Studiai attentamente Miranda. Piccola, testa grossa, fronte bassa. Capelli neri, folti e ribelli, legati con un fiocco rosso. A dispetto del severo e costosissimo abito nero, non assomigliava né a un Vivo né a un Mulo. La vidi asciugarsi furtivamente i palmi delle mani sulla camicia: dovevano essere umidi. Avevo visto delle immagini della notissima Jennifer Sharifi, e Miranda non aveva ereditato nulla della freddezza, della altezzosità o della bellezza di sua nonna. Mi chiesi se non le dispiacesse.
— Siamo oggi qui riuniti — cominciò il moderatore dottoressa Senta Yongers, un tipo nonnesco con la perfetta dentatura da stella della OLO-TV — per determinare i fatti concernenti il Caso 1892-A. Vorrei ricordare a chiunque in questa sala che lo scopo dell’inchiesta è triplice. Primo, occorre identificare fatti consolidati concernenti questo progetto scientifico che includano, ma non si limitino, alla sua natura, alle azioni e agli effetti fisici replicabili.
"Secondo, occorre permettere che vengano poste in discussione le opinioni contrarie a questo progetto scientifico, che vengano dibattute e registrate per successivi studi.
"Terzo, occorre soddisfare la richiesta congiunta del Comitato Congressuale sulla Nuova Tecnologia, della Amministrazione Federale sulle Droghe e dell’Ente governativo di Controllo degli Standard Genetici, perché venga creata una segnalazione per ulteriori studi, per la brevettazione all’interno degli Stati Uniti e per il rigetto del Caso 1892-A, che ha già ottenuto il riconoscimento dello stato di brevetto. Un ulteriore studio, devo rammentarvi, consente a coloro i quali hanno sviluppato il brevetto di richiedere a volontari di sottoporsi al test-beta del brevetto stesso. La brevettazione è virtualmente equivalente al permesso federale di accedere al mercato." La Yongers si guardò attorno con espressione seria da sopra la montatura degli occhiali un vezzo di moda del momento per i Muli che avevano una vista perfetta.
Tornai a fissare Miranda Sharifi che teneva in mano una spessa copia stampata rilegata in nero. A me risultava chiarissimo che gli Insonni rappresentavano una specie diversa rispetto ai Muli e ai Vivi. Lo dico solamente a beneficio del gran numero di persone per le quali questo resta, inesplicabilmente, non chiaro. Miranda comprendeva indubbiamente tutto ciò che c’era di importante in ogni campo dello scibile. Per me questo significava appartenere a un’altra specie. I Muli hanno i cervelli completamente adattati ai loro bisogni, ma li avevano anche gli stegosauri. Io stavo guardando un mammifero pluri-adattato.
Sentendomi in imbarazzo, osservai un giornalista degli olo-notiziari davanti a me, schioccare un dito per indirizzare la sua robocamera che zoomava una scritta intagliata attraverso l’impressionante cupola dell’aula: IL POPOLO DEVE CONTROLLARE SCIENZA E TECNOLOGIA. Un grazioso tocco giornalistico. Approvo sempre l’ironia.
— Il principale avvocato difensore del Caso 1892-A — continuò la moderatrice Yongers — è Miranda Sharifi, delle Imprese di Huevos Verdes, proprietarie del brevetto. Il capo della parte avversa è il dottor Lee Chang, Genetico Senior dell’ECGS e detentore della cattedra Geoffrey Sprague Morling di Genetica al Johns Hopkins. I seguenti accordi sono già stati controfirmati da entrambe le parti. Per ulteriori dettagli si prega di fare riferimento alla copia cartacea fornita, allo schermo principale che si trova davanti all’aula oppure al Canale 1640FORUM sulla rete governativa.
La "copia cartacea fornita" erano quattrocento pagine di diagrammi cellulari, equazioni, tavole genegnomiche e processi chimici, il tutto condito da numerose citazioni e annotazioni. Sul frontespizio c’era tuttavia un estratto di una sola pagina che qualcuno aveva preparato per la stampa.
