Amy Blankenship, RK Melton
Una Luce nel Cuore dellOscurità
Una Luce nel Cuore dellOscuritàSerie Il Cuore di Cristallo Protettore Volume 4Amy Blankenship, RK MeltonTranslated by Ilaria FortunaCopyright © 2009 Amy BlankenshipEnglish Edition Published by Amy BlankenshipSecond Edition Published by TekTimeAll rights reservedLa Leggenda del Cuore del Tempo
I mondi possono cambiare ma le vere leggende non svaniscono mai.
Luce e oscurità combattono costantemente dalla notte dei tempi. I mondi vengono creati e distrutti dai loro creatori, e il continuo bisogno di bene e male non è mai stato in discussione. Tuttavia, a volte giunge qualcosa di inaspettato un qualcosa che entrambe le parti vogliono ma che solo una può avere.
Paradossale per natura, il Cuore di Cristallo Protettore è lunica cosa che entrambe le parti hanno cercato di ottenere lottando. La gemma ha il potere di creare e distruggere luniverso noto e, allo stesso tempo, è in grado di porre fine alle sofferenze e ai conflitti. Alcuni pensano che il cristallo abbia una propria mente pensante altri dicono che dietro tutto ciò vi siano gli dei.
Ogni volta che il cristallo è apparso, i suoi guardiani sono sempre stati pronti a difenderlo da chi voleva usarlo per puro egoismo. Le identità di questi guardiani rimangono invariate ed essi amano con la stessa ferocia sia il mondo che la dimensione.
Una giovane donna si trova tra questi guardiani ed è oggetto del loro amore. Dentro di sé cela il potere del cristallo. Lei è il custode della gemma e la fonte del suo potere. Le linee spesso si confondono, e proteggere il cristallo si trasforma lentamente nel proteggere la Sacerdotessa dagli altri guardiani.
È la coppa da cui beve il cuore delloscurità. È lopportunità per rendere i guardiani del cristallo deboli e vulnerabili agli attacchi. Loscurità brama il potere del cristallo e la Sacerdotessa, così come un uomo bramerebbe una donna.
In ognuna di queste dimensioni e realtà cè un giardino segreto chiamato Cuore del Tempo. Lì cè la statua di una giovane sacerdotessa inginocchiata. Essa è circondata da unantica magia che tiene nascosto e al sicuro il suo tesoro segreto. Le mani della fanciulla sono protese come in attesa di accogliere qualcosa di prezioso.
Secondo la leggenda, starebbe aspettando che le venga restituita la potente pietra conosciuta come il Cuore di Cristallo Protettore.
Solo i Guardiani conoscono i segreti che si celano dietro la statua e le sue origini.
Prima che i cinque fratelli nascessero, i loro antenati, Tadamichi e il suo gemello Hyakuhei, proteggevano il Cuore del Tempo durante il suo periodo più buio. Per secoli, i gemelli protessero il sigillo che impediva al mondo umano di mescolarsi con quello dei demoni. Questa missione era sacra e le vite degli uomini e dei demoni dovevano essere protette e nascoste le une dalle altre.
Inaspettatamente, durante il loro regno, un gruppo di uomini sconfinò accidentalmente nel mondo dei demoni a causa del sacro cristallo. In un periodo di conflitti, il suo potere causò una rottura del sigillo che separò le dimensioni. Il capo degli umani e Tadamichi si allearono prontamente, stringendo un patto per richiudere il sigillo e mantenere i due mondi separati per sempre.
Ma, durante quel periodo, Hyakuhei e Tadamichi si erano innamorati entrambi della figlia del capo degli umani.
Contro la volontà di Hyakuhei, il sigillo era stato riparato da Tadamichi e dal padre della ragazza. La forza del sigillo fu aumentata di dieci volte, dividendo per sempre quel pericoloso triangolo amoroso. Il cuore di Hyakuhei era spezzato. Pur essendo suo fratello, Tadamichi lo aveva tradito facendo in modo che lui e la Sacerdotessa fossero separati per leternità.
