Passeggero Posto
SANDWELL, WILLIAM R. 21A
Sandwell non poteva credere ai suoi occhi.
"Cosa è questo?" chiese, sbalordito. "Non può essere la mia carta d'imbarco. La tengo sempre con me fino a quando..."
"Fino a quando arriva a casa?" rispose De Angelis. "Era questo che stava per dire? Questo è il suo nome, giusto? E sembra che lei sia arrivato da Amsterdam."
Ammutolito Sandwell fissò il pezzo di carta. Era indiscutibilmente la sua carta d'imbarco!
Sandwell si perse nei suoi pensieri. Tutto quello a cui fu in grado di arrivarere era che l'avesse persa uscendo dall'hotel e che in seguito qualcuno doveva averla presa. Ma come era arrivata tra le mani del Cardinale? Un nuovo pensiero si fece largo tra la sua confusione.
Gli avevano rubato l'identità ?
"Se ha un momento, ispettore," cominciò il dottor Lombardi. "C'è qualcosa che voglio condividere con lei. Ricordo un caso con caratteristiche simili che era stato riportato su una rivista medica. Si trattava di un avvelenamento commesso con l'Acquetta di Napoli."
De Angelis quasi si strozzò. "Parla sul serio? Acquetta di Napoli?"
"Sì. à chiamata così. Non ha nulla a che fare con la pioggia. In altre nazioni è conosciuta come la âMosca spagnolaâ, una polvere ottenuta dal corpo del Lytta vesicatoria, un tipo di coleottero originario della regione mediterranea. Ha un veleno che, in combinazione con altre sostanza come l'arsenico e la stricnina provoca una forte reazione nel corpo. Forte abbastanza da uccidere qualcuno in pochi giorni. In questo caso in pochi minuti."
"Coleottero macinato," ripeté De Angelis scontrosamente. "Perché non ne ho mai sentito parlare?"
Lombardi gli lanciò un'occhiata interrogativa. "Forse perché risale ai tempi del medioevo quando sniffare cocaina non si usava ancora. à un metodo vecchio ma testato per uccidere qualcuno. La mosca spagnola era originariamente intesa come un afrodisiaco e uno stimolante per l'appetito, ma era pericolosa in alcune combinazioni. Tutto questo presume, certamente, che la mia supposizione sia corretta. I nobili italiani, compresi i Medici usavano la mosca spagnola per avvelenare i propri nemici, specialmente le persone che li ostacolavano politicamente. Qualche volta ci volevano dei mesi prima che la povera vittima soccombesse."
"Mesi," ripeté De Angelis. "Il Cardinale è ovviamente morto piuttosto velocemente, perciò presumo che qualcuno abbia volutamente usato una dose massiccia. Perciò, è omicidio. Per cosa è usata attualmente la mosca spagnola, da un punto di vista medico?"
"Come diuretico e per aumentare la potenza sessuale. In una overdose porta a una erezione prolungata con il risultato di portare seri danni al pene."
"Questa è una prova evidente che Sua Eminenza il cardinale Lefebvre è stato avvelenato," riassunse De Angelis. "à tutto quello che ho bisogno di sapere per ora."
Con un'espressione vuota sul volto si girò verso Sandwell.
"Signor Sandwell, le prove che ho trovato in questo caso mi obbligano ad arrestarla. Vuole che la informi dei suoi diritti?"
"Arrestarmi?" Sandwell reagì rabbiosamente. "Sulla base di che cosa?"
"Sulla base dell'omicidio premeditato del Cardinale. Visto che era un membro del clero e totalmente impotente contro una persona violenta, mi aspetto che la pena richiesta contro di lei sarà molto severa."
"Tutto questo è assurdo!" esclamò Sandwell ad alta voce. "Perché? Per un pezzo di carta con il mio nome che è finito qui per caso? Questo non ha niente a che vedere con delle prove. Lei sta adattando le circostanze per farle combaciare al crimine. Chiunque, qualunque visitatore della chiesa, anche un turista avrebbe potuto trovare da qualche parte questa carta di imbarco e perderla qui di nuovo."
