Ok.
Arrivò un messaggio al suo telefono. Lei lo lesse e sorrise. Mi guardò.
Allora, promesso?
Promesso. Ma non lo sa nessuno?
Solo unaltra persona. Comunque, Prija sta arrivando.
Vidi Prija che dallaltra parte della strada aspettava che una moto passasse, prima di dirigersi verso di noi.
Devo andare. Mi raggiungi più tardi al solito caffè?
Certo. Ma perché te ne vai
Dovetti scappare per non farmi sommergere dalle emozioni. Adoravo le mie chiacchierate acide con Prija, ma non volevo assolutamente che lo sapesse. E adoravo i suo viso, così simile a quello della donna scolpita nella mia memoria. E ora, la rivelazione che vendeva il suo corpo per pagare le medicine al padre gravemente malato. Tutto ciò stava mandando in tilt il mio cervello, come un pallone che si gonfiasse fin quasi a scoppiare. Qualcosa stava per cedere.
Se fossi stato un uomo abituato a bere, forse due bicchieri di vodka o di whiskey mi avrebbero rimesso in sesto. O mi avrebbero aiutato a dimenticare.
Odiavo quello che faceva Prija, ma nel contempo lammiravo. Lamore è così potente da condurre allauto-distruzione? E io, se fossi stato al suo posto, avrei fatto come lei? No so se avrei la forza di fare un sacrificio simile, tale da cambiarmi la vita. Lei è disposta a sacrificare la sua giovane vita per il bene della sua famiglia.
Cosa avrei potuto dirle, la prossima volta che ci saremmo visti? Ogni mia accusa sarebbe crollata ai piedi di una sedia a rotelle e un vecchio morente. E i suoi genitori sapevano quello che faceva per loro? Probabilmente no. E cosa dire degli ubriachi e dei molestatori che le mettevano le mani addosso? Ogni sera, lei metteva in pericolo non solo la sua salute, ma la sua stessa vita.
La conosco da meno di una settimana e mi sento già immischiato nella sua vita. Devo andarmene da Bangkok, subito! Posso scrivere ovunque. Magari, me ne ritorno in Amazzonia. Nella foresta pluviale, lontano dal caos e dalla gente. Via dal cancro e dalle puttane. Lì, nel silenzio della jungla e senza distrazioni, lunica cosa che mi serve è un collegamento satellitare, una bottiglia di repellente per insetti, e potrò starmene in pace finché ne avrò voglia.
* * * * *Alle tre del mattino riuscii ad impossessarmi di un tavolo e ordinai qualcosa da mangiare, in modo che la cameriera non mi pregasse di andarmene subito. Se Siskit mi avesse raggiunto, avremmo potuto mangiare insieme.
Non passò molto prima che la sua dolce voce mi suonasse alle orecchie. Ceh bella ragazza, e che sorella affettuosa nei confronti di Prija!
Sono contenta che mi hai aspettato. disse, sedendosi.
Salutò Ringy. Che vuoi da bere? le chiesi, spingendo verso di lei il piatto con la cena. Ti ho preso qualcosa da mangiare.
Ce lhai ancora quella aranciata frizzante? chiese a Ringy, in thailandese.
Certo. Se volete, vi porto la bottiglia grande. Aranciata anche per lei, signore?
Sì, grazie.
Che fame! esclamò Siskit.
Chiacchierammo del più e del meno in thailandese. Ero felice che sapessi parlarlo di nuovo.
Spinse il piatto verso di me. Feci un boccone anchio.
Che lavoro fai? mi chiese.
Medico e scrittore.
Davvero? E cosa scrivi?
Un po di tutto. Libri di avventura, storia, romanzi
Qualcuno dei tuoi libri è stato tradotto in thailandese?
No. Esistono solo in Inglese.
E quanti ne hai scritti?
Sedici. E altri quattro sono in lavorazione. Spinsi il piatto verso di lei. Ma ora basta parlare di me. Ti piace i tuo lavoro al reparto spedizioni?
Sì, mi piace, ma non vedo lora di tornare al mio villaggio a Pattani.
Smisi di masticare e la fissai.
Mi manca la mia famiglia. Spinse il patto verso di me. Che cè?
Io ingoiai e bevvi un sorso dacqua. Pattani, giù al sud?
Sì. Lo conosci?
Allora sei musulmana.
Certo. Anche Prija lo è. Veniamo da un piccolo villaggio.
