La Figlia DellAcqua - Aidan Fox 3 стр.


Naëli scosse la testa.

Questa vecchia somara era folle. Joan aveva appena posato piede sulla piattaforma, dopo aver salito gli scalini che portavano lassù quattro a quattro. Lei gli lanciò uno sguardo disperato.

-Così basta, Molly, Fermati o moriremo tutti!

-E troppo tardi comunque! Gridò lei con aria da pazza.

Erano incollati al fianco del galeone, e la giunca non era che a qualche metro. In una manciata di secondi, la loro barca sarebbe stata distrutta brutalmente sotto la pressione congiunta esercitata dai due concorrenti, che non avrebbero esitato ad eliminarli.

Naëli chiuse gli occhi.

-Sayan, a te! Urlò lanziana vicino a lei.

I motori ruggirono in un vortice di acqua salata, e Naëli fu proiettata al suolo.

Aprì gli occhi per vedere Joan sdraiato a pancia in giù, il viso pallido. Molly era stata spinta sul timone.

Naëli si rialzò prontamente e gettò un colpo docchio a tribordo. La giunca era qualche metro dietro, molto vicino al galeone che le aveva fatto così paura.

Fuori portata.

Molly scoppiò a ridere oltrepassando le torri di ingresso del porto sotto gli applausi della folla ammassata in alto negli edifici.

-Questa è quella che chiamo audacia!

Joan si rimise in piedi e le gettò uno sguardo torvo.

-Ci avevi nascosto questo piccolo trucco del passa-passa di Sayan, sbottò, frustrato di essere caduto nel momento fatidico. Cosè, un rinforzo della nostra potenza motrice?

-Non ne so niente, ma è dannatamente efficace! Si stupì Molly.

-Vuoi dire che non lavevi mai testato prima? Chiese Naëli, sempre preoccupata.

-Perché avrei dovuto farlo? Rispose lei, divertita. Limportante è che funzioni!

La ragazza scosse la testa con fatalità. Molly era una specialista di quei trucchi. Di certo non sarebbe cambiata oggi. La vecchia donna era completamente matta. Ma dovette riconoscere che aveva fatto risparmiare loro un grave ritardo!

La sua ansia scomparve quando portò lo sguardo sulla distesa di acqua piatta che si stendeva allinfinito davanti ai suoi occhi.

Il mare porgeva loro le braccia.

Ora era il suo turno di giocare.

4

Lacqua mi affascina. È bella, astuta e dolce. Ma furba. Mi incanta, mostrandosi febbrilmente davanti ai miei occhi, dedicandosi ad una danza seducente per cercare di attirarmi nella sua rete. Ogni giorno, i suoi riflessi mi tentano, sornioni. Già molta gente ha ceduto. Traditrice fluida, mi catturerai?

Mallaé Fusillaine, Autoritratto

Naëli si attaccò alla sbarra e si sporse dal parapetto, gli occhi sulle acque turbinanti che si agitavano a poppa della nave. Avevano appena lasciato il porto dYs, abbandonando la concorrenza ad una battaglia feroce.

Osservò la schiuma ribollire e le gocce roteare, come milioni di sfere che riflettevano il mondo tingendolo di paillette luminose, cercando di sollevarsi verso il cielo tramite le agitazioni delle onde.

Naëli era di nuovo affascinata. Che fragilità e che forza allo stesso tempo Lacqua era il suo elemento preferito. Mutava, si scindeva, scivolava nelle asperità prima di riemergere in un rombo di tuono per schiacciare senza pietà tutto quello che ostacolava il suo passaggio.

Le gocce fini che danzavano davanti ai suoi occhi la ipnotizzavano. Si sentì cadere in avanti, la testa nelle onde indiavolate, dove si impregnò dellelemento acquatico fino a diventare un tuttuno con lui. Le sue braccia, le sue gambe svanivano, trasportate dallacqua.

