IL VOLTO
DELLA
MORTE
(Un Thriller di Zoe Prime—Volume 1)
B L A K E P I E R C E
TRADUZIONE ITALIANA A CURA DI
ANTONIO CURATOLO
Blake Pierce
Blake Pierce è autore bestseller secondo USA Today della serie mistery RILEY PAIGE, che include sedici libri (e altri in arrivo). Blake Pierce è anche l’autore della serie mistery MACKENZIE WHITE, che comprende tredici libri (e altri in arrivo); della serie mistery AVERY BLACK, che comprende sei libri; della serie mistery KERI LOCKE, che comprende cinque libri; della serie mistery GLI INIZI DI RILEY PAIGE, che comprende cinque libri (e altri in arrivo); della serie mistery KATE WISE, che comprende sei libri (e altri in arrivo); del sorprendente mistery psicologico CHLOE FINE, che comprende cinque libri (e altri in arrivo); dell’emozionante serie thriller psicologica JESSIE HUNT, che comprende cinque libri (e altri in arrivo); della serie thriller psicologica che vi farà stare con il fiato sospeso, AU PAIR, che comprende due libri (e altri in arrivo); e della serie mistery ZOE PRIME, che comprende due libri (e altri in arrivo).
Avido lettore e fan da sempre dei generi mistery e thriller, Blake adora sentire le vostre opinioni, quindi non esitate a visitare il sito www.blakepierceauthor.com per scoprire di più su questo autore e mettervi in contatto con lui.
Copyright © 2019 di Blake Pierce. Tutti i diritti riservati. A eccezione di quanto consentito dall’U.S. Copyright Act del 1976, nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, distribuitao trasmessa in alcuna forma o in alcun modo, o archiviata in un database o in un sistema di raccolta, senza previa autorizzazione dell’autore. Questo ebook è concesso in licenza esclusivamente ad uso ludico personale. Questo ebook non può essere rivenduto né ceduto ad altre persone. Se desidera condividere questo libro con un'altra persona, la preghiamo di acquistare una copia aggiuntiva per ogni beneficiario. Se sta leggendo questo libro e non l’ha acquistato, o non è stato acquistato esclusivamente per il suo personale uso, la preghiamo di restituirlo e di acquistare la sua copia personale. La ringraziamo per il suo rispetto verso il duro lavoro svolto da questo autore. Questa è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, imprese, organizzazioni, luoghi, eventi e incidenti sono il prodotto della fantasia dell’autore o sono usati romanzescamente. Qualsiasi somiglianza con persone reali, vive o morte, è del tutto casuale. Immagine di copertina Copyright Fred Mantel, utilizzata sotto licenza da Shutterstock.com.
LIBRI DI BLAKE PIERCE
THRILLER DI ZOE PRIME
IL VOLTO DELLA MORTE (Volume#1)
IL VOLTO DELL’OMICIDIO (Volume #2)
IL VOLTO DELLA PAURA (Volume #3)
LA RAGAZZA ALLA PARI
QUASI SCOMPARSA (Libro #1)
QUASI PERDUTA (Libro #2)
QUASI MORTA (Libro #3)
THRILLER DI ZOE PRIME
IL VOLTO DELLA MORTE (Libro #1)
IL VOLTO DELL’OMICIDIO (Libro #2)
IL VOLTO DELLA PAURA (Libro #3)
I THRILLER PSICOLOGICI DI JESSIE HUNT
LA MOGLIE PERFETTA (Libro #1)
IL QUARTIERE PERFETTO (Libro #2)
LA CASA PERFETTA (Libro #3)
IL SORRISO PERFETTO (Libro #4)
LA BUGIA PERFETTA (Libro #5)
IL LOOK PERFETTO (Libro #6)
I GIALLI PSICOLOGICI DI CHLOE FINE
LA PORTA ACCANTO (Libro #1)
LA BUGIA DI UN VICINO (Libro #2)
VICOLO CIECO (Libro #3)
UN VICINO SILENZIOSO (Libro #4)
RITORNA A CASA (Libro #5)
I GIALLI DI KATE WISE
SE LEI SAPESSE (Libro #1)
SE LEI VEDESSE (Libro #2)
SE LEI SCAPPASSE (Libro #3)
SE LEI SI NASCONDESSE (Libro #4)
SE FOSSE FUGGITA (Libro #5)
SE LEI TEMESSE (Libro #6)
