Attraversò lingresso a doppia porta e fu investito dallatmosfera vacanziera. Gli invitati erano riuniti in gruppi e stavano parlando fra loro, in piedi o seduti, la maggior parte con una bottiglia o un bicchiere in mano. Altri ballavano al ritmo della canzone dei Beach Boys che risuonava da altoparlanti invisibili. Anche con il vantaggio dellaltezza di Garret, Ian sarebbe stato difficile da individuare. Una fusione di glitter e vetro abbagliava da ogni direzione, dominata da un albero gigante con orpelli scintillanti e ornamenti odiosi, il suo profumo di pino un ricordo dei Natali passati.
Rivolgendo la sua attenzione sulla folla, alla ricerca di un accenno di Ian, Garret superò le persone che chiacchieravano e intorno ai tavoli decorati con pigne al profumo di cannella. Urtò contro qualcosa e riprese lequilibrio proprio quando cadde una renna gigante di plastica con la coda in aria, ai piedi di una donna appoggiata al muro, omaggiandola con la punta del suo naso rosso lampeggiante. Per un momento breve e intenso, lo sguardo della giovane incontrò quello di lui.
Il festival del caos e dei colori svanì sullo sfondo, lasciando spazio solo a lei. Si confondeva con le ombre, come se sperasse di scomparire con la notte. Il dolore le perseguitava gli occhi, mille note intrappolate.
Garret sbatté le palpebre e il momento passò. Ben-zonna. La sua maledizione straniera preferita si adattava alloccasione. Mille note intrappolate? Era notevolmente sdolcinato, anche per lui.
Nessun sorriso, nessuna parola, raccolse la mostruosità di Rudolph e posò saldamente tutti e quattro gli zoccoli scintillanti sul pavimento. Senza guardarlo di nuovo, riprese a fissare le persone come se fossero su una giostra che le girava intorno, muovendosi troppo velocemente per essere toccata.
Chiunque potesse far fermare il suo mondo anche solo per un battito del cuore esigeva almeno una presentazione. Tenendo il suo violino protettivamente vicino, oltrepassò la renna decorativa e imitò la posa da tappezzeria della donna, restando a una distanza di pochi centimetri.
Lei non lo riconobbe, teneva il suo sguardo fisso su qualcosa o qualcuno nella folla.
Garret seguì lo sguardo della giovane e soffocò un gemito. Ovviamente doveva essere Ian. Il suo amico dinfanzia era con un gruppo di donne che indossavano cappelli da Babbo Natale e minigonne. Tutto sorrisi e mani, Ian stava facendo la sua parte. Era interessante notare che gli sguardi di Ian continuavano a vagare verso la bionda minuta con il vestito rosso, che stava parlando con altri invitati.
Garret si chinò leggermente verso la donna. Allora, è Ian o la bionda in rosso?
Lincrespatura appena accennata delle labbra generose color cremisi prometteva che aveva sentito e il silenzio che seguì durò abbastanza da segnare una protesta. La donna sospirò dolcemente, senza rivolgergli uno sguardo. Che cosa?
Non importava limpazienza che sinsinuava nel tono della giovane, la sua voce roca aveva una canzone tutta sua, bassa e inebriante, che lo colpiva dritto nelle viscere. Mi stavo chiedendo se stai complottando per uccidere Ian o la bionda. Garret scrollò le spalle. Dallo sguardo di fuoco e zolfo che stai rivolgendo in quella direzione, uno dei due sta per crollare.
Ian è lunico che merita una forca nei punti sensibili. La donna incrociò le braccia e le lasciò cadere sui fianchi, continuando a non stabilire un contatto visivo. Sto solo guardando Gia alle spalle. E nel caso te lo stessi chiedendo, non ho bisogno di un drink, non sono sola e detesto ballare. Qualsiasi vischio che troverò su di te ti verrà infilato prontamente nel naso.
Luomo si lasciò scappare una risata stupita. Ne prendo atto. Per la cronaca, bevo raramente, non mi dispiace la solitudine e tengo i miei passi di danza privati per evitare di creare il panico pubblico. Il vischio mi fa venire lorticaria, quindi sono relativamente al sicuro dal tuo assalto anti-vegetazione.
