Vampiri Gemelli - Amy Blankenship 4 стр.


Sentì la risata silenziosa di suo fratello. Si chiese se non fosse stato un errore pensare di poter tornare indietro e affrontare la famiglia malvagia che suo fratello aveva creato in sua assenza. L'unico cosa che li univa era che a nessuno dei due piaceva stare solo...anche se avevano modi molto diversi per farsi degli amici.

"Sapevo che saresti tornato ... qui dove la notte non è mai buia ... qui dove non sarai mai solo, tra così tanti umani e i bambini che ho creato per noi." La voce di Tadamichi traboccava di desiderio.

Hyakuhei entrò in bagno, aprì lacqua della doccia e poi si voltò di scatto verso lo specchio. Non vi vide riflesso nessun altro a parte lui, quindi continuò a ricordare il volto di Tadamichi, così come lo aveva visto lultima volta. "Non voglio avere niente a che fare con gli abomini che hai generato." Si mise sotto lacqua, interrompendo così il contatto mentale con suo fratello.

No ... non era tornato in quella dimensione solo per mischiarsi alla famiglia corrotta che suo fratello si era creato. Tadamichi era il demone più malefico che avesse mai incontrato, e i suoi figliuna massa di carne malvagia e inquietante. Una folla di demoni bambini che giocavano a crearsi a loro volta dei fratelli umani, invadendo sempre più il mondo come la peste nera.

Appoggiò le mani sulle pareti di ceramica della doccia ... lasciando che l'acqua calda gli scaldasse la pelle gelata. Ma che importava? L'ultima volta che aveva cercato di impedire a suo fratello di infestare il mondo di quei vampiri di bassa lega, avevano finito per uccidersi a vicendae ci erano voluti secoli perché entrambi trovassero la forza per risorgere.

La loro punizione per quel crimine era stato l'esilio dal mondo degli umani e la lontananza tra loro due. Ora erano entrambi Ombre che strisciavano tra una dimensione e laltra ... lasciando dietro di sé solo pianto e disperazione. Lesilio era finito da più di un secoloma lui aveva preferito rimanere lontano da suo fratello. Tuttavia, anche dal regno delle ombre aveva sentito il richiamo imperioso di quella città, e alla fine non era riuscito più a resistere.

Suo fratello aveva ragione su una cosa ... era stanco di stare da solo. Ma ora che era a casa, poteva sentire il fetore degli abomini di Tadamichi affliggere il regno degli umani. Laveva riempito non solo di vampiri come loro, ma anche di mezzosangue che non avevano fatto altro che seminare ludibrio e costernazione.

Dopo che era risorto, Tadamichi aveva preferito dimorare in ciò che una volta erano sontuose catacombe medievali, da cui riemergeva di tanto in tanto, e solo per fare altre vittime da portare sotto terra con sé.

Hyakuhei fissò lo sguardo sul soffione della doccia ... cercando di controllare la sua rabbia, e capì di non esserciriuscito quando vide lo specchio del bagno creparsi.

Tadamichi lo aveva accusato di nascondersi al mondo, ma non era vero.

È Tadamichi che si nasconde. - pensò cupamente - Non riesce a guardare la distruzione che semina attorno. Grazie a lui, le notti non sono più buie e silenziose, ma piene delle grida delle sue vittime.

Chiuse lacqua e uscì dalla doccia, senza curarsi di coprire le sue nudità. Non si asciugò neppure; prese solo un panno di cotone nero e si tamponò leggermente la folta capigliatura color ebano. Poi sinfilò la tunica per dormire.

Tornò alla sua finestra nel soggiorno, si sedette sul davanzale e si mise a guardare il magnifico panorama che si apriva alla sua vista.

Hyakuhei sorrise con malvagità, lanciando lo sguardo sul basso edificio che aveva di fronte.

L'oscurità palpita di vita, grazie ai demoni, Fratello. E questa città con i suoi alti grattacieli li ha accolti tra le sue braccia!

*****

Yuuhi riapparve nel centro della città pochi minuti prima dell'alba. Sentiva già il calore del sole sulla pelle e accelerò il passo verso il Grand Hotel, al centro della metropoli. Sotto i lussuosi edifici a cinque stelle, celato agli occhi del mondo, si ergeva il castello sotterraneo di suo padre. Era meraviglioso quanto quelli che ospitava gli umani danarosi al piano di soprae forse anche più. Suo padre preferiva dimorare lì.