GLI INIZI DI RILEY PAIGE
LA PRIMA CACCIA (Libro #1)
IL KILLER PAGLIACCIO (Libro #2)
ADESCAMENTO (Libro #3)
CATTURA (Libro #4)
I MISTERI DI RILEY PAIGE
IL KILLER DELLA ROSA (Libro #1)
IL SUSSURRATORE DELLE CATENE (Libro #2)
OSCURITA’ PERVERSA (Libro #3)
IL KILLER DELL’OROLOGIO (Libro #4)
KILLER PER CASO (Libro #5)
CORSA CONTRO LA FOLLIA (Libro #6)
MORTE AL COLLEGE (Libro #7)
UN CASO IRRISOLTO (Libro #8)
UN KILLER TRA I SOLDATI (Libro #9)
IN CERCA DI VENDETTA (Libro #10)
LA CLESSIDRA DEL KILLER (Libro #11)
MORTE SUI BINARI (Libro #12)
MARITI NEL MIRINO (Libro #13)
IL RISVEGLIO DEL KILLER (Libro #14)
IL TESTIMONE SILENZIOSO (Libro #15)
OMICIDI CASUALI (Libro #16)
IL KILLER DI HALLOWEEN (Libro #17)
UN RACCONTO BREVE DI RILEY PAIGE
UNA LEZIONE TORMENTATA
I MISTERI DI MACKENZIE WHITE
PRIMA CHE UCCIDA (Libro #1)
UNA NUOVA CHANCE (Libro #2)
PRIMA CHE BRAMI (Libro #3)
PRIMA CHE PRENDA (Libro #4)
PRIMA CHE ABBIA BISOGNO (Libro #5)
PRIMA CHE SENTA (Libro #6)
PRIMA CHE COMMETTA PECCATO (Libro #7)
PRIMA CHE DIA LA CACCIA (Libro #8)
PRIMA CHE AFFERRI LA PREDA (Libro #9)
PRIMA CHE ANELI (Libro #10)
PRIMA CHE FUGGA (Libro #11)
PRIMA CHE INVIDI (Libro #12)
I MISTERI DI AVERY BLACK
UNA RAGIONE PER UCCIDERE (Libro #1)
UNA RAGIONE PER SCAPPARE (Libro #2)
UNA RAGIONE PER NASCONDERSI (Libro #3)
UNA RAGIONE PER TEMERE (Libro #4)
UNA RAGIONE PER SALVARSI (Libro #5)
UNA RAGIONE PER MORIRE (Libro #6)
I MISTERI DI KERI LOCKE
TRACCE DI MORTE (Libro #1)
TRACCE DI OMICIDIO (Libro #2)
TRACCE DI PECCATO (Libro #3)
TRACCE DI CRIMINE (Libro #4)
TRACCE DI SPERANZA (Libro #5)
INDICE
PROLOGO
CAPITOLO UNO
CAPITOLO DUE
CAPITOLO TRE
CAPITOLO QUATTRO
CAPITOLO CINQUE
CAPITOLO SEI
CAPITOLO SETTE
CAPITOLO OTTO
CAPITOLO NOVE
CAPITOLO DIECI
CAPITOLO UNDICI
CAPITOLO DODICI
CAPITOLO TREDICI
CAPITOLO QUATTORDICI
CAPITOLO QUINDICI
CAPITOLO SEDICI
CAPITOLO DICIASSETTE
CAPITOLO DICIOTTO
CAPITOLO DICIANNOVE
CAPITOLO VENTI
CAPITOLO VENTUNO
CAPITOLO VENTIDUE
CAPITOLO VENTITRE
CAPITOLO VENTIQUATTRO
CAPITOLO VENTICINQUE
CAPITOLO VENTISEI
CAPITOLO VENTISETTE
CAPITOLO VENTOTTO
EPILOGO
FACCIA:
--La parte anteriore della testa, che negli esseri umani si sviluppa dalla fronte al mento e include la bocca, il naso, le guance e gli occhi.
--In matematica, la forma delimitata dai confini di un oggetto tridimensionale.
--Una delle superfici poligonali di un poliedro.
PROLOGO
Linda si sedette, cercando di mettersi a proprio agio sui vecchi, logori cuscini. La sedia, che negli ultimi quindici o venti anni aveva sostenuto il peso di innumerevoli benzinai, era in condizioni abbastanza buone, come il resto del posto.
Almeno aveva una sedia. E una TV, anche se era così piccola e antiquata che poteva a malapena distinguere i volti dal rumore proveniente dallo schermo.
Linda sospirò e diede un paio di colpetti alla TV, cercando di ottenere un’immagine più nitida. Stava aspettando che iniziasse il suo programma preferito e voleva almeno riuscire a capire di quale personaggio si trattasse.
Quantomeno era improbabile che venisse disturbata. Quest’angolo del Missouri occidentale non era certo molto frequentato, e sarebbero potute trascorrere ore tra un cliente e l’altro. Non viveva nessuno nel raggio di chilometri e la strada era stata soppiantata da una nuova autostrada che conduceva le persone a destinazione attraverso un percorso più diretto. Probabilmente, era soltanto questione di tempo prima che il posto chiudesse, quindi Linda era intenzionata a concedersi un po’ di relax finché poteva.
