"Non so se sia meglio fuggire. - disse Matt - Ma lidea di affrettare il matrimonio mi piace. Anche se avrei voluto sposarti in circostanze migliori.
"Hai ragione. - concordò Claire - Potremmo sposarci e poi dopo, con calma, quanto tutto sarà finito, farci la luna di miele. In ogni caso, le vacanze non scappano. " Si voltò verso Olivia e incontrò il suo sguardo. "Lascio a te il compito di informare Dani della situazione e chiedere ad Amy di spostare tutti i nostri appuntamenti a tempo indeterminato. Se cè bisogno di una mano, ti prego di pensarci tu. Dani gestirà tutto il resto.
Daniella Sousa era partner di Matt presso lo studio legale. Non si era resa molto utile, da quando aveva fondato la società, ma ogni tanto si era accollata qualche caso. Olivia non sapeva molto di lei, tranne che era la figlia sconosciuta della famiglia Brady. Si erano poi ritrovati per caso qualche mese prima. Di recente aveva anche sposato l'amore della sua vita, Rendall Sousa, e sembravano molto felice.
"Penserò io a tutto. - le assicurò Olivia - Tu occupati solo dei preparativi per le nozze. Ora mi metto daccordo con Carter. "
Lui alzò gli occhi al cielo e si voltò verso Claire. Olivia avrebbe voluto schiaffeggiarlo, ma si trattenne. Confessare a sua sorella che Nolan Pratt non era più in prigione doveva essere stato un ottovolante emotivo per lui. Chiamami dopo che avrai aver parlato con la mamma. Ora vado a fare quattro chiacchiere con Reese e le dirò coshai intenzione di fare tu. "
"Oh Dio, non ho più pensato a lei ..." Claire deglutì a fatica. "E se lui andasse a trovare lei e non me?" Non si rese conto dello sguardo dansia che le aveva lanciato Matt. Ma Olivia non si stupì. Sapeva che Claire non la vedeva da un po.
"Andrà tutto bene. - la rassicurò Carter - Dane è con lei e la proteggeremo. È testarda e non vuole lasciare i suoi pazienti. Sai com'è. "
"Sì, lo so- disse Claire - Allora ok. Promettimi che mi telefonerai tutti i giorni mentre siamo via, oppure sarò costretta precipitarmi qui. Ho bisogno di sapere che siete tutti al sicuro. "
Lui annuì. "Hai la mia parola. Ora devo andare." Carter la strinse in un abbraccio e poi si voltò per andarsene. Olivia lo tallonò per assicurarsi che se ne andasse. Lui si fermò sulla soglia, raccolse tutte le sue carte da terra e le riordinò per bene sul tavolo. "Ecco qua. E poi non dirmi che non sono gentile con te."
Cavolo ... non pensava che li avrebbe raccolti davvero. Spalancò la bocca, ma non ne uscì alcun suono. Quel bastardo sembrava un po' troppo compiaciuto di se stesso. Ma ci sarebbe stato modo di punirlo, la prossima volta. Magari dopo che avesse acciuffato quellassassinio seriale, altrimenti non cera gusto. Non vedeva l'ora di avere di nuovo a che fare con lui.