Cian - Charley Brindley 2 стр.


Si girò i lunghi capelli sulla spalla mentre il sole scintillava sul suo amuleto. Chiedendomi cosa fosse successo al precedente proprietario del modem provai a toccarlo, ma ancor prima che ci riuscissi, mi schiaffeggiò forte.

Per un attimo restai stordito, incapace di reagire. Limpatto della mano sul viso mi riportò alla mente lultima volta che una donna mi ha schiaffeggiato.

Successe circa cinque anni fa, e limmagine era vivida e chiara. Rivadavia, Argentina. Metà estate, così caldo nella torrida veranda che nulla si muoveva, nemmeno le lucertole che al mattino erano strisciate sui rami di un palo borracho per un pranzo a base di mosche e formiche. In quella calura sub-tropicale Lauren mi schiaffeggiò, sulla stessa, guancia, ma non forte come quello che avevo appena ricevuto.

Lauren era una donna bellissima, ma le mancava qualcosa per essere perfetta. Credeva a tutte le teorie del complotto che aveva sentito, e dato che lavorava per un'agenzia governativa - che si occupava, credo, di esportazioni e dogane - pensava che dei malintenzionati la seguissero sempre. Era nervosa e irascibile. Avrei dovuto sapere che un giorno sarebbe esplosa.

Lauren era anni e migliaia di chilometri lontana da quel molo sul Rio Negro, dove sono stato appena schiaffeggiato di nuovo. Mi massaggiai la guancia, e guardando le dita vidi una sottile striscia di sangue, e una zanzara schiacciata.

Un po eccessivo, non credi? Dissi sistemandomi il cappello.

Lei non rispose, si limitò a guardarmi come a sfidarmi a rifarlo.

Non ero sicuro se la zanzara fosse una spettatrice innocente di una avance respinta o se la donna mi stesse salvando da un caso di malaria. Riconobbi dalle ali che era una Anopheles Punctipennis -una femmina ovviamente- portatrice della temuta malattia.

Se lo schiaffo in faccia era il suo modo primitivo di mantenermi in salute, a che scopo? Non avevo sentito parlare di cannibalismo in quella parte dellAmazzonia, ma nemmeno avevo mai visto una bella donna mezza nuda dar da mangiare topi a dei piranha.

Quando si è chinata per raccogliere l'arco e la faretra di frecce, ho sentito un impulso a lungo assopito ribollire dentro di me. Prima che potesse compiersi, si alzò e mi disse qualcosa, indicando laltra borsa, Questo lo avevo capito, certe cose non richiedono traduzione.

Feci un profondo respiro per calmare il cuore scalpitante, poi presi la sacca piena di ratti e la seguii lungo il molo. Mentre camminavamo notai le file di segni lasciate da piccoli denti alla fine della sua gamba di legno; fatte dai topi o dai piranha, probabilmente.

Arrivammo a una piccola piroga, e la indicò. Le dissi che viaggiavo insieme ad altre persone. Facendo segnali, mi fece una domanda. Pensami riguardasse i miei compagni.

Due, risposi, una alta così. Misi la mano allaltezza delle spalle, per indicare quanto fosse alta mia sorella Kaitlin. E una così, dissi, abbassando la mano allaltezza di mia nipote, Rachel. E, tenendo le mani alla lunghezza di una pagnotta, uno stupido cane lungo più o meno così.

Lei scosse la testa e alzò le spalle, e mi portò a una canoa più grande. Presi una mappa dallo zaino. Mostrava Manaus sulle rive del fiume Madeira, e non alla confluenza tra il Rio Negro e il Rio delle Amazzoni, dove si trova effettivamente. E Alichapon-tupec era segnata a venticinque chilometri a valle dalla giunzione dei due fiumi. Se fosse vero, avremmo superato Alichapon-tupec il giorno prima viaggiando sul fiume, cosa che non abbiamo fatto; da qui la mia domanda ala giovare ragazza sul molo.

