Vita Sana 3. Per Avere La Voglia Di Volere. - Andrzej Stanislaw Budzinski 4 стр.


[18] Il documento Gesù Cristo portatore dellacqua viva. Una riflessione cristiana sul New Age, a cura del Pontificio Consiglio per la Cultura e del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, presentato il 3 febbraio 2003; http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/interelg/documents/rc_pc_interelg_doc_20030203_new-age_it.html

[19] http://nwo-truthresearch.blogspot.it/2011/03/introduzione-alla-religione-della-nuova.html

L'allenamento della motivazione

Ecco il nuovo argomento del nostro percorso e a me sembra molto importante.

Ho la voglia allora faccio?

Sempre è così?

Dal volere al fare cè un grande mare...

Che cosa significa?

Che non è così facile realizzare quello che vogliamo. Dicono che le pareti dell'inferno siano costruite dalla buona volontà mai realizzata...

vorrei!

mi piacerebbe!

sarebbe bello!

MA SI FINISCE QUI NEL MONDO DEI SOGNI.

Purtroppo manca la concretezza e la motivazione. E alla fine

PER AVERE QUELLO CHE DESIDERO NON BASTA SOLTANTO DESIDERARE! Non basta restare nel mondo dei sogni!

Che cosa pensate voi?

Quando frequentavo l'università, avevo un professore di metafisica [1] . Una volta spiegava la bellezza e limportanza di questa materia nobile. Quel giorno si sentiva la sua grande passione con la quale ci dimostrava l'importanza della realtà al di là e un po' diminuiva l'importanza della nostra realtà terrena.

Durante il pranzo un mio amico mi dice: guarda che cosa succede adesso! Ero curioso! Ha preso un piatto vuoto e si è avvicinato al professore dicendo: ECCO IL SUO PIATTO PREFERITO LA BISTECCA METAFISICA. SPERO CHE A LEI PIACERÀ! BUON APPETITO!

Il professore rideva come un matto e noi tutti con lui. Alla fine si è alzato dicendo: E la più bella lezione di metafisica. Provate a immaginare: il professore ha apprezzato così tanto l'intervento del mio amico che gli ha fatto la proposta di diventare suo assistente.

Avete capito?

I DESIDERI NON REALIZZATI NON CI SAZIANO!

Può essere più bella la bistecca metafisica e più gustosa! Ma scusate! Io personalmente ne preferisco una anche meno bella, ma carnosa, che la sento in bocca! Anche a me piace a sognare, ma mi piace ancora di più realizzare i miei sogni.

Non ho la voglia allora non faccio?

Sempre è così?

Non ho voglia di fare ma mi devo sforzare...

No ho altra possibilità...!

C'è la motivazione che mi permette di vincere non voglio.

Questa motivazione si chiama dovere!

DOVERE NON SEMPRE E' PIACERE!

Molto spesso è proprio così!

QUA ENTRA LA VOLONTÀ!

All'inizio il dovere non deve essere piacevole, facciamo tanta fatica, ma quasi sempre si finisce con grande soddisfazione e gioia.

Nihil difficile volenti - Nulla è difficile a chi vuole.

Motto latino con cui si vuole affermare che con la volontà si superano facilmente le difficoltà e si vincono gli ostacoli.

Nel Vangelo di Matteo [2] Gesù ci aiuta a capire due situazioni. La parabola dei due figli:

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli.

- Si rivolse al primo e disse: "Figlio, oggi va' a lavorare nella vigna". Ed egli rispose: "Non ne ho voglia". Ma poi si pentì e vi andò.

-Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: "Si, signore". Ma non vi andò.

Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?.

Risposero:Il primo.

Il primo figlio ha detto NO ma ha fatto tutto il contrario.

Il NO si è cambiato in SI.

Il secondo ha detto Si ma ha fatto tutto il contrario.

Il SI si è cambiato in NO.

DOBBIAMO ALLENARE LA MOTIVAZIONE!

ALLENARE!

ALLENARE!

ALLENARE!

LA MOTIVAZIONE!!! [3]

Che cosa è?

Che cosa ci dà?

Per che cosa ci serve?

