Il bacio di Kyou era stato energico ed emozionante, anche se si era quasi spaventata per chi era lui. Le sue labbra erano calde, mentre lei pensava che sarebbero state fredde. Anche le sue mani erano calde, invece del tocco gelido che aveva immaginato. Gemette quando il ricordo le provocò unondata di calore in tutto il corpo.
Toya sirrigidì quando sentì un flebile lamento di Kyoko. Guardandola, si accorse che sembrava persa nei propri pensieri. I suoi occhi divennero di oro fuso. Il suo odore stava cambiando e lo chiamava. Inspirò quel sapore dolce. Stava pensando a lui?
I suoi pensieri ritornarono a quando aveva ripreso i sensi, dopo essere tornato normale. Le sue labbra erano morbide e non gli aveva opposto resistenza. Poteva sentire ancora il suo sapore. Niente lo aveva mai colpito così. Con Kyoko era una tutta unaltra cosa. Quando non gli urlava contro, era una delle persone più felici che avesse mai conosciuto. Non che Toya avesse conosciuto molti umani, eppure lei era come la sua luce nel buio.
Amava proteggerla e starle vicino. Frantumare il Cuore di Cristallo Protettore ne era valsa quasi la pena quasi. Ora doveva proteggerla da Hyakuhei e da ogni demone in circolazione. Si voltò verso di lei e vide che si era addormentata. Sapeva che, se non fossero rimasti concentrati sul ritrovamento del talismano, le cose sarebbero diventate molto pericolose troppo pericolose perché lei si trovasse in mezzo a tutto questo. Ecco perché lui esortava costantemente il gruppo a proseguire nella ricerca.
Toya saltò dallalbero e atterrò in silenzio accanto a lei. Le si avvicinò e si sedette. Lo faceva spesso dopo che si era addormentata, in modo da poterle stare vicino se fosse successo qualcosa, e anche perché semplicemente gli piaceva starle vicino. Si rilassò in un leggero dormiveglia. Il minimo rumore lo avrebbe svegliato e lui sarebbe stato pronto.
Kyoko era in un sonno profondo sognava. Toya aveva appena ucciso Hyakuhei e le si era avvicinato sorridente, stringendola a sé. Era straordinario. Guardandola profondamente negli occhi, avvicinò le labbra alle sue e il suo sguardo si addolcì. Vedeva lamore riflesso lì. Lei esitò, improvvisamente insicura di quanto stava accadendo.
«E il portale del tempo? Non devo riportare il Cuore di Cristallo Protettore nel mio mondo?» sussurrò preoccupata.
Toya le sorrise e scosse la testa. «Non lo sai che ti amo e che non ti lascerei mai andare via?». Abbassò le labbra sulle sue e il bacio le tolse il respiro. Era profondo e appassionato. Sembrava così reale.
Poi chiuse gli occhi e il bacio cambiò. Era affamato e sensuale allo stesso tempo. Sentendo la differenza, aprì gli occhi e si ritrovò davanti gli occhi dorati di Kyou. Poteva sentire le sue mani sul proprio corpo, muovendosi lentamente e sfidandola a reagire. Si arrese alle sensazioni e chiuse di nuovo gli occhi.
In quel momento tutto cambiò e Kyoko sentì un brivido gelido strisciarle lungo la spina dorsale. Le labbra calde divennero bollenti e sentiva il male irradiare da esse. Le mani che accarezzavano il suo corpo erano come fuoco e gli artigli lasciavano sottili strie di sangue ovunque la toccassero. Spalancò gli occhi e vide due occhi color mezzanotte Hyakuhei. Lo sentì sussurrare con una flebile, voce seducente e cattiva,: «Nessuno può salvarti.».
Kyoko iniziò a dimenarsi e sentiva le sue stesse grida, ma lui era troppo forte. La teneva ferma con una presa mortale. Urlò di nuovo, cercando di respingerlo. Le mani che la tenevano scomparirono e si sentì sollevare e premere contro qualcosa di solido.
«Kyoko, svegliati Kyoko.». Aspetta non era Hyakuhei. Smise di dimenarsi e sentì una mano scivolarle tra i capelli, cullandola e facendola sentire al sicuro.
Aprì lentamente gli occhi e vide i capelli neri con riflessi dargento. Si trovava davanti il petto di Toya e lui la stringeva cullandola lentamente avanti e indietro. Pensando di star ancora sognando, Kyoko si rannicchiò e chiuse di nuovo gli occhi, non volendo che il sogno finisse.
