<<Avanti>>. Richard Smithson, come al solito, è dietro alla sua scrivania padronale in mogano, intento a sorseggiare un caffè.
Il socio fondatore dello studio che occupa la parte est del palazzo, un uomo attempato con un fisico asciutto e i capelli argentei folti, è un astuto bastardo che nei trascorsi trentacinque anni ha dominato la scena del diritto societario in città. Un capo e mentore che ha speso gli ultimi cinque anni supervisionando la mia formazione e ad inculcarmi quellidea che sta alla base di qualsiasi avvocato in gamba: in aula i risultati sono gli unici a contare.
Una mentalità che oggi ha dato i suoi frutti.
<<Volevi vedermi?>>
<<Immagino che, se quel foglio che hai in mano è quello che credo, dovrò farti i complimenti>>, sorride sornione.
<<Se ai complimenti ci aggiungessi un buon benefit sarebbero più graditi>>
<<Ti pago anche troppo per i miei gusti>>, risponde con una smorfia esasperata.
<<E che gusti>>, replico avanzando. La tirchieria di questuomo verso i propri dipendenti è nota in tutto lorbe terracqueo in cui vi sia un tribunale.
<<Siediti pivello, ti devo parlare>>. Mi fece accomodare sulle poltrone foderate di pelle sintetica di fronte alla scrivania. Quanto le adoro. Porgo a Smithson la sentenza appena ritirata in cancelleria e lui inizia a leggerla pigramente alternando placidi segni di approvazione ad un aplomb spettacolare.
In quelle poche pagine cè il riassunto delle mie attività processuali. La società da noi difesa era stata citata per un risarcimento epocale da parte di una grossa azienda di autotrasporti che lamentava di essere stata danneggiata dalle protuberanze metalliche arrugginite del magazzino dei suoi clienti. La situazione era chiara e avevamo torto marcio. Pertanto, ho chiamato la controparte per trovare un accordo ed evitare il processo.
È stato allora che il fiuto è venuto in soccorso. È stato allora che ho calcolato il variare del vento.
Ogni società ha un amministratore che la rappresenta, anche in un giudizio civile o penale e i nostri avversari non facevano eccezione, tranne che per una cosa.
Il nome dellamministratore che ci ha citati non era lo stesso presente sullo statuto della società. Dopo una breve indagine è venuto fuori che il vecchio gerente aveva dato le dimissioni appena un mese prima della vicenda e che il suo sostituto ha dato fuoco alle polveri prima ancora di essere nominato ufficialmente, quindi senza alcuna autorità legale al tempo dellinizio della causa. Lidea mi era venuta al telefono con la segretaria della controparte. Al sentire il nome sbagliato la donna aveva avuto una titubanza, unesitazione di troppo che mi ha messo sulla strada giusta.
<<Perché hai chiesto una seconda visura camerale?>>, chiede Smithson di sottecchi, <<Non ti bastava quella dataci dai clienti?>>.
Mi stendo sullo schienale della poltrona.
<<E da quando noi ci fidiamo dei clienti?>>, domando.
Richard annuisce assottigliando gli occhi e congiunge le mani lanciando uno sguardo oltre le lastre di vetro della sua finestra che offrono come spettacolo tutta Londra.
<<Allora di cosa volevi parlarmi?>>
Smithson rigira la poltrona e mi guarda fisso negli occhi.
<<Di tanti, tantissimi soldi>>.
Capitolo 2
Riccardo Ferrari
Le persone di successo hanno l'abitudine di fare le cose che i falliti non fanno. Anche a loro non piace necessariamente farle. Però la repulsione si piega alla forza della determinazione.
Questa frase di E. M. Gray ha condizionato la maggior parte della mia vita. Come avvocato e come ex atleta ho sempre pensato che si dovesse ricercare sempre la perfezione. Meglio puntare alle stelle e colpire la luna, che puntare al terreno e colpire i piedi!
È lunedì. Come ogni giorno mi sveglio alle 6:00 per andare ad allenarmi prima di vestire i panni del penalista.
Ormai sono abituato ai sermoni non richiesti dei frustrati che pronunciano la parola capolinea o fallimento in mia presenza. Sono sempre stato circondato, fin dai tempi del liceo, da persone che credevano di saperla più lunga di me.
Sì, va beh, ora ti alleni, ma aspetta di iscriverti alluniversità e vedrai; Quando dovrai lavorare non avrai più tempo; Quando avrai una famiglia non riuscirai più a pensare al tuo fisico, a sentir loro avrei dovuto smettere di allenarmi più di dieci anni fa, invece sono ancora qui: dopo il liceo, dopo luniversità e nonostante il lavoro! Aspetto cosa vorranno inventarsi più avanti...
La verità è che quando fai qualcosa che agli altri non riesce, stai minando ben bene la loro realtà e per timore, ti attaccano, sminuendoti. Oggi giorno le opinioni rappresentano la merce più a buon mercato!