La bocca di Adara si contrasse, un semplice tremito e niente che si avvicinasse a un sorriso, ma era un inizio.
Prima che lui potesse trasformare quel tic in un vero sorriso o chiederle il suo nome, la musica da spiaggia si soffocò e un uomo dai capelli color neve con un abito firmato salì le scale fino a un palco situato dallaltra parte della stanza, presumibilmente era lo stimato signor Hamilton.
La donna misteriosa accanto a lui si raddrizzò e si spostò verso il palco. A quanto pareva, lunico modo per farsi guardare da lei sarebbe stato se lui fosse stato lì, in mostra. Garret strinse la presa sul violino. Diventare il centro dellattenzione era una delle sue abilità straordinarie.
Il signor Hamilton si lanciò in un discorso sul successo e sul sistema giudiziario e Garret non lo sentì, concentrato sulla donna così vicina. I capelli di lei brillavano come ossidiana sotto le luci scintillanti e si fermavano in modo smussato sulla linea sottile del collo. Non indossava glitter, eyeliner o cipria come le altre donne, il che rendeva le sue labbra cremisi ancora più peccaminose.
Scoppiò un applauso educato, lunica ragione per cui Garret capì che il discorso era finito. Il vecchio Hamilton lasciò il palco e Ian si fece da parte, come un principe in attesa di salire una volta che il suo re avesse liberato la strada.
A certe opportunità non si poteva resistere. Garret si sistemò il violino sotto il mento e preparò larchetto. Quando la scarpa lucida di Ian toccò il primo gradino, la sigla di Darth Vader si alzò dallo strumento e salì sul soffitto a volta, scuotendo la folla in un momentaneo silenzio. Alcune anime coraggiose sghignazzarono e non gli sfuggì come la donna accanto a lui sirrigidisse. Tutti si voltarono verso di lui che, però, stava osservando la risposta di Ian.
Il capovolgimento delle emozioni sul volto del suo amico era tutto quello che aveva sperato, dal fastidio alla realizzazione e al divertimento. Ian impiegò meno di un millisecondo per puntare Garret nellombra. Afferrò il microfono e disse con voce pesante: Se solo tu conoscessi il potere del lato oscuro.
Le risate si sollevarono dalla folla e Garret sorrise. Ian non aveva perso il suo senso dellumorismo negli ultimi tre anni, un buon segno. Fare lavvocato poteva strangolare la felicità fino far restare solo lamarezza e le opinioni sbiadite
Sono venuto qua per diffondere lallegria con regali troppo costosi e frivoli, ma questo dovrà aspettare ancora un po. Ignorando i gemiti, Ian raddrizzò il suo cappello da elfo. Pazienza, gente.
Garret eseguì un pezzo del tema del game show Jeopardy. Aveva perfezionato le molestie musicali decenni prima, come poteva testimoniare sua sorella maggiore London. Era la sua migliore tattica di autodifesa oltre alla prontezza di riflessi.
Ian indicò minacciosamente Garret e sfoggiò uno dei suoi sorrisi caratteristici, bianco e brillante. Se hai intenzione di suonare, sali sul palco e fallo bene.
Quando aveva accettato linvito di Ian di partecipare alla festa, Garret sapeva che la compagnia e la conversazione non erano tutto ciò che Ian si aspettava. A Ian piaceva fare colpo e con avvocati stoici che apprezzavano la buona musica in mezzo a loro, probabilmente sperava di avere un vantaggio quando si sarebbe trattato di ottenere lambito titolo di socio. Essere amico di un musicista affermato poteva essere un buon motivo - Garret tamburellò una volta le dita sui jeans, proprio in corrispondenza del buco sfilacciato vicino alla tasca - oppure no. Non tutti a quella particolare festa avrebbero apprezzato la sua interpretazione di Thunderstruck. Non aveva laria del musicista da concerto e i suoi gusti non erano sempre orientati verso Bach e Mozart, come Ian ben sapeva. Non era mai rientrato nello stereotipo del musicista classico, nemmeno nei lunghi anni in cui si era concentrato sui classici. Garret si raddrizzò dal muro. Preferenze classiche o no, poteva rendere tutti felici.
