Indice
Libri di L.G. Castillo [Versione Inglese]
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Epilogo
Prima della Caduta: Anteprima
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Libri di L.G. Castillo [Versione Inglese]
CONTEMPORARY ROMANCE
Stillwater Dusk
Strong & Wilde (Texas Wild Hearts #1)
Secrets & Surrender (Texas Wild Hearts #2)
Your Gravity
PARANORMAL ROMANCE
Lash (Broken Angel #1)
After the Fall (Broken Angel #2)
Before the Fall (Broken Angel #3)
Jeremy (Broken Angel #4)
Golden Angel (Broken Angel #5)
Archangelâs Fire
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1
Il mantello di Rachel fluttuava mentre si affrettava lungo il tunnel nellâoscurità . Lui era lì. Se lo sentiva.
Tremando, strinse il pesante tessuto più vicino al corpo. Dalla bocca le uscivano nuvolette bianche mentre ansimava, cercando di riprendere fiato. Ad ogni passo era come se i suoi poteri di angelo venissero prosciugati. Si fermò e si appoggiò al muro umido della caverna, senza la forza di fare un altro passo. Ce la poteva fare? Anche se fosse riuscita a raggiungerlo, avrebbe avuto ancora poteri sufficienti per salvarlo?
Gabrielle lâaveva avvisata che sarebbe stato così, ma Rachel non le aveva dato retta, specialmente quando era entrata per la prima volta allâInferno. Era uguale a casa! Prati rigogliosi e fiori fragranti coprivano il panorama fino allâorizzonte. Montagne con i picchi ricoperti di neve facevano da sfondo ad un cielo limpido e azzurroâpersino il ruscello si trovava nello stesso identico posto del Paradiso. Se non fosse stato per la sensazione di ansia che le prendeva lo stomaco e i peli che le si drizzavano dietro al collo avrebbe giurato di essere a casa.
Considerato che Lucifero teneva i propri prigionieri al Lago di Fuoco, aveva presupposto che lâInferno fosse una vasta landa deserta caratterizzata da un calore soffocante. Finché non aveva trovato la caverna nascosta dietro a una cascata non aveva pienamente capito cosa intendesse Gabrielle quando le aveva detto di non abbassare mai la guardia. La caverna era gelida. Lâaria ghiacciata sembrava entrarle nei pori e nelle ossa, facendole battere i denti in maniera incontrollabile.
Avrebbe voluto che Gabrielle le avesse fornito maggiori informazioni su cosa aspettarsi. Si sarebbe messa abiti più pesanti. Gabrielle câera stata una volta sola, ed era rimasta allâesterno della caverna. Secondo lei, una volta era stata più che sufficiente. Le ci erano voluti giorni interi per riprendersi dallâesperienza.
Solo Raphael sapeva esattamente come fosse lâInferno. Aveva chiesto a Gabrielle di aspettarlo mentre lui si addentrava coraggiosamente nelle profondità della caverna per raggiungere il lago. Era lâunica persona che Rachel conoscesse ad essere sceso e poi tornatoâvivo.
Se solo avesse potuto chiedere a Raphael cosa aspettarsi e come prepararsi. Sospirò. Se lâavesse fatto, non avrebbe poi avuto modo di sgattaiolare via senza farsi notare. Sarebbe stato fatto rapporto a Michael e molto probabilmente sarebbe stata messa sotto sorveglianza fino a quando non sarebbe stato troppo tardi.
Le sfuggì un singhiozzo al pensiero che lui potesse morire. Si mise una mano sulla bocca, terrorizzata nel sentire che il suono creava unâeco nella caverna, rimbalzando sui muri. Cominciò a tremare mentre lottava con il pensiero di perderlo. Doveva riprendere il controllo. Se fosse stata catturata, sarebbe stata la fine per entrambi.
Fece un respiro profondo per farsi forza e si staccò dal muro. Ce la posso fare. Non lo perderò.
Trascinando i piedi sul pavimento della caverna continuò ad arrancare nellâoscurità . Girato un angolo, si trovò davanti a due tunnel.
