Nicholas dubitava che avrebbe potuto tirare sua sorella in disparte in quel momento e farle le domande che gli premevano. Avrebbe dovuto aspettare di rimanere da solo con lei. Nel frattempo, ne avrebbe approfittato per leggere qualche informazione in più sul diario di sua madre. Si era fermato un attimo nella sua stanza e l'aveva lasciato sul letto, prima di andare in scogliera. Si augurò che, per quel giorno, sua madre non ne avrebbe avuto bisogno per scrivervi sopra qualche altra cosa. Voleva leggerlo con attenzione e senza essere disturbato. Per ora, si sarebbe goduto il tempo con la sua famiglia. Ci sarebbe stato tempo e modo per pensare a cosa fare del suo futuro.
CAPITOLO SECONDO
Nicholas si era preso tutto il tempo necessario per leggere il lungo il diario di sua madre. Ci aveva messo quasi tutta la notte per finirlo. Ora, avrebbe dovuto dormire un po, ma i domestici sarebbero arrivati presto, e troppi pensieri gli frullavano per il capo e non avrebbe riposato di certo. Probabilmente sua sorella avrebbe dormito almeno per un'altra ora. Poteva andare a farsi un giretto di mattino presto e, al suo ritorno, lei sarebbe stata in vena per parlare con lui. Se Nicholas avesse cercato di parlarle prima che lei si fosse riposata per bene, Elisabeth si sarebbe sentita male per tutta la giornata, e lui non voleva questo. Gli serviva bella in forma, e quindi avrebbe evitato gesti inconsulti di cui si sarebbe sicuramente pentito.
Presa questa decisione, si vestì senza l'aiuto del cameriere e scese le scale. Quando raggiunse il corridoio, quasi si scontrò con suo padre. Nicholas fece un passo indietro prima di crollargli addosso.
"Perdonate disse Stamane sono un po frastornato. Come mai in piedi così presto?
Suo padre, James, il duca di Weston sorrise. Gli occhi blu delluomo erano luminosi e ben svegli. Probabilmente si era alzato molto presto. Perfino i suoi capelli scuri erano perfettamente pettinati e senza una ciocca fuori posto. Il suo cameriere doveva essere in attività da ore. E quello che chiedo a voi. In genere non siete così mattiniero. Dove state andando?"
"Pensavo di andare a fare un giro." Sperava che suo padre non lo mettesse sotto torchio. Nicholas non aveva molta voglia di spiegargli cosa gli passava per la mente.. "Era da un po che non guardavo lalba
Il duca sollevò un sopracciglio con aria interrogativa. Sinceramente, non ricordo di avervi mai visto uscire di così buonora. Parlate chiaro, ragazzo. Cosa state combinando? Avete un appuntamento galante?
Sarebbe stato molto più facile mentire e rispondere che era proprio quello che stava andando a fare. Se avesse detto a suo padre che stava programmando di fare un viaggio nel tempo, si sarebbe ammalato di crepacuore Una nozione che aveva imparato leggendo fino in fondo il diario di sua madre. Christian aveva ragione, comunque. La maggior parte delle informazioni che lei aveva annotato riguardavano la medicina. Era davvero molto interessante.
"Non state in pensiero, padre. disse- Non ho appuntamento con nessuno. Semplicemente, stamane mi andava così" Sorrise nel modo più rassicurante che gli riuscì. O almeno, così sperava che fosse "Vorrei farmi una bella galoppata. Voi, piuttosto, dove andate? Sperò che, cambiando discorso, suo padre avrebbe smesso di interrogarlo.
Vado a dare unocchiata ad alcune delle fattorie nella nostra tenuta. Visto che vi va di fare una bella galoppata, perché non mi accompagnate?