La sua intrigante compagna piegò le braccia e si spostò mettendosi in una prospettiva ancora più netta verso il palco. Non laveva ancora guardato di nuovo, come se fosse determinata a bruciare vivo Ian con il suo sguardo e a tenere tutti gli intrusi, compreso il violinista, fuori dalla sua bolla.
Mettendo il pollice in tasca, Garret si mise sulla linea visiva diretta di Adara, resistendo allimpulso di guardarsi alle spalle e catturare il suo sguardo. Rompere le bolle era unaltra delle sue abilità straordinarie.
Capitolo Secondo
Il suo cuore batteva allimpazzata, Adara si concentrò sul palco mentre il suo interlocutore chiacchierone trovava una vittima più adatta in Ian. Luomo si mise di fronte a lei facendo sì che la sua schiena imponente le ostruisse la vista. La conseguenza dellignorare le persone era che le sfuggivano dei piccoli dettagli, come i violini che potevano tenere in mano.
Un violino. Adara fu scossa da un brivido gelido. Era un violino, vero?
La giovane appoggiò le mani umide sulla parete. Quando le corde erano esplose proprio accanto al suo orecchio, il tempo si era fermato e frantumato in mille secondi stridenti. Aveva avuto un flashback di quando Joey era ancora vivo, quando la sua musica fluttuava nella loro casa, ricordandole che non importava lo spazio che li separava, lei non era mai stata sola. Altrettanto velocemente, la realtà si era abbattuta di nuovo su di lei, demolendo il ricordo e sussurrando la verità.
Joey non cera più.
Lei era sola.
Ti stai già divertendo? Gia le scivolò accanto, sapendo abbastanza da non chiederle se stesse bene. Gia fece un cenno con il mento verso luomo che si stava dirigendo verso il palco. Ti stai facendo dei nuovi amici?
Adara respirò velocemente e seguì lo sguardo di Gia. Dei lunghi capelli biondi pettinati allindietro in stile Thor, jeans e camicia sbottonata, stivali da combattimento, violino nero lucido. Joey avrebbe approvato.
Il tipico secchione adulto della band. Gia si avvicinò, il suo alito odorava di agrumi e tequila. Sta ancora cercando di uscire dalla scatola della figaggine.
Grata per essere stata distratta, Adara sbuffò dolcemente manifestando il suo accordo.
Probabilmente preferirebbe cavarsi un occhio piuttosto che suonare Beethoven. Gia fece roteare il suo bicchiere di margarita e fissò Adara con i suoi occhi blu scintillanti. Scommetto che domani a pranzo da Antoine propone Kashmir o Wherever I May Roam - sai, qualche melodia da vero uomo.
Non accetto questa scommessa, perché probabilmente hai ragione. La morsa intorno al cuore di Adara allentò la sua presa. Gia aveva fatto centro. In nessun modo qualcuno che sembrava un pirata part-time avrebbe suonato qualcosa che potesse abbattere le sue difese.
Karen della contabilità mi ha dato uno scoop su di lui, continuò Gia, mantenendo lattenzione rivolta sul palco, dove il violinista aveva raggiunto Ian sotto i riflettori. Immagino che sia molto conosciuto oltreoceano. È cresciuto con Ian e si sta prendendo una pausa per fare da mentore ai bambini delle scuole elementari. Le diede una gomitata nelle costole. A Graywood.
Mentore. Scuola elementare. Merda. Adara chiuse gli occhi per un istante. Qualche settimana prima, il preside Austin aveva avvertito lo staff della possibilità di un mentore part-time per insegnare musica, ma non aveva dato molti dettagli. Adara aveva pensato che lidea fosse caduta nel dimenticatoio, perché era stata lultima volta che ne aveva sentito parlare. E, poiché la piccola Graywood, dove tutti conoscevano praticamente tutti, aveva solo una scuola elementare, le probabilità di incontrarlo in giro salivano alle stelle. Allinfinito e oltre.