Vado nella mia stanza adibita a palestra, accompagnato dal mio personal trainer, Lucky, un cuccioletto instancabile di Epagneul Breton e inizio a tirare pugni al sacco... spesso lo faccio quando devo pensare alla soluzione per un caso difficile... Continuo il workout con qualche esercizio di pesistica e vado a fare una doccia per poi, finalmente, avere la mia meritata colazione! Non ho mai capito come fanno alcune persone a rinunciare a questo fantastico momento della giornata: per me, iniziare la giornata senza la colazione, equivale a guidare lauto senza metterci la benzina.
Scelgo attentamente il vestito e la cravatta da indossare - devo dire che sono stato ben istruito dalla mia fidanzata, Maya, ora allestero per lavoro, perché prima ero una frana nellabbinare i colori - e mi avvio con lo scooter al Tribunale, un grosso grattacielo di vetro, aula penale, secondo piano.
Mentre aspetto il mio turno durante la lunga attesa per prendere lascensore - di solito vado a piedi, ma oggi ho la borsa stracolma - ricordo quando ero ancora un principiante praticante avvocato e, intimorito, mi accingevo a conoscere questo mondo col mio primo dominus: un avvocato anziano uscito direttamente dalla penna di un regista di teatro napoletano del secolo scorso, un procuratore partenopeo molto folcloristico che confondeva limprovvisazione con la procedura e la fantasia con la retorica.
In ascensore, pieno più del limite massimo consentito, ascolto i discorsi degli avvocati e dei tanti azzeccagarbugli che affollano quotidianamente i corridoi di questo immenso edificio.
Osservo i linguaggi non verbali del corpo: un bravo penalista deve essere anche un valente psicologo. Ascolto due praticanti che si lamentano dellesame di abilitazione e ritorno con la mente alla mia pratica legale quando anche io sono passato sotto la mannaia dellesame di abilitazione. Un modo per i Consigli dellOrdine di avere il controllo sul mondo del lavoro e sui loro sottoposti.
Entro in aula prima di tutti: non sono mai riuscito a prenotarmi per primo anche quando entravo col personale di servizio e, come è consuetudine nelle Corti di Napoli, trovo in lista avvocati ai primi posti delle cause, ovviamente non presenti...
Mi sono sempre chiesto il segreto di questo dono dellubiquità! Avvocati ancora sotto le lenzuola che, con la forza della visualizzazione, risultano prenotati prima degli altri Mi metto in lista come quarto. Mi accomodo in seconda fila per lasciare i primi posti ai legali fantasma "prenotati" prima di me e inizio a leggere un libro del mio autore preferito, provvidamente portato in borsa per non annoiarmi: La giuria di John Grisham.
Verso le 9:30 il Giudice fa rientro dal bar, indossa la toga e finalmente, dopo più di unora di attesa, in unaula gremita di persone, tra giornalisti e parenti dei detenuti, il sipario si alza e lo spettacolo inizia.
Le prime due cause sono semplici rinvii dovuti ad assenza dei testimoni e ad un impedimento degli avvocati difensori: in altre parole un metodo per procrastinare la causa il più a lungo possibile sperando o nellaiuto della prescrizione o nellaiuto di un indulto ricevuto da qualche parlamentare attento ai bisogni degli imputati. La terza causa, invece, rappresenta uno stacco dalla monotonia della mattinata. Si interroga il testimone principale dellaccusa, un querelante che non riesce né ad esprimersi bene in italiano né ad articolare il suo discorso in maniera chiara e che porta il giudice a dover fare da interprete!
Finalmente, dopo cinque minuti di unulteriore sospensione processuale, inizia il mio processo. Sono pronto.
Ho studiato tanto per questo caso. Si tratta di un reato di contrabbando commesso da due militari fuori servizio. La stampa e la televisione ne hanno parlato per giorni e una vittoria farebbe aumentare di molto la mia popolarità... e con essa la mia parcella.
Indosso la toga e rileggo gli appunti dei passaggi più importanti della mia arringa finale.
Il mio pensiero e la mia concentrazione sono interrotti dalla voce tuonante del Giudice:
<<Si invitano le parti a concludere, la parola al Pubblico Ministero>>.
<<Dagli atti e dalle prove rilevate in udienza, si ritiene essersi accertata la penale responsabilità degli odierni imputati e si chiede la condanna alla reclusione ad anni tre e lammenda di ventimila euro!>>. Queste le parole conclusive del Pubblico Ministero, oltremodo frettoloso e pieno di sè.
Nellaula si alza un vocio dai posti più lontani. Il Giudice ordina il silenzio.
La pena chiesta dallaccusa è esemplare ed è anche un bel grattacapo, dato che si è fuori dal beneficio della sospensione condizionale della pena, concesso per condanne fino ai due anni.
<<Avvocato Ferrari, prego>>, mi incita il Giudice.
Mi alzo per prendere la parola.
Ladrenalina sale, ma lesperienza prende il sopravvento. Sparisce tutto: pubblico, cliente, giudice e Pubblico Ministero. Esiste solo il mio discorso e lo devo pronunciare con la massima intonazione per arrivare diritto al Giudice.
