Mendicanti di Spagna - Кресс Нэнси (Ненси) 23 стр.


La porta si aprì.

Alle sue spalle, Hawke proseguì gentilmente: — Quando tornerai sarai il benvenuto, Jordan.

Solo una volta superati i cancelli, con il Mississippi che scivolava placidamente verso il delta, Jordan si rese conto che non esisteva altro posto in cui volesse andare.

Mayleen lo osservava dalla guardiola. A quella distanza, lui non era in grado di distinguere l’espressione della donna. Aveva incontrato una volta la figlia maggiore, una ragazzetta giocherellona con la stessa testa stopposa e lo stesso aspetto ossuto di Mayleen. Scuola di RoboTecnica. Vermi. Impieghi.

Jordan si incamminò nuovamente verso lo stabilimento degli scooter. Mayleen gli aprì i cancelli e lui rientrò.

Il volto rugoso di Susan Melling sullo schermo non aveva come sfondo il suo studio dalle pareti di mattoni del deserto del Nuovo Messico, ma un laboratorio stipato di terminali, macchinari in plastica e bracci robotici.

— Susan, dove sei? — chiese Leisha.

— Chicago Med — rispose Susan con voce sicura. — Reparto ricerca. Mi hanno dato un laboratorio da ospite. — Le rughe profonde sul suo volto si tirarono per l’eccitazione.

Leisha disse lentamente: — Hai lavorato su…

— Sì — la interruppe Susan — quel problema genetico di cui abbiamo parlato nel Nuovo Messico. Quello che la scuola medica ha

Per dire qualcosa, buttò lì: — Iniziando dalla fine? Sembra quasi come applicare il verdetto al posto di una prova, in un processo.

— Non è un’analogia corretta — ribatté allegramente Susan. Quindi addolcì la voce: — Come stai, Leisha?

— Il processo inizia la prossima settimana — rispose Leisha, come se fosse una risposta. E lo era.

— Richard è ancora…

— Nessun cambiamento — replicò Leisha.

— E Kevin…

— Non tornerà.

— Che sia maledetto — commentò Susan. Leisha, tuttavia, non aveva alcuna intenzione di discutere su Kevin. Quello che più l’addolorava della sua defezione, aveva compreso successivamente, era stato che Kevin aveva tradito gli Insonni come gruppo, non solamente lei. Questo significava che lei non aveva più amori personali ma solamente politici? La domanda era inquietante.

— Susan, sai che cosa mi è venuto in mente ieri? Che in tutto il mondo esistono solamente tre persone che capiscono perché sto testimoniando contro una Insonne, contro quello che la stampa definisce "il mio stesso genere". Solamente tre. Tu, Richard e… Papà.

— Già — commentò Susan. — Roger non ha mai ritenuto che la solidarietà di classe pesasse più della verità. A dire il vero, non ha mai provato solidarietà di classe, punto e basta. Si riteneva parte di una classe formata da un solo individuo. Ma esistono indubbiamente più di tre persone, Leisha. Nel mondo intero.

Leisha si guardò attorno nella stanza, fissò la pila di stampe da chiosco ammassate sulla scrivania, sul pavimento, sulla poltrona. Dall’essere incapace di leggerle aveva finito con l’essere incapace di non leggerle.

— La sensazione è che non ce ne siano più di tre.

— Oh — fece Susan. Era un’espressione tipica anche di Alice. Leisha non aveva mai notato il collegamento prima di allora. — Sapevi che negli Stati Uniti, da un anno a questa parte, il numero ufficiale registrato di modificazioni genetiche in vitro per ottenere bambini Insonni è stato di centoquarantadue unità?

— Tutto qui?

— Dalle migliaia di dieci anni fa. Perfino persone oneste e riflessive non vogliono che i loro figli vengano sottoposti al pericolo e alla discriminazione. Ma se la ricerca del tuo dottor Walcott… — Lasciò la frase a metà.

— Non è il mio — rispose Leisha. — Decisamente no.

— Oh — ripeté ancora una volta Susan, quella singola parola, un sospiro a più strati.

13

— Il Popolo contro Jennifer Fatima Sharifi. In piedi.

Leisha, seduta nel lato riservato ai testimoni, si alzò. Centosessantadue persone, spettatori, giuria, stampa, testimoni, avvocati, si alzarono con lei, un solo corpo con centosessantadue cervelli in lotta. Campi energetici di sicurezza avvolgevano l’aula del tribunale, il tribunale stesso, la città di Conewango, come guanti stratificati. Nessuna linea di comunicazione era in grado di funzionare attraverso i due strati più interni. Quindici anni prima, in un’altra delle periodiche oscillazioni del sistema giuridico fra il diritto del pubblico a sapere e il diritto dell’individuo alla riservatezza, lo stato di New York aveva bandito nuovamente i dispositivi di registrazione dai processi penali. I giornalisti erano tutti accreditati e potenziati con memorie eidetiche, con bioimpianti auricolo-neurali o con tutt’e due le cose; Leisha si chiese, cinicamente, quanti altri possedevano casualmente anche modificazioni genetiche non menzionate.