Volevo trovare il villaggio il prima possibile così che Kaitlin potesse raccogliere i suoi campioni di piante, imparare gli usi medicinali delle foglie, e tornare a Rio. Se avessimo perso la Borboleta in partenza per Lisbona, avremmo perso un paio di settimane a cercare un altro passaggio.

Ho consegnato la mia mappa alla donna, che l'ha srotolata e l'ha studiata con grande interesse mentre guardavo il suo viso passare attraverso una progressione di cipiglio, broncio e sopracciglia aggrottate. I miei occhi iniziarono a vagare e mi venne in mente il National Geographic Magazine. Quando ero un bambino, lunico volta in cui avevo visto il seno nudo di una donna fu in biblioteca, nella sezione archivi della rivista, dove erano conservate quelle copertine.

Beh, signor Saxon Lostasia, mi avrebbe detto la bibliotecaria mentre cercavo di non farmi vedere uscendo dalla biblioteca. Abbiamo esplorato un po oggi, eh? E poi avrebbe sorriso e ammiccato, mentre correvo verso la porta. La signorina Pentava mi sembrava vecchia al tempo, ma non doveva avere più di venticinque anni.

Questa donna in piedi accanto a me adesso sarebbe stata una stupenda ragazza in copertina, ma non una buona bibliotecaria.

Riportai gli occhi sulla mappa, la presi dalle sue mani, la girai al contrario e gliela ridiedi. Ancora una volta, dopo avermi guardato di traverso, il suo viso fece quasi le stesse espressioni di prima.

Incredibile, pensai. Sta memorizzando tutto; prima dal basso e ora dallalto Memoria fotografica, credo.

Dietro di me, sentii un cane abbaiare e guardando il molo vidi Rachel ed Hero correre verso di noi. Il cambiamento avvenuto nella donna quando la bambina e il cane le si sono avvicinati è stato sorprendente.

Capitolo Due

Quando la giovane donna si inginocchiò per portarsi al livello di Rachel, il suo viso apparve accattivante come quello della bambina. Il volto serio e pensieroso dell'adulto è stato completamente cancellato e apparentemente dimenticato. Prima pensavo fosse bellissima, ma ora era solare, simpatica, quasi angelica.

Ciao, disse Rachel.

La giovane donna sorrise a Rachel e toccò Hero con la mano, e lui subito si buttò a terra sulla schiena per farsi massaggiare. La donna rise e lo accontentò.

Cosa è successo alla tua gamba? Chiese Rachel in portoghese quando la donna si chinò per accarezzare Hero.

La donna sorrise a Rachel, scosse la testa e alzò le spalle. Rachel fece la stessa domanda in francese, ma la donna ancora non capiva. Imperterrita, provò con il linguaggio dei segni. La donna fece dei segni di risposta.

Stavano avendo una conversazione silenziosa, ma non avevo idea di cosa stessero dicendo.

Ci raggiunse Kaitlin, e vidi il sopracciglio destro di mia sorella alzarsi e un piccolo sorriso arricciare le sue labbra mentre mi fissava. Forse avevo ancora il segno della mano sulla guancia.

Quando la giovane donna si alzò, stavolta senza prendermi la mano per aiutarsi, la sua espressione cambiò di nuovo. Era piuttosto cupa mentre guardava da mia sorella a me e di nuovo a Kaitlin.

Lei è mia mamma, disse Rachel in portoghese, la lingua più comoda per noi.

Kaitlin era la copia adulta di Rachel; riccioli biondi, occhi grigi, snella. Suppongo che si possa descrivere mia sorella come formosa, ma con i suoi pantaloni cargo e la camicetta di cambric ampia - le tasche sul petto gonfie di penne, matite, blocchetti per appunti, repellente per insetti e una lente d'ingrandimento - era difficile vedere la sua figura.

La giovane donna guardò Rachel e con un'espressione interrogativa le disse qualcosa.

Madre, spiegò Rachel.

La donna aggrottò le sopracciglia, ovviamente non capendo.

Il suo nome è Kaitlin. disse Rachel. Mia madre. Unì le braccia, le dondolò come una culla, poi indicò se stessa.

La giovane donna guardò Rachel e con un'espressione interrogativa le disse qualcosa.

