“Sì, Frank, sembra. Non fingo di sapere le cose con sicurezza. Ma tutte quelle chiacchiere sul liberarla dal suo spirito malvagio, sulla macchina del Signore, sono piuttosto dettagliate, come se avesse sviluppato una specie di personale liturgia per riflettere una sua distorta religione – una religione in cui lui ha lui il controllo, come se fosse il Papa della sua fede demente. E, se è così, abbiamo un problema molto più grande.”
“Come mai?” chiese Edgerton.
“Perché se sta roba del purificare gli spiriti e accontentare la sua divinità è tutta vera, i soldi in realtà non gli interessano. Potrebbe solo essere un modo per giustificare il rapimento a se stesso in termini sociali. Lui si dice che si tratta di soldi in modo da poter funzionare normalmente. Però, nel profondo, sa che è solo una scusa, che la vera ragione per cui l’ha rapita è più profonda e più oscura.”
“Allora, Locke,” disse Hillman, “suggerisce che questo tizio abbia in corso una lotta interiore e che i soldi per lui siano solo un modo per nascondere a se stesso ciò che vuole realmente fare alla bambina?”
“Forse.”
“Mi sembra un po’ tirata,” disse. “Tranne che per il linguaggio usato, che cos’ha a supporto della teoria?”
“Non è solo il linguaggio, tenente. Il fatto stesso che si sia offerto di restituirla, di permettere a suo padre di purificarla, suggerisce che magari stia cercando di combattere questa cosa, che stia cercando di trovare una ‘via d’uscita’, un modo per non liberarla dal demone uccidendola.”
Smise di parlare e osservò le facce dei colleghi, che erano un misto di scetticismo e genuina curiosità. Persino Hillman sembrava riconsiderare la cosa.
“Oppure potrebbe essere solo interessato ai soldi e le tue chiacchiere senza senso sono tanto piene di stronzate quanto lo è lui,” disse Brody con scherno. Il suo commento parve prosciugare la stanza dalle buone intenzioni, e Keri percepì tutti ritirarsi nei loro angolini di sicurezza.
“Sei un uomo delle caverne!” disse Castillo disgustata.
“Ah, sì?” ribatté lui. “Penso che non ti farebbe male essere trascinata al tuo posto per i capelli.”
“Vuoi farlo adesso, vecchiaccio?” disse Castillo facendo un passo verso di lui. “Ributto quel tuo culo da balena spiaggiata dritto nell’oceano.”
“Basta!” urlò Hillman. “Abbiamo una bambina di dodici anni da salvare e non abbiamo tempo per questa merda. E, Brody, un altro commento sessista come questo e le detraggo la paga per il resto della sua cazzo di carriera, anche se si tratta solo di un mese, mi ha capito?”
Brody chiuse riluttante la bocca. Castillo sembrava non aver ancora finito, quindi Keri le mise una mano sulla spalla e la condusse via.
“Lascia stare, Jamie,” borbottò sottovoce. “Quello è a un burrito da un attacco di cuore. Meglio che non ti prendi la colpa quando collassa.”
Castillo ridacchiò nonostante la rabbia. Stava per rispondere quando il detective Manny Suarez entrò nella stanza. Manny non era granché a vedersi, con la barbetta un po’ lunga, le maniglie dell’amore e gli occhi dalle palpebre pesanti che a Keri ricordavano Pisolo. Ma era un detective tosto e abile. E, cosa più importante in quel momento, era di ritorno dall’ufficio della FedEx dove era stato imbucato il biglietto di riscatto. Keri sperava che avesse buone notizie.
“Mi dia qualcosa di buono,” disse Hillman.
Suarez scosse la testa sedendosi al tavolo della sala conferenze e prendendo un unico scontrino dalla busta di manilla che teneva in mano. Lo buttò sul tavolo.
“Tutto qua,” disse. “Questa è l’unica prova significativa che sono riuscito a recuperare dal negozio FedEx. Ha l’ora e la data dell’acquisto, che è stato fatto in contanti. Tutto qua.”
“Non c’era un filmato di sicurezza dell’ora dell’acquisto?” chiese Hillman.