Nicholas arricciò il naso. "Non dovrebbe essere Christian a occuparsi di queste cose?" Dato che il suo gemello si preparava a diventare duca, era obbligo suo accompagnare il padre in queste visite di perlustrazione. Nicholas non lo aveva mai fatto e se ne guardava bene. Tanto, lui non sarebbe mai diventato duca. Mai. Quindi perché annoiarsi con tutti quei dettagli sulla gestione della tenuta di Weston? Lui era solo la ruota di scorta e per fortuna aveva molte piùpossibilità di scelta. Poteva dedicarsi alla carriera militare, come suo padre, anche lui figlio cadetto. Se suo fratello maggiore, Edward, non fosse morto, lui non sarebbe mai stato duca.
Qualche volta in famiglia gli avevano fatto notare che anche a Christian poteva capitare qualcosa, ma Nicholas non voleva prendere in considerazione una cosa del genere. Non solo perché voleva bene a suo fratello, ma soprattutto perché detestava lidea di diventare duca, con tutte le responsabilità del caso. Anche la possibilità di dedicarsi alla carriera ecclesiastica era fuori discussione. Nicholas non sarebbe mai stato in grado di fingere una fede che non aveva. Ecco perché si sentiva così frustrato. La sua vita non aveva uno scopo preciso.
Christian ha altri impegni oggi. Comunque, come non detto. Mi sarebbe solo piaciuto passare la mattinata con mio figlio. Ma ho capito che preferite stare da solo.
Nicholas quasi gemette. Suo padre era un maestro nel farlo sentire in colpa. Anche se sua madre era più subdola al riguardo. Ma lastuzia non era una dote di suo padre. Se voleva davvero mettere in pratica i suoi disegni, forse avrebbe dovuto rassegnarsi a tenere compagnia a suo padre quella mattina. Forse non avrebbe più avuto loccasione di rimanere da solo con lui. Forse non sarebbe più tornato. Se fosse riuscito ad attuare il suo piano, avrebbe ricordato con affetto quel giorno come l'ultimo che aveva trascorso con suo padre. Doveva ideare una cosa del genere anche con sua madre e i suoi fratelli. Dirgli addio senza parlare Magari, avrebbe potuto lasciare loro una lettera di commiato e spiegare cosa aveva fatto Odiava lidea di vederli piangere.
"Avete ragione. Potrebbe essere una buona idea venire con voi. Potrei davvero imparare qualcosa." In realtà trovava la cosa dannatamente noiosa, ma non era il caso che lo dicesse proprio a suo padre. "Prego, dopo di voi." Mormorò, indicando rispettosamente l'atrio con la mano..
Si diressero verso la porta ed uscirono di casa. Dopo alcuni istanti, suo padre si mise a fissarlo attentamente. "Mi siete sembrato un po nervoso, negli ultimi tempi. Forse dovreste trovare unattività su cui concentrarvi. Avete considerato tutte le eventuali possibilità? "
Non avrebbe risposto con tono sarcastico. No, avrebbe mantenuto il controllo. Nicholas digrignò i denti.
"Certo." rispose. Sapeva bene cosa intendesse dire suo padre, ma ignorava dove volesse arrivare. Diavolo, Nicholas non era neanche sicuro di averci riflettuto davvero su! "Niente mi interessa." Tranne prendere una pagina dal libro di sua madre e fare l'esperienza del viaggio nel tempo. Ma era certo che suo padre non intendesse quello, quando considerava le varie possibilità.
L uomo annuì gravemente. "Avete mai pensato di imparare ad amministrare i beni di famiglia?" Nicholas aprì la bocca per dire qualcosa, ma il padre alzò una mano per zittirlo. "Non rispondete prima che io abbia finito. Weston è destinato a Christian. Capisco perché vi ostinate a non prendere parte alla sua gestione, ma ricordate che avete terre vostre di cui potervi occupare."
Nicholas sospirò. "Non fanno parte della tenuta Weston?"