Madre, spiegò Rachel.

La donna aggrottò le sopracciglia, ovviamente non capendo.

Il suo nome è Kaitlin. disse Rachel. Mia madre. Unì le braccia, le dondolò come una culla, poi indicò se stessa.

Questo mi fece sorridere. Molte volte in passato ci siamo scontrati con le barriere linguistiche. Qualche mese fa, nella città di Antalaha in Madagascar, stavamo provando a comprare del manzo in un affollato mercato della carne. Dopo dieci minuti passati a usare tutte le parole e i segni che conoscevamo, Rachel muggì come una mucca. Tutti si fermarono in silenzio a guardare la ragazzina che faceva strani suoni. Il volto del macellaio si illuminò mentre snocciolava poche parole nella sua lingua, poi anche lui muggì come una mucca. I suoi clienti scoppiarono a ridere e molti di loro vennero in nostro aiuto con suggerimenti al macellaio su vari tagli di carne che ci sarebbero piaciuti. Contento, il macellaio portò bistecche, carne macinata e petto per mostrarcele.

La giovane donna notò la mia espressione divertita e mi lanciò uno sguardo duro.

Lui è mio zio Saxon, disse Rachel indicandomi. Il mio nome è Rachel, disse mettendosi una mano al petto. E questo è Hero, disse inginocchiandosi accanto al cane.

La donna si inginocchiò, il visso un po illuminato. Poi indicò Hero e alzò le sopracciglia.

Hero, disse Rachel.

Hero?, chiese la donna, e il cane subito si alzò per leccarle la faccia. Hero, disse di nuovo e rise, poi diede una pacca sulla spalla di Rachel e la guardò interrogativa.

Rachel, disse Rachel.

Rabel, disse la donna.

No, disse Rachel, Ra-CHEL.

Ah, disse lei, Ra-CHEL.

Rachel annuì vigorosamente, la donna si alzò e diede una pacca sulla spalla di Kaitlin guardando la ragazza.

Madre. Voglio dire, Kaitlin, disse Rachel. Il suo nome è Kaitlin.

La donna ci riuscì dopo qualche tentativo. Mia sorella posò lo zaino sul mano, le diede la mano e se le strinsero. La donna mi guardò senza toccarmi.

Lui è mio zio Saxon, disse Rachel.

Unel Sexton, disse lei.

Rachel rise. Zio Saxon, disse, ma puoi chiamarlo Saxon.

Zio Saxon, disse. Zio Saxon.

Come ti chiami? Chiese Kaitlin dandole una pacca sulla spalla.

Disse una frase con una parola alla fine che suonava come See-ann. Ripeté la parola.

Cian? Disse Kaitlin.

Lei sorrise e disse di nuovo, Cian.

Ebbi limpressione- non so perché- che non capisse la nostra relazione; io e Kaitlin eravamo fratello e sorella, non marito e moglie. Ma cosa importava?

Mi rivolsi a mia sorella. Sono sicuro, dissi, che Alichapon-tupec sia a non più di un giorno o due da qui. Le nostre provviste dovrebbero bastare per fare andata e ritorno.

Questo lo dici tu. Kaitlin mi diede uno sguardo già visto prima; dubitava delle mia capacità di analizzare nel dettaglio un problema.

Questa donna... provai a ricordare il suo nome.

Cian, disse Kaitlin.

Cian ha studiato la mia mappa, e se riesci a convincerla a guidarci, possiamo trovare le tue erbe esotiche ed essere in viaggio per Rio entro mercoledì.

Saxon, mi disse Kaitlin, non manchi mai di stupirmi con il potere del tuo immenso intelletto.

Davvero? Dissi sogghignando.

* * * * *

Nel primo pomeriggio, lasciammo Manaus e remammo a monte. Eravamo in cinque sulla lunga piroga; Cian, la nostra nuova guida, a prua, con il cane Hero seduto accanto a lei, seguito da mia sorella Kaitlin, poi Rachel vicino al centro della barca. I nostri zaini stivati dietro Rachel. Io sedevo a poppa. Cian e io remavamo.

