Il Testimone Silenzioso - Блейк Пирс 6 стр.


Jenn stette a guardare il suo panino praticamente intatto, provando ovviamente a pensare ad una risposta.

Riley disse: “Beh, non è troppo difficile da indovinare. Che cosa sai del passato recente di Robin?”

Jenn disse: “L’anno scorso è rimasta coinvolta in un incidente stradale ed ha perso una gamba, e …”

Riley vide una luce accendersi negli occhi di Jenn.

“Oh mio Dio” Jenn esclamò. “Duane non riusciva ad accettarlo. Aveva sposato una fantastica giovane donna, e l’aveva fatto perché era bella, ma all’improvviso è diventata … beh, una mutilata. Semplicemente non la trovava più attraente.”

Riley annuì. “In breve, era un piccolo coglione superficiale.”

Jenn annuì lentamente e disse: “E anche lui lo sa. Di essere un coglione, intendo. Si è sentito in colpa subito dopo essersi sbarazzato di lei. Ma ora che è morta …”

Jenn restò un momento in silenzio, per poi proseguire.

“Lui continua a pensarci, se solo fosse stato un marito migliore, un essere umano migliore, Robin sarebbe ancora viva oggi. E potrebbe avere ragione. Perciò, il senso di colpa lo sta logorando in questo momento.”

Jenn scosse la testa ed aggiunse: “C’è poco da meravigliarsi se si sia comportato in quel modo. Ma … che mi dici dell’armadio? Perché è diventato così nervoso, quando ho fatto sembrare che volessi aprirlo?”

Riley sogghignò e disse: “Saresti anche tu nervosa, se avessi due agenti dell’FBI e un capo della polizia nella tua stanza, e avessi un bong nascosto nel tuo armadio.”

Jenn roteò gli occhi: “Naturalmente. Avrei dovuto saperlo.”

Riley non disse nulla. La verità era …

Non sappiamo davvero nulla.

Per quanto ne sapesse, Duane Scoville poteva aver ucciso sua moglie, dopotutto. Forse ucciderla era stato un tentativo disperato di placare la vergogna per averla abbandonata, un tentativo che era fallito miseramente.

Riley pensava che fosse quello il caso, ma non poteva esserne sicura. Non avevano nulla in mano e stava soltanto tentando ad impedire a Jenn di saltare a conclusioni affrettate. Ed era contenta che la giovane partner non si stesse infuriando o mettendo sulla difensiva come aveva fatto quando erano in Mississippi.

In quel momento, il cellulare del Capo Brennan si mise a squillare. L’uomo rispose alla chiamata, poi coprì rapidamente il cellulare con la mano, per dire a Riley ed ai suoi colleghi …

“E’ l’Agente Sturman al telefono. Dice che i suoi uomini si sono messi in contatto con i Copeland in Europa. Hanno detto che la loro telecamera era impostata per registrare continuamente, e per salvare tutto ciò che viene registrato durante la loro assenza. Sturman ha detto che comprendono l’urgenza della situazione, e ci hanno dato il permesso di guardare le registrazioni di sicurezza. Hanno anche fornito tutte le informazioni necessarie per visionarle.”

Riley vide il volto di Bill illuminarsi.

“Il che significa che non dovremo faticare per ottenere un mandato e contattare la società di sicurezza” disse.

Anche Riley era emozionata. Chiese: “Come accediamo al collegamento?”

Jenn suggerì: “Per quanto ne so di questi sistemi, dovremmo poter essere in grado di connetterci online, da qualsiasi computer o persino dal cellulare.”

“Lo scopro io” disse il Capo Brennan.

Tornò di nuovo al telefono con Sturman e prese appunti. Poi, mise fine alla chiamata e mostrò al gruppo gli appunti presi.

Disse: “Sturman mi ha dato un link, un nome d’accesso e una password. Dovremmo essere in grado di verificarlo subito.”

Riley guardò Jenn, che ovviamente comprendeva questi sistemi meglio di lei o Bill. Disse a Jenn: “Coraggio, vedi che cosa puoi fare.”

Il Capo Brennan passò gli appunti a Jenn, che tirò fuori il portatile dalla borsa e lo aprì sul tavolo. Le occorsero pochi istanti per collegarsi alla rete. Tutti i presenti si radunarono intorno al portatile, così da poter vedere l’immagine sullo schermo.

