Scioccato Dalla Mia Volpina - Dawn Brower 2 стр.


Scarlett avrebbe voluto sbuffare. Sua zia aveva certo delle buone intenzioni, ma non conosceva affatto i reali desideri della figlia. In un certo senso, sua cugina era fortunata. Il dono dellempatia che aveva la madre di Scarlett non concedeva a nessuno di mantenere un segreto! Riusciva sempre a leggere dentro le persone. Se anche la sua cara zia avesse potuto scavare un po nella testa di Giacinta, forse si sarebbero capite. Scarlett sperava vivamente che un giorno le due donne avrebbero abbattuto il muro di incomprensione che le divideva; amava molto entrambe.

Scarlett sapeva che Giacinta desiderava lamore più di ogni altra cosa nella vita, ma stava per fare un grande errore e avrebbe voluto fare qualcosa per evitarglielo. Il destino non è inciso nella pietra. Luomo destinato a lei era Lord Carrick, ma Giacinta non aveva capito ancora di amarlo, e chissà perché si era intestardita che voleva diventare Principessa a tutti i costi. Giacinta alzò lo sguardo su Lady Havenwood e disse:

"Madre, voi avete trovato l'amore e siete convinta che tutti possano riuscirci. La maggior parte delle persone non è così fortunata. Fatemi proseguire per la mia strada e, vi prego, smettetela di darmi stupidi consigli."

"Non c'è bisogno di essere maleducati." sbuffò la donna.

"Non temete, cugina.- le disse Scarlett. Doveva cercare di guidare sua cugina in una direzione diversa. Quello che avrebbe dovuto fare anche con se stessase avesse rinunciato alle proprie ambizioni - L'amore è già con sulla vostra strada. Presto ve ne accorgerete. Le parole erano un po vaghe e Scarlett se ne accorse. Dubitò che la cugina le avrebbe dato credito.

Giacinta arricciò il naso. "Siete ermetica come al solito." Fissò Scarlett. E voi, cara cugina? Avete già trovato lamore della vostra vita?"

Scarlett aggrottò la fronte. Il mio futuro non mi è sempre chiaro. Più ci vado vicino, meno capisco. Mi piacerebbe credere che anchio troverò amore, ma non ne sono sicura."

Si strinse nelle spalle. Non poteva certo svelare alla cugina che un giorno di tanto tempo fa aveva visto lei e Christian nello specchio che si baciavano! Anche perché voleva credere che quello che aveva visto in realtà fosse uno scherzo della propria mente; ancora oggi rifiutava di accettarlo.

"Sono sicura che anche voi troverete luomo della vostra vita. Come potrebbe essere altrimenti? sorrise caldamente Giacinta. Scarlett sorrise di rimando: sapeva che Giacinta le voleva bene e che le sue parole erano sincere.

"Grazie. Lo prenderò come un buon augurio." Beh, almeno qualcuno ci credeva ...

La carrozza si fermò davanti al castello. Giacinta sussultò leggermente in avanti e si aggrappò alla maniglia della carrozza per non cadere. Scarlett si fece di lato per prepararsi a scendere.

"Sono contenta che finalmente siamo arrivate!" Scarlett chiuse gli occhi e sospirò. Sua cugina odiava davvero viaggiare. Probabilmente era per questo che inizialmente si era rifiutata di partecipare alla festa. Di sicuro avrebbe preferito rimanere a Havenwood. Era stato il suo sogno diventare principessa a spingerla ad affrontare un viaggio così lungo.

"Concordo con voi! - rispose Scarlett e fece un bel respiro. - In alcuni momenti ho temuto che non saremmo mai arrivate!

"Ora mi ricordate Elijah." Giacinta sorrise. "Lultima volta che siamo venuti qui, circa dieci anni fa, non ha fatto che lamentarsi per tutto il tragitto!

Suo cugino, Elijah, odiava viaggiare più di chiunque altro. Scarlett si augurò di non assomigliargli per niente. Anche lei detestava viaggiare, ma comunque qualche piccolo spostamento lo accettava di buon grado. Era questo viaggio che proprio non le andava giù, perché la riportava allunico posto dove non avrebbe mai voluto tornare... Weston Manor.