La sigla del suo programma preferito andò in onda, familiare in modo rassicurante, nonostante l’audio metallico. Linda si sistemò nuovamente contro lo schienale, cercando di mettersi il più comodamente possibile, e prese un sacchetto di patatine dall’espositore alle sue spalle.
“Oh, Loretta,”disse il personaggio sullo schermo. “Come hai potuto farmi questo? Non sai che siamo …”
Il dialogo fu coperto dal tintinnio della campanella sopra la porta. Linda scattò in piedi, quasi inciampando da sola nel tentativo di assumere un’aria attenta. Con un’espressione colpevole, infilò il pacchetto di patatine aperto su un ripiano sotto il bancone.
“Salve,”disse il cliente, sorridendo. Sembrava divertito, ma in modo gentile, come se stessero condividendo uno scherzo tra di loro. “Ehm, potrei usare il bagno, per favore?”
Era abbastanza piacente. Un tipo magro, con un aspetto giovanile. Poteva avere una trentina d’anni. A Linda piacque subito. Aveva questa specie di sesto senso nei confronti dei clienti. Riusciva a capire immediatamente se le avrebbero causato qualche seccatura.
“Mi spiace, caro,”disse. “Possono usarlo soltanto i clienti paganti.”
“Oh,”disse, guardandosi intorno. C’era un espositore di dolci scadenti al lato del bancone, pensato per spingere i bambini ad attirare l’attenzione dei loro genitori. “Prendo queste.”
Prese un sacchetto di caramelle e lo posò delicatamente sul bancone, proprio davanti agli occhi di lei. Si frugò le tasche per cercare degli spiccioli, e le diede la somma esatta.
“Ecco a lei, signore,”disse Linda, porgendogli una delle chiavi del bagno. “E’ proprio sul retro dell’edificio. Appena fuori, dietro l’angolo.”
“Oh, grazie,”disse l’uomo, prendendola e picchiettandoci contro il pollice, mentre guardava verso il parcheggio. “Ma …ehm …Le dispiacerebbe mostrarmi dov’è?”
Linda esitò. Stavano trasmettendo il suo programma preferito e ne aveva già perso una parte. E, nonostante la sua sensazione che quel ragazzo fosse assolutamente perbene e normale – persino attraente, se lei avesse avuto dieci o quindici anni in meno – un leggero dubbio aleggiava nella sua mente. Avrebbe davvero dovuto lasciare il bancone per mostrargli la toilette? Da sola, al buio, con uno sconosciuto, fuori dalla visuale della strada?
Andiamo, Linda, pensò tra sé e sé. Stai soltanto cercando di perdere un altro po’ di tempo a guardare quel programma. Ora, alzati da quella sedia e fai il tuo lavoro.
“Certo,”disse, sebbene fosse ancora piuttosto riluttante. “Venga con me.”
Il sole era tramontato forse mezz’ora fa, quindi non c’era da meravigliarsi che a lui servisse una mano per trovare il bagno. Non era facile muoversi in un luogo estraneo, al buio. Linda iniziò a guidarlo nella direzione corretta, calpestando le erbacce che spuntavano, senza controllo, dall’asfalto.
“Certo che questo posto è disabitato, eh?” disse lui.
“Già,”rispose Linda. Una cosa un po’ strana da dire al buio, no? Magari anche lui era un po’ impaurito, voleva essere rassicurato. Non che a lei piacesse l’isolamento più di quanto piacesse a lui. “Non c’è molto traffico da queste parti, ultimamente.”
“Penso sempre che si possano capire un sacco di cose a proposito di un luogo dalle sue stazioni di servizio. Esistono questi piccoli segni, ha presente? Schemi che è possibile cogliere. Tipo quanto sia ricca una comunità o che genere di cibo vada per la maggiore.”
“Credo di non averci mai pensato, in realtà”. Personalmente, a Linda non interessava affatto questa spiegazione riguardo la complessità delle stazioni di servizio del paese. Desiderava soltanto raggiungere il bagno e tornare indietro il più velocemente possibile, senza tutte quelle stramberie. Ma non voleva apparire scortese e farglielo notare.
“Oh, si. Mi piace visitarne diverse. Alcune sono enormi, sa? Altre invece sono piccole, malconce, isolate … come questa. E si possono anche capire un sacco di cose sulle persone che ci lavorano.”
Quest’ultima frase fece scendere un brivido lungo la schiena di Linda. Stava parlando di lei. Non voleva chiedergli cosa riuscisse a capire o cosa già sapesse sul suo conto. Non pensava le sarebbe piaciuto.
