Mai Sfidare Una Volpina - Dawn Brower 2 стр.


Il duca tossì. "Mi duole avervi fatto attendere a lungo, quindi veniamo al sodo. Cosa vi porta da me, mia cara?

Billie non capiva se il Duca fosse così sbrigativo e informale per cortesia o perché non vedeva lora di interrompere quella conversazione. Anche se, a pensarci bene, anche lei non gradiva la compagnia di quel vecchio. C'era uno strano odore nella stanza che temeva provenisse da lui, considerando che prima che lui arrivasse non l'aveva notato.

"Prima che mia madre ..." Billie fece un lungo sospiro per darsi forza - Mia madre ha detto che se avessi avuto bisogno di aiuto sarei dovuto venire da voi." Billie pregò che quelluomo non la facesse mandare via in malo modo dai suoi servi, per quella sfacciataggine di chiedergli la carità. Le faceva male al cuore doversi ridurre a questo. Se avesse potuto risolvere i suoi problemi in altro modo, non sarebbe mai andata da lui.

"Così vi ha detto? - disse lui, alzando un sopracciglio - Augusta mi ha accollato una grande responsabilità.

Che voleva dire? "Mia madre aveva fiducia nelle persone. Altrimenti, non avrebbe mai sposato suo padre, né lo avrebbe seguito ovunque andasse. Se fosse rimasta a casa, forse non sarebbe morta.

"È vero." disse il duca. Si chinò in avanti, appoggiando i gomiti sulla scrivania, poi unì le dita. "Ditemi, Lady Wilhelmina, perché dovrei aiutarvi?"

Billie avrebbe dovuto aspettarsi quella domanda, ma ne rimase comunque sorpresa. Non aveva idea di come rispondere. Sua madre le aveva detto che il duca li avrebbe aiutatie basta. E se si fosse sbagliata? "Mia madre"

"Si è sbagliata. - la interruppe il duca, bruscamente - Non avrebbe mai dovuto dare per scontato il mio aiuto!

Erano condannati! Il duca non li avrebbe aiutati. Stava per scoppiare a piangere, ma si trattenne. Quell'uomo odioso non l'avrebbe costretta a umiliarsi fino a quel punto. "Quindi, se ho ben capito, non avete alcuna intenzione di aiutarci. Lascerete morire di fame me e i miei fratelli! O peggio

"Mi dispiace, ma non sono obbligato a occuparmi di voi. Avevo degli obblighi verso vostro padre, è vero, ma con la sua morte quegli obblighi sono decaduti. Ora non vi devo più nulla.

Era un uomo odioso. "Capisco." E così era. L'egoismo del duca superava di mille volte quello del padre. "Mi dispiace di avervi preso del tempo. disse Billie. E fece per andarsenequando il duca la fermò.

"Aspettate. Non ho detto che non mi curerò di voi.

Billie si fermò e si voltò verso di lui. "Mi è parso invece che così abbiate detto. Cosa vi ha fatto cambiare idea? esclamò, con durezza.

"Potremmo arrivare a un accordo." La invitò a risedersi con un cenno. "Voi avete qualcosa che minteressa e, se vorrete soddisfare il mio desiderio, vi prometto che mi occuperò di voi e di quella nidiata di figli che Oscar e Augusta hanno generato."

La guardò maliziosamente e si leccò le labbra, quasi avesse davanti il suo piatto o dessert preferiti. Lo stomaco di Billie si contrasse. Cosa volete da me? mormorò. Ma aveva la pessima sensazione di avere già capito, cosa intendesse il duca.

"Tranquillizzatevi - disse il duca - e ascoltatemi. La situazione non è proprio quella che immaginate."

Chissà perché, ma Billie non riuscì a tranquillarsi. Tuttavia obbedì e si sedette di nuovo su quella scomoda poltrona. Vi prego, non accrescete ulteriormente la mia ansia. Cosa volete? disse in un soffio.

"È molto semplice. Il mio unico erede è quel mascalzone di mio nipotee non ho alcuna voglia di lasciargli tutti i miei beni. disse il duca.

A Billie questa volta venne da vomitare. " Equindi volete che io ..."

