Non andava per il sottile. “Tra cinque giorni,” dissi.
“Faccia attenzione, allora.” Spostò nuovamente l’attenzione su di Ava. “Vuoi fare qualcosa dopo? Ho il DVD di Love and Basketball.”
Oh mamma, ancora meno per il sottile. Ormai poteva anche farle un cartellone.
“Oh, Jacoby, non posso. Ho un appuntamento.”
Strinse la mascella e la rabbia gli riempì gli occhi così velocemente che quasi non me ne accorsi. “Sempre con qualcuno, eh, Ava?” Rilassò la mascella. Le sue grandi spalle si fecero piccoline. “Beh, un’altra volta.”
“Certo,” rispose.
“Me ne vado, allora.”
Si scambiarono di nuovo baci sulle guance, lui si girò, chino il capo verso di me e se ne andò, con la sua stazza da orso delle nevi. Non mi piaceva molto, ma mi dispiaceva comunque per lui.
Ava aveva una faccia triste. “Non cambia mai. Non si arrende facilmente.” Tirò fuori il telefono e disse, “Fammi controllare per l’appuntamento”. Qualche click più tardi, disse, “Guy ha prenotato una stanza qui, sulla collina. Una suite. Oh là là.”
“Me lo farai conoscere?” chiesi.
“No. È molto discreto su di noi.” Indicò l’anulare della mano sinistra e sussurrò la parola sposato. “Non mi contatta nemmeno personalmente. È come avere una relazione con il suo assistente, Eduardo.”
“Mi dispiace,” dissi, dal momento che non sapevo che altro dire. Sembrava un viscidone.
“Oh, va tutto bene,” disse Ava, allontanando con la mano il problema immaginario. “È un senatore. Le persone lo conoscono. È un’isola piccola.”
L’avevo notato.
Ripensai a come mi sentivo quando Nick mi ignorava in pubblico. E non eravamo nemmeno in una “relazione”. Anche Jacoby non stava con Ava, ma questo non gli impediva di avere opinioni forti sui suoi appuntamenti. “Ma non ti fa stare male?”
Ava serrò le labbra. “Non lo amo, Katie. È carino, e sta cercando di far girare uno show televisivo sull’isola, con la sottoscritta come protagonista. Otteniamo ciò che vogliamo l’uno dall’altra. Preferisco la ricchezza al potere, comunque, e lui non è ricco.” Prese un altro sorso di champagne.
Sistemai i capelli dietro le orecchie. Uno show televisivo? Il senatore Guy doveva essere il mio compagno di bevute sull’aereo. Decisi di non raccontaglielo, dal momento che ci aveva provato spudoratamente con me. Ehi, se il loro accordo stava bene ad Ava, avrei dovuto farlo stare bene anche a me. Forse sarei più felice se fossi distaccata quanto lei. Forse. Ma probabilmente no.
“Quindi, chi è il ragazzo sbagliato che mi dicevi?” disse.
“Cosa?” chiesi, pensando per un momento che stessimo ancora parlando del suo ragazzo sbagliato.
“Quello per cui non dovresti struggerti.”
Ah, lui. Feci segno alla cameriera di portare più champagne. Poi, scrupolosamente, iniziai a raccontare la storia, cercando di non attivare nessuna bomba che potesse far andare in frantumi lo statuto di pace tra me e Nick.
Ava disse, “Stai meglio senza di lui. Mi prenderò cura io di te, e troverò un uomo che possa farti tenere la mente occupata questa settimana.”
“Niente uomini, Ava.”
“Uhm. Quindi continuerai a struggerti? Sembra che tu non voglia allontanarti da lui.”
“Non mi struggerò. Mi voglio allontanare. Davvero.”
Ava non sembrò convinta. “Se lo dici tu, Katie. Se lo dici tu.”