"Attualmente sì rispose il padre Perché fino ad oggi ve ne siete completamente disinteressato. E comunque, sarebbero state vostre al raggiungimento della maggiore età. Ormai avete venticinque anni, ed è quindi tempo che rivendichiate la vostra parte di eredità. Che cosa vi trattiene dal farlo?
Non gli interessavano quelle terre. Nicholas era un marmocchio viziato. Si rese conto che c'erano molte persone che avrebbero volentieri fatto a cambio con lui. Doveva esserci qualcosa che non andava nella sua testa. Non si sentiva come se facesse parte Si strinse nelle spalle e incontrò lo sguardo di suo padre.
Perché dovrei cambiare le cose? Quei terreni sono in ottime mani con la gestione vostra e di mio fratello.
"Ma io non vivrò per sempre. sussurrò il padre. "E non è giusto lasciare tutto lonere a vostro fratello."
Nicholas distolse lo sguardo. Odiava pensare alla morte di suo padre. Sentiva male al cuore ogni volta che ci pensava. Eppure non vedeva l'ora di fuggire in qualche parte del mondo in cui suo padre non potesse trovarlo. Sì, cera un vero caos nella sua testa!
"Ci penserò." disse. Era la migliore risposta che potesse dare in quel momento.. Comunque, se avesse portato a termine il suo piano, la terra sarebbe tornata lo stesso a Christian.
"Va bene." esclamò luomo, poco convinto. Alla fine giunsero alle stalle ed entrarono. Un garzone aveva già sellato il cavallo di suo padre. Verrà anche Nicholas con me. Per favore, preparate subito il suo cavallo."
"Subito, milord. rispose il servo. Il duca prese le redini del suo animale
e lo condusse alla scaletta per montarci su. Scivolò con eleganza sul dorso del cavallo e aspettò Nicholas.
Non ci volle molto perché il garzone sellasse anche laltro cavallo. Nicholas ci montò su e subito padre e figlio partirono a galoppo. Nicholas si augurò che la mattinata passasse velocemente, così avrebbe potuto raggiungere sua sorella nel pomeriggio.
Non si mostrò particolarmente vivace, mentre andavano a visitare le fattorie. Comunque, onorò limpegno preso. Rimase in compagnia del padre per tutto il tempo, senza accorgersi delle occhiatine di delusione che quello ogni tanto gli lanciava di nascosto
Nicholas passeggiava lungo il sentiero del giardino che portava al gazebo, vicino alle rose. Una cameriera lo aveva indirizzato lì. Sperava di trovare sua sorella da sola. Non voleva che qualcun altro ascoltasse la loro conversazione, altrimenti cera il rischio che non avrebbe potuto attuare il suo progetto. Girò l'angolo e trovò Elisabeth seduta su una panchina con un libro in grembo. Aveva il viso rivolto verso il cielo e gli occhi chiusi, mentre si crogiolava beatamente al sole. I suoi capelli biondi erano perfettamente raccolti in un elegante chignon e il suo cappellino di paglia era tenuto ben saldo intorno al collo da due morbidi nastri.
"Che cosa starà pensando?" si chiese Nicholas. Gli seccava interrompere le sue meditazioni, ma non ammettere con se stesso che disturbarla quando era così assorta non scatenava in lui un morboso piacere sarebbe stata una bugia. Fin da piccolo non aspettava altro che sua sorella fosse intenta in qualcosa per romperle le scatole.
Al sentirlo avvicinare di soppiatto Elisabeth si spaventò e si mise una mano sul petto.
"Nicholas! esclamò Mi avete spaventato!" Le sue labbra si contrassero mentre incontrava lo sguardo di suo fratello. State giocando a nascondino? Sperate di sorprendere qualche bella ragazza in un angolo buio e rubarle un bacio?
"Un altro giorno, forse rispose Nicholas, con un sorriso cattivo Oggi ho occhi solo per la mia cara sorella. Sono passati secoli da quando vi ho visto lultima volta. Allora, come vi tratta quel losco individuo che chiamate marito? Se non vi rispetta abbastanza ditelo a me, che gliene farò passare la voglia!