"Mi sposiate e, a Dio piacendo, mi diate anche un erede. Posso farmi fare una licenza speciale oggi stesso e domani mattina potremmo già convolare a nozze. Purtroppo la mia defunta moglie non mi ha dato altri figli, ma sono più che sicuro che voi sarete in grado di farlo. In fondo, vostra madre ne ha avuti ben cinque. Razza prolifica, la vostra!

L'ultima cosa che Billie voleva era sposare un vecchio, e l'idea di lasciarsi toccare da lui ... Il suo stomaco si contrasse ferocemente. Era una cosa orribile, ciò che le chiedeva il duca! Daltra parteera anche lunico modo per strappare dalla fame i suoi fratelli. "Va bene, vi sposerò. disse in un soffio, prima di cedere allimpulso di scappare urlando dalla stanza.

"Ottimo! - ghignò il duca - Vedrete, sarà un bel matrimonio. Staremo bene, insieme.

Ma Billie ne dubitava moltissimo ...


Il matrimonio si sarebbe svolto in meno di un'ora. Billie temeva di vomitare quel poco che aveva mangiato.

"Non fatelo! - provò a dissuaderla Teddy, in lacrime - Troveremo un altro modo per sopravvivere!

"Non c'è altro modo. - disse Billie con fermezza - Devo farlo! In questo modo Carly, Chris e voi sarete al sicuro. E Damon potrà anche frequentare Eton.

Sincollò un falso sorriso sulla faccia. "Vale tutto il prezzo che devo pagare, e almeno sarò una duchessa." Cercava di non pensare alla prima notte di nozze. Il duca l'avrebbe sicuramente spremuta fino in fondo, nel tentativo di farle fare un figlio.

"Forse sarai fortunata e il vecchio duca tirerà presto le cuoia! esclamò Carly, acidamente.

"Sarebbe una benedizione! - concordò Chris, e poi guardò Billie - Quante sono le probabilità che ciò accada? In fondo...è molto vecchio. disse, quasi con ribrezzo.

Billie avrebbe voluto dire alle sue sorelle che sarebbe andato tutto bene. Ma non ci credeva affatto, e non ebbe la forza di confortarle. Per loro la sofferenza era finita, ma per lei ... iniziava adesso. La sua unica consolazione era sapere i suoi fratelli al sicuro e con un futuro davanti. Scosse la testa, poi sospirò mentre il mondo sembrava crollarle addosso. "Se anche morirà, non sarà prima di avere consumato! - mormorò, tristemente - Non credo di essere così fortunata!

Le gemelle scoppiarono a ridere. Almeno conservate il senso dell'umorismo. Ne avrete bisogno, dopo che avrete sposato quella vecchia capra! - aggiunse Chris - Vorrei davvero che non vi sentiste costretta a farlo!

Purtroppo non era possibile tirarsi indietro. "Non c'è altra scelta." disse Billie. Ormai era davvero sul punto di vomitare. Il duca era così vecchio "Andrà tutto bene." mormorò a se stessa, per consolarsi. E per quanto riguardava lamoreavrebbe dovuto rinunciarci in partenza. Il duca era stato molto chiaro sui motivi di quel matrimonio. "Ma vi prometto che farò di tutto perché voi abbiate una bella vitae un giorno sposerete luomo che amate.

Teddy si fece avanti e abbracciò Billie con affetto. Vi voglio tanto bene e non voglio vedervi infelice! Vi prego, non sposate quelluomo! E solo un vecchio cattivo, che vuole approfittare del nostro stato dindigenza! La sua voce tremava, mentre parlava. Era chiaro che stava combattendo con le lacrime.

"Non piangete per me. - la consolò Billie - Forse come moglie non sarò mai felice, ma come sorella sarò orgogliosa di avervi dato un futuro. Rendetemi fiera di voi e godete al massimo di questo dono. Vivete anche per me! In tal modo avrò la mia parte di felicità.

Mi dispiace, ma non riesco a rassegnarmi! rispose Teddy. Fece un passo indietro e si asciugò le lacrime dagli occhi.

Un colpo echeggiò nella stanza. "Il vicario è qui, milady, ed è pronto per celebrare la cerimonia. - disse, compunto, il maggiordomo - Tutto è pronto nel salone delle feste. Vi prego di seguirmi, a Sua Grazi non piace che qualcuno lo faccia attendere.