Sandwell ripensò a tutti gli avvenimenti delle ultime ventiquattro ore. Quelle telefonate, il tizio sullo scooter fuori dal teatro e quella busta con il libro all'interno!
Tornò di nuovo all'attacco.
"Inoltre, cosa c'è che non prova che tutto questo non sia un qualche tipo di macchinazione? In realtà , sembra proprio una trappola. Mi è stato detto che la polizia italiana è completamente corrotta e dopo questa orribile esperienza," fece un gesto col braccio verso il corpo sul pavimento, âsono sicuro che lo sia. Qualunque siano i suoi piani, ispettore, non andrò da nessuna parte con lei. Non so come sia finita qui la mia carta d'imbarco, ma io l'ho vista uscire dalla sua tasca. Chissà dove l'ha avuta."
De Angelis fu irremovibile.
"Signor Sandwell, lo tenga bene in mente: qualunque cosa dirà potrà essere usato contro di lei. Ho prove a sufficienza per trattenerla in questo paese, almeno fino a quando non saranno terminate le indagini."
Un'espressione pericolosa apparve sul suo volto.
âE un'altra cosa: lei mi accusa di corruzione. Se fossi al posto suo io starei molto attento quello che dice. La carta d'imbarco non è l'unico motivo per trattenerla."
"E quale altro motivo potrebbe esserci?"
"Più di uno. Le sue accuse, la sua presenza qui a Roma proprio prima del prossimo incontro del G20, il suo interesse per l'arte religiosa e la sua presenza vicino a questo edificio al momento dell'omicidio."
Sandwell sospirò profondamente.
"Un'altra accusa falsa che non può provare. Non troverà nessuna altra prova se non le mie impronte sulla maniglia della porta."
La sua mente era in completa confusione. Aveva bisogno di più tempo per pensare.
"Ispettore," fece un ultimo tentativo. "spero che si renda conto di aver completamente torto. Questa è solo una strana coincidenza, non ha importanza quanto incredibile possa sembrare. La mia presenza alla basilica questa notte è stata una pura coincidenza. Capisco quanto sospetto debba esserle sembrato trovare la mia carta d'imbarco qui, ma è solo quello che è, una coincidenza, e il suo lavoro è trovare la verità ."
Mi dispiace," borbottò l'ispettore. "Non ha scelta se non quella di venire con me. Immagini questo: lei vive in Italia o forse è qui per una visita. Mentre è qui, vede accadere qualcosa di strano. In un caso come quello, in un caso come questo, lei deve solo adeguarsi ai nostri usi e alle nostre leggi e accettare che qualche cosa sia gestito in modo diverso rispetto alla sua nazione."
Sandwell sospirò profondamente. Si rese conto che non gli sarebbe stato permesso di andarsene. Cominciò a risalire le scale, questa volta davanti all'ispettore. Pensare alla fuga non aveva senso con una testa calda di quel genere armata alle sue spalle.
Mentre andavano verso l'auto della polizia, Sandwell si sentì ingannato. Era stupidamente caduto nella trappola di uno sconosciuto, qualcuno che chiaramente voleva che lui fosse coinvolto.
A ogni passo le sue speranze svanivano. La situazione era folle. Non era coinvolto in nulla di quello che era accaduto. In quel momento avrebbe dpovuto essere seduto in aereo, di ritorno verso casa. Invece era quasi certo che lo aspettassero delle accuse fasulle, un processo farsa e una lunga permanenza in una prigione italiana.
Con la mente nel panico, evitò a malapena una piccola auto che sfrecciò sul marciapiedi verso la basilica. La sua velocità e la sua direzione obbligò i due poliziotti, sorpresi, a saltare di lato, lasciando un notevole spazio tra loro e Sandwell. Con l'auto della polizia dietro di lui e la Fiat Cinquecento a tutta velocità contro di lui fu sicuro che sarebbe stato colpito dalla piccola utilitaria. Spinto da una scarica di adrenalina, pochi centimetri prima che il veicolo lo colpisse, saltò e si incuneò tra due sostegni, gli occhi chiusi pronto alla inevitabile collisione.