“E’ un lavoro strano, qui, in mezzo al nulla,”continuò. “Deve trascorrere un sacco di tempo da sola. Se dovesse aver bisogno d’aiuto, beh, sarebbe piuttosto difficile ottenerlo. C’è un certo genere di persona che svolge questo tipo di lavoro. Partendo da questo, e basandosi sugli schemi, è possibile prevedere qualsiasi aspetto del comportamento. Come, ad esempio, fino a che punto sarebbe disposta a spingersi pur di servire un cliente.”
Linda accelerò il passo lungo il terreno buio, sentendo la necessità di allontanarsi il prima possibile da quell’uomo. Il promemoria di quanto fosse vulnerabile non era ciò che voleva sentire in quel momento. Questo le fece scendere un altro brivido lungo la schiena, anche se continuava a ripetere a se stessa che era una stupida. Nella sua tasca sentiva il duro metallo della chiave della porta d’ingresso, che fece scivolare tra due dita in modo da poterla usare come arma.
Non disse nulla. Non voleva indurlo a dire qualcos’altro … o a fare qualcosa. Sebbene non sapesse cosa aspettarsi da lui, qualsiasi cosa fosse era certa di non desiderarlo affatto. Attraversarono il parcheggio deserto; il ragazzo doveva aver parcheggiato la sua auto davanti alle pompe.
“Ecco, il bagno è da quella parte,” disse Linda, indicandoglielo. Non voleva assolutamente andare oltre. Se avesse proseguito da solo, lei sarebbe potuta tornare al bancone, dove c’era un telefono per chiedere aiuto e delle porte da chiudere a chiave.
L’uomo non disse nulla, ma tirò fuori il pacchetto di caramelle e lo aprì. Non la stava neanche guadando, sembrava completamente concentrato su ciò che stava facendo, quando improvvisamente rovesciò la confezione, facendo fuoriuscire tutto il contenuto.
Le caramelline colorate caddero e si sparpagliarono sull’asfalto. Linda urlò e fece un passo indietro suo malgrado. Chi mai gettava le caramelle per terra in quel modo? Lo aveva fatto soltanto per spaventarla, o per quale altro motivo? Linda si portò le mani al petto, cercando di calmare il battito accelerato del proprio cuore.
“Guardi qui!” Il cliente rise, indicando le caramelle. “E’ sempre così, sa? Non esistono cose come la casualità. Si ottengono sempre gli stessi schemi e frattali. Anche se si cerca di non vederlo, la mente si aggrappa sempre a uno schema, proprio come quello.”
Linda aveva sentito abbastanza. Quel tizio era fuori di testa. Era sola lì fuori, al buio, come lui le aveva fatto notare. Doveva allontanarsi da quell’uomo, tornare al bancone. Tornare al sicuro.
Linda prese la strada più rapida a cui potesse pensare. Percorse velocementegli ultimi passi in direzione del bagno e lo aprì per lui, con la lampadina al di sopra della porta come sempre intermittente.
“Oh!” disse il giovane. “Ecco, guardi. Sulla sua mano. Un altro schema.”
Linda si irrigidì e rivolse lo sguardo in direzione delle proprie lentiggini, ora visibili alla pallida luce color arancio. L’attenzione dell’uomo verso la sua pelle era come un insetto, qualcosa che, istintivamente, desiderava scrollarsi di dosso.
“Devo tornare in negozio,” sbottò Linda. “Nel caso arrivino altri clienti. Lasci qui la chiave quando ha finito.”
Iniziò a correre verso la parte anteriore della stazione di servizio, verso la porta e la sicurezza del bancone. C’era qualcosa di strano in quel ragazzo. Qualcosa di molto strano, a dire la verità, e lei non voleva trascorrere neanche un altro secondo in sua compagnia, anche se voleva dire tornare da sola, in seguito, a riprendere la chiave. Aveva la pelle d’oca e il suo cuore non ne voleva sapere di calmarsi.
Forse avrebbe dovuto chiamare qualcuno. Pensava al suo ex-marito, probabilmente stravaccato davanti alla TV nella propria casa, a chilometri di distanza. O al suo capo, che per quanto ne sapeva avrebbe anche potuto essere in Canada, per quante volte l’aveva visto. Avrebbero mai risposto? E se lo avessero fatto, cosa avrebbero potuto fare per aiutarla?
Chiamare la polizia? No, quella sarebbe stata senza dubbio un’esagerazione.
Linda quasi scivolò su una caramella che era scivolata lontano dalle altre, e cercò di prestare maggiore attenzione a dove mettesse i piedi, tenendo d’occhio il terreno davanti a sé. Il cuore le batteva all’impazzata e riusciva a sentire i propri passi scricchiolare rumorosamente, mentre si precipitava verso l’angolo dell’edificio. Desiderava fare meno rumore, muoversi più velocemente, raggiungere l‘ingresso.