Vicino ai reporter, gli oloartisti degli ologiornali tenevano appoggiati i CAD sulle ginocchia serrate e, con minute flessioni delle dita, scolpivano gli ologrammi per i notiziari pomeridiani. Non era stato identificato alcun sito genetico per l’abilità artistica.

— Udite, udite. La Corte Suprema della Contea di Cattaraugus, stato di New York è riunita, l’onorevole Daniel J. Deepford, giudice, la presiede. Avvicinatevi, date tutta la vostra attenzione e sarete uditi. Dio salvi gli Stati Uniti e questa onorevole corte!

Leisha si chiese se solamente lei avesse sentito il febbrile punto esclamativo.

Era il primo giorno riservato alle testimonianze. Due settimane e mezzo di implacabili colloqui erano state necessarie per comporre una giuria: Signora Wright, ritiene di poter prendere una decisione imparziale rispetto all’imputata? Signor Aratina, ha già visto qualcosa sui notiziari riguardo al caso? Signorina Moranis, è membro della Noi-Dormiamo? Di Sveglia-America! Di Madri per la Parità Biologica? Trecentoottantanove destituzioni per questioni di ideali, un numero impensabile per qualsiasi altro

"Un cittadino dovrà essere giudicato da una giuria di suoi pari."

— Può cominciare, signor Hossack — disse il giudice al pubblico ministero, un uomo pesante dai folti capelli grigi e dalla considerevole capacità, in un processo, di attirare l’attenzione con il silenzio. Come chiunque altro negli Stati Uniti che avesse accesso a un nutrito data-base, Leisha sapeva tutto su Geoffrey Hossack. Aveva cinquantaquattro anni, un rapporto tra cause vinte e perse di ventitré a nove, non aveva mai subito accertamenti da parte del fisco e non aveva avuto reprimende da parte dell’Associazione Magistrati Americani. Sua moglie comperava solamente pane di vero grano, tre pagnotte alla settimana. Hossack era abbonato a due olocanali e a un canale privato per appassionati della Guerra Civile. La figlia maggiore era stata rimandata in trigonometria.

Lui e il giudice Deepford avevano tutti e due una carriera da corretti, onesti e abili professionisti della legge.

Alcune settimane prima Leisha, seduta davanti al terminale dopo avere meticolosamente dragato la documentazione processuale di Deepford, aveva riflettuto sui dossier riguardanti Deepford e Hossack. Non si era aspettata che il Rifugio fosse in grado di manipolare la scelta del giudice o del pubblico ministero: il potere degli Insonni era principalmente economico, non politico. Non erano abbastanza per poter costituire un blocco di voto ed erano troppo poco amati per poter guadagnare cariche elettorali. Il Rifugio era ovviamente in grado di comperare giudici, avvocati o singoli uomini del congresso e probabilmente lo faceva, ma non c’era nulla a indicare che Hossack o Deepford fossero in vendita.

Cosa ancora più importante, Deepford non era un fanatico Dormiente. Qualsiasi fossero i suoi personali sentimenti, aveva presieduto oltre nove cause civili con parti in causa Insonni, c’erano pochissimi procedimenti penali contro Insonni, e in ognuno dei casi la prestazione di Deepford era stata giusta e ragionevole. Tendeva ad attenersi rigidamente a interpretazioni ristrette sia delle regole riguardanti l’ammissione delle prove, sia della legge stessa, ma quello era l’unico punto su cui Leisha lo avrebbe contestato.

Il discorso d’apertura di Hossack alla giuria espose il caso velocemente e chiaramente: esistevano prove a dimostrare che il deflettore a energia-Y sullo scooter del dottor Timothy Herlinger era stato manomesso. Ulteriori prove avrebbero collegato la manomissione a Jennifer Sharifi. — Lo scooter era equipaggiato con un analizzatore di retina, signori e signore, che mostrava tre impronte: quella di un bambino del vicinato che aveva giocato per la strada quella mattina. Quella dello stesso dottor Herlinger. L’impronta, inoltre, di una donna adulta Insonne. Dimostreremo altresì che questa donna Insonne era qualcuno posto alle più alte sfere di comando nel Rifugio, qualcuno che controllava tecnologie fra le più avanzate del mondo.