Sì, ma a lui non frega nulla di far aspettare gli altri! pensò Billie, ma non lo disse. Annuì e seguì il maggiordomo, accompagnata dalle sue sorelle. Presto avrebbe pronunciato i voti per onorare e obbedire un uomo di cui sapeva a malapena che esisteva. Un uomo che però avrebbe avuto potere di vita e di morte su di lei. Odiava il solo pensiero di concedersi a lui. Chiaramente sua madre non laveva mai istruita sui misteri del matrimonioma lei aveva letto qualcosa, su alcuni libri di medicina nella biblioteca di suo padre, dove si era imbattuta in alcuni disegnia dir poco imbarazzanti. Non capiva bene come fosse possibile raggiungere quel grado di intimità, tra un uomo e una donnama almeno adesso un po intuiva cosa laspettava. Comunque aveva ben capito come nascessero i bambini. In praticaquelluomo avrebbe dovuto infilare il suo membro dentro di leie fare qualcosa. Non sapeva se la cosa le sarebbe piaciuta o menoma credeva proprio di no. Non con quel vecchio disgustoso.

Chissà se con un altro invece le sarebbe piaciuto. Comunqueera meglio non pensarci. Lamore non era per lei e il sessoquello era riservato a suo marito, e pazienza se quelluomo le faceva ribrezzo. Per fortuna, non aveva mai creduto allamore, così non avrebbe sofferto troppo. Aveva fatto un voto con se stessa e intendeva mantenerlo: mai innamorarsi, mai lasciarsi stregare da qualcuno che avrebbe potuto mettere a rischio il futuro dei suoi fratelli. Non avrebbe fatto lo stesso errore di sua madre.

Il salone non era addobbato a nozze, né adorno di fiori. Cera solo il duca in mezzo alla stanza, e accanto a lui un uomo più giovane, ma molto più vecchio di lei. Tirando a indovinare, luomo più giovane, che poteva avere la stessa età del suo defunto padre, era il vicario. E il suo futuro maritobeh, probabilmente avrebbe avuto letà di suo nonno se fosse stato ancora vivo.

"Bene, eccovi qui! - esclamò il duca - Ora possiamo iniziare." E tese una mano a Billie. "Sono pronta." mormorò lei. Anche se in realtà non lo era. Si avvicinò al duca e al vicario. C'erano anche le sue sorelle, ma tutto cominciò a svanire ai suoi occhi. Billie entrò in una sorta di trance. Forse, estraniandosi dalla realtà, avrebbe sofferto molto meno.

Infatti, in un attimo tutto finì. Era passata circa unora, ma Billie non se nera nemmeno accorta. Oramai aveva rinunciato alla sua vita e nulla sarebbe più tornato comera. Come in un sogno aveva solo sentito il vicario dire: "Vi dichiaro marito e moglie. Possa il Signore benedire il vostro matrimonio e rallegrarlo con la nascita di molti figli.

Billie sperò caldamente di no. Avrebbe fatto la sua parte, soddisfacendo la lussuria del ducama si augurò fortemente di non rimanere incinta di un uomo del generee di rimanere vedova molto presto. Sapeva che era una cosa molto cattiva desiderare la morte di un essere umanoma non riusciva proprio a trattenersi. Che Dio la perdonasse ...

"Ora che le formalità sono finite, inizia il divertimento! - le sussurrò malignamente il duca in un orecchio - Vi aspetto nel talamo nuziale, mia caraNon vi fate attendere troppo.

"Ma comeadesso? tremò Billie. Neanche il tempo di adattarsi alla sua nuova vita? Le viscere le si annodarono per lansia. Aveva sperato almeno in una piccola tregua. Non aveva alcuna voglia di andare ORA nella stanza da letto che lavrebbe accompagnata per tutto il resto della sua vita, a sollazzarsi con.suo marito. Laveva già vista, era una camera da letto davvero bellama non bastava questo a renderla attraente. Soprattutto, perché era là dentro che avrebbe dovuto sopportare le attenzioni del duca.

"Ormai è fatta. Che senso ha aspettare fino a stasera? le disse il duca.

