Un Natale Difficile - Amanda Mariel 2 стр.


Loro due avevano vissuto notti travolgenti. E nessuno aveva posto condizioni, né sessuali né sociali. Per lo più aveva trascorso quei pochi giorni con lei a fare sesso o a pascolare tranquillo accanto al fuoco. Ma ora? Quella donna poteva ancora essere per lui una valvola di sfogo da Danby? Magari, era passato troppo tempo: due anni possono dire tanto. Poteva anche essersi risposata.

Cera solo un modo per saperlo. Arrivato a casa della donna, saltò giù dal cavallo e salì a due a due i gradini della veranda. Bussò alla porta. Se proprio gli fosse andata male, avrebbe trovato unaltra amica con cui divertirsi.

La bella porta di mogano si aprì e un maggiordomo sinchinò: Signore. disse. Adam gli porse il suo biglietto da visita.

Vorrei parlare con Lady Cristiana.

Mi dispiace, ma la Signora non è in casa. rispose il maggiordomo.

E quando posso trovarla? chiese Adam, rendendosi conto che luomo lo aveva riconosciuto. Molto strano, dato che era parecchio tempo che non si faceva vedere!

La Signora è partita per un periodo di vacanza. chiarì luomo.

Adam guardò il servo con diffidenza: E dovè andata?

Mi dispiace milord, ma non sono autorizzato a rispondere. disse il maggiordomo, inchinandosi e apprestandosi a chiudere la porta.

Aspettate! esclamò Adam, appoggiando una mano sullo stipite del portone, per impedire alluomo di chiuderlo Sono qui per farle una sorpresa. Credo che alla Signora farà piacere. Sicuramente voi ricorderete la nostra amicizia aggiunse, schiarendosi imbarazzato la gola. Ma il maggiordomo lo guardò con durezza.

Mi spiace, signore, temo di non ricordare. Vi auguro una buona giornata. esclamò. E gli chiuse la porta in faccia.

Molto bene! esclamò stizzito Adam. Ritrasse con violenza la mano dalla porta e si avviò verso il cavallo. Fu così veloce che il click della porta che si chiudeva raggiunse i suoi orecchi dopo che aveva sceso gli scalini della veranda. Non si sentiva offeso, no! Non era la prima donna che mollava, e di sicuro non sarebbe stata lultima. Nessuna relazione era fatta per durare. Almeno, questo era quello a cui voleva credere, e la cosa gli andava più che bene, per adesso!

Balzò a cavallo e si voltò un attimo a guardare la casa. Un rapido movimento della tenda alla finestra attirò subito la sua attenzione, e aguzzò lo sguardo per vedere meglio. Eccola lì. Potè scorgere per una frazione di secondo il viso di Cristiana, prima che la tenda tornasse al suo posto. Si sentì confuso. Perché il maggiordomo era sembrato così offeso, quando lui aveva fatto cenno alla sua amicizia con la padrona? Forse Cristiana aveva saputo che lui non era a Londra, bensì a pochi passi da lei. Possibile che avesse frainteso i sentimenti della donna e lavesse lasciata con il cuore spezzato?

Ma no. Cristiana gli era sembrata ancora più contraria di lui ad una relazione impegnativa! Quando lui se nera andato non si era opposta, e non aveva fatto nulla per tenerlo legato a sé. Volevano entrambi divertirsi un po, e basta. Lunica spiegazione era che Cristiana si fosse rifatta una vita, comera accaduto a molte delle sue amanti. Meglio quindi metterci una pietra sopra e andare alla ricerca di unaltra avvenente signora.

Si recò in città e si diresse verso la TavernaLA SPADA e LA ROSA BIANCA, dove poteva affogare i suoi guai. Si sedette nellangolo in fondo, per dare meno nellocchio: comunque la taverna, che era anche locanda, era il luogo ideale per alcool e divertimenti. E, soprattutto, sua zio non avrebbe mai pensato di andarlo a cercare lì.

