomery, da poco aggiuntosi alle file di quelli troppo deboli per continuare le proprie mansioni. Egli stesso sapeva che fosse la cosa migliore da fare. Era stato a capo degli scienziati specialisti ed era il meglio informato su tutti i sistemi della nave. Inoltre, doveva essere lui a portare l'astronave nell'orbita giusta attorno al pianeta, per poi guidare la discesa in superficie, giunto il momento. Aveva servito molto a lungo, fedelmente e mettendoci l'anima; benché la sua mente era acuta come prima, il suo fisico non ce la faceva più. Richard Domingez, il suo sostituto, e chi lavora con lui sono discretamente in grado di eseguire tutte le manovre necessarie, ma hanno tutti lo stesso pensiero: Che peccato che Cal non abbia potuto prendere parte.

C'è poi un sistema a bordo di quest'astronave che non consiste di metalli e cavi. Ha funzionato alla perfezione per quasi trecento anni, senza mai un problema. Se coloro che hanno progettato e lanciato quest'astronave avessero potuto mostrarlo alla gente sulla Terra, questo viaggio forse non sarebbe stato necessario. Questo sistema è la loro società, della quale nessuno è a capo. Benché in certi campi ci siano persone che comandino, essi lo fanno dando il buon esempio e istruendo chi i principianti del medesimo campo in cui essi sono specializzati.

Quando i primi membri dell'equipaggio furono radunati per la missione, coloro che la finanziavano sapevano che avidità e vanità erano alla radice di ogni disastro sulla Terra. Coloro che essi consideravano la culla dell'umanità non potevano essere spediti negli angoli più lontani dello spazio solo per permettere a una serie di dittatori di sottomettere le altre persone. A meno che non avessero instillato nei passeggeri l'importanza del rispetto reciproco, della cooperazione, dell'interesse comune e della lealtà, sarebbe stato tutto vano.

Così, abbozzarono un documento poi presentato all'equipaggio, che avrebbe dovuto firmarlo e rispettarne i contenuti. Dopotutto, stavano cedendo la propria cittadinanza di membri di varie comunità terrestri per divenire cittadini del Cicala (il documento inizia, infatti, con NOI, CITTADINI DEL CICALA...)

Il documento definiva poi il modo in cui ogni persona adulta avrebbe preso decisioni di gruppo. Ogni giorno e per l'intera giornata, un Consiglio di individui selezionati casualmente avrebbe ricoperto tale incarico. Se anche fosse venuto fuori qualcosa da decidere, sarebbe stato comunque l'equipaggio a decidere. Il Consiglio esiste solo per assolvere il compito di raccogliere le decisioni della gente, assicurandone il rispetto ed evitando la nascita di fazioni. Naturalmente, fu da subito ovvio che l'accordo originario sarebbe potuto essere alterato in qualunque modo ritenuto ragionevole, se l'avessero voluto, ma esso aveva funzionato alla perfezione.

Moltissimi anni e generazioni erano passate, e nessuno aveva mai pensato in termini di ambizione o potere. In mancanza di valuta corrente, non c'è avidità. Non c'erano oggetti personali dati in lascito, né furti o atti criminali. Si potrebbe pensare che lavorare fianco a fianco possa, a un certo punto, far infiammare gli animi, ma sono tutti abituati da sempre così.

Un aspetto alquanto comico della vita quotidiana (ciò che più è simile a una valuta o a possedimenti familiari) è l'accumulo di codici a barre di oggetti tolti dalla stasi e tirati fuori da imballaggi e confezioni. Una volta prodotti e imballati sulla Terra, agli oggetti veniva attribuito, naturalmente, un codice a barre. Per le prime generazioni, collezionarne il più possibile divenne una gara, e sono addirittura tramandati in famiglia. Vengono custoditi all'interno dell'unità di stasi, in container che riportano i nomi delle varie famiglie.

Perfino nell'oscurità e profondità dello spazio, insomma, si è trovato il modo di divertirsi e riempire le proprie giornate

CAPITOLO IV

Quella che sperano sarà la loro nuova casa è ora a solo due settimane di viaggio, e l'equipaggio del Cicala non riesce più a frenare l'eccitazione. Per mesi, anni, decenni e secoli, essi e le proprie famiglie hanno visto stelle e costellazioni soltanto attraverso i piccoli portali della nave. Ora, in prossimità del sistema solare del pianeta di destinazione, hanno avuto davanti panorami che lasciano alcuni senza parole e fan saltare di gioia altri.

La loro astronave aveva attraversato lo spazio a velocità massima nei secoli, ma ora, periodicamente, vengono attivati i freni anteriori per rallentare la velocità. Le stelle lontane che essi avevano osservato non erano mai state una minaccia; ora, però, potrebbero scontrarsi con altri corpi celesti. La velocità della nave è stata regolata in funzione della posizione e degli oggetti nelle immediate vicinanze. Secoli fa, quando la rotta per il nuovo pianeta era stato tracciata e decisa, non si tenne conto dell'eventuale minaccia costituita da corpi vicini più piccoli.

Avendo iniziato l'ingresso nel sistema solare, la loro rotta è indiretta, e possono quindi osservare gli altri pianeti che ne fanno parte. C'è, ad esempio, un pianeta che appare perfettamente liscio e riflettente; ha l'aspetto di un artefatto umano di metallo, e l'unica somiglianza con un pianeta è la sua forma. Parlando di forma, ecco il pezzo forte (dire forte è poco): la stima più precisa del suo diametro è di quasi mezzo milione di chilometri; è la stima più precisa, poiché non è esattamente rotondo, ma oblungo. Non sembra liscio come appaiono normalmente gli altri pianeti, né pare avere un'atmosfera (a parte una specie di campo di energia). Quest'apparenza deriva dal fatto che la distanza dalle sue lune cambia durante il moto di rivoluzione, come se esse vengano allontanate da qualche forza. Un altro pianeta ha detriti ghiacciati che gli orbitano intorno, che non appaiono come formazioni ad anello, ma come punte che si estendono in ogni direzione.

La cosa più misteriosa è un pianeta scuro, all'apparenza privo di segni particolari. In prossimità di esso, tuttavia, si sente un forte e continuo hummmm, che, avvicinandosi, diviene sempre più forte, fino ad essere troppo forte e fastidioso da sopportare. Per tenersi lontani da tale suono minaccioso, è stato necessario correggere la rotta.

La visione più spettacolare di sempre, però, è occorsa solo due giorni prima. Forse si trattava di un pianeta, o forse no; forse è ciò che ne rimane, non sapevano di preciso. Gli anelli planetari erano visibili, ma mancava il pianeta. C'erano lune, e orbitavano attorno a... qualcosa. Si chiedevano se lì ci fosse qualcosa, anche se non visibile. Tale vista provocava una tale eccitazione nell'equipaggio, che, ammassandosi attorno ai portali situati su quel lato della nave, rischiavano di farsi male. Il Consiglio decise in fretta che sarebbe stato meglio far rallentare la nave e offrire a tutti tempo sufficiente per osservare. Gli addetti alla navigazione acconsentirono e rallentarono, mentre il Consiglio iniziò a spiegare ai genitori che ognuno avrebbe avuto l'opportunità di osservare. Il caos fu evitato e quelli dal carattere più contenuto lasciarono la precedenza, in attesa del proprio turno.

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