Sfortunatamente, l'anima guaritrice di Saylor si protendeva anche verso delle specie di animali indegni.
Jeff spiava Coso dall'altra parte della pista da ballo allaperto. Coso, come lo chiamavano le sorelle di Saylor. Nemmeno una delle sorelle Silver si degnava di usare il nome di quelluomo.
La mano di Coso scivolò lungo lavambraccio di una donna. E si posò sul suo fondo schiena. E poi andò ancora più giù.
E niente di tutto ciò sarebbe stato un problema. Se solo il fondo schiena in questione dove la mano di Coso era posata in quel momento fosse appartenuto alla sua ragazza.
Non era il fondo schiena di Saylor. Lei era seduta su una sedia, non lontana dalla scena. Vedeva chiaramente ciò che stava succedendo. Invece di alzarsi e andare verso il suo ragazzo, voltò le spalle alla scena. Fece un respiro profondo e sfoggiò un sorriso ampio.
Anche da quella distanza, Jeff avrebbe potuto capire che i suoi occhi non stessero realmente sorridendo. Era un sorriso spento e pesante. Era annebbiato e distratto, cercava di cancellare ciò che aveva appena visto.
Jeff conosceva troppo bene quello sguardo. Sua madre lo metteva su quando erano in pubblico. Le donne della loro piccola cittadina le ridevano alle spalle e la guardavano con pietà.
Audrey Moore aveva un sorriso sereno come se fosse ignara delle scappatelle di suo marito. Ma Jeff aveva visto cosa faceva suo padre. Aveva anche visto i lividi che sua madre cercava di nascondere oltre al suo cuore spezzato.
Jeff non aveva visto dei lividi su Saylor. Tutte le sue ferite sembravano essere interne. Sapeva per certo che quelle erano le più dolorose.
Serrò il pugno destro, desiderando di poterlo ficcare nella gola di Coso. Ma poi non sarebbe stato migliore di suo padre. Ancora peggio, aveva un sospetto smanioso che ciò non avrebbe cambiato lopinione di Saylor sul suo ex infedele.
Quindi invece di dare un pugno a Coso, Jeff si massaggiò lavambraccio. I nervi erano danneggiati e non ricevevano i segnali. Proprio come il suo cuore non riceveva i segnali che stare dietro a Saylor Silver fosse un tentativo sprecato.
"Eccoti."
Jeff alzò lo sguardo per vedere la sposa andargli incontro. Il sole era tramontato sul matrimonio di Scout e Linc, ma la festa era appena cominciata.
"Speravo che ballassi con mia sorella," disse Scout.
Jeff si rallegrò un po. Aveva chiesto a Saylor di concedergli un ballo. Ma non era ancora riuscito ad andare da lei. Era stato troppo occupato a guardare le buffonate del suo ragazzo, come Saylor aveva fatto finta di non vederle.
"Dovresti ballare con Brig." Scout spinse la sua sorella minore nelle braccia di Jeff.
Con lattenzione ancora puntata su Saylor, Jeff quasi non prese Brig. Fortunatamente, la giovane donna indossava degli stivali da cowboy e non i tacchi, quindi riuscì a bilanciarsi quando lui la prese con una mano sola.
Brig si girò per guardare la sua sorella più grande. Scout fece locchiolino alla Silver più giovane prima di avvolgere suo marito con le braccia e spingerlo a pochi passi di distanza. Linc alzò le spalle in segno di scusa verso Jeff prima di seguire sua moglie.
"Sembra che tu abbia preso il bastoncino più corto," disse Brig.
"Scusa?" disse Jeff.
"Scout ti voleva con me perché pensa che tu sia il più innocuo."
Jeff sapeva che Scout stava cercando di sistemare tutte le sue sorelle single con lintento di rispettare la data di scadenza del padre. Se tutte le sorelle Silver non si fossero sposate entro tre mesi, il ranch sarebbe andato alla loro matrigna, che Jeff aveva capito volesse vendere il ranch per trarne profitto e mandarle tutte via a calci.
"Innocuo?" Ripeté Jeff. "Io?"
"Sì."