Perfetto. William Kidd reincarnato in un musicista. Adara si risistemò nella sua posizione lasciami in pace. Il mondo adesso è completo.
Gia mostrò un sorriso malizioso e rivolse di nuovo la sua attenzione verso il palco.
Guardare il signor Gabby da lontano non era una punizione. Aveva un sorriso sempre smagliante, una barba leggermente accennata - presumibilmente per accompagnare laspetto da pirata - e ostentava la sicurezza di un uomo che lasciava trapelare chiaramente la sua identità. Non avrebbe avuto problemi a trovare uno degli aiutanti di Babbo Natale per fargli compagnia.
Gli anelli dargento scintillarono sulle sue dita mentre appoggiava il violino sulla spalla. Adara sgranò gli occhi e si trattenne dal canticchiare Hes a Pirate. Deve aver dimenticato la sua bandana. Per un momento luomo guardò verso Adara, come se cercasse di individuarla tra le ombre e la folla. Poi, chiuse gli occhi e appoggiò larchetto sulle corde.
Dal violino si diffusero note lente e lamentose e Adara si rilassò immediatamente ascoltando la melodia familiare. Somebody to Love dei Queen - niente classico, niente che potesse raggiungere la sua anima. Era al sicuro per qualche minuto.
Dopo una breve e lenta introduzione, il violinista batté il piede seguendo il ritmo di una batteria e la folla impiegò meno di due secondi per iniziare a battere le mani, prendendo il ritmo da sola. Al ritornello, tutti cantavano insieme - una folla felice e saltellante per le vacanze.
Adara tenne le braccia incrociate e lasciò che Gia applaudisse abbastanza forte per entrambe. Aveva sopportato la festa per quasi due ore, più a lungo di quanto avesse pianificato, ma era passata uneternità da quando aveva visto Gia divertirsi senza indossare una maschera sorridente per nascondere la sua perdita.
Adara sapeva tutto sul bisogno di indossare delle maschere.
Continuando a suonare, il musicista fuse le note con quelle di unaltra canzone e, mentre gli applausi e londeggiamento continuavano, il canto si spegneva.
Adara si morse il labbro, quasi tentata di sorridere per la seconda volta quella sera. Teddy Bear, una scelta decente di Elvis Presley. Vicino al palco, il signor Hamilton scoteva la testa, manifestando chiaramente che era un fan del Re. Tutti gli altri, non tanto. La tensione residua sulle sue spalle svanì. Non avrebbe dovuto rinforzare le sue difese, non per la selezione musicale di questo tizio, ma doveva ammettere che era bravo. Veramente bravo. Coinvolgeva la folla, mostrando chiaramente di essere a proprio agio con lattenzione. Prendeva ogni nota con una precisione esperta, la relazione damore con il suo strumento era evidente in ogni corda pizzicata e in ogni movimento dellarchetto. Il sorriso sognante che indossava parlava di segreti condivisi solo tra un musicista esperto e la melodia che si diffondeva. Aveva visto la stessa espressione sul volto di Joey.
Il vuoto nella sua anima risuonava al ricordo. Quel violinista era tutto ciò che Joey avrebbe potuto essere. Avrebbe dovuto essere.
Senza perdere un colpo, il violinista fuse di nuovo una canzone allaltra, cambiando genere, in modo sottile e inaspettato. Dolci note avvolsero Adara, facendo scivolare lentamente un ago affilato nel suo cuore. Il battito delle mani si spense in un silenzio attonito e il violino gemette, riempiendo tutti gli spazi vuoti, di nuovo solo, più vivo e terrificante nel suo isolamento.
Adara soffocò un singhiozzo immane che le saliva dal profondo. Think of Me. Invece delle mille altre canzoni che non riuscivano a toccarla, lui ne aveva scelta una che aveva distrutto le sue difese. Il Fantasma dellOpera era stato il primo musical cui Joey laveva trascinata, la prima volta che aveva pianto in pubblico, il primo passo per convincerla a unirsi a lui nel suo amore per la musica.