<<Onorevole Giudice, vorrei che si arrivasse ad una decisione giusta e ponderata come lei ci ha ormai da tempo abituati>>. Piccolo trucco del mestiere, una sviolinata per far sì che il soggetto che dovrebbe essere imparziale si sbilanci un po' più dalla propria parte
<<Quello che sto per suggerirvi è un progetto di sentenza che porti alla luce la verità processuale, passando attraverso la verità storica in relazione alla evoluzione della legge nel tempo.
I fatti sono ben noti a tutti, anche per il risalto dato dagli organi mediatici. A seguito di controlli sul territorio i militari Leone e Grosso, entrambi fuori servizio, furono fermati da agenti della Polizia Giudiziaria perché visti mentre trasportavano grosse scatole da un portabagagli di unauto ad unaltra. Sottoposti a perquisizione vennero trovati in possesso di una ingente quantità di stecche di sigarette e grosse somme di denaro.
Ebbene Presidente, in quanto militari, gli odierni imputati erano entrambi in possesso di un badge che gli permetteva di acquistare sigarette duty free presso il compartimento NATO. Prima ancora di entrare nel merito della questione, Giudice, eccepisco una violazione di legittimità costituzionale in relazione alle norme disciplinanti il reato di contrabbando e la vendita di tabacchi senza licenza>>.
Osservo lespressione del Giudice, questa non gli deve essere piaciuta, di solito le questioni di legittimità costituzionali vanno presentate prima delludienza, in modo tale che il giudicante le possa studiare attentamente, ma in questo caso non ne ho avuto il tempo. Lo sto costringendo a lavorare troppo e a lui non piace mai. Ma devo continuare
<<Infatti, le norme in oggetto, nascono sotto legida di unepoca ancora figlia di uno stato autoritario e padrone. Lattuale codice penale, il codice Rocco, è nato come codice repressivo ed attento ai bisogni dello Stato che cercava di ricomprendere, sotto lala del penalmente rilevante, quanti più reati possibili. Infatti i reati contro la persona sono inseriti dopo i reati contro lo Stato e la giustizia!
Con lavvento della Costituzione tale visione è cambiata radicalmente mostrando una tutela primaria della persona!>>.
Ora il Giudice non mi sta più guardando, segno visibile che lattenzione va scemando o che semplicemente sta pensando ai fatti suoi. Mi fermo, allora, giusto il tempo che il Giudice ritorni con gli occhi fissi su di me e continuo il discorso, sto arrivando al momento clou.
<<Le norme che puniscono con la reclusione o larresto i reati di contrabbando o di vendita di tabacchi senza licenza, altro non vogliono che tutelare linteresse primario dello Stato, individuato come il pagamento della tassa al Monopolio di Stato. Tali norme nascono sotto lepoca fascista, nel 1942, o in epoca immediatamente successiva, ma ancora condizionata da tali ideologie!
Privare i qui presenti imputati del sacrosanto diritto alla libertà personale, per il solo evento del mancato pagamento della tassa al Monopolio di Stato, sarebbe anticostituzionale e rappresenterebbe un ritorno al nexus romano, il pesante fardello che gravava sul debitore di essere ridotto in schiavitù dal creditore in caso di insolubilità." Ho fatto breccia. Ora non solo mi osserva attentamente ma il suo linguaggio del corpo da tutta limpressione di averlo conquistato ottimo! Il mio discorso continua. La mia grinta è al massimo, l'adrenalina pure, ma devo concentrarmi!
Inoltre la difesa eccepisce la violazione dei principi di tassatività e determinatezza della norma penale punente i reati di contrabbando. La norma deve essere chiara e precisa nel suo dettato, altrimenti non assolverebbe alla sua funzione di emenda: se un soggetto non comprendesse appieno ciò che è lecito da ciò che non lo è, non potrebbe capire il disvalore penale delle sue azioni e a nulla, quindi, servirebbe la pena. La tassatività e la determinatezza della norma di cui allart. 291 bis, per la quale oggi sono presenti dinanzi a Lei i signori Leone e Grosso, va individuata nellesatta individuazione del tabacco lavorato estero. Bisogna individuare cosa è contrabbando e cosa non lo è!>>.
Bene, ora che l'ho rapito devo subito segnare un punto a favore.
<<Entrando ancor più nel merito, signor Giudice, ricordo a me stesso>>, altro trucco quando si vuole dire qualcosa al Giudice senza toccarne la suscettibilità, <<che con la nascita del mercato comune europeo per il movimento di beni e capitali non è più valida la vecchia definizione del confine di Stato.
La Convenzione Europea ha espressamente previsto uno spazio comune europeo ed oggi è quindi possibile il commercio di beni a livello europeo senza dover pagare più dazi doganali. Tanto è vero ciò, che il reato di contrabbando può sussistere solo nei confronti di merci extracomunitarie gravate da diritti di confine. Se sono presenti accordi bilaterali, in base ai quali i diritti di confine non sono dovuti, non ci sarà reato e i soggetti saranno esenti da pena. Sembra evidente che acquistare sigarette allinterno del compartimento NATO sia equivalente ad acquistarle allinterno della Comunità Europea!
Occhiataccia del Giudice al Pubblico Ministero mi stavo galvanizzando!