“Sì, ma è per lo più inutile. Il filmato esterno del posto mostra qualcuno entrare. Ma la persona indossa una grossa felpa con cappuccio e occhiali da sole. Lo farò circolare, ma non sarà di grande aiuto. È difficile anche solo capire se è un uomo o una donna.”
“E l’interno del negozio?” chiese Castillo.
Suarez prese un secondo foglio dalla busta e mise anche quello sulla scrivania. Sembrava una foto, ma in pratica era tutta bianca con i bordi neri.
“Questo è un fermo immagine della telecamera interna,” disse. “Sembra che indossasse un paio di occhiali da sole laser refraction che abbagliano lo schermo. Il filmato è tutto così finché quella persona è all’interno.”
“Questa è tecnologia avanzata,” notò Edgerton, colpito. “Di solito quella roba viene usata solo in rapine di alto livello.”
“E le altre videocamere?” chiese Ray. “Quelle che non ha guardato direttamente?”
“Erano inalterate. Ma il sospetto si è tenuto convenientemente fuori dall’inquadratura di ciascuna di esse. È come se sapesse dove sarebbe stata ogni telecamera e si fosse tenuto a distanza da tutte tranne da quella che non poteva evitare, appena dietro al registratore di cassa. Ed è quella dove non si riesce a vedere niente.”
“Presumo che abbia evitato qualsiasi altra videocamera esterna anche uscendo,” immaginò Keri. “Non c’è possibilità che sia andato alla macchina e che possiamo vedere una marca, o una targa?”
“Nessuna possibilità,” confermò Suarez. “Lo vediamo girare l’angolo a piedi. Ma la direzione che ha preso porta a una zona industriale dove nessuna delle attività ha telecamere. Da lì potrebbe essere andato ovunque.”
“Odio aggiungere roba,” disse Edgerton studiando il laptop che aveva davanti. “Ma ho altre brutte notizie. Lo zaino e il telefono di Jessica sono stati un disastro. La scientifica mi ha mandato una mail per dirmi che non hanno trovato nessuna impronta inaspettata.”
Il telefono del tenente Hillman suonò, ma lui fece cenno a Edgerton di continuare mentre usciva dalla stanza per rispondere. Kevin riprese da dove era rimasto.
“E ho avviato un programma usando la sua SIM per cercare attività sospette. Ha appena terminato. Ma non c’è nulla fuori dall’ordinario. Ogni singola telefonata che ha fatto o ricevuto negli ultimi tre mesi era da o per familiari e amici.”
Keri e Ray si scambiarono uno sguardo silenzioso. Persino la tensione tra loro non poteva minare il timore che condividevano che quel caso stesse precipitando velocemente.
Prima che qualcuno potesse rispondere a Edgerton, Hillman tornò dentro. Keri capì dalla sua espressione che c’erano altre brutte notizie in arrivo.
“Era il dottor Feeney,” disse. “Anche lui pensa si tratti di un truffatore. Pensa che questo tizio stia fingendo la roba folle e che voglia solo i soldi.”
Fantastico. Ogni pista che abbiamo non va da nessuna parte e adesso l’opinione generale qui nell’unità è che il tizio sia un comune rapitore.
Keri non se lo sapeva spiegare, nemmeno a se stessa. Ma l’istinto le diceva che l’opinione generale era pericolosamente sbagliata; che quel rapitore era qualcosa di completamente diverso. E temeva che, se non si fossero messi sulla strada giusta in fretta, ne avrebbe pagato il prezzo Jessica Rainey.
CAPITOLO SEI
Mentre i minuti che mancavano alla consegna passavano, Keri cercò di ignorare il cumulo di ansia che le cresceva nello stomaco. Il tempo stava finendo e lei sentiva che stavano finendo le opzioni velocemente. Si disse attivamente di non perdere la speranza, di ricordarsi che Jessica era là fuori, da qualche parte, in disperata attesa che qualcuno la trovasse.
Dato che l’ufficio della FedEx e lo zaino e il cellulare di Jessica erano vicoli ciechi, la squadra si mise a seguire opzioni meno specifiche, e perciò meno promettenti.