Scout non aveva idea di quanto si sbagliasse. Jeff aveva avuto una brutta reputazione fino a un anno prima. Le amava e le lasciava. Tutti gli uomini del Presidente avevano una reputazione simile prima della separazione dall'esercito. Avevano tutti tenuto le loro vite piccole e contenute abbastanza da metterle in un borsone. Una donna non centrava in quel bagaglio.
"Eppure non ci credo," disse Brig. "Sei troppo silenzioso per essere innocuo. Mio padre diceva sempre di guardarsi dai tipi silenziosi."
"Nemmeno tu sei silenziosa," disse Jeff mentre faceva fare una giravolta a Brig.
Il volto di Brig si trasformò in un ghigno, confermando i suoi sospetti. "Non sono neanche la sorella Silver su cui hai messo gli occhi, giusto?"
Jeff non poté farne a meno. Alzò lo sguardo. La localizzò immediatamente. Sapeva esattamente dov'era Saylor. Era come una luce per lui.
In quel momento era in piedi. Parlava con una signora più anziana. Ma lo sguardo di Saylor continuava a ritornare su Coso.
Il traditore stava ancora parlando con la donna dalla pelle scura. Almeno le sue mani non erano sul corpo di lei. Erano sul telefono. Stava battendo i tasti. Anche la donna picchiettava sul suo telefono. Si stavano scambiando i numeri?
"Penso potremmo aiutarci a vicenda," disse Brig. "Anzi penso che potresti aiutarci tutte."
"Aiutare?" disse Jeff. La sua mente non stava elaborando le parole di Brig mentre guardava i lineamenti spenti di Saylor crollare. "Come?"
"Dobbiamo liberarci di lui."
Jeff non aveva bisogno di chiedere chi intendesse Brig con lui. Sapeva anche che probabilmente era unimpresa inutile. Saylor sapeva chiaramente cosa accadesse sotto il suo naso. Di solito lo sapevano quelli che vivevano delle relazioni abusive. Perché sia chiaro, tradire il proprio partner è un abuso emotivo.
Le ragioni di una donna per stare con un uomo che la picchiava o la insultava spesso non erano molto diverse da quelle per stare con un uomo che tradiva la sua fiducia. Cercare di separare una vittima di abuso dallo sfruttatore era una missione difficile. Una missione in cui Jeff aveva già fallito in precedenza.
"Non possiamo liberarcene," disse Jeff, anche se era una pillola amara da mandar giù. "Deve farlo lei."
"Ti sembra felice?"
Coso non guardava più il suo telefono. Era sulla pista da ballo. Aveva il corpo premuto contro la donna che non era la sua ragazza mentre ballava lo shimmy davanti a lei.
Il sorriso sul volto di Saylor si spense. Stava chiaramente trattenendo le lacrime. Questa volta non erano di gioia come quando guardava sua sorella baciare il suo nuovo marito. Perfino Jeff aveva pianto in quelloccasione felice.
No, Saylor non sembrava felice in quel momento.
"Ma perché sta con lui?" chiese Jeff.
"È stato il suo primo ragazzo. Continua a tornare da lui. Proprio come ha fatto mamma con nostro padre. Nel caso non lavessi notato, abbiamo tutte complessi legati a nostro padre."
Jeff non riusciva a capire perché. Avrebbe pagato oro per essere cresciuto da un uomo come il generale. Invece era stato cresciuto da un mostro a cui piaceva mettere le mani su sua madre.
Jeff sentì un formicolio nel palmo della mano sinistra. Di tanto in tanto lintorpidimento retrocedeva, lasciandolo con una scarica di sensazioni. Non sperava più di riavere indietro luso completo del suo braccio. Ma se avesse potuto usarlo di nuovo, sapeva esattamente cosa avrebbe fatto.
No, non lavrebbe usato per commettere atti di violenza. Lavrebbe usato per far innamorare Saylor Silver e portarla via da quel mezzo uomo. Poi lavrebbe stretta forte a sé e non lavrebbe lasciata più andare.
Ma quello era solo un sogno. Lei rimase immobile, irraggiungibile dallaltra parte della pista da ballo. Lui rimase paralizzato a guardarla.