Lamore, una volta perso, può trasformarsi nella cosa peggiore. Il cuore spezzato di Hyakuhei si trasformò crudelmente in rabbia e gelosia e provocò un conflitto tra i due gemelli, portando alla morte di Tadamichi e frantumando la sua anima immortale. Quei frammenti immortali diedero vita a cinque nuovi guardiani a difesa del sigillo, per proteggerlo da Hyakuhei, che si era unito ai demoni del regno del male.
Imprigionato nelloscurità che lui stesso era diventato, Hyakuhei abbandonò il pensiero di proteggere il Cuore del Tempo e usò, invece, le proprie energie per bandire completamente il sigillo. I suoi capelli neri, lunghi oltre le ginocchia, e il viso più affascinante di tutti, smentivano la reale malvagità celata dal suo aspetto angelico.
Allinizio della guerra tra le forze della luce e del buio, unaccecante bagliore blu erompe dalla statua sacra, segno che la giovane Sacerdotessa è rinata e il cristallo è riemerso dallaltra parte.
Poiché i guardiani erano attratti da lei ed erano i suoi protettori, la battaglia tra il bene e il male comincia sul serio. Da qui, lingresso in un altro mondo, in cui loscurità predomina sulla luce.
Questa è una delle loro tante epiche avventure
Capitolo 1
La luna rossa è sempre stata considerata come un presagio di morte. Coloro che lavevano vista si erano nascosti per paura di essere colpiti dal sonno eterno. A chilometri di distanza si udiva un grido agghiacciante mentre il simbolo pericoloso sorgeva alto nel cielo notturno.
In una radura nella foresta cerano due figure solitarie: una ferita, che respirava a fatica con uno dei suoi due pugnali gemelli in mano, laltra in piedi, con un ghigno malizioso che gli abbelliva il viso disumano. I suoi occhi rosso rubino brillavano alla luce della luna piena, in attesa della prossima mossa della vittima. La pelle innaturalmente pallida di Hyakuhei sembrava brillare anchessa nella notte, dandogli laspetto di un Mietitore angelico.
«Ci hai fatto morire senza ucciderci!» ringhiò Toya, scoprendo i canini. I suoi occhi color oro ardevano di odio per luomo in piedi davanti a lui. Un tempo era suo amico il fratello di suo padre adesso era un nemico mortale. «Bastardo!».
«Ora parli così, ma io vi ho dato la vita eterna, vi ho addestrati e mi sono preso cura di voi. Ho amato te e tuo fratello come se foste miei figli.» disse Hyakuhei. I suoi occhi scarlatti silluminarono di rabbia per quellinsolente che aveva davanti.
«Ci hai trasformato in mostri e lo chiami amore? Ci hai privato delle nostre vite! Hai fatto in modo che io convincessi mio fratello ad allearsi con te! Ci hai mentito dicendo che avresti potuto annullare la maledizione se ci fossimo uniti a te.». Emise un sibilo rabbioso, poi continuò:
«Se non fosse stato per te, adesso saremmo dei normali esseri umani e vivremmo una vita normale come una famiglia, al posto delle creature assetate di sangue in cui ci hai trasformato!». Lacrime amare scesero dagli occhi di Toya per la rabbia e il tradimento e le sue iridi divennero di un argento inquietante.
«Sei pazzo a pensare di essere normale!» la voce di Hyakuhei nascondeva un cenno di amarezza, «Tu e tuo fratello vi sbagliate, state piangendo per qualcosa che non avreste mai potuto avere.», il suo tono si addolcì per un momento mentre ricordava suo fratello gemello il loro padre, poi aggiunse: «Non importa. Sei proprio come tuo padre un egoista. Con la sua morte mi ha siete rimasti sotto la mia custodia. Tu e tuo fratello siete miei e io prendo sempre ciò che mi appartiene. Avrò la sua obbedienza dopo che avrò finito con te.».
Hyakuhei strinse un pugno, con gli artigli che non vedevano lora di sentir gocciolare il sangue del giovane. «Sei tu che hai tradito la tua carne e il tuo sangue!» sbottò Toya girando su se stesso, mentre la voce di suo zio scompariva e riappariva in un altro punto. Sapeva che il vampiro stava solo giocando, ma non aveva più paura. Quella paura era morta insieme a lei.