Ogni volta che il castello riaffiorava nei suoi pensieri, si sentiva un brivido di terrore lungo la schiena. Ci sarebbe stato anche Lord Blackthorn, lì. Si sarebbero visti di nuovo e lei avrebbe dovuto affrontarlo. Magari lui aveva dimenticato quella orrenda visione. Scarlett si attaccò a questa debole speranza...

Lady Havenwood ridacchiò. "E vero, quel ragazzaccio non sopporta lidea dei lunghi viaggi in carrozza. Ora ha preso labitudine di spostarsi solo a cavallo." Scosse il capo. "Probabilmente è meglio così. Durante quel famoso viaggio mi è venuta più volte la voglia di strozzarloe dire che lo amo tanto! Ridacchiò.

"Sono sicura che tutti ti avrebbero perdonata, se lo avessi fatto! - ridacchiò a sua volta Giacinta - Era davvero insopportabile!

Scarlett sorrise dentro di sé: era proprio impossibile che sua zia torcesse un solo capello ad Elijah. Per quanto quel ragazzo avesse un carattere spigoloso, Lady Havenwood era convinta che tutto ciò che facesse suo figlio andava bene: lo aveva viziato troppo.

Un valletto aprì la porta della carrozza. Sinchinò alle signore e le aiutò a scendere. Giacinta si stiracchiò, grata di essere finalmente arrivata al castello. Adesso per Scarlett veniva la parte più difficile: trovare il modo di non avere a che fare con Lord Blackthorn per tutto il tempo della sua permanenza. Una cosa impossibile, pensò.

"Bene, madre, - disse Giacinta - non so per voi e Scarlett, ma io non vedo l'ora di andarmi a riposare nelle mie stanze. È stato un viaggio massacrante, e ho le ossa a pezzi!

"Capisco perfettamente. - rispose Lady Havenwood - Andiamo a salutare la padrona di casa, e poi ci ritireremo."

Scarlett annuì. "La stessa cosa per me. Non vedo lora di buttarmi sul letto! Credo che dormirò per tutto il giorno!" Si massaggiò leggermente la pancia. O almeno fino a ora di cena. Il mio stomaco potrebbe non essere d'accordo a rimanere vuoto fino a domattina!"

Giacinta ridacchiò. Scarlett era contenta che sua cugina fosse felice. Probabilmente aveva intenzione di sgattaiolare via e perseguitare quel povero principe. Scarlett le augurò dentro di sé felice caccia. Il principe non faceva parte del futuro di Giacinta, ma forse sarebbe stato determinante per condurla tra le braccia di Lord Carrick.

Scarlett non aggiunse altro: per ora voleva nascondersi nelle sue stanze. Più tardi, avrebbe scoperto il modo migliore per evitare Lord Blackthorn. Sarebbe stata unardua impresa, ma valeva la pena di provarci.


Christian Kendall, il marchese di Blackthorn, fissava la carrozza ferma davanti all'ingresso di Weston Manor. Una ciocca dei suoi capelli castano chiaro gli ricadde sulla fronte, a causa della forte brezza. Christian alzò la mano e se la allontanò dagli occhi. Sapeva bene chi c'era dentro a quella vettura. Era da tempo che stava aspettando.

Lady Scarlett aveva fatto di tutto per evitare di incontrarlo, e lui se nera accorto. Ma, ora che lei era qui, sarebbe stato impossibile non realizzare il suo sogno. Scarlett avrebbe dovuto rifiutare di venire a Weston Manor, se non voleva che lui la corteggiasse.

Quella visione allo specchio, quando era così giovane, lo aveva terrorizzato e per anni aveva cercato di rimuoverla dalla sua mente. Per tanto tempo aveva provato a fuggire dal suo futuro, ma ora era pronto ad affrontarlo. Suo fratello era già corso dentro a quello specchio per inseguire il suo destino. Se Nicholas era stato così coraggioso, allora per Dio, poteva esserlo anche lui!

"Cosa guardate?" chiese Rhys Rossington, il conte di Carrick. Una ciocca dei suoi capelli biondo dorato gli sbattè direttamente sul viso, mentre parlava.

"Gli ospiti di oggi. rispose Christian, con leggerezza. Suo cugino Rhys non le riconosceva da quella distanza, ma sapeva benissimo di chi si trattava. E tra loro cera una ragazza che gli interessava molto...