Edgerton inserì i parametri del caso del database federale per vedere se c’era storia di rapimenti simili. I risultati sarebbero arrivati presto, ma selezionarli avrebbe portato via molto tempo.
Inserì anche la richiesta di riscatto nel sistema, nella remota possibilità che il linguaggio rimandasse a qualche lettera precedente. Era sparare nel buio. Se in passato fosse già stata mandata a qualcuno una lettera così strana, erano piuttosto sicuri che ne avrebbero sentito parlare.
Suarez esaminava una lista di colpevoli di reati sessuali registrati che vivevano nella zona, per vedere se qualcuno di loro aveva precedenti di crimini di questo tipo. Castillo era andata al parco per prepararsi alla sorveglianza. Brody aveva lasciato la stazione, dicendo che avrebbe parlato con alcuni dei suoi informatori di strada. Keri sospettava che fosse solo uscito a prendere qualcos’altro da mangiare.
Lei e Ray scrutavano i documenti dei vecchi casi, in cerca di qualsiasi caso vecchio o non risolto che corrispondesse a quello di Jessica. Era possibile che fosse il lavoro di uno tornato per strada dopo una lunga prigionia. Se era così, avrebbe anche potuto precedere il momento in cui erano entrati nella forza, e non si sarebbero ricordati i particolari. Nessuno dei due pensava che l’esercizio avrebbe dato frutti, ma non sapevano che altro fare.
Dopo più di un’ora senza successo, uscirono. Erano quasi le ventidue, e lei e Ray stavano tornando alla casa dei Rainey. Era la stessa strada che avevano fatto quella mattina, quando tutto era normale, fino al momento in cui lui le aveva chiesto di uscire. Entrambi erano ben consci della cosa, ma erano troppo occupati per lasciare che la faccenda si intromettesse, in quel momento.
Guidando, Ray parlava al telefono con il detective Garrett Patterson, che era ancora alla stazione a coordinare la sorveglianza per il luogo della consegna, il Chace Park.
Patterson, un ragazzo tranquillo e studioso sui trent’anni, era un geek dell’informatica come Edgerton. Però, a differenza del collega più giovane, Patterson sembrava contento di concentrarsi sulle minuzie dei casi. Adorava attività come scrutare tabulati telefonici e paragonare indirizzi IP, lo adorava così tanto che gli avevano dato il soprannome di Noiosetto – cosa che a lui non importava proprio.
Patterson non era il tipo di detective che faceva salti di deduzione istintivi. Ma su di lui si poteva far affidamento perché organizzasse un accurato perimetro di sorveglianza video ed elettronica che fosse sia efficiente che invisibile.
“Sono pronti,” le disse Ray riappendendo. “La squadra di sorveglianza è ai posti. Manny adesso va a casa del capo di Rainey per accompagnare lui e i soldi al quartier generale remoto installato nel furgone al centro commerciale Waterside.”
“Fantastico,” disse Keri. “Mentre parlavi mi è venuta un’idea. Ho un amico che ho conosciuto quando vivevo sulla casa galleggiante, al porto. Ha una barca a vela, e scommetto che ci porterebbe al largo in modo che possiamo osservare la zona della consegna dall’acqua. Che ne dici?”
“Dico che lo devi chiamare,” disse Ray. “Più occhi possiamo metterci senza farci notare, meglio è.”
Keri mandò un messaggio all’amico, uno scontroso vecchio marinaio di nome Butch. A dire il vero più che un amico era un occasionale compagno di bevute a cui piaceva lo scotch tanto quanto piaceva a lei. Dopo aver perso Evie, il matrimonio e il lavoro in rapida successione, aveva comprato una decrepita casa galleggiante al porto e aveva vissuto lì per molti anni.
Butch era un marinaio in pensione amichevole a cui piaceva chiamarla “Sbirra”, che non le chiedeva del suo passato, e che era felice di scambiare storie professionali di guerra con lei. All’epoca era esattamente il tipo di compagnia che stava cercando. Ma da quando si era trasferita nell’appartamento e aveva ridoto significativamente il consumo di alcol, non erano usciti molto.
Apparentemente non le portava rancore, dato che udì quasi immediatamente arrivare il messaggio che diceva: “nessun problema – a dopo, Sbirra.”