«Perché lhai uccisa?» gli chiese, sibilando tra la rabbia e la disperazione. «Pensavi che uccidendola avresti ottenuto il cristallo? Mai! Lei si era rifiutata di darti quel potere e questo ti ha fatto infuriare. Non è così?» urlò, mentre cercava di seguire il nemico che lo accerchiava con intenzioni mortali.
«Non era un segreto che la volevi per te.» aggiunse Toya, stringendo il suo pugnale mentre ricordava gli sguardi stregati gli inseguimenti la vista del suo corpo esanime.
«Chiunque avrebbe notato come la guardavi, convinto che io e Kotaro fossimo distratti.». Emise un singhiozzo, sapendo che lui e Kotaro lavevano amata entrambi avevano combattuto contro Hyakuhei e contro se stessi per lei. Ma nessuno aveva vinto. «Noi ti vedevamo. Kyoko era mia e lo sarà sempre!» gridò Toya, furioso per aver perso lunica persona che aveva amato più dellaria che respirava lei se nera andata. Era la luce nelloscurità che il suo mondo era diventato.
Era la ragione per cui aveva sfidato Hyakuhei. Adesso quella ragione era svanita e Toya sentiva il fuoco nella propria anima avvampare ad un livello pericoloso. Laveva trovata senza vita con un piccolo pugnale nel cuore. Dentro di sé, lui e Kotaro lo sapevano Hyakuhei laveva uccisa.
Gli occhi neri di Hyakuhei divennero più scuri mentre guardava con disprezzo il figlio minore di suo fratello. «Ah sì, linafferrabile cuore di cristallo protettore un tale potere non appartiene a un ragazzino sciocco come te. Gli esseri più potenti lo hanno cercato pensavi di essere lunico, mio caro? Non solo i vampiri, ma anche gli immortali, i maghi e persino i lupi mannari bramano un potere simile. Non ti rendi conto di cosa sarebbe accaduto se il Lycan lavesse reclamata per primo?». Gli occhi di Hyakuhei divennero ancora più rossi al pensiero che Kotaro, capo delle tribù Lycan, ottenesse quel potere. La sua rabbia aumentò mentre ricordò il suo odore su di lei quella notte. Non sarebbe rimasto a guardare mentre accadeva una cosa così pericolosa.
«No, mio caro, mi sono già occupato della sacerdotessa che aveva il cristallo dentro di sé.». Il suo sguardo sindurì per quella piccola bugia in realtà non aveva ucciso la ragazza. Era stata lei a suicidarsi per impedirgli di prendere il cristallo. Era così vicino, ormai pronto a rivendicare il suo potere. Il potere di cui parlava la leggenda avrebbe permesso alla sua oscurità di percorrere la luce e nutrirsi di essa.
Le sue dita formicolavano ancora per averle toccato la pelle. Era dietro di lei e sentiva il suo calore sotto la mano fredda. I suoi occhi verde smeraldo si erano scontrati con i suoi per un solo secondo, in segno di sfida. Lui aveva desiderato solo un assaggio. Aveva visto troppo tardi il pugnale che lei aveva in mano e che svanì nel suo petto. Avrebbe potuto trasformarla e condividere tutto con lei ma lei aveva rifiutato la sua generosa offerta.
Quella donna coraggiosa ma sciocca aveva creduto che, uccidendosi, avrebbe protetto per sempre il potere del cristallo. Per sempre era un tempo troppo lungo per cercare di nascondersi da lui.
«Lei rinascerà!» gridò Toya, angosciato per non essere riuscito a proteggerla dallira di Hyakuhei. Il senso di colpa per non essere stato lì a salvarla lo stava divorando. Lei sapeva che era un vampiro una creatura della notte eppure non gli aveva voltato le spalle. Anzi, erano diventati amici. Kyoko si fidava di lui.
Toya ricordò quando laveva conosciuta e cadde in ginocchio, poggiando le mani a terra mentre le lacrime scendevano. È durato troppo poco! gridò mentalmente.
La conosceva da così poco tempo, sei cicli lunari. Quando laveva incontrata per la prima volta, voleva solo il cristallo il cristallo che, allinizio, lei non sapeva neanche di avere. Ma lui lo vedeva brillare e si sentiva chiamare. Poi qualcosa era cambiato. Toya si era ritrovato a cercare di proteggerla invece che privarla del cristallo.