Da che parte devo andare? Gli occhi le si riempirono di lacrime e si morse il labbro, frustrata. Era stanca, così stanca. Se avesse scelto il tunnel sbagliato, non sapeva se poi sarebbe stata in grado di percorrere anche il secondo. Il tempo stava per scadere. Doveva fare una scelta, adesso!
Stava per avventurarsi lungo il sentiero alla sua sinistra quando sentì un gemito provenire da destra.
à lui!
Cominciò a correre in quella direzione con rinnovata energia e in pochi minuti si ritrovò in una grande caverna. Sentì un forte calore sul corpo, che la fece ritrarre per il dolore dovuto allâimprovviso sbalzo di temperatura. Si fermò di botto, cercando di bilanciarsi con le braccia per non cadere nella lava liquida che era apparsa davanti ai suoi occhi e che rischiava di ustionarle la punta dei piedi.
Il lago!
Un calore indicibile le offuscò la vista e si strofinò gli occhi. Tutto ciò che riusciva a vedere era un mare di calore rosso infuocato. Lui dovâè?
Cercando di vedere attraverso la foschia, scorse una figura indistinta, immobile. Sbatté nuovamente gli occhi e riuscì a mettere a fuoco lâimmagine.
No! Non può essere lui.
Dallâaltra parte del lago, incatenato al muro, nudo, si trovava lâunica persona al mondo di cui lei non poteva fare a meno. Lâunica persona per cui avrebbe sfidato gli ordini dei più importanti Arcangeli se questo avesse significato poterlo salvare.
Uriel.
Le cominciarono a scendere grosse lacrime sulle guance infuocate mentre osservava il suo corpo, una volta splendido, bruciato dalla lava che gli schizzava addosso. Le sue belle ali candide erano adesso di un colore nero grottesco. Ad ogni movimento che faceva, le piume si riducevano in cenere e fluttuavano a terra senza più vita.
âUrielâ disse con voce rauca.
Lui sollevò la testa e la guardò con occhi pieni di sofferenza, di un blu stupefacente rispetto allo sfondo del suo viso annerito. âNoâ gemette. âVattene. Vattene subito. Lui sta perââ
La caverna rimbombò, e la lava fece un guizzo nellâaria. Uno spruzzo del liquido ustionante lo colpì al petto. Inarcò la schiena e lanciò un grido.
âSto arrivando, Uriel!â Rachel si tolse il mantello e aprì le ali.
âà troppo tardi per meâ le disse con voce stridula. âNon farlo.â
âNo, non è vero. Non mi interessa ciò che dicono gli altri. Ti sei redento. Meriti unâaltra chance.â
Lui la guardò dritto negli occhi. âPerdonami. Non sono degno di te.â
âNon câè niente da perdonare. Io ti amo.â
Rachel si guardò intorno, alla ricerca disperata di un modo per arrivare a lui. Deglutì con sforzo mentre spalancava le ali e, con tutta la forza che aveva, si sollevò in aria. Riuscì ad alzarsi solo di qualche centimetro dal terreno. Era come se una barriera invisibile la trattenesse a terra. Freneticamente, cercò intorno a sé un altro modo per raggiungerlo e vide uno stretto sentiero di pietra lambito dalla lava. Non esisteva altro cammino.
Facendo appello a tutte le proprie forze si spinse verso lâalto, cercando di rimanere a distanza dal liquido ardente. La caverna rimbombò di nuovo, e unâonda di lava sbatté contro le pareti, mandando gocce infuocate nellâaria e sulle sue ali.
Lanciò un urlo di dolore e cominciò a cadere.
âNo, Rachel. Torna indietroâ gemette Uriel.
Prima che Rachel potesse rispondergli che non lâavrebbe lasciato per nessun motivo, sentì un soffio dâaria sul collo. Un braccio le circondò con forza la vita e la trascinò lontano dal lago, lontano da Uriel.
âPrendila . . . Gabrielleâ ansimò Uriel. âTienila . . . al sicuro.â
âHai la mia parolaâ rispose Gabrielle stringendo Rachel con forza ancora maggiore.