Finché Toya la teneva stretta allora Hyakuhei non sarebbe tornato a tormentarla nei suoi sogni. Era quasi nel suo grembo e lo sentiva dire: «Va tutto bene, Kyoko. Sono qui. Va tutto bene, adesso. Shhh». Il proprio corpo tremava ancora per il sogno, ma si calmò al suono della dolce voce di Toya. Il rumore del suo battito cardiaco la cullava in modo sicuro in un sonno senza sogni.
Toya la sentì calmarsi lentamente. Lo aveva quasi spaventato a morte, agitandosi e urlando nel sonno in quel modo. Qualunque cosa fosse ad averla terrorizzata, aveva terrorizzato anche lui. La tirò su fino al proprio grembo e la tenne stretta quando iniziò a scivolare per il tremore. La sua guancia era premuta sul proprio petto e la stava cullando tra le braccia. Per lui era leggera come una piuma e amava quella sensazione.
«Shhh sono qui. Niente potrà farti del male. Non lo permetterò. Adesso torna a dormire.». Lui la cullava dolcemente e con la punta delle dita le scostò i capelli dal viso. Kyoko si era agitata per il sogno e aveva gli occhi chiusi ma Toya percepiva che lei sapeva chi era a tenerla stretta. Ebbe un tuffo al cuore al pensiero che Kyoko si fosse accorta di lui e non aveva ancora fatto storie.
Era di nuovo addormentata quando le sfiorò leggermente la guancia tracciandone il contorno, sentendo la sua pelle di seta. Nel sonno, sembrava un angelo tra le sue braccia il suo angelo. Questo era ciò che voleva. Non avrebbe mai permesso a nessuno di portargliela via, né ai demoni né ai suoi fratelli, soprattutto.
Lentamente, per non svegliarla, Toya si appoggiò sulla coperta e si fece scivolare giù, tirandola per coprirsi. Continuava a stringerla, tenendola a sé e avvolto intorno a lei con un abbraccio protettivo. Non era mai stato così comodo in vita sua e ci volle solo un minuto per cadere in un sonno profondo come non accadeva da sempre.
Diverse ore dopo, Kyoko percepì del calore e vi si avvicinò. Poi si bloccò. Girò la testa lentamente, come se avesse paura di scoprire la verità, quando Toya si mise a sedere.
Sentendo la sua agitazione lui si accigliò, sapendo che avrebbe dovuto alzarsi e allontanarsi ore prima.
Kyoko lo guardò incuriosita cercando di vedere i suoi occhi, ma la testa era abbassata e i capelli li coprivano, nascondendo la loro espressione. Lui si alzò senza dire niente e si diresse verso i cespugli circostanti.
Kyoko si sentiva confusa. Toya aveva dormito con lei la scorsa notte? Poi un ricordo le balenò nella mente. Ricordava che stava sognando e lui rimase senza fiato. Non era un sogno. Laveva tenuta stretta a sé. Guardò la coperta che aveva ancora le sue forme. Doveva essersi addormentato accanto a lei. Sorrise, ricalcando con le dita i segni che lui aveva lasciato sulla stoffa.
Alzò lo sguardo quando Kamui giunse nella radura, «Ciao, Kamui. È bello rivederti.». I suoi capelli arruffati rilucevano di riflessi viola al sole del mattino e gli occhi mostravano i colori più belli. Chi gli era abbastanza vicino da vederli, sapeva che cerano riflessi multicolore in quelle sfere lucenti, ma per Kyoko era il suo sorriso a renderlo irresistibile.
Kamui si guardò intorno, vedendola da sola, e si chiese perché. «Dove sono tutti? Suki e Shinbe non sono ancora tornati? E Toya?». Si tolse una sacca dalla spalla e la mise davanti a Kyoko, alzando un sopracciglio.
«No, non ancora, ma Toya dovrebbe tornare tra pochi minuti. Cosa cè qui dentro?» gli chiese, vedendo che Kamui aveva iniziato ad estrarre del cibo dalla sacca.
«Sennin vi manda questi e ha detto di mangiare, visto che mangiamo raramente qualcosa di buono, a meno che non lo porti tu dal tuo mondo.». Lui la guardò con i suoi grandi occhi rilucenti di una vasta gamma di colori e silluminò per lespressione di lei quando vide i dolci mandati insieme a tutto il resto. «Dai, diamoci dentro.» le disse.