Non appena ci siamo allontanati dal molo, abbiamo manovrato verso il centro del fiume, cercando la parte più debole della corrente. Cian remava da un lato davanti, io dietro remavo dallaltro lato. Di tanto in tanto, si fermava e osservava la direzione della barca; Penso che stesse aspettando di vedere se potevo mantenerci sulla rotta. Mentre remava, potevo vedere i muscoli delle sue spalle e della schiena flettersi sotto la sua morbida abbronzatura mentre i suoi capelli scorrevano avanti e indietro. Continuò per circa dieci minuti, senza rallentare il ritmo. Ho immerso la pagaia in profondità nell'acqua marrone vorticosa e mi sono assicurato che potesse sentirmi spingere la barca avanti. Lo fece e si rilassò un po, lasciandomi fare la maggior parte del lavoro.

Quando Cian tolse il remo dallacqua per riposarsi, remai ancora più forte per mantenere la velocità. Prese i suoi lunghi capelli lucenti, li separò in tre spesse ciocche, poi li avvolse e li intrecciò dietro la testa, fissandoli con il filo di cuoio del suo amuleto. Vidi il sudore luccicare sul suo corpo, e mentre si lavorava sui capelli, un piccolo rivolo si raccolse lungo la schiena verso la cintura della gonna.

Se Cian pensava che io e Kaitlin eravamo sposati, come potevo spiegarle come stavano le cose? Volevo bene a mia sorella ed ero felice di darle quel poco aiuto che potevo con la sua ricerca, anche se il mio contributo non era molto più che lavoro manuale.

Kaitlin aveva studiato etnobotanica, io ero un marinaio. Oh, non solo un rematore di canoe; sono stato marinaio per molti anni e speravo presto di avere i documenti da primo ufficiale. Dopodiché, lavorerei per ottenere una licenza da capitano. Ma a questo avrei pensato dopo che Kaitlin avesse finito il suo progetto.

Capitolo Tre

In una cosa ero bravo: Essere un padre per Rachel. Eravamo amici e raramente menzionava il padre biologico. Ogni volta che Kaitlin era occupata con le sue ricerche, Rachel ed io eravamo impegnati a pescare, cucinare e a fare la manutenzione del campo e dellequipaggiamento. Eravamo entrambi bravi a pescare, ma non così bravi a cacciare. Ci piaceva cucinare ed eravamo alla costante ricerca di noci, bacche, radici ed erbe da aggiungere ai nostri intrugli per sorprendere Kaitlin allora di cena.

La destinazione in questo viaggio era il villaggio di Alichapon-tupec. Kaitlin era a conoscenza di una piassava dalle foglie rosse, unerba che cresceva li vicino, dalle forti proprietà medicinali. Saremmo andati li, provato ad ottenere dei campioni di pianta, e magari conoscere i suoi usi tramite i nativi. Pensai ad altre avventure simili in altrettante foreste. Noi tre avevamo fatto molta strada insieme. Da quando Rachel è nata, nove anni prima, dobbiamo aver viaggiato abbastanza lontano da aver fatto diverse volte il giro del mondo.

Ero così immerso nei miei pensieri da esser riportato alla realtà da Cian, che mi stava urlando qualcosa. Afferrò la sua pagaia e la spinse fuori di fronte a sé verso un enorme tronco cadente diretto verso di noi. Girai il mio remo di lato per rallentarci ma fu di poco aiuto. Quando ha spinto il remo contro il tronco, non ha avuto alcun effetto sullo slancio del tronco dell'albero. Era un tronco di teak lungo circa cinque volte la nostra canoa e probabilmente pesava due tonnellate. Se ci avesse colpito, ci avrebbe sicuramente schiacciato sotto lacqua, e avrebbe continuato a rotolare lungo il fiume come se non fosse successo nulla. Tuttavia, la spinta di Cian contro l'albero ha spostato la parte anteriore della barca dal tronco e ha costretto la poppa, dove mi trovavo, verso di esso. Ho allungato il mio remo contro la corteccia dell'albero, poi abbiamo usato insieme i remi per superare il tronco e allontanarci.

Назад Дальше