âNo!â gridò Rachel, lottando contro la stretta dâacciaio di Gabrielle. âLasciami andare. Lasciami andare!â
Rachel allargò le braccia, come se questo potesse aiutarla ad avvicinarsi a lui. âUriel! Uriel!â
Mentre Gabrielle usciva in volo dalla caverna, un forte tuono scosse le pareti, e il suono delle urla di Uriel la lacerarono, unendosi alle sue.
Poi, il silenzio.
Se nâera andato.
Si lasciò cadere senza forza fra le braccia di Gabrielle mentre volavano a ritroso lungo il tunnel glaciale. Il gelo si diffuse al suo viso, alle mani, e poi si intrufolò fino al cuore e fino al profondo della sua anima finché non rimase altro che un oscuro torpore. Non aveva importanza. Niente aveva più importanza oramai.
Quando uscirono dalla cascata nella luce del sole, Rachel guardò quasi senza vederle le nuvole che si muovevano pigramente nel cielo. E sebbene il sole le splendesse sul viso, non riusciva a sentirne il calore. Il vuoto e il gelo nel suo cuore non se ne sarebbero mai più andati, perché Uriel era morto.
âAspetta un attimo! Uri è morto? Ma proprio morto morto? Nel senso che non esiste più, morto?â Naomi guardò Rachel con gli occhi sgranati e poi si rivolse a Uri. Mentre lui sorrideva sul suo mento si evidenziò la sua tipica fossetta. âMa tu sei . . . sei qui.â
Rachel guardò in lontananza con unâespressione triste come se si fosse ancora trovata nella caverna.
âRachel? Stai bene?â Naomi le scosse le spalle, la fronte aggrottata per la preoccupazione. Non era abituata a vedere lâamica così triste. Fra tutti gli angeli che aveva conosciuto nel suo breve tempo in Paradiso, Rachel era la più allegra, sempre indaffarata a diffondere pettegolezzi sugli altri angeli. Naomi avrebbe voluto non averle domandato come avesse incontrato Uri. Non aveva idea del loro passato tragico o che Rachel e Uri fossero mai stati separati. Uri, che aveva abbreviato il nome da Uriel, era sempre al fianco di Rachel.
Quando Naomi lâaveva incontrato per la prima volta, era stata colta di sorpresa dal modo in cui le sorrideva scherzosamente e la prendeva in giro. Ed era uno a cui piacevano gli abbracci, come Rachel. Naomi aveva pensato che Lash sarebbe stato geloso del modo in cui Uri flirtava con lei. Ma poi si era accorta che si comportava in quella maniera con tutti, anche con Gabrielle.
In Paradiso non câera carenza di angeli belli da togliere il fiato. Sebbene lâaspetto scuro e tenebroso di Lash rispondesse di più ai suoi canoni di bellezza, doveva ammettere che Uri era attraente. Portava i capelli biondo scuro tagliati corti con dei ciuffi che gli ondeggiavano sulla fronte, evidenziando i suoi scherzosi occhi blu. Ciò che più colpiva erano le sue labbra carnose, che sembravano sempre pronte per dare un bacio. La maggior parte degli angeli femmina si scioglievano ogni volta che Uri baciava loro la mano per salutarle o quando lanciava loro un sorriso. E se Uri voleva proprio farle impazzire, accentuava il suo accento russo.
Malgrado tutta lâattenzione che attirava, era chiaro che il suo cuore apparteneva a Rachel. Ogni volta che lei entrava in una stanza il suo viso si accendeva e diventava ancora più meravigliosamente bello. Era come se tutta lâenergia che irradiava fosse dovuta a lei.
Rachel sbatté gli occhi un paio di volte e scosse la testa, come se volesse ritornare al presente. âCerto, scusa. Mi sono persa nei ricordi per un attimo. Cosa stavi dicendo?â
âAh, amore mio, lasciami spiegare a Naomi i dettagli della mia miracolosa risurrezioneâ disse Uri a Rachel.
Si allungò sul tavolo e prese la mano di Naomi fra le sue. Fece una pausa e guardò verso Lash. âPosso?â
Lash annuì e si sedette più comodamente. âFinché tieni sotto controllo un poâ del tuo fascino.â
Naomi levò gli occhi al cielo. âMi sta solo tenendo la mano. Ma perché mi stai tenendo la mano, Uri?â