"Gli ospiti di oggi. rispose Christian, con leggerezza. Suo cugino Rhys non le riconosceva da quella distanza, ma sapeva benissimo di chi si trattava. E tra loro cera una ragazza che gli interessava molto...

Rhys guardò verso la parte anteriore del maniero. Avevano camminato lungo le scogliere, per lo più in silenzio. Suo cugino era troppo taciturno. Christian sospettava che il suo atteggiamento avesse molto a che fare con Lady Giacinta Barrington. Sembravano attratti fortemente l'uno dall'altra, e Christian era convinto che presto ci sarebbe stato del tenero, tra loro. Non aveva dubbi, in proposito. Era solo questione di tempo.

"Sapete quanti ospiti sono attesi per oggi?" chiese Rhys, continuando a guardare ostentatamente il castello.

"Non lo so - rispose Christian - Mia madre non mi consulta mai, su queste cose... Non più del solito, immagino. " C'era una sola ospite che a Christian interessava, e tutti gli altri per lui non contavano molto. "Troppi, a mio avviso. precisò.

"Vero. - disse Rhys, tiepidamente - Suppongo che dovremmo tornare a casa. Zia Alys si aspetterà che facciamo il nostro dovere, con gli ospiti.

"Anche mia madre, temo. Ma probabilmente possiamo esentarci per stasera. Domani, invece ... "

"Nessun problema! - rispose Rhys - Conosco i miei doveri." Sorrise maliziosamente. Ci saranno molte signorine che si aspettano un po di compagnia. Tra il mio fascino e la vostra natura ardente, credo che prima o poi le nostre madri ci pregheranno di corteggiarle.

Christian aveva i suoi dubbi. Con il suo interesse per Scarlett e quello di Rhys per Lady Giacinta, ci sarebbero state parecchie donne deluse, lindomani.

Ma se lo sarebbe tenuto per sé. Rhys non era ancora consapevole dei suoi sentimenti per Lady Giacinta.

"Forse. - rispose cautamente - Ma mi terrò alla larga fino a domani. Nel frattempo, entriamo. Possiamo giocare a biliardo e affogarci nel brandy. Mi piacerebbe saltare la cena, stasera, e ho bisogno della vostra complicità.

Era convinto che Scarlett avrebbe provato a fare lo stesso. Ciò che ignorava era: si sarebbe rintanata nella sua stanza o avrebbe trovato un altro posto in cui nascondersi? Optò per la seconda opzione. Christian voleva disperatamente un abboccamento con lei. Scarlett avrebbe fatto di tutto per non incontrarlo, ma alla fine avrebbe vinto lui.

"Uno o due bicchieri di Brandy, o anche di più, e per me sarà come trovarmi in paradiso! esclamò Rhys. Fece un sorrisetto cattivo. "Ciò significa che accetterete di perderete contro di me a biliardo, perché ho intenzione di vincere, stasera.

"Potete sicuramente provarci! ridacchiò Christian, dando un buffetto scherzoso sulla spalla di Rhys con il palmo della mano. "Ma sappiamo entrambi che perderete.

"Siete un illuso. - esclamò Rhys - Ma vi lascerò sognare, caro cugino.

Christian rise. "Come sempre!

Camminarono fianco a fianco verso il maniero. Christian non aveva molta voglia di giocare a biliardo o bere brandy, ma doveva fare qualcosa per far passare il tempo, in modo che Scarlett si convincesse che anche lui intendeva evitarla. Poi, quando meno se lo aspettava Per ora, trascorrere qualche ora con suo cugino sarebbe stato divertente

CAPITOLO SECONDO

Scarlett aveva inviato le sue scuse alla duchessa per non poter essere presente a cena. Aveva chiesto di essere servita nelle sue stanze, sostenendo di essere troppo stanca del viaggio. La verità era che aveva bisogno di un'altra notte di pace. Lord Blackthorn sarebbe stato a cena, quella sera; quindi, lei aveva deciso di non andarci. Sarebbe rimasta al castello per circa due settimane: come avrebbe fatto ad evitare Christian per tutto quel tempo? Un'ultima notte in santa pace era chiedere troppo?

