Caricreature - Diego Maenza 2 стр.


E cosa ne pensi, amico mio, il magistrato pensava che non gli parlassi da destra. Ora mi buttano in cella, a me, pazzi, come uno sciocco qualsiasi. Visto che non ho una pagaia per uscire, dicono che sono un fattone. Non sono un drogato d'oppio, amico. Inoltre, mi è stato insegnato a non chiedere come, quando o dove, ma perché. Vorrei sapere perché mi fai tante domande stupide, come se volessi farmi uscire dalla prigione. Ma siccome il viaggio verso l'isola dei dannati è lungo, ora mi racconti il perché della tua storia.

ARIA


SARAI LA DONZELLA, un garofano, un giglio, un'ortensia o un gelsomino. Sarò l'allegro fauno che ti annusa, che frequenta le tue ghirlande e si vanta dell'impregnazione dei tuoi profumi. La razionalizzazione sarà per gli automi, il sentimento servirà per sempre agli spiriti liberi. Sarà adolescente, un papavero o un'artemisia, un mughetto o una primavera. Io sarò il giovanissimo, il ragazzo iniziatico, che si nutre delle vostre dottrine come strati di miele o come sospiri in un vortice. Le logiche saranno formulate per dislocarle, le sensazioni si prostreranno davanti a noi, e noi lo faremo davanti a loro.

Sarai la vergine, una dalia o magnolia, una camelia o un girasole. Sarò il centauro libidinoso che suderà estasiato e che respingerà la nullità di argomenti stancanti. Il senso soffrirà dell'enigma dell'equivoco, la sensibilità ci porterà alla perennità. Sarai la ninfa, un tulipano o un crisantemo, un pensiero o una margherita. Sarò l'efebo clandestino che percepirà con passione i miasmi delle vostre concavità. Il modello sarà la dimostrazione esplicita di una prudenza sbagliata, la libertà costituirà il criterio della nuova città futura. Sarai la prostituta, la genziana o la cicoria, il ranuncolo o la bocca del drago. Sarò lo sbuffo del bisonte, l'etereo morboso che proietterà le sue masturbazioni sui vostri giardini di colori. La predicazione galleggerà sulle immondezze, le nostre trasgressioni saliranno a diverse atmosfere.

Il tuo arcobaleno rimarrà intatto come una ninfa che nasconderà i suoi crotali al suono del mio flauto. Sarà il momento in cui le vostre direttive andranno in frantumi. Vi sarà consigliato di definirvi in base al sottomesso, ma le vostre forme non saranno adatte ai tappeti dei pacatiani, perché la vostra esuberanza non sta nei difetti del pudore, ma nella delimitazione della risata meno complessa. Sarà deflorazione, perché separerò i tuoi petali scarlatti con il respiro dei miei desideri, e i tuoi sospiri più intimi, le tue bufere interiori, le tue bufere di neve, turbineranno i miei anacronismi. Vivrete nelle visioni che invocherò in nome di Dioniso, nell'agitazione della nostra mascherata, nell'aurora boreale che farà arrossire le vostre quattro guance cardinali.

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