Yuuhi varcò le porte dentrata dellHotel e attraversò l'atrio. Ignorando il saluto amichevole della donna umana dietro la scrivania, Yuuhi varcò la porta con la scritta "manutenzione". Scendendo nel seminterrato, salì a bordo dell'ascensore di manutenzione che lo avrebbe portato al piano interrato. Da lì, si apriva il passaggio nascosto che conduceva al castello di suo padre.

Sentendo con sollievo il buio chiudersi intorno a lui come uno scudo protettivo, il bambino dai capelli color platino corse attraverso i tunnel tortuosi come se cercasse di sfuggire all'oscurità ... o di acciuffarla.

Yuuhi era uno dei pochi privilegiati ammessi nella dimora privata di Tadamichi ... aperta solo ai mostri che Tadamichi stesso aveva generato. Il bambino era stato uno dei suoi primi figli, e il legame di sangue che cera tra loro gli permetteva di rimanere in contatto mentale con suo padree partecipare in piccola parte al suo potere. Poteva anche avvertire gli stati danimo di Tadmichi e regolarsi di conseguenzaanche se questo era abbastanza fastidioso.

Anche in quel momento poteva percepire la sua rabbiae ne capiva anche il motivo: suo fratello Hyakuhei. Solo lui riusciva a farlo infuriare così. Sopportare il peso della gelosia e del rifiuto era difficile anche per un essere soprannaturale come Tadamichi!

Yuuhi scivolò silenziosamente nelle stanze del suo padrone, ma rimase nell'ombra ad osservarlo. Era un figlio paziente e sapeva attendere senza scomporsi che Tadamichi lenisse la sua rabbia.

Tadamichi fissò il suo riflesso nello Specchio delle Anime, poi distolse lo sguardo con un ringhio di rabbia. Suo fratello aveva interrotto il contatto telepaticolasciandolo di nuovo solo. Ogni volta che parlavano, Hyakuhei alla fine interrompeva la conversazione, e questo lo faceva infuriare tremendamente. Cominciava a credere che i rapporti tra loro non sarebbero mai più tornati quelli di un volta.

Tutti quei secoli di lontananza tra loro non erano stati una punizione abbastanza crudele? Hyakuhei avrebbe mantenuto le distanze per sempre?

Percependo un lieve movimento nel regno delle ombre, agitò nervosamente una manoe in quellistante tutti i mezzosangue che si trovavano a non più di due metri da lui presero fuoco in una nuvola di zolfo. Non ci sarebbero stati testimoni della sua ennesima sconfitta con il fratello! Poi scorse il suo figlio prediletto nascosto nellombra, lunico a cui permetteva di guardare nella sua anima oscura.

Ignorandolo per un attimo, Tadamichi attraversò lentamente la stanza con le mani giunte dietro la schiena e si fermò davanti ad un ritratto incorniciato, guardandolo con aria soddisfatta, e del tutto insensibile alle urla di agonia dei figli a cui aveva dato fuoco.

Quel dipinto era stato fatto secoli e secoli addietromolto prima delle guerre civili, e anche di quelle medievali. A prima vista poteva sembrare un ritratto di lui stesso in panni diversima chi sapeva poteva riconoscere in quei due volti limmagine di Tadamichi e di Hyakuhei, uguali come due gocce dacqua. Si chiese comera possibile che lui e suo fratello fossero così simili nell'aspetto ... e tanto diversi nellanima. Suo fratello non aveva mai provato il vero amore... e il dolore del rifiuto?

Accarezzò leggermente il volto ritratto di Hyakuhei, e in un fremito di rabbia afferrò il dipinto e lo scaraventò con violenza contro un muro invisibile. Il dipinto rimase sospeso in aria per un attimo, poi si squarciò, separando per sempre i due gemelli prima di cadere rovinosamente a terra. Quando vide il danno che aveva fatto il volto di Tadamichi si fece triste. Raccattò il dipinto da terra e con le mani provò a ricomporre per lultima volta limmagine di loro due fratelli, ormai separati per sempre. Infine, lasciò cadere il quadretto sul pavimento, dove sinfranse definitivamente.