Da quando Kyoko era piombata nel suo mondo oscuro, lui aveva scoperto la verità sul Cuore di Cristallo Protettore, cose che neanche Hyakuhei sapeva. Voleva raccontare quei segreti a suo fratello, ma suo zio gli aveva impedito di trovare Kyou in tempo e adesso era troppo tardi.
«Non avrai mai la sua luce nelloscurità io ritroverò Kyoko e terrò il cristallo lontano da te!» la voce di Toya era intrisa del suo bisogno di vendetta, «Lei rinascerà e io sarò lì ad aspettarla.». Una solitaria lacrima dargento gli scivolò lungo la guancia mentre gridava: Insieme troveremo un altro modo per liberare Kyou da te!».
Hyakuhei gli si avvicinò con una risatina oscura. «Oh sì, lei vivrà di nuovo. Il cristallo tornerà in questo mondo e sarò io a rivendicare non solo il suo potere, ma anche la ragazza. Per quanto riguarda Kyou sono sicuro che troverò qualcosa per tenerlo occupato finché non arriverà quel giorno.».
Toya ringhiò sapendo che quella era unarma a doppio taglio, «Tieni i tuoi piani malvagi per te. Troverò un modo per tornare normali. E tu alla fine morirai!» gridò mentre il vento si alzava, ululando nella radura.
Brandì il pugnale, che disegnò un arco di luce argentata, ma sfiorò a malapena il soprabito di Hyakuhei. Toya rimase incredulo per la velocità del suo avversario ma non perse la determinazione. Il secondo pugnale gli apparve nellaltra mano e lui lo lanciò insieme al primo.
Hyakuhei schivò le lame mortali grazie ai secoli di addestramento che aveva alle spalle. Gli umani erano creature così facili da sconfiggere e Toya, anche se trasformato, era ancora molto umano nel suo modo di pensare era ancora un bambino per un vampiro.
Doveva ammettere che, in qualche modo, proteggere la sacerdotessa aveva accresciuto il potere del ragazzo quasi allo stesso livello di un Anziano. Portargli via la ragazza aveva avuto due scopi. Senza una ragione per combattere il suo potere era diminuito notevolmente.
Hyakuhei fece scattare la mano sinistra, intrappolandogli i polsi in una presa possente. Toya non ebbe modo di difendersi quando la mano destra del vampiro gli ferì crudelmente la guancia.
I loro sguardi sincrociarono per un momento sospeso nel tempo mentre Hyakuhei ritraeva i suoi artigli. Le sue labbra accennarono a un sorriso perfido mentre allungava la mano per sfiorare la ferita che gli aveva appena inferto. «È un peccato rovinare una tale perfezione somigli molto a tuo fratello.». Si leccò le gocce di sangue sul dito e aggiunse: «Ma non posso permettere che il tuo amore ribelle distragga Kyou da me.».
Gli lasciò i polsi e Toya indietreggiò, cercando di difendersi dallattacco successivo, ma ringhiò di dolore quando si ritrovò con due tagli sul petto. Premendosi un braccio sulle ferite, barcollò e, questa volta, Hyakuhei lo lasciò andare.
Sentiva le ossa dei polsi quasi stritolate e dovette concentrarsi per non far cadere i pugnali a terra. Guardando luomo che odiava più della morte, cercò di scrollarsi di dosso il dolore sapendo che non era un gioco anche i non morti potevano morire.
«Sciocco, pensavi di salvare tuo fratello uccidendomi? Riesci a stento a tenere in mano i pugnali, figuriamoci ad uccidermi.» gli disse Hyakuhei sogghignando, poi la sua rabbia svanì allimprovviso. La brezza notturna gli spettinò i lunghi capelli color ebano, facendoli sembrare vivi.
«Non hai mai avuto alcuna possibilità. Ti aiuterò a riposare così non proverai più dolore.» mormorò Hyakuhei, guardando il ragazzo ferito come un padre che rimprovera il figlio ribelle.
I suoi occhi argentati divennero rossi per quelle parole. «Tu non avrai mai mio fratello, figlio di puttana! Finché respirerà, Kyou non ti permetterà di vincere, e nemmeno io!» urlò Toya lanciandosi verso di lui, in un ultimo tentativo di salvare la sua anima immortale.