Aveva già cenato da tempo. Ora cominciava ad annoiarsi. Si era già riposata abbastanza, anche troppo La maggior parte degli ospiti si era ritirata nelle proprie stanze; probabilmente non avrebbe corso alcun rischio, se si fosse recata in biblioteca a scegliere un bel libro. Poteva trovare qualcosa da leggere per tenere la mente occupata finché non si fosse sentita abbastanza stanca da dormire. Ma c'era un problema. La biblioteca di Weston Manor le faceva paura. Lì cera quel dannato specchio, e lei non aveva molta voglia di vedersi riflessa dentro. E se le avesse fatto vedere qualcosa di ancora più terribile?

Scarlett arricciò il naso con disgusto. Si stava comportando da sciocca. Era uno specchio, niente di più. Quella visione era stata un'invenzione della sua mente ... e, se avesse continuato a ripeterselo, alla fine ci avrebbe anche creduto. Raddrizzò le spalle e fece un bel respiro. Poteva farlo. Non le ci sarebbe voluto molto per trovare qualcosa degno di essere letto. Conosceva bene la sala biblioteca e sapeva che era organizzata molto bene. Le sarebbe bastato andare direttamente alla sezione che conteneva i libri davventura, sceglierne uno velocemente, e si sarebbe ritrovata in camera sua senza nemmeno rendersene conto.

Presa la decisione, si infilò la vestaglia e si diresse alla porta. Lentamente, la aprì e sbirciò fuori per dare unocchiata al corridoio. Avrebbe voluto portare una candela con sé, per non inciampare. Ma sarebbe stato un inutile rischio, qualcuno avrebbe potuto vederla: cerano delle torce ai lati dello scalone, anche se creavano parecchie ombre. Pensò di portarsi comunque un lume e accenderlo solo quando fosse giunta in prossimità della bibliotecama scartò subito lidea. Non voleva sembrare una cospirata, voleva solo andarsi a prendere un libro da leggere!

Sembrava che non ci fosse nessuno in giro. Bene, molto bene. Scivolò fuori dalla sua camera e si avviò lungo il corridoio il più silenziosamente possibile. Con una candela avrebbe diretto meglio i suoi passi, ma forse era meglio così. Usò i muri per andare avanti, scivolando piano in modo da sentirli sotto le dita. Tirò un sospiro di sollievo quando raggiunse il fondo delle scale. La ringhiera l'aiutò a scendere gli ultimi gradini. Per ora tutto bene, e la sala che le interessava era proprio dietro langolo.

Scarlett fece un respiro profondo e girò a sinistra. Continuò ad andare a tentoni, appoggiandosi al muro per non inciampare in qualcosa, e contò le porte in modo da entrare direttamente nella biblioteca. Era passato parecchio tempo dalla sua ultima visita, quindi sperò di non sbagliarsi. Alla fine raggiunse quella che le sembrava la porta giusta. Con cautela laprì e scivolò dentro. Il legno scricchiolò leggermente, e Scarlett trasalì: fino a quel momento era stata molto silenziosa, ma ora quello scricchiolio poteva tradirla! Rimase in attesa, schiacciandosi sulla porta con il cuore in gola. Che stupida! Ma chi poteva esserci in giro, oltre a lei, a quellora tarda?

Lasciò la porta socchiusa, per evitare che facesse altro rumore, e si addentrò nella sala. La luce della luna filtrava attraverso le finestre, rischiarando lambiente abbastanza da permetterle di scorgere qualcosa su un tavolo vicino. Cera un candelabro con tanto di acciarino: ottimo! Adesso aveva tutto loccorrente per cercarsi un libro in pace. Accese le candele e, quando ebbe terminato, appoggiò il candelabro su un altro tavolino, più vicino agli scaffali dei libri. Rischiarata da quella tenue luce aguzzò lo sguardo sul dorso dei volumi, per leggerne i titoli. "Alloravediamo se cè qualcosa che mi piace" borbottò tra sé e sé, mentre faceva scorrere la punta del dito sui bei libri.

"Potrei consigliarvi un titolo o due." esclamò un uomo alle sue spalle.

Scarlett sussultò al suono di quella voce. Deglutì a fatica e si voltò, per incontrare lo sguardo di Lord Blackthorn. Cavolo! Era ovvio che solo lui poteva essere ancora in giro, nel cuore della notte!

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