Punita Nella Notte - Giovanna Esse 2 стр.


Nunzio ordinò una birra scura, io chiesi un Martini Gold con ghiaccio.

Approfittai della sosta per ambientarmi ... cera gente ma non era proprio pieno, forse era solo troppo presto per le ore clou della serata, anzi: della notte.

Controllai i proprietari di qualche sguardo insistente che mi sentivo addosso, per cercare di capire leffetto che facevo sui presenti.

Un pizzico di vanità lo devo pur confessare e mi piacque scoprire una punta di apprezzamento e di desiderio in chi mi osservava.

Notai anche, non troppa sorpresa, che, a studiarmi, erano sia maschi che femmine.

Accavallai le gambe con civetteria, stando bene attenta a non mostrare che razza di mutande indossassi... comunque mi sentivo a mio agio.

Era bello constatare che, nonostante labbigliamento da gita scolastica, il mio bel corpo non passasse inosservato.

Dopotutto, ero ancora giovane e mi tenevo in allenamento, anche per il piacere di sentirmi sana. Pur non essendo altissima, sono un tipo slanciato con un bel culetto in bella vista, che, in ufficio, cercavo di mascherare con le giacche dei tailleur, per non creare disagio o false illusioni.

Insomma pur essendo sobria e riservata, non ero una bacchettona, anzi.

E questo lato del mio carattere mi piaceva!

Nascondere un po la mia femminilità, senza ostentare troppo il mio corpo, era un po il segreto della mia capacità di sedurre, volendo... ed al momento opportuno.

Adoravo donarmi al mio partner, soprattutto le prime volte, quando mi scopriva un poco alla volta, lasciandolo sempre più sorpreso e felice dei miei doni erotici e sensuali.

Amavo sorprendere insomma ... forse perché, comunque, rappresentava il mio carattere ed il mio desiderio di essere sempre io quella che dirige il gioco.

Nel locale cerano tavolini e panche, la musica era soft, così come le luci. Solo sul fondo, una zona con più luci, sovrastava uno spazio, leggermente sotto livello, quadrato e spoglio, apparentemente deserto.

Dopo una decina di minuti, sul bordo prospiciente la zona più illuminata, due ragazze presero posizione luna di fronte allaltra. Erano vestite entrambe col kimono, quello da lotta giapponese. Tenevano una spada in mano, quasi sicuramente finta.

Una era una biondina ma non sembrava slava, forse più inglese, dai tratti. Era leggermente in carne, o solo rotondetta di costituzione, aveva un aspetto abbastanza scialbo, insomma: non era una meraviglia.

Di fronte a lei una ragazza orientale, forse giapponese, dal corpo sottile e flessibile come un giunco.

Qualcuno presentò le due, in inglese.

Una musica ritmata seguiva lesibizione delle due gattine: consisteva in una danza che simulava un combattimento, almeno credo, da lontano non si vedeva troppo bene.

Pian piano le combattenti attrassero lattenzione su di loro, perché sotto ai Kimono erano completamente nude e totalmente depilate.

Mentre si esibivano, si vedevano i seni e le parti intime, che facevano capolino, sotto la vestaglia bianca, ad ogni mossa che azzardavano.

Le ragazze fingevano anche di tentare di ricomporsi ma era tutta scena, infatti, il loro fingere di trattenere le vesti, non faceva che rendere più eccitante lo spettacolo.

Le spade vorticavano nellaria e colpivano, fermandosi al primo contatto, credo senza fare troppo male.

Gli spettatori gongolavano e le incitavano: si fecero più attenti quando le ragazze con mosse abili e rabbiose, iniziarono a spogliarsi ed a bloccarsi tra di loro, mimando pose sempre più sconce.

Ci spostammo per metterci più a favore del palco e vidi che le ragazze, nel corpo a corpo, mimavano operazioni sessuali di tipo lesbico.