L’immagine non era affatto ben nitida o chiara. Ma era esattamente quanto Riley si era aspettata, sulla base della posizione della telecamera.

Lei indicò e disse: “Guardate, questa è la strada proprio di fronte alla casa dei Copeland. Sebbene non si riesca a vedere, la casa di Robin Scoville è fuori dall’inquadratura, proprio dall’altra parte della strada.”

“Perciò che cosa stiamo cercando?” il Capo Brennan chiese.

Riley soffocò un sospiro.

E’ una buona domanda, pensò.

Ripensò al suo tentativo di connettersi con la mente del killer, quando era a casa di Robin Scoville. Ricordò di aver immaginato come il killer avesse trovato la donna che guardava fuori dalla sua finestra sul davanti, poi si fosse avvicinato silenziosamente dietro di lei, cogliendola di sorpresa.

Robin stava guardando qualcosa fuori. Riley ne era certa.

Si rivolse agli altri: “Stiamo cercando qualcosa che è accaduto alle prime ore di quel mattino. Difficilmente vedremo il vero assassino in strada, ma potremmo avere fortuna. Sembrava che Robin stesse guardando fuori dalla sua finestra sul davanti, quando è stata aggredita. Forse potremmo ottenere un indizio relativo a che cos’ha visto lì fuori. Non so che cosa potrebbe essere. Spero che lo sapremo se lo vedremo.”

Poi, disse al Capo Brennan: “Lei ha detto che l’ora della morte di Robin è intorno alle 4 del mattino, giusto?”

Brennan alzò le spalle. “Quella è la stima che il medico legale ci ha fornito” rispose.

“E’ qualcosa con cui possiamo lavorare” Riley disse. “Jenn, va’ avanti nella registrazione, diciamo fino alle tre e trenta. Fai scorrere velocemente, finché non vediamo qualcosa d’interessante.”

Jenn eseguì la richiesta, velocizzando lo scorrere delle immagini. Inizialmente, la strada appariva vuota. Poi, un’auto passò senza fermarsi. Alcuni minuti dopo, un’altra auto passò, e la strada fu di nuovo vuota.

Poi, Jenn fermò il filmato.

“Che cos’è quello?” esclamò, indicando qualcosa di enorme e ingombrante, ripreso dell’occhio della telecamera.

Guardando il fotogramma, il Capo Brennan disse: “E’ solo il camion della nettezza urbana. Non ha nulla di inquietante.”

Forse no, Riley pensò.

Ciò nonostante, si rivolse a Jenn: “Torna indietro, ma fai scorrere più lentamente i fotogrammi.”

Jennifer riportò indietro la registrazione, fino a prima che apparisse il camion della nettezza urbana. Poi, scorse fotogramma dopo fotogramma. Il camion era dotato di braccia meccaniche che sollevavano automaticamente i bidoni dei rifiuti. Sebbene la telecamera non mostrasse la casa di Robin, mostrava la macchina raccogliere il bidone sul bordo del marciapiede e svuotarlo nel camion.

Ma Riley vide qualcosa di molto più importante di quello.

Indicò lo schermo e disse: “C’è un uomo laggiù.”

I compagni di Riley osservarono più attentamente lo schermo, mentre Jenn continuava a scorrere le immagini, fotogramma dopo fotogramma. Infatti, un uomo stava camminando accanto al camion. L’immagina a bassa risoluzione non lo mostrava affatto in modo chiaro. Appariva piccolo, una sagoma sfocata.

Il camion, dopo aver terminato di svuotare il bidone di Robin, si avviò verso la successiva abitazione. Ma l’uomo rimase lì.

Riley comprese con un brivido …

Sta guardando la casa di Robin.

Poi sussultò e disse a Jenn …

“Fermati su quel fotogramma!”

Jenn fermò la registrazione, fissò l’immagine, e chiese …

“Che cosa sta facendo adesso?”

La figura indistinta sembrava aver sollevato un braccio.

“Sembra quasi che stia mimando una pistola” Brennan. “Ma non hanno sparato alla vittima.”

“Mi sembra che stia indicando qualcosa” Bill replicò.

“Indicando la vittima?” Jenn chiese. “La sta minacciando?”

Riley disse: “Continua a far scorrere lentamente.”

