Locandina esplicativa dei "miti" del Blues a Chicago e del BOOM della nuova musica. Locandina dei miti del Blues a Chicago e del BOOM della nuova musica.
Una delle primissime e quotatissime etichette fu la BLUEBIRD RECORD, che godeva di un produttore decisamente dinamico, il quale seppe cavalcare la grande londa del blues. Sto parlando del mitico LESTER MELROSE che, tra il 1930 e il 1942, riuscì a gestire un monopolio economico multimiliardario, producendo musicisti passati poi alla storia non solo per il Blues ma anche per il nascente R&B e perfino per il Rockn Roll: ROOSEVELT SKY, TAMPA RED e SONNY BOY WILLIAMSON furono solo alcune delle numerose stars della valente scuderia, che trasformò una piccola casa discografica in un affare faraonico, lasciando dietro di sé un impronta denominata appunto Sound Bluebird .
Uno dei primi dischi della BLUEBIRD RECORD
Grande capacità di promozione contraddistingueva invece la CHESS RECORD, gestita dai fratelli Leonard e Phil, che tra il 1950 e il 1969 riuscirono a farsi attribuire il primato di più grande etichetta discografica dAmerica addirittura dal quotatissimo (e rognosissimo!) critico musicale Cub Koda!
E che dire dei MITICI artisti della CHESS RECORD? I MITICI artisti della CHESS RECORD
La più nota, anche se la meno longeva, fu la COBRA RECORD, che operò solo dal 1956 al 1959. Divenne famosa perché riuscì ad accaparrarsi cavalli di razza come il compianto OTIS RUSH, l'indimenticabile MAGIC SAM e il meraviglioso BUDDY GUY. Gestita benissimo da WILLIE DIXON, musicista e arrangiatore di grande calibro lui stesso, l'etichetta si attirò ben presto l'odio e la rivalità delle colleghe più danarose che molto probabilmente operarono un sottile e sotterraneo sabotaggio. Pensate che in origine l' etichetta era.un negozio di dischi che fece il salto di qualità grazie all' abilità del suo proprietario, tale ELI TOSCANO, che di mestiere faceva il tecnico di televisori! Abilissimo venditore, talent scout e imprenditore, Toscano fu coinvolto insieme alla sua etichetta in affari poco chiari e in un inspiegabile tracollo finanziario. Morì in uno strano incidente in barca nel 1960, poco dopo avere dichiarato fallimento, ma molto probabilmente fu ucciso. Si sussurra che fosse riuscito ad impossessarsi di scottanti documenti che rivelavano il coinvolgimento di personaggi politici nel suo crack finanziario.
Ecco come appariva il marchio della COBRA RECORDS
Un affondamento pilotato portò sicuramente al collasso la più intelligente etichetta del settore, che ebbe il merito di allargarsi anche al R&B e al Soul, definendoli evoluzioni naturali del Blues delle origini (come in effetti sono). Sto parlando della TWILIGHT RECORD che in soli 5 anni di vita lanciò musiche e interpreti straordinari. Stella del marchio era SYL JOHNSON che dal 1967 al 1969 portò al successo brani come Different Strokes , o Reservation Concrete , che permisero all etichetta di avere riscontri eccezionali.
Peccato per la quotatissima TWILIGHT RECORDS!
Tra il 1950 e il 1970 il nuovo piano urbano di Chicago fortemente voluto dal miopissimo Sindaco Richard J. Daley, che non comprendeva limportanza storica e culturale della musica per la città, costrinse i locali storici, punti focali della trasmissione del Blues, a chiudere i battenti. Lentamente ma inesorabilmente lo Chicago Blues e le case discografiche che se occupavano finirono nel dimenticatoio.
Unica della vecchia squadra che ancora oggi continua il suo lavoro di promoter del Blues è la grandissima ALLIGATOR RECORD, creata da Bruce Iglauer nel 1971. Grazie a lei lo Chicago Blues continua a diffondere la sua magica armonia con interpreti del passato e del futuro, come BUDDY GUY, OTIS RUSH, HOUND DOG TAYLOR e il mitico EDDY "Chief CLEARWATER.
L' ALLIGATOR RECORDS, ha già festeggiato 40 anni!
Uneco che non riuscirà a spegnersi e che ci accompagnerà ancora a lungo nella moderna frenesia dellOGGI, strizzando locchio alle dolci e malinconiche suggestioni di IERI.