Dopo un po, una ragazza ben tornita si strusciò verso il suo tavolo. Adam laccolse con gioia sulle sue ginocchia e le offrì del whiskey. Al secondo bicchiere, un certo languorino gli salì su dal ventre, così sussurrò allorecchio della donna:

Che ne diresti di andarcene di sopra?

Lei lo guardò, con aria concupiscente e furbetta: Perché no? rispose ridendo. Lui la fece scendere dalle ginocchia e le mollò una bella pacca sul sedere. Poi si alzò, le cinse la vita con un braccio e insieme si diressero verso le scale che portavano al piano di sopra, passando intorno ai tavoli. Il brusio degli avventori fu coperto dalle urla degli avvinazzati, che cantavano canzoni da ubriachi, ma Adam non ci fece caso, concentrato comera sul modo di inzuppare il biscotto.

Si aggrappò forte al braccio della donna e iniziò salire i gradini, mentre la sbaciucchiava e la guardava con occhi lascivi. Ma, arrivato al piano, si fermò di colpo: una strana conversazione catturò il suo interesse.

Mary mi ha detto che la bambina è di Lady Kendal! stava dicendo una voce maschile lì accanto.

Possibile? Cristiana aveva una figlia? Scosse il capo, temendo di essere troppo ubriaco, e si sforzò di ascoltare il seguito della conversazione.

E chi è, questa Mary? chiese unaltra voce maschile, più profonda.

La ragazza con cui era in compagnia lo tirò per il braccio. Dai, andiamo! gli sussurrò.

Schhhh! la ammonì Adam, cercando di sforzarsi ancora di più per ascoltare quello che dicevano le voci. Si trattava di tangheri malvestiti, che confabulavano tra loro ai tavoli bassi. Uno era castano e muscoloso, laltro magro e biondo. Chi erano? E perché stavano parlando della bambina, che gli importava?

Mary è una delle serve che lavora lì. Magari ci sono anche andato a letto, chi se lo ricorda! esclamò luomo dai capelli castani.

E il padre, chi è? chiese laltro. Lomone scolò il suo alcool, poi si avvicinò allamico con fare da complotto. Il padre? Solo la signora sa per certo chi è. Ma la mia amica Mary mi ha detto che forse si tratta del nipote del Duca di Danby!

Il biondo ridacchiò: Figurati che direbbe il Duca, se lo sapesse!

Tirerebbe fuori una di quelle licenze speciali e costringerebbe il nipote a fare il suo dovere! rise a sua volta lomone dai capelli castani.

Adam aveva sentito abbastanza. Si voltò verso la donna e si scrollò di dosso il suo braccio. Mi spiace, sarà per unaltra volta! le disse.

Quella mise su il muso: Potrebbe non girarmi giusto, carino!

Come ti pare, tesoro. Ora scusami, ho qualcosa da fare. disse Adam. Poi si diresse verso i due uomini e si prese una sedia, mettendola in mezzo a loro. Il biondo si alzò di scatto: Ehi, amico, chi ti ha invitato? esclamò.

Adam lo guardò torvo: Mi hanno invitato i tuoi discorsi. Dai, alzatevi, dobbiamo fare quattro chiacchiere tra noi! disse.

Non credo proprio! esclamò lomone castano, alzandosi a sua volta. Adam decise di provare con le buone: Vi pagherò. disse Voglio solo delle informazioni da voi.

Quanto ci dai? chiese il biondo.

Adam mise la mano in tasca e ne tirò fuori del denaro, che poggiò sul tavolo. Una sterlina.

Subito il biondo allungò una mano per prendere il denaro, ma laltro lo fermò: Una sterlina per uno, vorrai dire! esclamò.

Adam fece finta di nicchiare. Mi sembra un po troppo, per delle informazioni che non so se mi torneranno utili! disse.

Sei un parente del Duca? sinformò il biondo.

