Mendicanti di Spagna - Кресс Нэнси (Ненси) 24 стр.


— Obiezione! L’imputato è qui accusato dopo che un gran giurì ha considerato le prove a suo carico!

Tutti fissarono Hossack, Leisha vide il momento in cui lui si rese conto di essere caduto nel gioco di Sandaleros. Indipendentemente da quello che dicevano le prove, tutti nell’aula sapevano che Jennifer Sharifi era stata rinviata a giudizio da ventitré Dormienti presso il gran giurì perché era Insonne. La paura, non le prove, l’aveva rinviata a giudizio. Negandolo, Hossack stesso finiva con l’apparire disonesto oppure stupido: un uomo che non era in grado di guardare in faccia l’orribile realtà. Un uomo delle cui affermazioni bisognava dubitare.

Leisha si accorse che Hossack aveva appena visto usare contro di sé il suo stesso senso della giustizia e dell’onestà in modo da farlo apparire un asino ipocrita.

Jennifer Sharifi non si mosse mai.

I primi testimoni furono le persone che si erano trovate sul luogo della morte di Timothy Herlinger. Hossack fece sfilare una gran varietà di poliziotti della Stradale, pedoni e il guidatore dell’auto, una donna sottile che riuscì a mala pena a trattenersi dal piangere. Tramite loro, Hossack stabilì che Herlinger aveva superato il limite di velocità, aveva eseguito una secca svolta a sinistra e, come la maggior parte dei guidatori di scooter, aveva probabilmente confidato nello scudo deflettore automatico a energia-Y per mantenersi ai trenta centimetri standard da qualsiasi cosa si trovasse a venire dall’altra parte. Invece, si era andato a schiantare diritto filato nel fianco dell’auto guidata dalla signora Stacy Hillman, che aveva già cominciato ad avanzare, essendo cambiato il senso del traffico. Herlinger non portava mai il casco: i deflettori rendevano superflui i caschi. Era morto all’istante.

Il robot della pattuglia della Polizia stradale aveva effettuato un controllo approssimativo dello scooter e aveva scoperto il deflettore rotto o meglio, visto che i deflettori non si rompevano mai e una tale possibilità non era contemplata nella sua programmazione, esso aveva indicato lo scooter come correttamente funzionante. Ciò era talmente in contrasto con quanto riportato dai testimoni, che un poliziotto era montato con estrema cautela sullo scooter, lo aveva provato e aveva scoperto personalmente la rottura. Lo scooter era stato inviato alla Scientifica, reparto energetico, per una analisi approfondita.

Ellen Kassabian, capo della Scientifica, era un donnone con il lento e misurato modo di parlare che le giurie trovavano autoritario ma che, Leisha lo sapeva bene, poteva nascondere una cocciuta inflessibilità. Hossack la interrogò a fondo sullo scooter.

— Qual era specificamente la natura della manomissione?

— Lo schermo era settato per rompersi al primo impatto che fosse avvenuto a una velocità superiore ai venti chilometri orari.

— È una manomissione di facile realizzazione?

— No. Al cono dell’energia-Y è stato collegato un dispositivo che provocasse la rottura. — Descrisse il dispositivo, divenendo presto incomprensibilmente tecnica. Indipendentemente da tutto, però, la giuria la ascoltò attentamente.

— Aveva mai visto un simile dispositivo prima?

— No. Per quanto ne so io si tratta di una nuova invenzione.

— E allora come fa lei a sapere che agisce come ci ha appena detto?

— Lo abbiamo testato approfonditamente.

— Sarebbe in grado adesso, come risultato dei test effettuati, di duplicare il dispositivo?

— No. Oh, ma sono certa che qualcuno riuscirebbe a farlo. Ma è complicato. Lo abbiamo fatto vedere dagli specialisti del Dipartimento della difesa…

— Li chiameremo come testimoni.

— …e hanno detto — continuò la Kassabian, inarrestabile — che implicava l’impiego di una nuova tecnologia.

— Quindi un’intelligenza molto sofisticata, addirittura insolita, sarebbe stata necessaria per architettare questo sabotaggio?

— Obiezione — disse Sandaleros. — Alla teste è stata chiesta un’opinione personale.

Hossack replicò: — La sua opinione professionale è decisamente all’interno del campo attribuitole dalle sue credenziali.

— Proceda — disse il giudice.

Hossack ripeté la domanda. — Quindi un’intelligenza molto sofisticata, addirittura insolita, sarebbe stata necessaria per effettuare il sabotaggio?

— Sì — rispose la Kassabian.

— Una persona o un gruppo di persone estremamente insolite.

— Sì.

Hossack lasciò che la risposta indugiasse nell’aria mentre esaminava i propri appunti. Leisha notò come gli sguardi dei giurati andavano a scandagliare l’aula in cerca degli Insonni, un intelligente e insolito gruppo di persone.

Hossack riprese: — Adesso prendiamo in esame la terza impronta di retina registrata sullo scanner la mattina della morte del dottor Herlinger. Come fate a essere tanto sicuri che si tratti di una donna adulta e Insonne?

— Le impronte della retina sono analisi del tessuto. Come tutti i tessuti, essa degrada con l’età. Esistono quelli che noi chiamiamo punti "confusi" in cui le cellule sono rotte e non si sono rigenerate, si tratta di tessuti nervosi, badate bene, oppure sono malformate. Il tessuto degli Insonni non reagisce in questo modo. Esso si rigenera, non si sa come… — Leisha notò la doppia valenza del termine "non si sa come", l’amara malinconia che aveva udito per la prima volta ventun anni addietro da Susan Melling — e le analisi della retina sono molto caratteristiche. Nitide. Nessun tipo di confusione. Quanto più anziano è il soggetto tanto più sicuramente riusciamo a identificare un’impronta di Insonne. Con i bambini piccoli a volte è difficile stabilire la differenza, perfino per un computer. Ma, in questo caso, si trattava di una donna adulta Insonne.