Jenn scorse le immagini fotogramma dopo fotogramma. Riley ed i suoi colleghi videro l’uomo restare lì per un istante, con un braccio sollevato, guardare in direzione della casa della vittima. Poi, abbassò il braccio e sparì dall’inquadratura.

Riley disse a Jenn: “Riporta indietro di nuovo.”

Jenn tornò al fotogramma dove il camion stava apparendo nell’inquadratura, poi fece scorrere lentamente le immagini. Ancora una volta, Riley ed i colleghi videro il veicolo fermarsi a raccogliere il bidone dei rifiuti di Robin. Ancora una volta, videro un uomo camminare accanto al camion. Videro il veicolo cominciare a spostarsi fuori dall’inquadratura, poi l’uomo immobile, che alzava il braccio, per poi lasciare la scena.

“Chi è quell’uomo?” il Capo Brennan chiese con voce stupita.

“Che cosa stava facendo?” Jenn aggiunse.

E dov’era andato? Riley si chiese.

CAPITOLO OTTO

Riley sospirò scoraggiata. Non c’era altro da vedere.

Lei ed i suoi colleghi avevano fissato ripetutamente lo schermo, mentre Jenn faceva ripartire i fotogrammi della telecamera di sicurezza diverse volte. Ma l’obiettivo non era ben a fuoco per quella distanza dalla casa che era destinato a proteggere. L’uomo che camminava accanto al camion restava una macchia indistinta.

Non avevano trovato alcun indizio che indicasse perché fosse improvvisamente uscito dall’inquadratura, o perché se ne fosse andato. Non era più tornato all’interno dell’inquadratura.

Riley disse: “Dobbiamo scoprire chi sia quell’uomo. Lui e l’autista del camion sembrano essere gli unici segni di vita in quella strada a quell’ora.”

“Quest’uomo era in giro all’ora stimata dell’omicidio” Jenn aggiunse. “Potremmo essere seduti qui ad osservare il killer.”

“Sembra che il camion abbia proseguito il suo percorso senza di lui” Bill intervenne. “Non possiamo essere sicuri neanche che fosse previsto che fossero insieme.”

“Penso di sapere come avere alcune risposte” il Capo Brennan disse. Tirò fuori il suo cellulare. “Ho un numero diretto di Roger Link, il direttore dei Lavori Pubblici qui di Wilburton.”

Brennan digitò un numero, poi mise la telefonata in modalità vivavoce, così che Riley ed i suoi colleghi potessero ascoltare.

Quando Brennan ebbe il direttore in linea, disse: “Roger, sono Clark Brennan.”

La voce rispose allegramente: “Ehi, come va Clark?”

Brennan si grattò il mento e rispose: “Beh, speravo che potessi aiutarmi a risolvere un problema. Sono sicuro che tu sappia dell’omicidio avvenuto due notti fa.”

“Sì. Una vera tragedia.”

Brennan disse: “Io e degli agenti dell’FBI stiamo visionando delle registrazioni di una telecamera di sicurezza, e abbiamo visto un camion della raccolta dei rifiuti passare dalla casa della vittima intorno all’ora dell’omicidio. C’era un tizio a piedi che camminava accanto al camion, e si comportava in un modo un po’ strano.”

Riley sentì il direttore sussultare.

Disse: “Di certo non sospettate di nessuno dei nostri operatori ecologici.”

Brennan disse: “Onestamente, Roger, non sappiamo che cosa diavolo pensare. Ma dobbiamo sapere chi stava lavorando in quel particolare tragitto quella notte.”

“I nostri ragazzi di solito lavorano da soli” il direttore rispose. “Ora che utilizziamo veicoli dotati di braccia robotiche, non interagiscono neanche più con le persone che incontrano sul loro tragitto. Generalmente parlando, le cose vanno meglio così.”

Brennan gli comunicò l’indirizzo dell’abitazione di Robin Scoville.

“OK, vedo che cosa riesco a scoprire” il direttore ribatté.

Riley ed i suoi colleghi sentirono delle dita battere su una tastiera. Poi, il direttore parlò di nuovo.

“Potrei aver trovato qualcosa per te. Questo è un po’ insolito. L’autista di turno su quel tragitto si chiama Dick Abbott. Quella notte, aveva qualcuno a lavorare insieme a lui, un ragazzo di nome Wesley Mannis. Sembra che Welsey viva a Wilburton House, una struttura IDD.”