«Kamui, sei tornato presto.» disse pigramente Toya mentre rientrava nella radura. Guardò Kyoko con emozioni illeggibili poi distolse subito lo sguardo.
Kamui lo guardò. Litigavano spesso ma, in realtà, lui ammirava Toya. Era cambiato molto da quando passava così tanto tempo accanto a Kyoko. Secondo lui, Kyoko aveva reso Toya una persona migliore.
«Sennin ha detto che nella foresta ad est cè stata uninvasione di demoni che ha terrorizzato la zona nellultima settimana. Potrebbero essere coinvolti dei talismani, quindi dovremmo controllare.» Kamui pronunciò le ultime parole e addentò un pezzo di pane.
«Ehi, me ne lascerai un po, vero?» Toya si sedette accanto a loro ed iniziò a prendere del cibo.
Kyoko sorrise mentre li guardava litigare per un dolcetto di riso alla fragola mandata da Sennin. Tuttavia, la normalità di quel momento non durò a lungo.
Toya sirrigidì, percependo un odore nellaria. «Dannazione!», balzò in piedi con gli occhi socchiusi, «Che diavolo vuole?».
Prima che Kyoko potesse chiedere di chi stesse parlando, una folata di vento soffiò nella radura e si fermò a pochi passi da lei, facendo perdere lequilibrio a Toya. Kyoko si ritrovò a fissare negli occhi color ghiaccio di Kotaro, un altro dei cinque guardiani. Come Kyou, anche lui dava la caccia al talismano da solo, alla ricerca di indizi su dove si nascondesse Hyakuhei.
Kotaro era la perfezione, con muscoli asciutti, capelli neri spettinati che gli ricadevano lungo la schiena e occhi blu di ghiaccio. Era vestito di nero, con una maglietta viola che si intravedeva sotto. Lui e Toya non si sopportavano, soprattutto perché Kotaro diceva in giro che Kyoko era sua.
«Buongiorno, Kyoko.» disse Kotaro con voce bassa e profonda, tenendo le mani nelle sue e alzandole davanti a sé. «Come sta la mia futura compagna, stamattina?», la guardò negli occhi facendola arrossire.
Non importava quante volte Kyoko gli avesse detto che non era sua né di nessun altro, la chiamava ancora la sua futura compagna con tanta sicurezza e fascino.
«Kotaro, dannazione! Lascia stare Kyoko. Perché non stai mai attento a quello che fai?» ringhiò Toya, scostandosi dallalbero era stato praticamente spinto dal vento di Kotaro.
Laltro arricciò il naso senza nemmeno degnarsi di guardarlo, «Mi sembrava di aver sentito il tuo odore da qualche parte.» gli disse offensivamente.
Con stupore, Kamui vide Toya stizzirsi e capì che Kotaro lo stava facendo imbestialire sempre di più. Si avvicinò a Kyoko sussurrando: «Ehm, forse sarebbe meglio fermare la cosa ancora prima che inizi.». Sapendo che Kyoko era lunica cosa che impediva loro di distruggersi a vicenda, Kamui indietreggiò, allontanandosi dal trio.
Kyoko sapeva che Kotaro era innocuo be, almeno per lei. Scostò le mani dalle sue ancora imbarazzata per il modo in cui la stava guardando. Poteva effettivamente vedere lamore e la devozione brillare nei suoi occhi di ghiaccio.
«Kotaro, come mai qui?» gli chiese lei, distogliere la sua attenzione da Toya.
Kotaro sorrise, dimenticando subito Toya e rispondendo alla sua domanda: «Ho sentito che ci sono problemi nella zona ad est della foresta. Speravo di trovare Hyakuhei e ucciderlo per te, così diventerai presto la mia compagna, mia dolce Kyoko.». Oh, lui amava Kyoko, ma amava anche far imbestialire Toya.
Kyoko divenne quasi rossa nel sentire le sue parole. Aprì la bocca per dire qualcosa ma, perdendo il filo dei propri pensieri, ci rinunciò.
Toya aveva sentito abbastanza idiozie da quello stupido sbruffone. Balzando di fronte a Kyoko per nasconderla dalla vista di Kotaro, ringhiò: «Stai indietro!». Restrinse lo sguardo e aggrottò la fronte, «Non abbiamo bisogno del tuo aiuto per sbarazzarci di Hyakuhei. Quindi perché non cerchi di stare alla larga da noi e lasci in pace Kyoko? Dannazione!».