Ma non vi coprite i capelli.
Non siamo praticanti. Non ci inginocchiamo nemmeno le 5 volte al giorno per pregare verso la Mecca. Lo facciamo solo quando siamo al villaggio. Sai, per non dare scandalo.
Ora, ero completamente nel pallone. Provincia di Pattani Da quanto tempo non sentivo più queste parole? Sarei dovuto andare lì, appena tornato in Thailandia.
Che dottore sei?
Scusa?
Che tipo di dottore sei?
Ohuno qualunque.
Hai detto che sei già venuto a Bangkok, tempo fa. Fece un boccone di riso al curry.
Sì. Sollevai il bicchiere vuoto verso Ringy.
Non voglio rispondere a queste domande. Ma non voglio essere scortese con questa ragazza. Non cè motivo.
Circa cinquantanni fa.
E dopo tanto tempo, ricordi ancora la nostra lingua!
Quando sono arrivato, due settimane fa, ho avuto dei problemi. Poi, piano piano, ho ricominciato a parlarlo.
Lo parli bene. Perché cinquantanni fa eri qui?
Feci ruotare il bicchiere sul tavolo, con lo sguardo fisso sulle goccioline di umido che lasciava sul tavolo.
Mi fai una domanda abbastanza semplice, Siskit. Ma la risposta non è
Credevo che te ne fossi andato!
Ecco che arriva Prija, esclamai e come al solito interrompe i nostri discorsi!
Cosa ho interrotto? chiese lei, prendendosi una sedia e servendosi del mio bicchiere di aranciata fredda.
Una conversazione piacevole con la mia amica.
Oh, hai unamica? Sorrise a Priskit e posò il cellulare sul tavolo.
Sì, lho rubata a te. Presi il mio drink e ci feci un sorso. Stai ancora lavorando?
Infatti.
Non ci farai un soldo a scherzare con me.
Fossi in te, non ci giurerei.
Sai che è un dottore? disse Siskit E ha anche scritto sedici libri!
Che tipo di dottore?
Ehmmuno per le donne. dissi, in Inglese. Feci un profondo sospiro. Ginecologo.
Cosa? chiese Siskit.
Tipouna dottoressa. rispose Priskit, con un sorriso cattivo.
Lasciamo perdere, ok?
Il suo cellulare squillò. Diede unocchiata. Devo andare. Si voltò verso di me. Resta lì finché non torno. Non abbiamo ancora finito, io e te. E sgusciò via.
Oddio! A volte penso che dovrei tapparmi la bocca! esclamai.
Perché? chiese Siskit Ti fa schifo essere paragonato ad una dottoressa?
Niente affatto, ma Prija mi sfotterà a lungo per questo.
Siskit sorrise. Hai ragione! esclamò.
Parliamo del tuo lavoro. Ti occupi delle vendite dirette?
No, sto a logistica.
Sembra difficile.
Per niente. Sto al computer e mi occupo di riempire di merci i containers, e poi assegnarli alle navi dirette in America o in Europa.
Si dilungò sul modo migliore per utilizzare gli imballaggi in base alle loro dimensioni. E a come assegnarli ai vari containers in modo che quelli in cima fossero i primi da scaricare.
Wow, affascinante! Ma che?!?!
Ho uneruzione cutanea!
Oddio, eccola che torna! Mi misi le mani sulla faccia. Monistar, Prija. Compralo in farmacia. Non cè bisogno della ricetta medica. Siskit e io stavamo parlando.
Di me? E sorrise. Per la terza volta, quella sera.
Devo andarmene subito, prima di spiattellare tutto.
Oh, Signore. Mi appoggiai allo schienale della sedia, per prendere i soldi dalla tasca dei pantaloni. Proprio divertente. Ora devo andare.
Perché te ne devi andare? chiese Siskit.
Ho bisogno di dormire. dissi.
Domani è domenica. Nessuno lavora. aggiunse Prija.
Cè gente costretta a lavorare tutti i giorni.
Sulle femmine o sui libri? chiese Prija.
Non ti arrendi mai, vero? Sorrisi.
Lei scosse la testa, ridendo.
Devo iniziare un nuovo libro.
E di che parla?
Non te lo posso dire. E una storia triste.
A me piace leggere.
Pensi di essere capace?
Leggo meglio di come scrivi tu.
Buonanotte, signore.
Ci vediamo domani. disse Siskit.