Jenn chiese: “IDD?”

“Disabilità intellettive e dello sviluppo” rispose il direttore.

Il Capo Brennan strizzò gli occhi e chiese: “Perciò questo significa che è ritardato o disabile o …?”

“Non saprei” l’uomo rispose. “Ma la struttura e la città gestiscono un programma per i residenti con IDD che ci vivono. La città assume i residenti per lavori al di fuori della struttura, aiutandoli nel passaggio a una vita regolare. Wesley Mannis faceva parte di quel programma, e il suo lavoro era una sorta di occupazione fittizia, qualcosa che non fosse troppo impegnativa. In realtà, si limitava a camminare accanto al camion, assicurandosi che i rifiuti non cadessero in strada. Non un vero e proprio lavoro, ma gli dava qualcosa da fare finché …”

Il direttore fece una pausa. Riley dovette mordersi la lingua, per impedirsi di chiedere …

“Finché cosa?”

Si sentirono di nuovo le dita danzare sulla tastiera, e il direttore disse: “Due giorni fa l’autista ha compilato un rapporto, secondo cui Wesley è sparito improvvisamente durante il turno quella mattina. E’ una cosa che si fa, quando questi operatori non si presentano o vagano in giro.”

“Quello era il mattino in cui Robin Scoville è stata uccisa” Jenn disse.

“Puoi determinare l’ora?” Brennan chiese.

“No” il direttore rispose. “Questo documento non dice esattamente quando, dove o perché Wesley se la sia svignata. Apparentemente, è andato soltanto da qualche parte lungo il percorso, e l’autista non se ne è accorto subito. Il Dipartimento dei Lavori Pubblici ha allertato Wilburton House che uno dei suoi residenti si è allontanato durante il turno di lavoro e … beh, questo è tutto ciò che dice il rapporto.”

Riley chiese: “Non dice nulla del ritorno di Wesley a Wilburton House?”

“No, immagino che dovrete scoprirlo dal suo personale.”

“Lo faremo, grazie” il Capo Brennan rispose.

Mise fine alla telefonata e spostò lo sguardo tra Riley ed i suoi due colleghi.

“Che cosa ne pensate?” chiese ai tre agenti. “Forse questo Wesley Mannis è il nostro killer?”

Riley non ne aveva idea, e, a giudicare dal loro silenzio, neanche Jenn e Bill avevano una risposta al riguardo.

“Se lo è” Jenn disse infine con esitazione, “ce l’abbiamo in pugno.”

“Che dite, non può essere così facile?” Bill borbottò.

Ma la possibilità non quadrava molto a Riley. Quel residente della stessa struttura poteva essere andato a New Haven una settimana prima ed aver ucciso Vincent Cranston durante la sua corsa mattutina sul sentiero di Friendship Woods? Riley lo trovava difficile da credere.

Disse a Brennan: “Dobbiamo verificare con Wilburton House.”

Brennan annuì e digitò un altro numero sul suo cellulare.

Quando ebbe in linea la receptionist, disse: “Sono il Capo della Polizia Clark Brennan. Ci sono tre agenti dell’FBI ad ascoltare questa conversazione. Abbiamo bisogno di sapere se avete un residente lì di nome Wesley Mannis?”

“Sì.”

“Si trova nella struttura al momento?”

“Controllo.” Dopo una breve pausa, la receptionist disse: “Sì, è nella sua camera.”

Apparentemente incerto su cosa chiedere dopo, Brennan guardò Riley e i suoi colleghi.

Riley disse alla receptionist: “Abbiamo bisogno di conoscere le attività di Wesley Mannis di due giorni fa, durante le prime ore del mattino.”

Cadde un breve silenzio.

Poi, la receptionist disse: “Mi dispiace, e spero capiate, non mi sento molto a mio agio a condividere le informazioni di un paziente così al telefono. Potreste venire a parlare con qualcuno del personale di persona?”

“Arriviamo subito” il Capo Brennan replicò.

Brennan guidò per la città, portando Riley ed i suoi colleghi a Wilburton House. Quando l’uomo parcheggiò la sua auto, Riley fu colpita dalla grandezza della struttura, che assomigliava ad una piccola dimora progettata con gusto.

Appena andarono tutti dentro, furono immediatamente accolti da una donna alta, snella e sorridente, che indossava dei vestiti dalle allegre tinte pastello.

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