10
I cancelli dell'Inferno rimasero chiusi. Sandwell saltò oltre il cofano della Fiat mentre passava, riuscendo a evitare di ferirsi. Quando si guardò alle spalle, vide la Cinquecento colpire il paraurti dell'auto della polizia, lasciare segni di frenata sull'asfalto e fermarsi. Scioccato e curioso di scoprire l'identità del guidatore, Sandwell si avvicinò e sbirciò dentro alla Fiat. Fu sorpreso di vedere una donna dietro al volante. La donna sembrò ignorare i due poliziotti.
"Americano! Per favore, sali in auto!â urlò, gesticolando. âVeloce! Sali in macchina!"
Sandwell non aspettò. Con un movimento si lanciò vicino a lei e la Fiat si precipitò all'indietro, di nuovo sulla strada lasciando alle loro spalle De Angelis e un poliziotto molto confuso.
I poliziotti non persero tempo e molto velocemente si misero all'inseguimento.
Alla massima velocità , con l'Alfa Romeo della polizia alle calcagna, la piccola Fiat sfrecciò attraverso le strade del centro di Roma. Salendo sui marciapiedi e superando le auto a destra e a sinistra, riuscirono ad aumentare la loro distanza dall'auto della polizia fino a quando raggiunsero un incrocio dove il semaforo divenne rosso. La donna spinse a tavoletta sull'acceleratore, tirò il freno a mano e fece una brusca svolta a sinistra portando di forza l'auto fuori dalla carreggiata. Manovrò con abilità tra due paletti e sbucò sulla parte più distante della strada lasciando alle loro spalle tutto il resto del traffico, Alfa Romeo compresa.
Sandwell diede un'occhiata al tachimetro: novantasei chilometri all'ora. Decisamente troppo per quelle strade!
L'Alfa Romeo non si vedeva da nessuna parte. Senza ridurre la velocità , superarono un altro incrocio, ignorando i semafori. Al bivio successivo, una rotonda, ridussero la velocità , si infilarono in una strada stretta che andava dritta in un garage e, all'improvviso, si fermarono.
Sandwell osò respirare di nuovo per la prima volta da quando era iniziato l'inseguimento.
"Qualunque sia il tuo nome, chiunque tu sia, grazie," urlò. "Forse non te ne se resa conto, ma mi hai salvato la vita."
"Lo so," disse la donna con una voce sensuale. "Ã la tua serata fortunata!"
Le sue lucide labbra rosse e i suoi orecchini appariscenti brillavano alla luce di una finestra illuminata, facendo venire uno strano pensiero a Sandwell. Era mezzanotte passata ed era stato raccolto su una strada pubblica da una donna sconosciuta.
"Mi dispiace," replicò arrossendo. "Se vuoi che io venga con te non posso. Prima di tutto, non ho denaro con me e nonâ"
"Ã il tipo di persona che fa cose del genere?" lo interruppe lei. "Non era questo che volevi dire?"
Vide le sua guance avvampare.
"Conosco il tuo problema, signorino. Non devi scusarti con me."
La sua risposta non lo mise per nulla a suo agio. Lei lo guardò con un misto tra compassione e colpa.
Improvvisamente, sorrise.
"Sembra che tu pensi che io sia una battona. Beh. Lascia che ti dica che hai torto. Ma non importa," alzò le spalle. âGli uomini, dopo tutto, sono così. Inoltre ti avevo già visto prima oggi.â
Sandwell pensò a qualcosa da dire ma non gli venne in mente nulla. Al bagliore rosso delle luci del cruscotto diede un'occhiata migliore a quello che stava indossando la sua salvatrice, un abito dall'aspetto molto costoso color antracite contornato con increspature rosso carminio, un tipo di abbigliamento molto ricercato per una prostituta.
"Okay," disse lei con un inglese dall'accento molto forte. "Abbiamo cinque, al massimo dieci, minuti prima che i poliziotti ci trovino, perciò dobbiamo tagliare corto. Ti ho salvato dalle grinfie dell'ufficiale di polizia più pazzo e pericoloso di Roma, ti sei trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, come puoi aver notato. Il furto con scasso in una chiesa in Italia ti può costare almeno dieci o venti anni. Nel tuo caso forse anche di più."