— Il pre-accordo di entrambe le parti si è ottenuto — lesse la moderatrice Yongers — sui seguenti nove punti: "Uno — Il Caso 1892-A descrive un nano-dispositivo progettato per essere iniettato nel flusso sanguigno umano. Il dispositivo è fatto di proteine modificate geneticamente e auto-replicantesi in strutture altamente complesse. Il processo che crea queste strutture appartiene alle Imprese Huevos Verdes. Il dispositivo è stato chiamato dai suoi creatori Depuratore Cellulare. Questo nome è un
Andate e moltiplicatevi, ma solo fino al punto prestabilito.
— Cinque — Il Depuratore Cellulare contiene un dispositivo di proprietà cui ci si riferisce, nel Caso 1892-A, come "tecnologia biomeccanica nano-computerizzata". In condizioni di laboratorio, questa tecnologia ha dimostrato la capacità di identificare sette cellule dello stesso tipo funzionale da una massa di cellule di tipi funzionali diversificati, e di confrontare il DNA di queste sette cellule per determinare che cosa costituisce il codice di DNA standard per quel tipo di cellula. Inoltre il Depuratore Cellulare si dice essere in grado di entrare in determinate cellule e di adeguare la struttura del loro DNA ai suoi standard stabiliti.
Se era vero, la cosa era strabiliante. Nessuna altra impresa biotecnica della Terra era in grado di farlo. Notai tuttavia l’attenta formulazione: "si dice essere in grado di". Le premesse dovevano enunciare i fatti acquisiti. Perché in questo caso venivano ammesse delle semplici rivendicazioni di Huevos Verdes? A meno che esse non formassero i prerequisiti di qualcosa che "era" stato dimostrato.
— Sei — In condizioni di laboratorio, il Depuratore Cellulare ha dimostrato la capacità di distruggere cellule il cui DNA non corrisponda a quello che è la codifica standard determinata.
Bingo. Perfino i giornalisti sembrarono eccitati. A Washington.
— Sette — In condizioni di laboratorio, il Depuratore Cellulare ha dimostrato la capacità di distruggere quindi ognuno dei seguenti tipi di cellule anomale: metastasi cancerogene, displasia precancerogena, depositi sulle pareti arteriose, virus, batteri infettivi, elementi e composti tossici, e cellule il cui DNA è stato alterato da attività virale dando come risultato fratture nel DNA. È stato altresì dimostrato che in condizioni di laboratorio, tali cellule disgregate possono essere gestite dai normali meccanismi di rimozione corporale dei rifiuti.
Cancro, arteriosclerosi, varicella, erpes, avvelenamento da piombo, malaria, cistite e perfino il comune raffreddore. Tutto sparito, disgregato e lavato via dalla nostra stessa squadra di donne delle pulizie interne modificate. Mi sentii un po’ frastornata.
Ma come diavolo erano state quelle "condizioni di laboratorio"?
Gli spettatori emettevano un forte brusio, la moderatrice Yongers ci fissò con espressione truce finché l’aula non si tranquillizzò.
— Otto — In condizioni di laboratorio, il Depuratore Cellulare ha dimostrato la capacità di evitare di distruggere determinate cellule batteriche anche se la loro "impronta genetica" non corrisponde al DNA del tessuto dell’ospite. Queste cellule includono i batteri che si trovano normalmente nel tratto digerente umano, nella vagina e nel tratto respiratorio superiore anche se non si limitano a essi soli. Viene annotato, per la cronaca, che l’Impresa di Huevos Verdes attribuisce questa selettività nel disgregare DNA non-standard alla "pre-programmazione della proteina nano-computerizzata nel riconoscere DNA batterico simbiotico".
Ammazzate i dannosi, risparmiate gli utili. Huevos Verdes stava offrendo il primo potenziatore del sistema immunitario al mondo, dotato di una moralità darwiniana computerizzata.
— Nove — Nessuno studio significativo riguardante la funzionalità o gli effetti del Depuratore Cellulare è stato eseguito su esseri umani completi, viventi e totalmente funzionali.
