Cose Pericolose - Amy Blankenship 5 стр.


“Il tuo cucciolo?” chiese Jewel, i suoi occhi si illuminarono all’idea di qualcosa di carino e coccoloso. Il labbro si contrasse al pensiero di un cane tra tutti i felini nella sala.

“È un’enorme palla di pelo.” brontolò Michael.

Warren si strinse il setto nasale e Quinn dovette lottare per non ridere del suo cognato giaguaro.

“Devon, metti giù Kane e porta il tuo culo su una sedia.” reclamò Warren. “Finiremo la discussione su Trevor più tardi.”

Nick, Devon e Kat guardarono Warren con gli occhi spalancati. Chi non conosceva Warren, non poteva capire. Lui era entusiasta all’idea di un nuovo mutante nella zona e voleva sapere di più su quella razza ignota.

Devon mise giù Kane e tornò a sedersi accanto a Warren. Le porte si aprirono e Kriss entrò a braccetto con Tabatha. Devon fece un leggero sorriso mentre guardava il vampiro biondo. Forse lui non era in grado di tenere Kane al proprio posto, ma l’uomo che era appena entrato sì, e sapeva che a Kriss non piaceva il vampiro rieducato.

“Siamo in ritardo?” chiese Tabatha, felice di averla spuntata nella discussione con Kriss per venire alla riunione. A volte Kriss era solo un po’ iperprotettivo...un po’ troppo.

“No, siete in tempo.” disse Envy. “In realtà non abbiamo ancora iniziato.”

Tabatha si unì alle donne al bar e si sedette, mentre Kriss si fermò accanto a Chad.

Il cuore di Kane gli saltò in gola quando Tabatha entrò e dovette combattere l’impulso di prenderla in braccio e portarla via da lì. Fece un passo fuori dall’ombra, in modo che la sua sagoma si vedesse a malapena. I suoi occhi si volsero verso il caduto e si sentì sprofondare per lo sguardo che gli stava lanciando.

“Dobbiamo sapere di più su questo demone che era intrappolato nel cimitero.” continuò Warren. “Dobbiamo sapere com’è fatto e, dal momento che Dean è assente, Kane è l’unico ad averlo visto.”

Kane prese una sigaretta e accese il suo accendino. La luce gli illuminò il viso per un attimo e tutti videro i suoi occhi turbati.

Tabatha smise di respirare mentre il suo sguardo si posava sulla piccola fiamma e vide Kane. Le sue labbra perfette erano leggermente curve mentre accendeva la sigaretta e i suoi occhi erano adombrati da ciglia scure. Adombrati o no, poteva sentire i suoi occhi toccarla come se fossero mani che le accarezzavano la pelle. Sentendo la distrazione di qualcosa che le strofinò il braccio, si guardò intorno per trovare Kriss in piedi proprio accanto a lei.

“Il suo nome è Misery.” disse Kane dopo un po’. “Il problema é che... Non sono come sia veramente.”

“Come fai a non sapere com’è?” chiese Kriss con un’espressione accigliata sul viso. “Sei stato laggiù con Dean per chissà quanto tempo.”

“Mi lasci finire, pennuto?” chiese Kane in tono sarcastico.

Kriss strinse gli occhi offeso dall’insulto.

“Bene.” ribatté Kane. “Il motivo per cui in realtà non so com’è è che continuava a trasformarsi. Un attimo era una bella bambina con una personalità orribile, quello dopo un cadavere in decomposizione, una nuvola di fumo nero e infine una bellissima donna. Quelle sembravano essere le sue forme preferite. È estremamente potente se è in grado di intrappolare contemporaneamente due caduti in quella caverna.”

Kriss fece un respiro profondo e annuì “Alcuni demoni sono noti per avere quel tipo di potere.”

“Abbiamo un esperto di demoni che sta per arrivare qui.” intervenne Zachary. “Il suo volo dovrebbe arrivare tra un paio di ore più o meno. Quando sarà qui, sarebbe meglio se tutti lasciassero Misery a lei.”