Magari hai passato un po di tempo con Lady Cristiana! insinuò laltro.

Adam cominciò a sudare freddo: Vada per una sterlina a testa, ma andiamo a parlare fuori! esclamò.

Prima il denaro, amico. chiese luomo castano.

Con calma, Adam gettò altro denaro sul tavolo. I due lo presero con avidità, e poi lo seguirono fuori. Adam si abbottonò per bene la giacca, mentre usciva. Aveva freddo. Quando tutti furono fuori, si girò torvo verso i due uomini: Allora, parlatemi di questa bambina.

Non cè molto da dire. Due anni fa, più o meno a Natale, la signora se nè andata in Francia per un po, e quando è tornata aveva questa neonata. disse il biondo.

E in città, come se lo sono spiegato? chiese Adam. Il biondo lo fissò e passò la palla allamico: Te lo dirà lui! esclamò.

Il castano si voltò a fissare la locanda: La signora disse che era una trovatella e che laveva adottatae la gente ha fatto finta di crederci. disse.

Ed è così? chiese Adam, sempre più torvo. Gli uomini lo guardarono con occhi vacui. La verità? risposero ridacchiando.

Adam perse il lume della ragione. Si gettò verso luomo che aveva davanti e lo afferrò per il bavero della giacca, sbattendolo contro il muro della locanda. Mi state prendendo per il culo? gridò, rabbioso. Laltro simpaurì: No, signore! Una delle domestiche della signora mi disse che era là, quando la padrona partorì. Non si tratta di una trovatella, ma di una figlia illegittima! cercò di difendersi luomo.

E del padre, che si sa? sibilò ancora Adam, sbattendolo più forte contro il muro.

Pare che sia uno dei nipoti del Duca! urlò quello.

Quanto ha, la bambina? gridò Adam.

Non lo so! strillò il poveraccio.

Prova a sforzarti! Adam lo sbattè con violenza contro le pietre.

Un anno o forse due! urlò luomo.

Adam sentì il sangue gelarsi nelle vene. Cristiana aveva una figlia, e lui era il padre! Adesso quadrava tutto! Lei non lo aveva mai cercato perché voleva tenerglielo segreto! A stento riprese lautocontrollo, e lasciò andare luomo. Cosa dava il diritto a quella donna di nascondergli sua figlia? Davvero credeva che non lo avrebbe mai saputo? E cosa le faceva pensare che lui non avrebbe legittimato la bambina? Dio mio, era diventato padre!

La testa gli girava e sentiva lo stomaco in subbuglio, mentre montava sul suo cavallo. Non poteva essere! I bambini nascono dopo il matrimonio, non prima! Lultima cosa che voleva, adesso, era una palla al piede! Magari un giorno, ma non adesso, non ora! E invece, ecco qui, era padre! Di un maschio o di una femmina, chissà! Lunica cosa che riusciva a pensare era che non era possibile, ci doveva essere unaltra spiegazione.

Spronò il cavallo verso il palazzo di Cristiana. Avrebbe visto con i suoi occhi se lei era felice o meno di riabbracciarlo! Non le avrebbe concesso un solo istante di tregua, finché lei non gli avesse confessato come stavano realmente le cose! E voleva proprio guardarlo in faccia, questo bambino!

CAPITOLO TERZO

Cristiana si lasciò cadere, affranta, su una sedia, tenendosi il viso tra le mani: mai e poi mai avrebbe voluto tutto questo! Adam le era parso così arrabbiato, così ferito! Non ci avrebbe mai creduto, se lei stessa non avesse letto la disperazione nel suo sguardo! Una parte di lei avrebbe voluto correre verso di lui, abbracciarlo forte e dargli il benvenuto nelle loro vite! Sospirò, mentre si passava le mani sulla fronte, sui capelliPurtroppo, nulla di buono sarebbe venuto fuori, se gli avesse permesso questo, perché lui non era il tipo da impegnarsi. Alla fine, lei ed Emily sarebbero rimaste di nuovo sole e abbandonate, ma in modo ben peggiore di questo.