E terminiamo questo viaggio sulle orme del Blues con uno degli stili forse più puri e articolati, in grado ancora oggi di spingere su suggestioni interessanti, a dispetto dell'opinione di molti critici e storici, che affermano che il tempo del Blues sia ormai finito. Mi riferisco al TEXAS BLUES, unondata di ritmo e invenzioni sonore che impegnò non solo il territorio del Texas da cui nacque, ma gran parte degli Stati Uniti ispirandosi alle tradizioni Afro e poi aprendosi a influenze Europee, che ne determinarono, e ne determinano ancora oggi, una eccezionale modernità. Possiamo distinguerne tre periodi, non del tutto collegati tra loro: il primo, quello vergine, inizia intorno al 1890 e si colora delle tradizioni Anglo-rurali, ma anche di quelle Ispaniche, del Cajun e perfino della musica Creola. Il motivo sta ancora nelle possenti migrazioni degli Afro-Americani che, liberi ormai dal giogo della schiavitù, cercavano zone franche in cui lavorare e sopravvivere, insieme a migliaia e migliaia di immigrati Europei che tentavano di sfuggire alla fame e alle guerre dei loro paesi di origine. Allepoca il Texas era una terra ancora da scoprire, con una densità di popolazione tra le più basse dellAmerica inizi 900.
Sostanzialmente il lavoro veniva dalle ferrovie, ma non dimentichiamo che molti tra i neri immigrati vennero assorbiti dal cowboy job, di cui poco si parla. In definitiva la condizione dellAfro-Americano non cambiava di molto: diseredati tra i diseredati, gli ex schiavi affidavano la propria anima al triste canto BLUES, che innestava un certo non so che di maligno sulle loro persone. SON JACKSON, un grande bluesman conosciuto per decine di anni solodagli addetti del settore, spiega molto bene quello che era l atteggiamento della gente comune nei confronti del Blues. Il Bluesman è un animale ferito che grida le proprie sofferenze senza speranza di essere ascoltato. Ora, se lo facesse in chiesa, tutti lo comprenderebbero poiché sarebbe un anima che si affida a Dio. Ma dato che lo fa per le strade o da solo o davanti a un pubblico di poveracci bevitori e donnaioli, allora per la gente è solo uno fuori di sé e dalla Grazia di Dio, e la sua anima sporca lo attira verso Satana. Quindi, la differenza sta nell approccio: in Chiesa sarebbe un peccatore che chiede la Grazia, cosi invece è un peccatore e basta, anche se le cose che dice sono più o meno le stesse. Il primo periodo del Texas Blues è nelle mani di disgraziati ed ex schiavi a cui spesso viene concesso di suonare nelle feste di piazze o in quelle da ballo per i bianchi ricchi, ma è costretto a farlo con i regolamentari violino e chitarra per non turbare col proprio peccato le orecchie degli altri. Conosciamo alcuni dei primi Blues del periodo grazie al collezionista GATES THOMAS , che raccolse alcune delle canzoni dei piantatori di cotone emigrati in Texas. I brani ALABAMA BOUND e C.C RIDER, ad esempio, vennero poi rielaborati dal famosissimo Jelly Roll Morton (che il grande pubblico ha conosciuto grazie al film Il Pianista sull' oceano), ma appartengono al filone della tradizione orale, alla tradizione di una musica non scritta e all'Eco di musicisti neri dei quali si è persa memoria. Una delle più vecchie canzoni nelle quali sono già presenti le famose BLUE NOTE è Baby, Take a look at me! trascritta poi da Thomas e Charles Peabody nel Mississippi qualche anno dopo. E interessante notare come il Blues del periodo abbia ancora due facce: quella un po schizzata ma allegrotta delle feste e quella devastante e malinconica della solitudine, spesso accompagnata da tecniche di variazione che ne amplificavano lopera di transfert sul musicista. Già agli inizi del 900 in Texas troviamo lutilizzo della SLIDE GUITAR, in gergo chiamata BOTTLENECK (collo di bottiglia). Si tratta di una tecnica innovativa che alcuni confondono con il BENDING del Delta, ma che in realtà parla una lingua completamente diversa. In pratica, attraverso lo scivolamento del collo della bottiglia (in genere di vetro) sulle corde, il Bluesman riusciva a ricavare un effetto lamentoso (per intenderci un po HAWAIANO) che non alterava la trazione sulle corde come succedeva con il Bending, dove il musicista, avvolgendo le dita in pezze di cotone, era costretto a tirarle per ricavarne un suono.