“Siamo a posto,” disse a Ray, poi lasciò vagare la mente verso una cosa che la stava divorando. Non si accorse di quanto tempo era rimasta zitta finché Ray non si insinuò nei suoi pensieri.
“Che c’è, Keri?” le chiese, in attesa. “Vedo che ti stai rigirando un indizio nel cervello.”
Ancora una volta Keri si meravigliò di quanto sembrasse capace di leggerle la mente.
“È la consegna. Qualcosa mi infastidisce. Perché quest’uomo, presumendo che sia un uomo, ci dà così presto il posto? Doveva sapere che se i Rainey ci avessero contattati avremmo avuto ore per fare proprio quello che stiamo facendo – stabilire un perimetro, installare la sorveglianza, raccogliere forze. Perché darci un vantaggio? Capisco chiedere i soldi in anticipo per dare il tempo di trovarli. Ma, se fossi al suo posto, chiamerei alle undici e quarantacinque per rivelare il luogo della consegna e dire che l’appuntamento è per mezzanotte.”
“Domanda sensata,” disse, d’accordo, lui. “E coincide con i tuoi sospetti che in realtà i soldi non gli interessino.”
“Non voglio accanirmi sulla cosa, ma non credo proprio che gli interessino,” disse.
“Allora che cosa credi che gli interessi?” chiese Ray.
Keri si era rigirata la cosa nella testa ed era felice di avere l’opportunità di dirlo a voce alta.
“Chiunque sia, penso che sia fissato con Jessica. Ho la sensazione che la conosca, o almeno che l’abbia incontrata. L’ha osservata.”
“Ci sta. Tutto suggerisce che pianifichi la cosa da un po’.”
“Esattamente. Quegli occhiali speciali che ha usato alla FedEx, e poi sapeva dove si trovavano le telecamere, l’ha rapita nel momento preciso in cui non poteva essere vista da quelli della scuola e ancora nemmeno dalla madre, in una zona del quartiere in cui nessun vicino ha videocamere esterne. Sono tutti segnali che fanno pensare a una persona che ci lavora da molto tempo.”
“Ha senso. Ma l’addetto alla sicurezza della scuola dallo staff non ha ricavato niente. Ho ricontrollato alla stazione. Nessun insegnante ha precedenti oltre a multe per i parcheggi.”
“E i bidelli o i conducenti di autobus?”
“Vengono assunti tramite agenzie esterne. Ma tutti quelli che vengono in contatto con la scuola devono superare un controllo dei precedenti. Possiamo rivedere la lista. Ma quel tizio è stato piuttosto attento.”
“Allora okay, e gli impiegati dei negozi lungo la strada che fa in bici, o i muratori che lavorano su una casa di recente costruzione – gente che la vede ogni giorno e a cui è familiare la sua routine e che ha precedenti?”
“Quelle sono buone piste che possiamo seguire domattina. Ma spero che lo becchiamo stanotte e che non sia necessario niente di tutto questo.”
Arrivarono alla casa dei Rainey e notarono una macchina della polizia parcheggiata in fondo all’isolato. Avevano ricevuto istruzioni di non parcheggiare troppo vicino alla casa, nel caso in cui il rapitore fosse passato lì davanti in macchina. Andarono alla porta e bussarono. La aprì immediatamente un agente ed entrarono.
“Come se la cavano?” gli chiese piano Ray.
“La madre ha trascorso quasi tutto il tempo di sopra con il bambino, cercando di tenerlo occupato,” rispose l’agente.
“E di tenere occupata se stessa,” aggiunse Keri.
“Credo di sì,” disse, d’accordo, l’agente. “Il padre è stato quasi sempre zitto. Ha trascorso un sacco di tempo a studiare il parco al computer. Ci ha fatto ogni genere di domande sulla sorveglianza, alla maggior parte delle quali non abbiamo risposte.”
“Okay, grazie,” disse Ray. “Si spera che potremmo fornirgliene alcune.”
Proprio come aveva detto l’agente, Tim Rainey era seduto al tavolo della cucina, con una mappa Google del Burton Chace Park sullo schermo del laptop.