La parola motivazione è composta da due parole:

1 motivo - Ciò che spinge a fare o a non fare qualcosa, causa, ragione,

2 azione - Il fatto di agire, di operare.

La parola motivazione proviene da una parola latina movere che significa mettere in moto, spingere.

Prima di cominciare un'azione devo avere un motivo concreto che mi spinge a fare o non fare qualcosa.

Adesso i conti matematici.

motivo + azione = motivazione

Gli psicologi indicano tre elementi della motivazione:

1 la direzione che cosa desidero realizzare, dove voglio arrivare.

2 lo sforzo l'impegno che metto per realizzarla.

3 la costanza il tempo che metto per realizzarla, non mollo finché non arrivo.

Adesso i conti matematici.

motivo + azione = motivazione

Gli psicologi indicano tre elementi della motivazione:

1 la direzione che cosa desidero realizzare, dove voglio arrivare.

2 lo sforzo l'impegno che metto per realizzarla.

3 la costanza il tempo che metto per realizzarla, non mollo finché non arrivo.

Sappiamo che, nella vita, spesso capitano cose spiacevoli che devono essere ripetute tante volte prima di raggiungere la meta. Sono le azioni noiose. Ecco, in questi casi ci vuole la motivazione più grande, perché senza di essa non abbiamo la volontà di realizzarle. Invece, grazie alla motivazione, molto presto potremo cambiare il nostro atteggiamento verso queste attività. Non voglio si cambia in voglio.

Non ho voglia

Tanti di noi così spesso ripetono questa frase che è diventata una cosa normale, quasi unabitudine. Il problema è che essa determina la nostra vita, noi abbiamo problemi con la motivazione per fare le cose più semplici: fare le pulizie o studiare... ecc ecc. Tutto spostiamo al dopo.

Famosa frase:

faccio dopo, faccio dopo.

Il pericolo è che le cose da fare si accumulano e diventano così tante che non riusciamo a seguirle. Sono troppe e noi non abbiamo la motivazione per farle. Da un altro lato, invece, sentiamo la nostra responsabilità per farle e ci troviamo tra:

PIGRIZIA E RESPONSABILITÀ

Allora che cosa succede?

Diventiamo nervosi

depressi

ci sfoghiamo sugli altri

andiamo a dormire.

PROVIAMO IN QUALCHE MANIERA A SFUGGIRE!

Però non si può.

DOVE POSSO SFUGGIRE DA ME STESSO E DAI MIEI PROBLEMI?

La fuga non risolve i miei problemi!

anzi

peggiora tutto!

Allora che cosa facciamo?

Dobbiamo affrontare non soltanto i problemi della vita quotidiana, ma prima di tutto noi stessi, per superare latteggiamento negativo che abbiamo creato dentro di noi.

fuggire...

nascondersi...

fare finta che tutto è a posto...

NO! COSI NON VA BENE!

Dobbiamo capire una cosa molto importante: che i problemi non mancheranno mai nella nostra vita, limportante è come li affrontiamo, e li affrontiamo nel modo in cui siamo fatti.

Altra cosa molto importante è che non sappiamo quando arrivano i problemi e non sappiamo che cosa arriva, che tipo di problemi.

DOBBIAMO ESSERE PREPARATI E PRONTI PER AFFRONTARLI!

Qua entra sulla scena la famosa motivazione, la cosiddetta azione in moto che tira fuori di noi le risorse nascoste, le potenzialità.

In modo popolare e un po' volgare si dice:

TIRA FUORI LE PA __E!

chi le ha le tira, chi non le ha non tira!

Non posso tirare quello che non ho!

Questo funziona come i nostri risparmi sul conto corrente. Più abbiamo, più siamo sereni e quando abbiamo bisogno, li usiamo.

Le difficoltà.

Una cosa inevitabile nella vita. Non esiste neanche un uomo nel mondo senza le difficoltà.

Vivere sulla terra significa: le difficoltà!

Per questo dovrebbe essere una cosa normale. Dovremmo già essere abituati. Invece no, succede spesso che basta soltanto sentire le parole difficoltà, novità o cambiamento e perdiamo già la volontà d'agire.