Latmosfera si faceva calda e notai che molti uomini avevano la patta gonfia, senza preoccuparsi troppo di nascondere la loro erezione. Ma cerano anche ragazze: alcune si muovevano sui sedili, ancheggiando e toccandosi le gambe, eccitate.

Nelle file più nascoste, cera un vecchio, abbigliato da marinaio, che si masturbava sotto il tavolo. Ne rimasi sbalordita,

Luomo era seduto al limite della panca, le gambe aperte, quasi ad inginocchiarsi sul pavimento, con un avambraccio si sosteneva al tavolaccio su cui era appoggiato, mentre, con la mano libera si mungeva il pene, che era talmente lungo da sembrare finto.

Sgomitai Nunzio, esterrefatta, mentre notavo che anche altre ragazze occhieggiavano in direzione di quella scena.

- Non ci fare caso rise Nunzio, come se niente fosse credo sia solo un attore, fa parte dello show!

- Cosa? Ero allibita: ma che razza di posto strano era mai quello?

Ora le ragazze avevano finito di combattersi e, diciamolo, anche di strusciarsi luna contro laltra. Sempre sui bordi di quello spazio vuoto, illuminato, si misero a quattro zampe sotto sopra, da vere contorsioniste.

Chi conosceva il gioco si avvicinava e leccava, con fervore, le loro parti intime, dilatate e sudate, magari erano anche venute, durante la lunga esibizione.

Dopo essersi rifocillati nella figa o nellano dilatati, i più audaci gettavano sui loro pancini qualche moneta.

Poco dopo le ragazze, ringraziarono, recuperando il denaro e andarono via.

Controllai la panca del vecchio sporcaccione: era sparito, di certo Nunzio ci aveva azzeccato.

Viste le stranezze che capitavano e la disinvoltura con cui lui le recepiva, ero sempre più convinta che conoscesse bene quel posto. Comunque aveva avuto ragione, quella serata si presentava davvero diversa.

Complice il Martini, abbastanza alcolico, mi sentivo allegra e su di giri. Intanto, come avevo giustamente intuito, il locale si affollava man mano che la sera lasciava il posto alla notte.


Tre

Molti dei nuovi arrivati, però, avevano espressioni più determinate, facce più decise, qualcuno dava limpressione di non essere veramente il ritratto dellonestà.

Ci spostammo di nuovo e cercammo un tavolino; per fortuna ne trovammo uno ancora vuoto, mentre sul palco, davanti al quadrato, un trans bellissimo, seminudo, il cui pene era coperto solo da un piccola conchiglia, iniziò a cantare in tedesco una canzone molto ritmata. I suoi seni rifatti, invece, erano completamente esposti, sotto un bolerino di tulle nero e trasparente. Se fossero state tette naturali, non avrei potuto che invidiarle con tutta me stessa.

Era passata mezzanotte, lanimazione era alle stelle, ogni tanto tra la musica rock ci si accorgeva dello scoppio di qualche alterco, piccole risse senza conseguenze ma che mi misero una certa agitazione. Lo dissi a Nunzio, che mi calmò con una semplice osservazione:

- Tesoro, hai fiducia in me? disse con lo sguardo più ingenuo del mondo Ti metterei mai in pericolo? Guarda, segui attentamente le mie istruzioni ... - e mi prese per le spalle, facendomi girare in direzione di ciò che dovevo osservare.

- Ecco, vedi quei due ragazzoni a destra del palco, nella zona dei bagni? lispezione continuò E quello, vicino alla porta, con la giacca a strisce? E ce ne sono ancora... sono tutti buttafuori. E latmosfera del locale. Ma non temere, nessuno entra armato, niente coltelli. E uno stile. Come una serata a tema. Poi se qualcuno vuole misurarsi, si può recare su quel quadrato e risolvere la questione, dando anche spettacolo. Ma nessuno si fa male, tranquilla.

Sarà pensai tra me e me, ma le facce da galera che erano arrivate negli ultimi minuti, mi rendevano un po perplessa.

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