Kane sollevò un sopracciglio “Lei?”

“Sì.” disse Trevor. “Il suo nome è Angelica. È informata su ogni leggenda, mito e fiaba del mondo. Se c’è una storia su Misery, allora sarà nel suo computer.”

Alicia sospirò con frustrazione “Bene, il demone è tutto suo. Voglio sapere cosa faremo per trovare Micah.”

“Micah sa badare a se stesso.” la informò Quinn.

La verità era che, durante l’ultima lite con Micah, lui aveva ordinato a Micah di cedere ma suo fratello non aveva obbedito e ciò poteva significare solo una cosa...adesso c’erano due maschi alfa nel clan dei puma e non era mai successo prima. In passato, questo aveva sempre scatenato una lotta all’ultimo sangue.

Quinn amava Micah ed era orgoglioso che fosse così determinato. L’ultima cosa che voleva era che una delle loro solite liti degenerasse.

“Ma non sa niente di quello che è successo.” esclamò Alicia cercando qualsiasi motivo che li spingesse a cercarlo. “Cosa succede se si imbatte in Misery e viene ferito...o ucciso? Sparito o no, fa parte del clan.”

“Non puoi contestare il suo ragionamento, vecchio mio.” intervenne Kane dopo aver letto i pensieri di Quinn.

Alicia lo guardò nell’ombra e arrossì prima di distogliere lo sguardo. Era bello sentire qualcuno che prendesse verbalmente le sue difese per una volta. Quello che Alicia non sapeva era che tutta la sua famiglia pensava a Micah e all’ultima volta in cui lo avevano visto; cioè subito dopo la lite con Anthony.

Kane le ricambiò il sorriso anche se lei non poteva vederlo. A quanto pare, lei era l’unica del gruppo ad avere fegato.

“L’ultima volta che abbiamo visto Micah, stava facendo a gara di urla con Anthony Valachi e poi lo ha buttato fuori dal club.” disse piano Steven. “Proprio prima che scomparisse.”

“Il lupo mannaro?” chiese Trevor inclinando la testa.

“Sì, e come se non bastasse, Steven si è accoppiato con la fidanzata di Anthony.” disse Quinn, rivolto a lui e a chiunque altro che non lo sapesse.

Jewel si accigliò realizzando che Steven le aveva raccontato la verità sui legami che forse collegavano il fratello scomparso ad Anthony. Si morse il labbro, chiedendosi silenziosamente se non fosse l’unico motivo per cui Steven l’aveva aiutata. No, si sbagliava. Quando Steven l’aveva portata via dalla chiesa, non sapeva nemmeno che Anthony fosse il suo fidanzato.

Sentì il tono accusatorio nella voce di Quinn e raddrizzò le spalle. Un istinto protettivo la inondò e lei gli dette voce.

“Steven non sapeva chi fosse il mio fidanzato e io non sospettavo che Anthony fosse un lupo mannaro.” dichiarò Jewel con voce ferma. “Quando mi ha marchiata gli ho detto di Anthony. Quindi, se vuoi biasimare qualcuno per questo, allora prendi me.”

Quinn sembrò un po’ mortificato e Kat le fece un cenno con il pollice in su.

Jewel si appoggiò al bancone e iniziò a mordersi di nuovo il labbro inferiore. Tenere testa al fratello maggiore di Steven, l’alfa della tribù dei puma, l’aveva un po’ spaventata.

Guardò Steven e si rilassò quando vide nei suoi occhi l’orgoglio che brillava per lei. Qualcosa dentro di lei si addolcì e lottò con tutte le sue forze per alzare un muro protettivo attorno ad esso. Il suo cuore prese a battere più velocemente e si chiese se non si stesse innamorando di lui.

“Anthony Valachi è sospettato da un po’.” disse Chad. “La polizia ha motivo di credere che sia coinvolto non solo in tratta di esseri umani, ma anche in schiavitù. Si vocifera che i suoi uomini abbiano anche preso delle prostitute, le abbiano rapite e vendute come schiave del sesso.”