Billie deglutì a fatica e andò nella sua stanza, seguita da una serva. Perse ogni capacità di pensare mentre la cameriera l'aiutava a spogliarsi. Quando fu pronta per la notte, la cameriera aprì la porta e subito entrò il duca. Indossava una camicia da notte che a malapena gli conteneva la pancia.

"Lasciateci. ordinò alla cameriera. Raggiunse Billie. "E ora fatemi vedere cosa ho comprato. le sussurrò. Il suo respiro era pesante e fetido, mentre armeggiava sul corpo della ragazza. Ad ogni movimento che lui faceva, cercando di spogliarla, Billie arrossiva sempre di più dallimbarazzo.

Avrebbe voluto sottrarsima sapeva che non poteva farlo. Billie chiuse gli occhi e si preparò al peggio. Poteva farlo, poteva! Se lo avesse ripetuto allinfinito, alla fine ce lavrebbe fatta! Chiuse gli occhi

Sentì uno strano sospiro e poi un forte tonfo. Billie aprì gli occhi e fissò il duca che giaceva a terra. Il suo viso era bianco cadavericosoprattutto se paragonato al rosso rubizzo che gli aveva visto sulla faccia poco prima. Che diamine era successo? Sembrava chenon respirasse più! "Vostra grazia?" La sua voce si spezzò, mentre lo chiamava.

Ma lui non rispose. Billie si chinò e gli controllò il respiro. Oh Dio ... ma era morto! E ora? Che doveva fare? Il matrimonio non era stato ancora consumato ... Una parte di lei gioiva per questo ma l'altra ... era terrorizzata. Non era legittimamente ancora sua moglie e non poteva accampare alcuna pretesa sulle proprietà del ducao sul suo titolo, e il suo legittimo erede avrebbe potuto benissimo scacciarla dal castello assieme ai suoi fratelli! Come poteva evitare una cosa del genere? Che ne sarebbe stato di lei? Quel mostro non solo laveva cacciata in quella tremenda situazionema aveva anche avuto il cattivo gusto di crepare prima del tempo! Forse non avrebbe dovuto dire niente a nessunoe specialmente al nuovo duca. Ma come poteva? Se qualcuno le avesse fatto delle domande direttecome avrebbe potuto mentire? Daltra parteil suo matrimonio sarebbe stato annullato, in quanto non consumato, e leisarebbe tornata sul lastrico come prima. Oh Dio, che fare?

CAPITOLO SECONDO

Zachary Ward, il nuovo duca di Graystone, se ne stava comodamente seduto sui soffici sedili di velluto della sua carrozza, mentre si dirigeva verso il castello per prendere possesso della sua eredità e verificare lo stato dei beni del duca appena defunto. Probabilmente era una proprietà di tutto rispetto, anche se lui non laveva mai visitata prima. Suo nonno non l'aveva mai invitato al castello di Graystone, né era stato suo ospite nella residenza londinese. Non era un segreto che il vecchio duca detestasse Zach e preferisse lasciare titolo e beni a un suo figlio naturale.

Per questo, quando gli era arrivata alle orecchie la notizia che il vecchio aveva sposato una ragazza giovane, anche se non nobile, Zachary non era rimasto minimamente sorpreso. Anzi, si era chiesto come mai il nonno non lo avesse fatto prima. Sua nonna, la duchessa, era deceduta da poco più di un anno. Forse le circostanze avevano impedito al vecchio di sposarsi prima della fine del luttoo più probabilmente non era riuscito a trovare una fanciulla talmente disperata da accettare di sposarlo. Che cosa aveva promesso, alla giovane moglie, per convincerla? Forse era bastata già lidea di diventare duchessa. Qualunque cosa ci fosse stato tra loro, Zach ci avrebbe scommesso la testa e tutti i suoi beni, incluso il castello, che non era amore.

In ogni caso, non vedeva l'ora di guardare in faccia quella volpina. Perché era così che se limmaginava: una donna astuta, fredda e calcolatrice. Nemmeno una donna di buon cuore avrebbe sposato quel vecchio porco solo per compassione. Duca o meno, quellindividuo che era stato suo nonno era un essere odioso. Era risaputo che il Duca di Graystone era tutto, tranne un brav'uomo.

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