La nostra reazione?

Sfuggire!

Dove sfuggire?

Non si può sfuggire da noi stessi!

Se non possiamo sfuggire ci rimane soltanto una cosa da fare, affrontare le difficoltà. Per farlo dobbiamo cambiare il nostro modo di vederle, in modo positivo [4] , come unopportunità di crescita personale:

1 Vedere ogni fallimento come un vantaggio vedere ogni fallimento in modo positivo, come un buon insegnamento che dovrebbe suscitare in noi la domanda: dove abbiamo sbagliato? Per non ripetere lo stesso sbaglio in futuro. Il fallimento non può fermarci mai.

2 Trattare ogni difficoltà come sfida che ha in sé il fattore positivo. La parola sfida contiene in sé lenergia positiva indispensabile per agire e superare gli ostacoli.

3 Ogni sconfitta può essere un contributo per farsi la domanda: che cosa posso migliorare? e che cosa ho imparato?

4 Se ci capita un fallimento, sarebbe bene porci la domanda: di quale buon inizio è questo fallimento?

5 È logico che i nostri fallimenti sono una buona occasione nella crescita personale, è unopportunità nella conoscenza di noi stesi, ci aiuta a capire le nostre debolezze. Superandoli cresciamo nell'autostima.

6 Il fallimento si riferisce al qui e adesso - non dire: non riuscirò fare mai, ma questo giorno non era dei migliori, domani è un nuovo giorno.

7 Trasformiamo la negatività della sconfitta, con le sue emozioni negative, in una cosa positiva. Pensiamo in modo positivo, ma non staccato dalla realtà. Tiriamo fuori dal nostro cuore le potenzialità positive.

8 Il successo si nutre della fede e la fede è lo stato della mente, che attinge la forza dalla profondità del cuore. La fede è mediatrice nel passaggio dall'idea alla realizzazione, è sorgente d'energia che trasforma i pensieri in realtà.

DIO E' CON NOI!

LUI DA OGNI MALE E' CAPACE DI TIRARE FUORI IL BENE. NOI SIAMO A SUA IMMAGINE E DOBBIAMO IMITARLO.

Gesù facendo i miracoli sottolineava l'importanza della fede; spesso sentiamo che diceva: la tua fede ti ha guarita [5] , "Va', la tua fede ti ha salvato".

Perché Gesù dice così?

PERCHÉ SA CHE DA PARTE DI DIO C'È PIENA DISPOSIZIONE.

LA GRAZIA DELLA GUARIGIONE E' PRONTA!

BASTA SOLTANTO PRENDERLA E USARLA!

PER FAR QUESTO CI VUOLE LA FEDE DA PARTE NOSTRA.

Per questo Gesù sottolinea l'importanza della fede dell'uomo.

Per essere guarito l'uomo deve credere!

In questo modo l'uomo permette alla grazia di agire e guarire.

Ascoltate cosa ci dice san Francesco d'Assisi:

Il Signore concesse a me, frate Francesco, d'incominciare così a far penitenza: poiché, essendo io nei peccati, mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi; e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. E allontanandomi da essi, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza d'animo e di corpo [6] .

La motivazione è come il carburante per la macchina che permette ad essa di muoversi. Questa macchina siamo noi. Per agire e fare abbiamo bisogno di sufficiente quantità della motivazione.

Però!

La quantità ma di alta qualità.

La motivazione è per noi come il carburante. Più carburante abbiamo, più lunga strada possiamo fare e ci sentiamo più sicuri.

CERTO CHE CI SENTIAMO SICURI!

IL SERBATOIO E' PIENO!

POSSIAMO CORRERE!

PERO' DOBBIAMO ESSERE CONSAPEVOLI CHE OGNI TANTO DOBBIAMO RIEMPIRE IL SERBATOIO.

MEGLIO SAREBBE ANCORA AVERE IL SERBATOIO

SEMPRE PIENO.

Per essere sempre attivi e produttivi dobbiamo tenere la motivazione su un alto livello. Se la motivazione scende, perdiamo l'entusiasmo e ci fermiamo come la macchina senza carburante.

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