- Io e Harald salperemo tra pochi giorni, torneremo prima che arrivi linverno. -
Thorald si ammutolì, incredulo nelludire quelle parole. Suo padre era appena arrivato, non poteva ripartire tra pochi giorni. I suoi pensieri si potevano leggere nell'espressone che si dipinse sul suo viso, triste e deluso. Era ancora assorto quando sentì pronunciare queste parole...
- Naturalmente i nostri figli verranno con noi - dichiarò fiero Olaf. - Questo viaggio è il nostro dono per onorare la vostra maggiore età - Aggiunse rivolto ai due giovani.
I due ragazzi balzarono in piedi, a stento riuscivano a trattenere il loro entusiasmo. Per un Vichingo dimostrare la sua capacità di affrontare un lungo viaggio in mare era molto importante. Perché un Vichingo era innanzi tutto la sua nave.
Tutti alzarono i corni colmi per brindare e augurare ai due ragazzi un glorioso futuro, come quello dei loro padri.
Isgred parlava già da un paio d'ore con un giovanotto di bell'aspetto che non le toglieva mai gli occhi di dosso.
- Chi è il giovane che parla con mia figlia? - chiese Olaf, rivolgendosi ad Harald.
- Heidrek, è il figlio di Gunther, mio cugino di secondo grado. -
- Mi sembra piuttosto interessato a Isgred. -
- Amico mio, se così fosse puoi stare tranquillo, è un bravo ragazzo oltre che di nobile rango - lo ragguagliò Harald.
- Sarà bene che ci scambi due parole prima di partire. -
I due amici si scambiarono uno sguardo ebbro, sollevando un sopracciglio e scoppiando in una gran risata. L'effetto della birra e dell'idromele si stava facendo sentire...
Isgred si avvicinò al padre.
- Padre, mi ritiro, sono piuttosto stanca. -
- Ho notato che eri in buona compagnia questa sera - disse Olaf sornione.
L'incarnato bianco di Isgred si tinse di rosso. I suoi occhi, azzurri come il cielo sereno, parlavano da soli. Abbozzò un timido sorriso, abbassando lo sguardo.
- Dovrete aspettare. Quando torneremo dal viaggio ci accorderemo per una riunione tra i due Clan. -
Il timido sorriso di Isgred si trasformò in un gridolino soffocato di gioia.
- Grazie, padre! - esclamò entusiasta, schioccandogli un bacio sulla guancia adornata da una folta e lunga barba fulva.
La giovane sìncamminò verso casa, ma prima di varcare la soglia cercò il viso di Heidrek che l'aveva seguita con lo sguardo, si scambiarono un sorriso e un lieve cenno di assenso con il capo.
I festeggiamenti proseguirono fino all'alba tra canti, balli, risa e grandi bevute.