Kotaro agì come se Toya non fosse nemmeno lì. Con una mossa fulminea, lo aggirò per posare un casto bacio sulla guancia di Kyoko. Con un occhiolino, se ne andò velocemente così come era apparso.
Toya strinse i pugni lungo i fianchi. Era così furioso da sentirsi come se stesse per esplodere. Perché diavolo tutti volevano improvvisamente baciare Kyoko? Era sua, dannazione! «Kotaro, torna qui e combatti, bastardo!» urlò con tutto il fiato che aveva.
Kyoko si rivolse a Kamui come se non fosse successo niente. «A quanto pare, le informazioni di Sennin erano corrette.».
Toya si arrese e si voltò. «Forza, raccogliamo le nostre cose. Recupereremo Suki e Shinbe lungo il tragitto. Dobbiamo passare comunque dove si trovano loro per andare ad est della foresta.» disse, ancora arrabbiato con suo fratello per aver sparato bugie su Kyoko. Non avrebbe mai permesso a Kotaro di averla e non vedeva lora di scontrarsi con lui e farlo a pezzi per farglielo capire.
Kyoko sapeva che Toya era geloso di Kotaro. Tuttavia, per come la vedeva lei, almeno Kotaro era capace di dirle i propri veri sentimenti, mentre Toya continuava a confonderla. Si chinò e cominciò a raccogliere il cibo avanzato che avrebbero poi condiviso con gli altri.
Toya si chinò davanti a lei in attesa che gli salisse sulla schiena. In quel modo sarebbero arrivati prima ed era lunico momento in cui poteva camminare tenendola in braccio senza che nessuno si meravigliasse.
Kyoko trattenne il respiro per un secondo, poi espirò lentamente, non voleva rendere la cosa diversa dalle altre volte in cui lo avevano fatto ma lo era. Strinse le braccia al suo petto mentre lui le mise le mani sotto le ginocchia per tenerla stretta a sé. Alzò lo sguardo verso il cielo, chiedendosi se gli dei si stessero divertendo ancora.
Kamui rise silenziosamente per come si comportava Toya ogni volta che qualcun altro cercava di attirare lattenzione di Kyoko. Raccogliendo la sacca del cibo dopo che si erano allontanati, le sue ali trasparenti presero a brillare, inviando una pioggia di polvere di stelle multicolore su tutto laccampamento, che magicamente cancellò tutte le tracce della loro presenza.
Percependo Kaen dietro di sé, disse: «Si prospetta una giornata interessante. Andiamo con loro?». I suoi piedi si alzarono da terra mentre scivolava dietro di loro.
Kyoko amava salire sulla schiena di Toya quando dovevano affrettarsi. Sentiva i suoi muscoli contrarsi e distendersi. Gli posò una guancia sulla spalla e rimase così mentre i suoi lunghi capelli le svolazzavano intorno, solleticandole il viso. Toya si muoveva come se lei non pesasse nulla mentre saltava da un ramo allaltro, a volte saltando a terra solo per prendere la rincorsa e tornare di nuovo tra gli alberi. Sembrava avere un debole per laltezza.
Toya amava portare Kyoko in spalla ma non glielo avrebbe mai detto. Gli piaceva sentire che si stringeva a lui nel tentativo di aggrapparsi. A volte andava ancora più veloce solo per farla aggrappare più forte, con le gambe e le braccia strette attorno a lui. Per questo motivo non le aveva mai mostrato le proprie ali.
A volte, lei gli posava la guancia sulla schiena e Toya capiva che le piaceva tanto quanto lui. La sua mente tornò alla foresta ad est. Era già stata recuperata una metà del Cuore di Cristallo Protettore e Hyakuhei era in vantaggio, a quel punto. Le cose si stavano facendo molto pericolose e lui doveva stare in guardia.
Sentiva di dover proteggere la Kyoko con la propria vita, soprattutto se il pericolo era ovunque. Il demone con cui aveva combattuto ieri era stato un campanello dallarme. Toya accelerò, nella speranza di incontrare Suki e Shinbe che ritornavano al campo, così da potersi affrettare e arrivare ad est prima di Kotaro e Kyou.
Sopra di loro, Kyou volava nel cielo senza espressione, come una divinità. I suoi vestiti fluttuavano attorno a lui mentre si dirigeva verso est. Dunque nella foresta orientale si erano perse le tracce di Hyakuhei. Era lo stesso luogo in cui erano diretti Toya e la sacerdotessa. Le sue labbra accennarono un sorriso.