“Anthony Valachi è sospettato da un po’.” disse Chad. “La polizia ha motivo di credere che sia coinvolto non solo in tratta di esseri umani, ma anche in schiavitù. Si vocifera che i suoi uomini abbiano anche preso delle prostitute, le abbiano rapite e vendute come schiave del sesso.”

“Allora perché la polizia non ha fatto niente?” chiese Kat.

“Ci hanno detto di starne fuori, perché l’FBI aveva preso il controllo dell’indagine.” rispose Chad. “Purtroppo, quando arriva l’FBI non abbiamo giurisdizione e non possiamo far altro che lasciargli campo libero, a meno che non vogliamo finire in prigione come i cattivi.”

Steven annuì realizzando che era il momento di raccontare tutto. “Il padre di Jewel è stato indagato dall’FBI tempo fa. È il motivo per cui Jewel era promessa ad Anthony.” Sorrise dolcemente a Jewel prima di tornare al gruppo.

“Suo padre era il direttore del Palm Springs Resort ed Anthony non era contento del loro mandato di perquisizione, né che Arthur avesse permesso loro di vagare per la proprietà. Ammesso il proprio errore, Arthur uccise l’agente e fu arrestato per omicidio. Per salvare la propria pelle, Arthur consegnò Jewel ad Anthony come ricompensa per averlo ripulito dall’accusa di omicidio.”

“È lui che ha ucciso mio padre. Ne sono sicura.” disse Jewel, stringendo il pugno lungo il fianco. “Perciò, quando andiamo a prenderlo?”

“Non dobbiamo andare a prenderlo.” la informò Chad. “Studieremo un piano e poi gli faremo sapere che sei sotto la protezione dei Wilder. Appena farà una mossa...lo prenderemo.”

“Penso che questo sia un po’ al di sopra della legge.” lo corresse Trevor. “Teniamo Jewel nascosta per un paio di giorni, io e Zackary ci assicureremo che l’FBI non arrivi e mandi tutto a puttane.”

“Perché dovrebbero interferire?” chiese Kat. “Fai parte di quella organizzazione paranormale ... …non siete al di sopra dell’FBI?”

“Solo in determinate zone.” rispose Trevor. “Buona parte dell’FBI non sa che esistiamo. Cavolo, neanche il presidente degli Stati Uniti sa di noi. Li scavalchiamo, e per questo dobbiamo avere la prova che qualcosa di paranormale stia realmente accadendo.”

“Significa che almeno una parte del governo sa di noi?” chiese Nick; non gli piaceva la sensazione di disagio che provava.

Trevor scosse la testa “Non sa proprio di tutti voi...ma conoscono i più...particolari. Siete protetti come gli esseri umani...forse anche di più e con regole più indulgenti, e da un piccolo ma potente governo all’interno e al di sopra del governo stesso.” Si grattò la testa sperando che tutti potessero fidarsi di quella vaga versione della verità.

“La mia preoccupazione è che l’FBI scavi più a fondo e scopra troppo tardi che si tratta di licantropi, e non di esseri umani.” Chad si accigliò comprendendo, e non gradendo, ciò che Trevor aveva appena detto. Avrebbe dovuto accettare che i paranormali avessero più diritti degli esseri umani? Forse era un po’di parte, ma lui era uno di quei piccoli esseri umani.

Trevor scosse la testa “La mafia non attaccherà di colpo l’FBI. Inoltre, se il mondo sapesse dei lupi mannari, sarebbero prossimi all’estinzione e i licantropi lo sanno. L’ultima volta che sono usciti allo scoperto, sono stati perseguitati quasi fino all’estinzione.”

“Fatemi fare un paio di telefonate per vedere se abbiamo piena giurisdizione sul caso Valachi.” propose Zackary. “Se è così, allora abbiamo libero accesso e possiamo reclutare chiunque pensi di essere qualificato.” Guardò il gruppo sapendo che avrebbero arruolato quasi tutti nella sala, e dato loro l’immunità a prescindere da come sarebbero andate cose.