Capitolo Tre
Capitolo Tre
Saylor aveva un volto stanco. La sua visione divenne offuscata per lo sforzo di tenere gli occhi aperti. Le sue labbra si separarono con un suono secco sotto la pressione di un sorriso falso a cui si era aggrappata durante tutto il ricevimento nuziale della sorella. Le faceva male la fronte per la pressione di far finta che fosse perfettamente felice e contenta della sua vita.
Non lo era. Ma andava bene così. Ce lavrebbe fatta.
Saylor si sedette in disparte nel giardino di sua madre, sola e inosservata. Nel frattempo, Linc faceva volteggiare ripetutamente Scout in cerchi vertiginosi, che facevano ridacchiare la sua seriosa sorella maggiore. Saylor non riusciva a ricordare lultima volta che avesse sentito Scout ridacchiare. Non riusciva a ricordare lultima volta che le sue stesse labbra si fossero allungate così tanto in un sorriso di pura felicità. Ma immaginava che lamore di un bravuomo avesse quell'effetto su una ragazza.
Lo sguardo di Saylor si spostò dall'altra parte della pista da ballo improvvisata. Sembrava che in quel momento anche il suo uomo si stesse divertendo. Saylor lo guardava muoversi e ondeggiare il corpo a ritmo di musica.
Nick era un ballerino fantastico. Aveva una grazia e un ritmo naturali. La prima e unica volta in cui Saylor aveva cercato di imitare i suoi passi, lui aveva riso di lei.
Ma andava bene così dato che non era stato lunico. Al ballo del liceo tutti quelli attorno a loro avevano riso di lei. Saylor aveva finto di essersi slogata la caviglia e non ballò per il resto della canzone. Non si alzò mai più per andare su una pista da ballo.
Ecco perché il suo ragazzo stava ballando con la sua ex Holly Marks e laltra sua ex Kellie Dustin. Ai suoi due lati le due donne muovevano i fianchi e facevano ondeggiare le spalle. Nick fece volteggiare prima Holly, con cui era uscito al terzo anno, e poi Kellie, che Saylor era certa di aver visto con lui anche al terzo anno.
Erano rimasti tutti amici anche dopo i drammi delle superiori. Uscivano ancora insieme di tanto in tanto. Avevano perfino fatto un paio di gite notturne in spiaggia e in località sciistiche.
Saylor immaginava fossero divertenti. Non poteva saperlo. Non era stata invitata. Nick pensava che lei si sarebbe sentita a disagio col gruppo di cui non aveva mai fatto parte. Ma andava bene così, perché Saylor aveva sempre un mucchio di lavoro al ranch e, in quanto veterinaria, doveva occuparsi delle ferite di altri animali della contea.
Nick attirò a sé Holly e le fece fare una mossa che Saylor aveva sempre voluto provare. Ma lei era un pezzo di legno e di sicuro avrebbe fatto schiantare sia lei che il suo partner sulla pista da ballo. Nick e Holly erano bravi con i passi, i loro corpi erano così stretti che non riusciva a distinguerli tra di loro.
Ma andava bene così. Benissimo.
Gli faceva bene uscire e socializzare dato che era disoccupato. Non avrebbe fatto bene a nessuno dei due se lui avesse dovuto subire tutti i giorni la sua ricerca di attenzioni. Era un bene che lui cercasse attenzioni altrove. Quando due persone stanno incollate in una relazione, ciò tende a soffocarle.
Saylor si lasciò sfuggire il respiro che aveva trattenuto quando Nick teneva stretta Holly mentre i due ondeggiavano lentamente al ritmo incalzante della canzone. Nick sussurrò qualcosa allorecchio di Holly e lei sghignazzò. La musica era troppo alta, il che spiegava perché ballavano così stretti. Così che potessero sentirsi lun laltro.
Ma andava bene così.
Perché da un momento allaltro Nick sarebbe tornato da lei. Probabilmente dopo quella canzone. Poi misero su una hit di quando andavano a scuola insieme. Alzarono tutti le mani in alto e cominciarono una serie di passi coreografati.
Saylor rimase seduta, battendo i piedi a ritmo. Si leccò il labbro inferiore, cercando di non crollare sotto la pressione del sorriso. E poi, proprio come aveva immaginato, Nick si avvicinò a lei alla fine della canzone.