Accolse la sensazione ormai così familiare con diletto. Sapeva che il suo corpo era sempre lassù, piegato nel vuoto sul ponte della nave, con aria assente.

Ma lei non era più sul ponte.

Era nelle acque, sdraiata su centinaia di metri. La sua percezione ed i suoi punti di riferimento erano completamente stravolti.

Era libera!

Libera dai limiti materiali che limitavano i suoi movimenti, libera di solcare loceano senza preoccuparsi, libera di trasformarsi in unonda profonda! Niente aveva più presa su di lei. Non doveva fare altro che lasciarsi trasportare

No.

La Coppa.

Gli Esploratori.

Concentrazione.

Non doveva lasciare la presa.

La sua euforia aveva rischiato di farle perdere di vista il suo obiettivo. Era il rischio di utilizzare questo potere. Era così inebriata dalla sensazione che ogni tanto se ne dimenticava, e bisognava svegliarla a colpi di schiaffi, sennò rimaneva indefinitamente persa nellimmensità blu

Era unabilità pericolosa.

In quel momento, lei doveva creare una corrente potente e rapida che avrebbe portato lo Storione stellato a grande velocità verso la prossima tappa della corsa.

Si, ecco, una corrente.

Naëli si focalizzò sul movimento dellacqua, raccogliendo ogni molecola per creare una potente turbolenza dietro allimbarcazione. Spinse lo scafo con dolcezza, ma in modo deciso. Bisognava accompagnare senza mettere fretta, un saggio dosaggio che lei padroneggiava alla perfezione.

Leffetto fu immediato.

Lo Storione fece un balzo in avanti, facendo di nuovo cadere i suoi occupanti.

-Ehi, con calma! Brontolò Molly agitando le braccia per riprendere lequilibrio. Avrebbero dovuto scriverti pericolo pubblico in fronte!

Dietro di lei, gli occhi spalancati, Naëli scoppiò a ridere.

-Ad ognuno il suo turno!

La voce ed il volto dei suoi compagni risuonavano come in un sogno, mescolati al rimbombo dellacqua e ai sussulti della barca o a quelli delloceano, non avrebbe saputo dire- ma sapeva che erano lì intorno a lei. O meglio, era lei che era là, con loro.

-Prenderemo la testa della corsa! Esclamò Joan, entusiasta. Che velocità! Anche se ti conosco da molto tempo, Naëli, mi impressioni sempre!

Naëli sentì appena il suo complimento. Era perfettamente in armonia con il mare, e si perdeva nella sua onda benevola. Durante dei lunghi minuti, si lasciò cullare, spingendo la nave sempre più pigramente a mano a mano che si perdeva nella contemplazione del fondo marino. Scivolava verso le profondità, i crostacei ed i molluschi. Lacqua diventava sempre più nera, e lei ebbe voglia di avvicinarsi al fondo per continuare la sua esplorazione tranquilla. Il silenzio che regnava sotto la superficie dellacqua erarassicurante.

Lei stava bene là.

Non aveva voglia di andarsene.

Andare dove, poi?

Si chiese se le immagini che sfilavano nella sua testa erano dei ricordi reali. Non si ricordava di essere mai stata altrove

***

-Va tutto bene, figlia mia, ma non esagerare, grugnì una voce nella sua testa.

Dovette fare uno sforzo estremo di concentrazione per riconoscere la voce di Molly.

In un salto, si strappò alla sua contemplazione. Ogni volta sperimentava questa terribile sensazione di strappo, come se una parte del suo essere le fosse stata ingiustamente sottratta. Batté le palpebre una decina di volte prima che limmagine di Joan chino su di lei si stabilizzasse.

Tremò.

Aveva limpressione di essere sempre in fondo alloceano, che le appariva scuro e minaccioso.

-Ehi, bella mia, va tutto bene? Era come se avessi perso conoscenza, anche se eri sveglia!

Naëli lo fissò con aria ebete, e si rese conto di essere seduta per terra contro il parafuoco. Probabilmente aveva perso lequilibrio. Fortunatamente non era sola.