“Qualcuno sa cosa guidava Micah il giorno in cui è sparito?” chiese Chad. “Posso eseguire una ricerca dalla mia auto di pattuglia e diramare una segnalazione.”

“La sua moto.” intervenne Alicia, poi i suoi occhi si spalancarono ricordando che aveva detto a Warren di aver guidato la stessa moto nella tempesta la sera prima. Guardando verso di lui, fece un sospiro in sollievo quando lui le fece l’occhiolino.

Nick disse la sua “Sono d’accordo a stare lontano da Misery, ma i vampiri sono il suo nutrimento e non possiamo permetterlo.”

“Siamo tutti pronti per la disinfestazione.” concordò Warren.

“Non tutti, spero.” Trevor guardò Envy.

Zackary si mise con discrezione davanti a Trevor per bloccare lo sguardo infuocato che Devon stava lanciando al suo amico. “Penso che dovremmo chiedere qualche favore e avere rinforzi in questa zona.”

“Vuoi dire che ci sono altri come te in giro?” chiese Steven.

Zachary infilò le mani nelle tasche e inclinò leggermente la testa. Il bagliore soffuso delle luci illuminò i suoi capelli biondi a spazzola mentre lui sorrise “Mi dispiace deluderti, ma io sono l’unico. Volevo clonare me stesso ma il capo fifone, qui, non me lo ha permesso.” disse, puntando il pollice verso Trevor.

“Sta’ zitto e fai quelle telefonate.” esclamò Trevor. “Se ci fosse un altro te in giro, Angelica lo ucciderebbe solo per dire di averlo finalmente fatto.”

L’espressione di Zachary divenne di ghiaccio. “Ooh, verrei calpestato da quelle meravigliose Doc Martens che tiene nascoste nel suo armadio.”

Trevor fece nervosamente un passo verso il suo partner e Zachary corse subito nell’area bar nascondendosi dietro Kane.

“C’è un motivo per cui mi stai usando come scudo?” chiese Kane.

“Sì.” esclamò Zachary. “Dammi un minuto e te lo dico.”

Kane sorrise “Dammi un minuto e tornerò a casa per trovare le mie..Doc Martens.”

Zachary si allontanò da Kane con le mani alzate. “Ehi amico, sono etero.”

“Zachary!” urlò Trevor.

“Va bene, va bene.” disse Zachary e tirò fuori il suo cellulare. “Cavolo, sono circondato da gente senza senso dell’umorismo... ad Angelica piaceranno un sacco.”

Capitolo 4

Kane si appoggiò alla croce parecchi metri dietro Michael e guardò la città chiedendosi dove si nascondesse Misery e se fosse ancora in città. C’era un mondo intero da terrorizzare, ma il karma era bastardo, così come l’istinto che gli diceva che non era andata molto lontano.

Fece una smorfia immaginandola camminare lungo il marciapiede come un cadavere in decomposizione, poi represse un brivido all’immagine della strana bambina e concluse che il cadavere era meno raccapricciante. Nel corso dei secoli aveva visto vampiri adulti trasformare bambini.

Quello che molti di loro non avevano mai capito era che i bambini spesso erano più aggressivi dei loro ‘genitori’ adulti, e finiva con gli adulti che uccidevano loro o loro uccidevano gli adulti. Doveva ammettere che una donna che aveva scritto libri di vampiri ci aveva visto giusto.

Sperava che chiunque fosse l’esperto di demoni menzionato da Trevor sapesse cosa stava facendo...ma ne dubitava.

Il ricordo del demone era quello che lo aveva spinto a fare da babysitter a Michael...il che gli avrebbe impedito di perseguitare Tabatha adesso che era tornata in città. Ci voleva un’immensa forza di volontà per non farlo. Il solo stare nella stessa stanza con lei era un dolore fisico...un dolore che sapeva di non poter sopportare tanto a lungo. I suoi occhi tornarono sul suo amico e lui si appoggiò più pesantemente alla croce.

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