— Capisco. E non corrisponde ad alcuna Insonne conosciuta?

— No. L’impronta non è schedata.

— Può spiegare qualcosa alla corte, signora Kassabian? Quando l’imputata, Jennifer Sharifi è stata arrestata, è stata presa l’impronta della sua retina?

— Sì.

— E corrisponde con la scansione rilevata sullo scooter del dottor Herlinger?

— No.

— Non è assolutamente possibile che la signora Sharifi abbia manomesso personalmente quello scooter?

— No — ripeté la Kassabian, permettendo così all’accusa di mettere alla luce il punto in questione, prima che la difesa potesse farne un uso ben più teatrale.

— L’impronta corrisponde a quella di Leisha Camden, che si era trovata nello stesso edificio con il dottor Herlinger appena prima della sua morte?

— No.

Tutti gli sguardi si puntarono su Leisha.

— Però è stata un’Insonne quella che si è chinata vicino allo scanner, l’ultima persona a farlo, in un istante qualsiasi fra il momento in cui Herlinger lasciò casa sua quella mattina e il momento in cui morì alle nove e trentadue. Una Insonne che, di conseguenza, ha manomesso lo scooter.

— Obiezione — gridò Sandaleros. — Si tratta di una congettura proposta al testimone.

— Ritiro la domanda — disse Hossack. Restò zitto per qualche istante, attirando ancora una volta su di sé tutti gli occhi con il profondo e teso spessore del suo silenzio. Ripeté quindi lentamente: — Un’impronta di Insonne.

— Quando viene messo in stato di arresto.

— È l’unico modo?

— Oppure se fa parte dello stesso sistema di applicazione legale. Personale di polizia, giudici, guardie carcerarie. Tutto qui.

— Anche gli avvocati?

— Sì.

— Ecco perché, come dire, l’impronta di Leisha Camden era disponibile per un controllo.

— Sì.

— Signora Kassabian, quale percentuale di quelle centotrentatré impronte di retina di Insonni appartiene al personale legale?

La Kassabian non aveva chiaramente alcuna voglia di rispondere. — Ottanta per cento.

— 

ACCESSO NEGATO.

La rete del Rifugio, che era sempre stata aperta a qualunque Insonne del mondo, non accettava nemmeno la sua incontestabile identificazione. Ma era soltanto un trucco. Leisha lo sapeva bene: c’era ben altro che Jennifer desiderava che lei scoprisse, al di là del nudo tatto della sua esclusione.

— Chiamata personale, urgente, per Jennifer Sharifi, scavalcare parola chiave, identificazione voce e retina.

ACCESSO NEGATO.

— Chiamata personale, urgente, per Richard Keller, scavalcare parola chiave, identificazione voce e retina.

ACCESSO NEGATO.

Cercò di riflettere. Provava una pesantezza attorno al cranio come se fosse in profondità sott’acqua. L’ultimo mazzo dei perenni fiori di Alice caricava l’aria di una dolcezza oppressiva.

— Chiamata personale, urgente, per Tony Indivino, scavalcare parola chiave, identificazione voce e retina.

Cassie Blumenthal, membro del Consiglio del Rifugio, apparve sullo schermo.

— Leisha, parlo per conto di Jennifer, semmai tu riuscirai ad accedere a questo messaggio registrato. Il Consiglio del Rifugio ha votato nello spirito del giuramento. A coloro i quali non hanno pronunciato il giuramento sarà negato l’accesso alla rete del Rifugio, al Rifugio stesso e a qualsiasi tipo di commercio con chiunque altro abbia pronunciato il giuramento. A te è di conseguenza negato qualsiasi accesso permanentemente e irrevocabilmente. Jennifer mi ha anche chiesto di dirti di rileggere il discorso di Abramo Lincoln alla Convenzione Repubblicana dell’Illinois, tenuto nel giugno 1858, e di aggiungere che i precetti storici del passato non sono stati ricordati soltanto perché Kenzo Yagai ha magnificato le realizzazioni personali al di sopra del valore della comunità. A partire dal primo del prossimo mese, tutti i giuranti del Rifugio cominceranno a ritirarsi da qualsiasi relazione commerciale con te, con le Imprese Camden, con le holding consociate e con tutte le holding dirette e indirette di Kevin Baker, inclusa la rete del Gruppo, se lui continuerà a rifiutare solidarietà alla comunità. Questo è tutto.

Lo schermo si fece vuoto.

Leisha rimase seduta immobile per un lungo momento.

Si collegò quindi alla banca dati della biblioteca per richiamare il discorso di Lincoln. Le parole si susseguirono sullo schermo, e la risonante voce di un attore cominciò a recitare, ma lei non aveva bisogno di nessuna delle due cose: alle prime parole aveva ricordato di quale discorso si trattasse. Lincoln, ritornato alla pratica legale dopo i debiti e le delusioni, aveva accettato la nomination repubblicana per concorrere all’elezione al Congresso contro Stephen Douglas, brillante promotore del diritto dei territori di decidere autonomamente sulla scelta rispetto alla schiavitù, Lincoln si era presentato alla fiera e litigiosa assemblea con le parole: "Una casa divisa contro se stessa non può resistere".

Leisha spense il terminale. Si avviò nella camera che lei e Kevin avevano utilizzato per i loro poco frequenti rapporti sessuali. Lui si era portato via il letto. Dopo qualche tempo, lei si stese sul pavimento, con i palmi delle mani piatti lungo i fianchi, respirando con attenzione.

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