Sandwell ne fu scioccato.
"Non ero lì per rubare, volevo parlare con qualcuno."
"Lo so. Non fare lo sciocco ignorante. Sei uno straniero. Usa il cervello."
Sandwell iniziò a pensare.
"Ã per questo motivo che mi hai salvato?"
"No. Stavi per essere arrestato e rinchiuso ed è questo che volevo evitare. Ma per essere chiara, non sono così interessata a te ma a quello che stai portando con te. Lo stava per riportare nel posto a cui credevi appartenesse, giusto? Un grave errore, che mi costretta a intervenire."
Sandwell pensò di stare impazzendo. Gli sembrò di essere finito in un'altra trappola. Questa donna non solo sapeva chi era ma anche cosa stava trasportando.
"Okay," sospirò sfinito. "Chi è ?"
"Chi è cosa? Cosa intendi con chi?"
"Il signor sapientino. La mente malata che si è preso la briga di trovarmi e di costringermi a giocare a questo gioco. Molto intelligente. Come ha fatto? Intercettando i dati dal mio cellulare? Dove è?"
"Non so di cosa tu stia parlando."
Per un attimo fu sul punto di perdere la pazienza. "Devi conoscerlo bene altrimenti non saresti stata così veloce a salvarmi. Certo, tu sei solo un'altra giocatrice che ha scoperto che io sono quello che stanno inseguendo tutti. Congratulazioni! Ora cercherai di rubarmi quello che sto trasportando. Fuoco?"
Un debole sorriso comparve sulla bocca della donna.
"Solo fuochino. Ha ragione, sono una giocatrice, sì. Per quanto riguarda l'oggetto sapevo già della sua esistenza. Tu sei semplicemente una pedina in tutto questo. Ma non lo siamo tutti?â
Il suo tentativo di smascherare la sua rapitrice si stava rivelando difficile.
"Perciò, sai chi c'è dietro a tutto questo."
"Sì, ma non è quello che pensavi. Ti darò un suggerimento, non preoccuparti di cercare di capire immediatamente quello che ti è successo. C'è di più che io so e tu no, è chiaro?"
All'improvviso Sandwell si ricordò, la donna nel teatro. Indossava gli stessi vestiti e aveva gli stessi lineamenti per quanto riuscisse a vedere.
Questo è folle.
"Dovremmo andare," disse lei con calma. âSembra tutto tranquillo fuori."
Nel momento in cui uscirono dal garage una motocicletta dei Carabinieri li affiancò. Il guidatore in uniforme rimase vicino a loro, sbirciando all'interno dell'auto. Sandwell lo vide prendere la pistola.
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Con una notevole prontezza di riflessi la sua accompagnatrice pigiò sul pedale dell'acceleratore e, contemporaneamente, sterzò con violenza, colpendo la motocicletta. Il poliziotto perse l'equilibrio, facendo sì che il suo veicolo ruotasse sul suo asse, andando a sbattere contro un'auto parcheggiata e costringendolo a fermarsi.
Rapidamente passarono attraverso una zona trafficata, abbattendo una fila di paletti e si infilarono a tutta velocità nella strada successiva sulla sinistra, evitando il semaforo rosso.
Guardando dietro Sandwell vide che il poliziotto in moto aveva ricominciato l'inseguimento. Con una mano sul manubrio della moto e con l'altra sulla sua arma, si riavvicinò di nuovo alle loro spalle. La donna premette sul pedale dell'acceleratore e l'auto scattò in avanti.
Circa duecento metri più avanti, la strada cominciava una lunga curva sulla destra, con una strada molto più stretta che andava perpendicolarmente sulla destra. La donna esitò ma all'ultimo secondo girò il volante e l'auto si infilò a tutta velocità nella stradina. Il carabiniere girò nella strada a meno di quindici metri dietro di loro mentre lei si dirigeva alla massima velocità verso l'uscita.