La carrozza è pronta, milady!

Grazie. rispose Cristiana al valletto, e poi rientrò in salotto.

Non porterete mia figlia via da questa casa! Le parole di Adam ancora le riecheggiavano nelle orecchie, procurandole forti brividi dietro la schiena. No, non avrebbe ceduto! Non era sua, non poteva vantare alcun diritto sulla bambina! Quelle parole erano dettate dallorgoglio ferito, non certo dal desiderio di vivere con loro! Di questo ne era sicura.

Si alzò in piedi, si mise una mano sul petto e fece un lungo respiro. Ben dritta, si avviò verso lingresso. Al diavolo Adam e i suoi ordini! Lei ed Emily sarebbero andate via subito.

Dopo neanche unora, Cristiana era in casa di sua sorella Parthinia. Dopo gli abbracci e saluti di prassi, Cristiana accompagnò la bimba nella nursery, insieme con la tata. Poi si unì a sua sorella per il the. IL salotto era stato decorato per le vacanze di Natale con unallegra carta da parato ricca di agrifogli e rami sempreverdi, che facevano un belleffetto con la tappezzeria color crema e oro. Purtroppo né quei bei colori né laccoglienza gioiosa della sua famiglia riuscì a risollevare lanimo di Cristiana. Anzi, quellatmosfera festosa le sbatteva in faccia ciò che lei non avrebbe mai avuto: una casa rispettabile, con annessi e connessi. Presto sarebbe stata costretta a vivere da sola con Emily, lontano perfino da sua sorella.

Parthinia le porse una tazza di the. Sono felice di vedervi, mia cara le disse ma non posso nascondervi che sono rimasta molto sorpresa, quando ho ricevuto la vostra lettera! Non vi aspettavamo fino a Natale!

Ho dovuto anticipare la mia visita mormorò Cristiana, torcendosi con ansia il filo di perle che aveva al collo. Forse a Natale io ed Emily saremo lontane.

Parthinia sgranò gli occhi per la sorpresa: Cosa volete dire? Cosè successo? esclamò.

Cristiana bevve un sorso di the, per raccogliere i pensieri prima di rispondere. Ma la bevanda calda ebbe lunico effetto di farla sentire ancora più accaldata, come se avesse la febbre. Appoggiò la tazza sul tavolo e poi guardò fisso la sorella: Adam è tornato. disse, semplicemente.

Parthinia era lunica persona, oltre alla levatrice e alla domestica, che era stata presente alla nascita di Emily. E solo lei e la serva sapevano chi era davvero il padre della bambina. Parthinia si era forse fatta scappare qualche parola di troppo con qualcuno? Il cuore le balzò nel petto, a questo pensiero.

Ditemi la verità, sorella cara: avete mai confidato a qualcuno che il padre di Emily è Adam? chiese.

Questa è lidea che avete di me? rispose Parthinia, accorata. Le faceva male costatare quanto la sorella si sentisse in ansia e impaurita.

Assolutamente no! esclamò Cristiana, scuotendo il capo. Era stato solo un attimo di debolezza, perché in cuor suo sapeva che la sorella non lavrebbe mai tradita. A questo punto, poteva essere stata solo la serva, e sicuramente Cristiana era più propensa a dubitare di lei che di Parthinia, anche se la donna da sempre aveva dato prova di correttezza e lealtà. Un filo di speranza sinsinuò nella sua mente: se nessuna delle due laveva tradita, si trattava di banali pettegolezzi, e quindi non cerano prove da negare. Era quindi probabile che, scomparse lei e la bambina per un po, la malalingua si sarebbe spenta da sola. Lunico problema restava Adam; ma era sicura che lui non si sarebbe messo sulle loro tracce. Anzi, magari aveva già dimenticato tutto.

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