Hossack si interruppe. — Forniremo come prova un pendente trovato nel garage alla Samplice, accanto al punto occupato dallo scooter del dottor Herlinger. Quel pendente contiene un microchip talmente avanzato, talmente differente, che gli esperti del governo non sono ancora in grado di duplicarlo. Non possiamo capire come esso sia stato fatto, ma possiamo capire che cosa faccia. Lo abbiamo provato: apre i cancelli del Rifugio. In breve, lo Stato proverà che la manomissione dello scooter faceva parte di un elaborato schema illegale progettato ed eseguito dal Rifugio. Proveremo altresì che l’unica persona che avrebbe potuto architettare questo schema era Jennifer Sharifi, creatrice e direttrice di illecite reti di potere che includono infiltrazioni nel sistema bancario nazionale e perfino nell’archivio dati del governo, impresa tanto grave da essere attualmente sotto inchiesta da parte di una speciale commissione al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti…

— Obiezione! — gridò Will Sandaleros.

— Signor Hossack — disse il giudice — è chiaramente sconfinato dal suo discorso di apertura. In questo caso di omicidio, la giuria non terrà conto di ogni riferimento a qualsiasi inchiesta parallela portata avanti da chiunque.

Tutti i giurati stavano fissando Jennifer, con la schiena eretta nella sua

Leisha esaminò i giurati. Stavano ascoltando attentamente, ma lei non riusciva a comprendere nulla dalle rigide espressioni dei Dormienti.

A differenza di Hossack, Will Sandaleros si inoltrò nel discorso di apertura in chiave minore. — Sono imbarazzato per dover confutare il caso della pubblica accusa — cominciò a dire. Il suo volto bello, nettamente scolpito (Leisha ricordò che i genitori Dormienti che lo avevano rifiutato avevano acquistato per lui un’estesa modificazione genetica dell’aspetto), appariva modestamente sconcertato. Nessun Insonne, Leisha lo sapeva benissimo, poteva permettersi di affrontare una giuria con un qualsiasi atteggiamento che potesse essere interpretato come arroganza. Si sporse in avanti, ignorando gli inevitabili sguardi curiosi di altri spettatori, studiando attentamente Sandaleros. L’uomo appariva concentrato e pieno di energia. Appariva competente.

— Il fatto è — continuò Sandaleros — che non esiste un caso da confutare. Jennifer Sharifi è innocente dell’omicidio. L’accusa non ha alcuna prova incontestabile, come dimostrerò, che possa collegare Jennifer Sharifi, o l’entità aziendale del Rifugio, alla manomissione dello scooter, a una disputa sui brevetti o a una qualsiasi cospirazione omicida. Quello che l’accusa ha, signori e signore, è una sottile ragnatela di coincidenze, dicerie e collegamenti forzati. E qualcosa d’altro.

Sandaleros si avvicinò moltissimo al banco della giuria, più di quanto Leisha non si fosse mai permessa di spingersi, e si sporse in avanti. Una donna in prima fila indietreggiò leggermente. — Quello che l’accusa ha, signori e signore, è una ragnatela più spessa, molto più spessa della ragnatela delle prove, di insinuazioni, pregiudizi e connessioni prive di fondamento, basate su odio e sospetto contro la signora Sharifi perché lei è un’Insonne.

— Obiezione! — gridò Hossack. Sandaleros proseguì a raffica, come se non avesse sentito.

— Dico questo per portare alla luce i veri motivi di questo processo, dove tutti possiamo vederli. Jennifer Sharifi è un’Insonne. Io sono un Insonne…

— Obiezione! — gridò nuovamente Hossack, carico di vero furore. — Il difensore sta cercando di mettere sotto processo l’accusa, qui. La legge non fa distinzioni fra Dormienti e Insonni nel caso in cui venga commesso un reato, e non dovrebbe farlo nemmeno il nostro uso delle regole riguardanti le prove.

Ogni coppia di occhi nell’aula, Dormienti, Insonni, migliorati, velati, di vedute ristrette, incerti, fanatici, guardarono il giudice Deepford che non esitò. Aveva evidentemente riflettuto a priori sulla questione, — Proceda pure — disse tranquillamente, staccandosi in questo modo dal suo stile e chiarendo subito che ampio margine avrebbe concesso a Sandaleros per evitare l’accusa di pregiudizio nella sua aula di tribunale. Leisha notò che le unghie della mano destra le si erano conficcate nella sinistra. Quella era una trappola…

— Vostro Onore… — cominciò a dire molto pacatamente Hossack.

— Obiezione respinta, signor Hossack. Proceda, signor Sandaleros.

— Jennifer Sharifi è un’Insonne — ripeté Sandaleros. — Io sono un Insonne. Questo è il processo a un Insonne accusato di avere ucciso un Dormiente, accusato

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