Definita - Favaro Alberto 7 стр.


“É solo un caffè, Cadence.”

Lei si liberò la mano e fece un passo indietro. La sua postura si irrigidì e il suo sguardo divenne più freddo.

“Invece di chiedere a me di uscire per un caffè forse dovresti pensare di portarci tua moglie,” disse con un tono acido. Il modo con cui aveva enfatizzato l’ultima parola mi fece vacillare. Battei le palpebre per un attimo sperduto prima che mi si accese una lampadina.

Lei non lo sa.

“Cadence, non sono sposato. Mia moglie è morta undici anni fa.”

I suoi occhi si spalancarono e lei cominciò a ridere ma in un modo che non sembrava per nulla felice.

“Certo che è morta! Non è ironica la vita?” Fece cadere lo sguardo verso terra. Quando lo rialzò la sua espressione era sospettosa. “Guarda, Fitz, mi dispiace per tua moglie—veramente. Ma non so a cosa tu stia pensando. Fare qualsiasi cosa insieme è una cattiva idea. Correre, un caffè, Sono tutte cattive idee. Non c’è modo di recuperare. Sono passata diciassette anni. Quella nave è ormai salpata.”

“Lo è?” chiesi.

La fissai intensamente mentre sollevava le braccia con esasperazione.

“Ci siamo incrociati per caso. E allora? Diciamoci ‘è stato bello vederti’ e andiamo avanti con le nostre vite.”

Attirato come una falena da una fiamma, o forse voglioso di essere punito le presi di nuovo la mano. Lei non si ritrasse.

“Prendi un caffè con me,” insistetti di nuovo. “Per favore.”

Il conflitto era chiaro nei suoi occhi. Cosa non avrei dato per strisciare nel suo cervello e capire i suoi pensieri. Tutto quello che sapevo era che avevo sognato quegli occhi verdi, quelle labbra morbide, quei capelli biondi per troppo tempo.

“C’è un bar qui vicino lungo Maryland Avenue,” disse alla fine. “Ho tempo solo per una tazza veloce. Devo andare al lavoro alle nove e devo avere il tempo di andare a casa e fare una doccia prima.”

Le lasciai la mano e feci un cenno nella direzione a cui si era riferita.

“Fa’ strada, dolcezza.”

La sua testa scattò in alto per guardarmi. Io le feci l’occhiolino e le lanciai un sorrisetto impertinente che le diceva in silenzio che era vero—mi ricordavo.

Prima che avessimo finito questo improvvisato appuntamento al bar lei avrebbe saputo che io non avevo dimenticato nulla—e che non avevo dimenticato lei.

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