Elisabeth alzò gli occhi al cielo. Jack è un marito meraviglioso. Sapete che ha abbandonato la pirateria nel XVIII secolo. Adesso è un perfetto gentiluomo. "
Jackerson Morgan Carwyn, il duca di Whitewood, era un ex pirata noto come Capitano Jack Morgan. Beh, almeno questo succedeva nel diciottesimo secolo, come gli aveva ricordato sua sorella! Anche lui era stato oggetto di un viaggio nel tempo, che lo aveva catapultato improvvisamente nel diciannovesimo secolo. Il re gli aveva assegnato un ducato dopo che lui gli aveva salvato la vita.
"Se lo dite voi" mormorò Nicholas e si sedette sulla panchina accanto a Elisabeth. Comunque, sono contento di averti trovato qui." Che bugiardo! Come se non fosse andato lui a cercarla!
"Davvero? esclamò Elisabeth guardandolo con furbizia E come mai?
"Ho trovato il diario della mamma qualche tempo fa. È stata una lettura interessante, soprattutto in alcuni passaggi"
Tutta la famiglia era a conoscenza del viaggio nel tempo. Di sicuro, larrivo della loro madre in quel secolo, e a Weston, non era passato inosservato, anche se la sorella con quel marito pirata si era addirittura superata! Sarebbe stato impossibile per lui pensare che ciò che aveva scritto sua madre fossero frottole. "Fino a che non vi siete sposata, ignoravo che anche voi avevate avuto le stesse esperienze della mamma! Beh
Chiaramente, vi riferite al mio viaggio nel tempo. lo interruppe Elisabeth Beh, questa è una cosa che deve rimanere tra voi e me. Jack ammattirebbe se lo sapesse! Per lui non ho fatto altro che guardarmi allo specchio! Ma è stato davvero emozionante! Lo guardò dritto in faccia. Perché me lo chiedete? Cosa morite dalla voglia di sapere?
Nicholas scrollò le spalle. Niente. Mi è sembrata una cosa divertente. In genere la mia vita è sempre così
"Noiosa, vero?" Elisabeth fece un sospiro profondo. "Non si gioca con cose come questa, fratellino."
"Non ho mai detto "
Lei alzò la mano per interromperlo. "Non provateci con me. Vi conosco troppo bene. Non mi fareste tutte queste domande se non aveste già deciso di provare a farvi il vostro viaggetto nel tempo. Ma è pericoloso! Non si può decidere prima in quale secolo finire! Potreste mettere a rischio la vostra vita per niente!
"Voi come avete fatto? chiese Nicholas. Questa era la parte che ignorava. Sua madre non aveva scritto niente al proposito sul suo diario. E lui non capiva perché. "Come mai alcuni riescono a viaggiare nel tempo e altri sono bloccati per sempre lì dove sono nati?"
"Beh, io mi sono data una spiegazione. rispose Elisabeth L ho scritto anche sul mio diario personale, ma non ho modo di dimostrarlo. Ho sempre avuto strane visioni, soprattutto quando mi guardavo allo specchio. È così che ho visto Jack la prima volta "
Nicholas lo ignorava. "Affascinante. E che cosa hanno a che fare le vostre visioni con il viaggio nel tempo? Di norma non avrebbe fatto una domanda così diretta, ma quel giorno moriva dalla voglia di sapere. Elisabeth scosse la testa, seccata. "Siete un rompiscatole, lo sapete?"
"Sì, ma voi mi volete bene lo stesso! giocò lui.
"Che str" sbuffò lei.. Ok, per rispondere alla vostra domanda, credo che, per accedere alla capacità di viaggiare nel tempo, bisogna possedere una specie di capacità personale. La mia è quella di avere visioni, la mamma ha una memoria eccezionale, Jack può vedere negli specchi come me. Ma non credo che sia la sua unica abilità perché in genere non ama parlarne."