"Sembri stanca, amore." Nick allungò la mano verso la sua guancia.
Saylor appoggiò la guancia nel suo palmo. La sua mano era sudata e odorava di due marche diverse di profumo che facevano a pugni luna con l'altra e le facevano rivoltare lo stomaco. Ma non voltò la testa dalluomo che amava.
"Non sono belle quelle borse sotto gli occhi," disse Nick, guardandola con la testa inclinata di lato. "Dovresti andare a dormire."
"Certo, " disse Saylor mentre si alzava. "Fammi solo dare la buona notte alle mie sorelle. Ci vediamo alla macchina, così andiamo da te."
"Oh, no no. " Nick alzò le mani. "Non cè bisogno che guidi fino in città. Perché non rimani qui con la tua famiglia stanotte?"
"Perché sono sicura che mia sorella, la neo-sposa, voglia un po di privacy con suo marito."
Nick si grattò il mento. "Beh, è solo che non sono ancora pronto per andare a casa. E non voglio trascinarti in giro."
"Vengo con te. Magari prendo una tazza di caffè. Tra laltro ho bisogno di parlarti di una cosa."
Nick si morse linterno delle labbra. Il suo sguardo si spostò oltre le spalle di Saylor. Quando lei si girò, vide Holly e Kellie che aspettavano vicino al cancello sul retro. Ghignavano con la testa inclinata, lo sguardo abbassato in quel loro modo da pettegole che Saylor ricordava dalle superiori.
"È stata una bella cerimonia, vero?" disse Saylor.
"Mmm?" Nick riportò lo sguardo su di lei. "Oh sì."
"Mi ha fatto pensare a ciò che vorrei per la mia cerimonia."
Nick la guardò in modo torvo come se stesse parlando una lingua aliena. "La tua cerimonia?"
Saylor deglutì. Si sentì lo stomaco in subbuglio. Lei e Nick stavano insieme da tre anni. Beh, il loro primo appuntamento era stato tre anni prima. Poi lui laveva chiamata tre mesi dopo. Poi di nuovo dopo due mesi. Ci era voluto poco più di un anno, ma presto cominciarono a uscire regolarmente svariate volte ogni mese.
Non era stata quella regolarità a suggellare laccordo. Nella borsa di Saylor cera qualcosa che nessunaltra donna nella sua vita aveva avuto: una chiave del suo appartamento. Gliela aveva data lo scorso inverno quando aveva avuto un brutto caso di influenza. Saylor aveva lasciato tutto e si era presa cura delluomo per farlo ritornare in sesto. Quando stava meglio, lui non le chiese di ridargli la chiave.
Doveva essere un segno.
Voleva dargli qualche altro mese, magari un anno. Ma lei non aveva più il lusso del tempo. Se voleva tenere il ranch, e il suo lavoro, e i cavalli di cui si era occupata fin da quando era una ragazza, e le sue sorelle con un tetto sulla testa, doveva convincere il suo ragazzo a sposarla.
"Nick, ti ricordi cosa ti ho detto sul testamento di mio padre?"
Lui si accigliò di nuovo. La sua fronte si aggrottò a formare quella V di confusione che aveva sempre quando lei cercava di spiegargli la matematica alle superiori. Quello sguardo che voleva dire che non ricordava cosa gli avesse detto un minuto prima.
"Dobbiamo tutte sposarci per salvare il ranch."
La V sulla sua fronte si inclinò verso lalto a formare una linea dritta. Nick indietreggiò. "Senti, Saylor, sai cosa provo per te... Ma il matrimonio? Alla mia età?"
Beh, almeno ricordava la loro conversazione. Era un buon inizio. Desiderava solo che ne parlassero fuori dalla portata dorecchio delle sue due ex.
"Senti, amore, sai che ti sposerò."
Il mondo si fermò. Il tempo si fermò. Il cuore di Saylor si fermò.
Non era esattamente una proposta perché non aveva fatto una domanda. Ma andava bene così. Anzi era ancora meglio. Per Nick il loro matrimonio era una cosa scontata, quindi non aveva bisogno di chiederlo.