Tecnica del bottleneck, un collo di bottiglia che si fa scivolare sulle corde.
Leffetto è completamente diverso: duro e a scatti col Bending, glissato e prolungato con lo Slide. In tal modo il Blues si colora di una magia difficilmente riproponibile con altre modalità. Mischiati al Blues altri stili come il JIGS (una tipica danza Irlandese) e il REELS (altra danza ma di origine Scozzese). Potrete quindi comprendere la complessità del nuovo modo di fare musica, che per la prima volta non si limita ad assimilare stili diversi, come ad esempio è successo per il Blues del Delta, ma si apre al mondo per portarvi un prodotto già rielaborato alla luce delle vicende non più solo personali ma storiche e sociali. Inizialmente ostracizzato, guardato come rozza espressione di una sotto-classe e inviso dalla stessa comunità religiosa nera, il Blues esplose poi in tutta lAmerica negli anni 20. Non solo grazie a W.C. Handy di cui parleremo a breve e nemmeno sulla scia del successo delle Blues Singers di città, il cui stile non aveva molto in comune con quello che impazzò per lAmerica qualche anno dopo. Ancora una volta furono le etichette discografiche a determinarne il successo che, ricordiamo, non beneficò MAI i Bluesman ma solo i grandi produttori e gli investitori bianchi.
In Texas la moda del Blues arrivò nel 1923 e si concentrò tutta a Dallas, dove le principali etichette decisero di portare sul mercato quella roba da negri che però piaceva tanto anche ai bianchi. Qui esse stabilirono un vero e proprio Quartier Generale casalingo. Prima la OKEH ma poi anche la VOCALION, la BRUSWICK, la COLUMBIA, l' RCA e infine la PARAMOUNT inviarono a Dallas, ormai urbanizzata e ricca di conforts nonché ben servita dalle ferrovie, i propri tecnici e talent - scout i quali, insediatosi negli alberghi per ricchi, vi montarono il proprio studio di registrazione, allo scopo di incidere seduta stante e senza spese aggiuntive le cosiddette RACE RECORDS, cioè quelle sotto-marche economiche dedicate al nascente mercato Afro-Americano. Parte così il secondo grande periodo del Texas Blues.
Il primo grande artista ad essere registrato in loco fu lo storico BLIND LEMON JEFFERSON, un personaggio controverso che sarà soggetto di uno dei prossimi capitoli.
In realtà il musicista cieco (?) era già abbastanza famoso nell East Texas da dove proveniva macome artista di inni sacri! Fu solo con le grandi etichette che la sua immagine si convertì in quella di musicista maledetto.
La classica (e forse UNICA) foto ufficiale di Blind Lemon Jefferson. 1927
Fu proprio in chiesa allangolo tra Elm Street e Central Avenue che egli venne scoperto da un talent-scout della Paramount, e infatti la prima incisione porta lo pseudonimo DEACON
( Diacono) L.J BATES. Come a dire che tra il Blues sacro e quello profano in fondo NON CE una così profonda differenza! Lartista si firmò poi col suo vero nome per tutte le altre 70 registrazioni seguenti con la Paramount, fino al 1929, quando mori improvvisamente e con parecchie ombre.
Jefferson era un mirabile chitarrista e probabilmente il termine Texas Blues nacque con lui. Era in grado di martellare la chitarra per ottenere dei bassi essenzialmente ritmici e ripetitivi subito seguiti da note aperte e dal suono quasi arpeggiante. Il suo stile fece scuola influenzando gli innumerevoli artisti che si susseguirono in quelle sale dincisione improvvisate, come SAM HILL, BUDDY WOODS, WILLIE RED, nomi che forse non vi diranno molto perché non sono mai balzati ai cosiddetti onori della cronaca, ma che rappresentano una pietra miliare della storia del Blues. Qualche anno dopo ecco loscuro LEADBELLY e laggressivo T. BONE WALKER, che applicarono le tecniche di Jefferson alla chitarra elettrica e combinarono il Blues con le neonate suggestioni del Jazz e dello Swing. Lutilizzo della chitarra amplificata segna infine l ingresso del Blues nell' epoca moderna.