Tremò, ancora sotto linfluenza del freddo. Poi scosse la testa e offrì al suo amico il suo più bel sorriso.

-Va tutto bene, non preoccuparti!

Prese la mano che lui le tendeva e si rialzò, titubante. Molly, aggrappata fermamente al parapetto, le gettò un colpo docchio da sopra la spalla.

-Rimettiti in sesto, abbiamo bisogno di te fino alla fine dellavventura! Anche se ti ringrazio per questo aiutino! E copriti!

Cosa che ornò con un questi ragazzi, vi giuro mormorato a mezza voce.

Naëli gettò un colpo docchio allorizzonte. Effettivamente, avevano messo una buona distanza tra loro ed i concorrenti che li seguivano, che poteva distinguere a qualche centinaia di metri dietro di loro. A tribordo come a babordo, il mare era calmo. Non un vascello che turbasse il suo riposo. Gemette di entusiasmo e scese sul ponte, seguita da vicino da Joan che cercava di coprirle le spalle con un ampio mantello.

-Quanto tempo manca a Nebbia della sera? Chiese a Yadriel, sempre di guardia alla prua della nave.

-Con il nostro ritmo di crociera, direi cinque o sei ore. Ci arriveremo prima del tramonto, e, con un po di fortuna, per primi!

Leccitazione dei giovani era contagiosa, perché anche lui, saggio e posato normalmente, sembrava bruciare di passione.

Naëli inclinò la testa e si sedette di nuovo, improvvisamente stremata. Il vento fresco punteggiato da spruzzi scompigliava i suoi capelli blu e scivolava sul suo volto, dolce ricordo della sua esperienza aquatica che prese il tempo di apprezzare. Assaporando laria pura delloceano che giocava con lei come fosse una bambina, Naëli si lasciò scivolare in un dolce sonno popolato da sogni incantatori e allegri.

5

La Coppa dei Sette Principati è più un rito che un evento sportivo. E per evitare gli incessanti conflitti che i Principi commercianti devono affrontare che questi ultimi hanno inventato questa corsa che unisce al di là delle identità individuali. La prova permette di concentrare lattenzione delle masse e di dirottarle dalle loro velleità belliche, installando una pace duratura che consolida lequilibrio economico già assicurato dai dirigenti .Le guerre sono al giorno doggi limitate alle alte sfere del potere.

LEnciclopedia dei Sette Principati

I naga erano creature del tempo antico. Dotati di una longevità senza precedenti che poteva raggiungere diverse centinaia di anni, possedevano un lungo corpo da rettile dotato di due paia di braccia e di un viso triangolare che era la replica esatta di quello di un serpente. Ma la cosa più stravolgente della loro fisionomia erano le loro gambe. O piuttosto la loro assenza, dato che ne erano completamente sprovvisti. Il loro tronco era costituito solamente da una coda immensa che poteva misurare diversi metri e sulla quale si appoggiavano per tenersi dritti. Questappendice li rendeva spaventosi nei combattimenti ravvicinati, e li rendeva i maestri assoluti degli oceani talmente erano rapidi ed agili nellelemento acquatico.

Un tempo, avevano utilizzato le loro capacità per sottomettere il mondo. Oggi, la civiltà naga non era che unombra di se stessa. Si era ritirata davanti allo sviluppo degli scambi marittimi, le maestose creature erano scomparse nelle profondità oceaniche per non risalire mai più in superficie. Lavvento del potere dei Principi commercianti aveva conservato solo un vago ricordo di queste.

La partecipazione di una squadra di naga alla Coppa dei Sette Principati era dunque oggetto di profondi interrogativi.

Ciononostante, i Dimenticati, squadra numero settantadue, si erano allineati come gli altri sulla linea di partenza ad Ys, sotto lo sguardo severo del loro leader, Zokkar. Ufficialmente, avevano deciso di partecipare alla corsa perché amavano gareggiare, ma anche per testimoniare la loro presenza alle altre nazioni. Da qui derivava il nome della squadra.

