Tutto quello di cui aveva bisogno erano due anni, tre al massimo, prima di avere in tasca la laurea e un lavoro in un ramo di sua scelta, e di poter trasferire la famiglia in un appartamento tutto per loro, con tre camere da letto.
Eva andò in cucina a preparare il Ramen proprio nel momento in cui la porta della camera di sua zia si aprì. Il corpulento fidanzato della settimana uscì dalla stanza e gettò ad Eva un'occhiata che indugiò un po' troppo a lungo. Lei continuò a guardare dall'altra parte: non voleva avere problemi con quell'uomo.
"Oh, Eva, sei tornata. Ho grandi notizie."
Val era sulla quarantina, ma sembrava un po' più vecchia. Aveva avuto una vita dura: aveva cresciuto tre figli e ne aveva persi due sulla strada.
"Non indovinerai mai." Zia Val le mostrò il dito. C'era una fascia consunta d'argento sbiadito al suo anulare, con dei piccolissimi diamanti. Una pietra era mancante. "Sto per sposarmi. Mike me l'ha chiesto. Riesci a crederci? Alla mia età."
La mano di Eva si bloccò sul pentolino che aveva appena riempito d' acqua. "Wow. È stupendo." Anche se, dal suo tono, non sembrava. "Quindi, Mike, ti trasferirai qui?"
Mike fece una smorfia. "No, porterò mia moglie a vivere con me."
Eva sussultò, poi rivolse un'occhiata ribelle alla zia un tempo stabile. "Te ne vai?"
"Sì, ma puoi avere l'appartamento tutto per te."
"Non posso permettermi questo appartamento da sola."
Zia Val aggrottò la fronte. "Certo che puoi. Guadagni abbastanza con il tuo lavoro."
"Mi sono licenziata, ricordi? Mi sono iscritta al college oggi. Ho speso tutti i miei risparmi per le lezioni."
"Quindi? Puoi fare entrambe le cose. Troverai il modo. Oh, Eva. I miei sogni si stanno avverando."
I sogni di sua zia potevano anche avverarsi, ma al momento quelli di Eva erano infranti. Come avrebbe fatto a pagare l'appartamento, mettere il cibo in tavola e andare a scuola? E visto che il semestre iniziava la settimana successiva, non avrebbe avuto un rimborso. Era nei guai.