Ti porteremo in un bel ristorante. disse Prija.
Scossi il capo: sapevo che stavano scherzando.
CAPITOLO TRE
Un bussare alla mia porta mi spaventò. Chi poteva essere? Diedi unocchiata allorologio sul microonde: le quattro pomeridiane di domenica.
Aprii la porta e mi trovai faccia a faccia con due ragazze sorridenti.
Prija mi scavalcò entrando. Allora, sei pronto per uscire? Ti devi cambiare questa camicia puzzolente! Esaminò con cura il mio appartamento.
Siskit mi sorrise e mi abbracciò.
Che bello vederti, Siskit! le dissi Credevo che steste scherzando quando mi avete parlato dellandare fuori a cena! Chiusi la porta.
Ti abbiamo avvisato che saremmo venute a prenderti. Disse Prija, sedendosi davanti allo schermo del PC.
Ho creduto che non faceste sul serio, perché non vi ho mai detto dove alloggiavo.
Che roba è? chiese Prija, indicando le cifre sul monitor.
La stima del budget necessario per i lavori di ristrutturazione dellospedale e la nostra offerta.
Wow, quanti numeri! Guardo la cifra del totale. Cosa? Diciassette milioni di dollari?
Si, questa è la stima che hanno fatto i miei soci.
Prija si alzò. Siskit, tu che sei pratica di conti, dai unocchiata a questo. Porse la sedia alla sorella. Vai daccapo.
Le due ragazze cominciarono a scorrere i numeri.
E una cosa piuttosto noiosa. dissi Allora, è tutto esatto?
Oh Oh! disse Siskit, indicando alla sorella delle cifre. Scorse velocemente la pagina successiva.
Che cosè il mix pronto? chiese Prija.
E la miscela di calcestruzzo, pronta per lutilizzo. risposi.
E quante sono dodicimila iarde?
Feci un rapido calcolo mentale. Circa 120 camion pieni.
Le sorelle si guardarono. Guarda, che cè un errore sui 120 camion di calcestruzzo. esclamò Prija.
Che dici? Mi fiondai anchio a guardare lo schermo.
Guarda. 204 dollari per dodicimila metri cubi di calcestruzzo. E mindicò il numero.
Santo cielo! Mi precipitai al telefono. Dovrebbero essere 20.400 dollari! Feci il numero. Scendi allultima pagina. IL telefono squillò. Sottrai 20000 dal totale. Ehi, numero Tre!
Che cè?
A che punto siamo con la nostra offerta per i lavori di ristrutturazione dellospedale?
Che ore sono lì?
Le quattro del pomeriggio. Allora? Dai unocchiata alla cifra totale dei costi.
Ma che cè? bofonchiò luomo dallaltro capo del telefono Vuoi darmi almeno il tempo d svegliarmi prima di cominciare a urlare?
Ma che fai, dormi?
Di solito è quello che si fa a notte fonda. Dammi il tempo di aprire gli occhi e accendere il PC.
Tamburellai impaziente con le dita sul tavolo.
Ok, sono davanti al PC e sto guardando lofferta.
La vedi la cifra totale per i costi del mix pronto?
Aspetta, sto arrivandoOddio!
Proprio così!
Dovrebbero essere 20400 dollari, non 204!
Esatto. A che punto siamo della trattativa?
Beh
Cioè?
Abbiamo presentato lofferta venerdì.
Crollai sul divano. Cosa? Che avete fatto? Sentii la pressione schizzarmi a mille.
Abbiamo presentato
Chi, chi lha presentata? Senza il mio consenso? urlai.
Io e il numero Due abbiamo pensato
Se quellofferta verrà accettata, e probabilmente sarà così con quelle cifre, chi pagherà i 20000 dollari di disavanzo sul mix pronto?
Io non
Cazzo! Ne hai fatte di stronzate nella tua vita, ma questa è sicuramente il massimo!
Lo so, ma ora che
Mettiti subito al telefono e vedi se puoi ritirarla. O se puoi modificarla, se lhanno già accettata. I miei contabili per ora hanno trovato questerrore, ma stanno verificando anche tutto il resto. E auguriamoci che non ci sia altro!
Ituoi contabili?
Sì. Fammi chiamare subito dal numero Due! Interruppi la comunicazione e, furioso, lanciai il cellulare sul tavolo.
Le ragazze mi fissavano. Io sprofondai nel divano, a braccia conserte, e tirai un lungo sospiro.