Il suo amore per Hyakuhei era insondabile. In realtà voleva disperatamente condividere con suo fratello il piacere dellesistenza. Perché hai abbandonato me e la vita che avremmo potuto avere? ululò nella sua testa. Poi percepì con un brivido una terza creatura tra lui e Hyakuhei: era Yuuhi, che poteva entrare di diritto nei suoi pensieri più nascosti.

Yuuhi uscì dall'ombra, per consolare il suo padrone. Lo meravigliava il fatto che potesse nutrire dei sentimenti profondi per suo fratello, quando si era accorto a malapena delle urla di dolore dei suoi figli, che aveva appena condannato ad una morte tremenda.

"Allora, li hai persi?" chiese Tadamichi, senza distogliere lo sguardo dall'immagine di suo fratello, che giaceva in pezzi a terra.

Yuuhi annuì, ben sapendo che Tadamichi poteva vedere nei suoi pensieri. Allimprovviso percepì un lampo di reminiscenza. Girò lo sguardo e catturò la visione delle statue disposte a cerchio alla sua sinistra. Erano di marmo bianco ed erano lì da sempre, per quanto lui potesse ricordare. Le fissò lentamente, una alla volta. Poi una di esse destò la sua attenzione.

"Una ragazza." sussurrò Yuuhi, chiedendosi perché un maestro dei demoni provava piacere a circondarsi di statue di angeli. Erano creature celesti e bellissime, anche ai suoi occhi. Non aveva mai capito se fossero creature leggendarie o se davvero fossero esistite.

"Ti racconterò la storia delle statue, figlia mio. mormorò cupamente Tadamichi, distogliendo per un attimo lo sguardo dal dipinto. E mi parlerai anche della statua di questa fanciulla? mormorò Yuuhi, maliziosamente. Tadamichi sorrise malignamente. "Valle a dare unocchiata più da vicino. L a curiosità è un sentimento davvero eccitante, non credi?

Yuuhi si avvicinò lentamente alle statue alate, fissandole con una certa cautelae poi si fermò davanti alla statua della fanciulla. Aveva i lunghissimi capelli che le fluttuavano sulla schiena come se fosse nel bel mezzo di una battaglia. L'espressione che aveva sul viso era stupenda ... e terribile. Cosa spingeva langelo femmina a combattere a quel modo? Qual era il premio finale?

Le mani di pietra afferravano saldamente lelsa di una spada e Yuuhi, vinto dalla curiosità, provò a toccarla con un dito, facendo scorrere il pollice sulla lama verso il basso, quandouna sottile striscia di sangue prese a scorrergli dal pollice, e lui fece un balzo indietro, inorridito.

Tadamichi lo raggiunse, gli prese la mano ferita e si mise il pollice in bocca, per succhiare il sangue. Ma il suo gesto non scatenò alcuna emozione nel demone bambino. Così lasciò andare il dito e gli indicò la statua. "Questa statua ... Kyou e la sua spada della distruzionesono tutte cose di cui temere, figlio mio. esclamò, tornando con la mente ai guardiani.

Yuuhi si voltò verso il suo maestro e aspettò pazientemente che gli spiegasse meglio.

Pensavano di poter liberare il mondo dall'oscurità ... pensavano di poter distruggere me e mio fratello. Avrebbero dovuto capire che ciò non è possibile. " Aprì gli occhi, ora iniettati di sangue. "Erano tutti fratelli, vedi." Si avvicinò alla statua di quello che sembrava il più giovane e aggiunse: "O almeno, credevano di esserlo.

Allungò una mano e accarezzò la guancia della statua, lasciando che le sue dita tracciassero il percorso scavato da una lacrima... ormai congelata nel tempo. Mio caro Kamui. Sapeva che quello che avevano fatto i guardiani era sbagliato. Ecco perché sembra così triste. È un peccato che mio fratello non l'abbia mai conosciuto per quello che era.

Poi andò alla statua successiva.. "Kotaro era forte nello spirito, ma la sua possessività lo ha distrutto. I suoi occhi si velarono, come se potessero vedere nel passato. "Era disposto a morire, se fosse stato necessario ... e tutto per amore di una donna."