Ufficiosamente, i Dimenticati svolgevano una missione dinvestigazione su ordine del loro Principe Huldoj, signore degli abissi e padrone della mitica città sommersa Ortanck. Perché questultima stava morendo. La città scomparsa nelle profondità marine attingeva attualmente alle sue ultime riserve di energia, ed era diventato cruciale trovare una nuova sorgente di alimentazione. Senza di questa tutto il popolo naga sarebbe morto.

E non cera opportunità migliore per questa ricerca che la Coppa dei Sette Principati.

Zokkar era stato quindi contattato dal suo Principe e aveva equipaggiato il Nautilus, gioiello della flotta sottomarina naga, sotto i suoi ordini, prima di reclutare i migliori quattro specialisti che aiutavano il loro capo in uninfiltrazione in piena regola.

Con lui, erano cinque, il numero richiesto per partecipare alla Coppa.

Cerano due combattenti spaventosi, le guardie personali di Sua Altezza. Questultima aveva acconsentito a separarsi da loro con riluttanza, ma le loro prodezze marziali erano indispensabili a Zokkar in caso di problemi. Cera anche Olkvin, il miglior pilota di tutta la nazione, che lui aveva lasciato a bordo del Nautilus quando si era dovuto recare ad Ys per linizio della corsa. Il vascello era al momento stazionato nelle profondità del mare Fulvo, ma avrebbe seguito il loro percorso.

E poi, ovviamente, cera Lilyan. La sola ed unica maga del popolo naga. Era lelemento chiave della squadra, perché era lei che le avrebbe permesso di mettere la mano sul suo obiettivo.

Zokkar non doveva fare altro che operare nella più completa discrezione.

Ora che la Coppa era iniziata, la ricerca poteva cominciare. Il naga aveva le carte in mano. Il suo margine di manovra era ridotto a causa del potente dispositivo di sicurezza costruito intorno alla Corsa e dellattenzione particolare della quale lui ed i suoi erano oggetto, ma non si preoccupava.

Era maestro nell'arte dello spionaggio.

Era la missione più esaltante della sua lunga carriera.

6

Datemi una sigaretta ed una chiave inglese e vi decapiterò una motocicletta senza sbagliare!

Sayan, Citazioni pittoresche

La ragazza fu svegliata dal suo torpore da un grido.

-Guarda, Naëli, stiamo arrivando!

Era Sayan che era salita sul ponte e indicava un puntino allorizzonte, tutta eccitata.

Naëli brontolò strappandosi al sonno.

-Ehi, Sayan, spero che non sia un invito a mostrarti le mie mutande, le disse alzando gli occhi verso la sua compagna di squadra.

Questultima arrossì rendendosi conto che era proprio sopra alla giovane ragazza, che aveva una vista diretta sotto la sua gonna.

Saltò di lato farfugliando scuse assurde ed incomprensibili, prima di ripiegare il suo pareo intorno alle sue gambe per tentare di mascherare la sua vergogna con un gesto futile. Sayan era sempre vestita con unestrema semplicità che rasentava quasi lindecenza. Si poteva dire che il suo guardaroba fosse composto solo da gonne corte in tessuto, lunghi stivali beige e piccoli gilet di cuoio. Senza dimenticare i suoi perenni occhiali da aviatore che sembravano incollati alla sua fronte, quando non li incollava ai suoi occhi.

Allo stesso tempo, vista lepopea nella quale si era lanciata, era meglio non essere troppo equipaggiati.

Questione di peso da trasportare.

Tuttavia, la sua tenuta leggera non faceva che mettere in risalto la sua silhouette molto attraente. Un corpo atletico dalla pelle scura e dalle curve ben disegnate, che si indovinava facilmente sotto vestiti aggiustati con cura, accompagnato da una criniera rosso fuoco che non aveva niente di naturale.

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