Probabilmente fu EDDIE DURHAM con la sua band a darle quel risalto che in T. BONE WALKER era apparso come intuizione. Avvicinandosi sempre più al Rithmn Blues. il ruolo della chitarra solista supera nel Jazz persino quello del sassofono, mentre nel Texas Blues sostituisce in larga misura il ruolo fino ad allora primario della voce!
Il DEEP ELLUM, fulcro del Texas Blues durante la Grande Depressione. 1930
Nel frattempo lo scoppio della Grande Depressione degli anni 30 allontana temporaneamente le etichette dal mondo del Blues: si spengono le luci delle sale dincisione portate a casa degli artisti e inizia un periodo di semi-oblio mantenuto fortunatamente in vita da uno sparuto gruppetto di musicisti neri che si spostano nelle sale da ballo della zona sud del Texas, come la sala da Ballo ROSE, che a cavallo tra gli anni 30 e '40 fu davvero una vetrina di eccezione per i talenti del Blues tipo BIG JOE TURNER, WILLIE NELSON o PEE WEE CRAYTON. Successivamente i musicisti si spostarono a Houston, soprattutto quando negli anni 60 la zona Deep Ellum, il quartiere eccellente delle band, fu spogliata della ferrovia e relegata a ghetto industriale. Veramente a Houston molti musicisti avevano già preso alloggio, proprio per le migliori condizioni di vita e le possibilità di integrazione: vi troviamo SAM LIGHTNING HOPKINS e suo cugino TEXAS ALEXANDER, ma anche ROBERT SHAW e HERSAL THOMAS, il fratello di SIPPIE WALLACE. Incidere a Houston era molto difficile. Le grandi etichette FREEDOM, MACY e PEACOCK arrivarono solo nel 1947 e trovarono una vera e propria antologia vivente del Blues che esprimevano ancora una volta il cocente dolore del nero emarginato arrivato lì da una terra lontana, per trovarvi solo fame e miseria. In questo filone ritroviamo nomi oggi abbastanza conosciuti, come ALBERT COLLINS, JOE HUGHES e JOHNNY WATSON, che comunque sono da molti considerati gli esponenti storici del terzo ed ultimo periodo del Texas Blues, quello ormai agonizzante sposato al rock, al BEAT e al mondo trasformato dalle campagne Hippie che lo hanno defraudato delle ataviche radici. Queste nuove correnti giunsero infine nella città di Austin, ultimo baluardo di un Texas che cambiava...insieme alla sua musica. Dagli anni 60 ad oggi è storia recente. Chi sta leggendo questo libro è sicuramente un appassionato del Blues e della Old America, ma anche se non lo fosse immagino che almeno uno tra i nomi STEVE RAY VAUGHAN, JIMMY VAUGHAM, JOE ELY e ANGELA STREHLI sia di suono familiare. Con loro la tradizione nera del Blues si colora di bianco e linteresse verso questo genere inimitabile, in grado di plasmarsi con l ambiente circostante e di rinnovarsi al suono del tempo che passa, è cresciuto in tutta l America e non solo. E stato proprio grazie al Texas Blues che esso ha finalmente goduto del riconoscimento ufficiale della grandezza di un popolo martoriato e mai sconfitto, che è stato in grado di insegnare al mondo che nella musica risiede l anima di ognuno, e che grazie alla musica i popoli sopravvivono alla sopraffazione. Dopo la raccolta delle tradizioni blues degli storici LOMAX, padre e figlio, grazie ai quali un intero universo di musica e di tradizioni non è stato perduto, il Texas si è fatto promotore di una campagna mediatica di celebrazione e diffusione del Blues, di cui lintero Stato è intriso fin dentro le ossa. Centinaia di manifestazioni e organizzazioni ogni anno coinvolgono la rete dei media e quello delle feste popolari per continuare una tradizione che non intende spegnersi. Una campagna di sensibilizzazione che ha contribuito in maniera eccelsa al riconoscimento dei diritti civili e sociali della popolazione Afro-Americana, e che è culminata nel 1987 con un evento storico per l intera nazione: una borsa di studio al pianista Blues Afro-Americano ALEX MOORE, che viene consegnata direttamente dal patrimonio nazionale del FOLK ART PROGRAM del NATIONAL ENDOWMENT for the ARTS. Il primo mattoncino di un edificio di Uguaglianza, Amore e Rispetto che ci auguriamo arrivi presto a toccare il cielo.