Si avvicinò alla statua che veniva dopo, e il suo sguardo si oscurò. Quello era il più pericoloso dei fratelli. Toya ... era una creatura molto interessante. Così pieno di fuoco e rabbia, ma ha usato questi sentimenti per amare una donna umanauna cosa per me incomprensibile. A causa della sua passione distruttiva ha creato delle fratture insanabilii tra lui e gli altri fratelli. Era il più possessivo di tutti. Sono sorpreso che alla fine non si siano ammazzati tutti a vicenda.

Si voltò verso l'ultima statua. La mano della statua si protendeva verso di lui, come se stesse pronunciando un incantesimo. Ed era proprio così. Tadamichi conosceva bene il potere della magia di Shinbe. Era stato lui a catapultarlo nel vuoto degli abissie a richiudere il portale del tempo alle sue spalle. "Shinbe era il più saggio, eppure abbastanza sciocco da alterare il destino ... lo erano tutti. Stupidi. Invasati." I suoi occhi si scurirono, mentre si chiedeva se la sacerdotessa fosse ancora con loro.

"La ragazza può distruggerci." mormorò Yuuhi, con voce incolore. Era lei la ragione della loro rabbiadella possessività dei guardiani. "Assomiglia a lui, padre."

Tadamichi lanciò un'occhiata stupita alla statua del guardiano che il bambino gli aveva indicato. "Toya?"

Yuuhi rivolse i suoi occhi neri su Tadamichi, e pronunciò come in trance delle parole orribili, che echeggiarono nellaria: Cè Toya dentro di leie questo può distruggerci.

Gli occhi di Tadamichi si riempirono di rabbia e il suo furore salì alle stelle. Si sentì animato da una strana energia, che non provava da secoli: il desiderio di combattere! E che cosera la vita senza una buona ragione per andare avanti? Quindi ... lei si era reincarnata in quella dimensione! Ah, quanto gli erano mancate le guerre del passato. Angeli e demoni sono la stessa cosa ... solo che una specie aveva preso il sopravvento sullaltra. Ma erano fatti dello stesso sangueda spietati assassini!

Collegandosi mentalmente allaura di ciò che una volta era stato il guardiano dargento, sorrise pigramente sapendo che il guardiano poteva sentirlo: potevano sentirlo tutti. Ora sembravano silenziosi e immobilima nellanima di pietra di quelle statue avvertiva ancora un incredibile potere, in grado di far crollare lintero piano dellesistenza.

"Quindi, anche in questa sorta di prigione di marmo avete trovato un modo per vendicarvi! - chiese loro, con malvagità - Lei è tornata. Potete sentirla? La desiderate ancora? Chiuse gli occhi, quando sentì un'ondata di potere provenire dalle statue, in risposta. "Forse avreste dovuto costringerla a rimanere dalla vostra parte del portale del tempo ... come avete fatto l'ultima volta."

Lanciò unocchiata di scherno ai guardiani di pietra, sibilando loro un ammonimento malvagio. "È un peccato che questa volta non siate qui a proteggerla!

Capitolo 2 Città infuocata

Kyoko si svegliò di soprassalto sapendo che il sole stava tramontando. Era come un orologio biologico per lei e lo era stato da ... fin da quando riusciva a ricordare. Si mise a sedere sul letto, sapendo che era ora di andare a lavorare. Avrebbe desiderato che la pagassero solo per quellatto di forza su se stessa.

Sentire una sirena in lontananza attirò la sua attenzione sulla finestra, appena in tempo per catturare gli ultimi raggi di luce che abbandonavano il cielo della città. Poteva sentire il debole suono della musica martellante dei locali notturni nel quartiere in cui viveva. Aveva scelto un appartamento nel cuore della città proprio per quel motivo.

Poteva sentire la vibrazione attraverso il suo letto ... The Underground era il nome del club sopra cui viveva. L'affitto era economico perché non ci si poteva aspettare che chi prendesse lappartamento riuscisse a dormire, a meno che non potesse farlo di giorno. Quindi, per Kyoko averlo trovato era un vero e proprio colpo di fortuna.

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