Eccolo lì: l’inevitabile guastafeste. Senza studi a lungo termine dei suoi effetti su persone reali, Huevos Verdes non aveva maggiori possibilità di mettere sul mercato il Caso 1892-A, di quante non ne avesse di mettere sul mercato polvere di corno di unicorno. Perfino se il Tribunale Scientifico avesse permesso ulteriori studi, non avrei certamente avuto tanto presto a disposizione il mio Depuratore Cellulare privato.
Restai seduta a riflettere su che effetto mi facesse la cosa.
Un alto brusio si alzò dal pubblico: disappunto? Soddisfazione? Rabbia? Sembravano essere tutte e tre le cose insieme.
— I "seguenti punti" — disse alzando la voce la moderatrice Yongers — "sono in discussione". — Calò il silenzio sull’aula.
— Uno — Il Depuratore Cellulare non creerà alcun danno alle cellule, ai tessuti o agli organi umani sani.
Si interruppe. Eccolo l’unico punto in discussione. Quel punto tuttavia, disse chiaramente il suo volto, era tutto. Chi voleva un corpo ripulito, riparato e morto?
— Il primo discorso di apertura verrà presentato dall’opposizione. Dottor Lee?
C’era un’altra copia stampata per sintetizzare i punti del dottor Lee:
In discussione: "Il Depuratore Cellulare non creerà alcun danno alle cellule, ai tessuti o agli organi umani sani".
Confutazione: Non esiste modo per assicurarsi che il Depuratore Cellulare non creerà alcun danno a cellule, organi o tessuti sani.
— I test di laboratorio non predicono necessariamente gli effetti di biosostanze su esseri umani vivi e funzionali. Vedi File CDC HYPERTEXT 68164.
— Nessuno studio su esseri parziali ha incluso l’effetto del Depuratore Cellulare sul cervello. La chimica cerebrale può comportarsi in modo ben diverso rispetto al più grossolano tessuto corporeo. Vedi File CDC HYPERTEXT 68732.
— Gli effetti a lungo termine presi in esame coprono solamente due anni. Molte bio-sostanze rivelano effetti collaterali erratici solo dopo periodi di tempo ben più lunghi. Vedi File CDC HYPERTEXT 88812.
— La lista dei cosiddetti "DNA pre-programmati di batteri simbiotici" che il Depuratore Cellulare non distruggerà potrebbe reggere ma può anche non essere congruente con una lista completa di organismi estranei utili in un essere umano vivente e funzionale. Il corpo umano include qualche decina di miliardi di miliardi di parti proteiche che interagiscono in modi intensamente complessi, incluse le centinaia di migliaia di diversi tipi di molecole, alcune delle quali solo parzialmente comprese. La cosiddetta "lista pre-programmata" potrebbe tralasciare organismi vitali che il Depuratore Cellulare distruggerebbe provocando, possibilmente, tremendi scompensi funzionali, inclusa la morte.
— Nel corso del tempo lo stesso Depuratore Cellulare potrebbe sviluppare problemi nella replicazione. Visto che introduce quello che in essenza organizza il DNA nel corpo, esso mostra il potenziale di divenire un cancro indotto artificialmente. Vedi File CDC HYPERTEXT 4536.
Mi meravigliai per il difetto nel programma di stampa che aveva reso la parola "cancro" più scura del resto.
Il Dottor Lee si prese ciò che mancava della mattinata per la sua discussione di apertura che a me sembrò decisamente ermetica. In nessun momento misi in dubbio la sua sincerità. La discussione sembrava procedere in questo modo: non si può dimostrare la sicurezza del Depuratore Cellulare senza un decennio, almeno, di test su veri esseri umani integri. (Decisi di non indagare sugli "studi su esseri parziali". Non volevo realmente saperne nulla.) Era tuttavia disumano sottoporre veri esseri umani a tali rischi. Non c’era quindi modo di dimostrare che il Depuratore Cellulare fosse sicuro. E se fosse stato pericoloso, il potenziale di un disastro diffuso era catastrofico. Compresi, nel curioso fraseggio della copia cartacea, i "tremendi scompensi funzionali, inclusa la morte".
Di conseguenza, l’opposizione avrebbe raccomandato che il Depuratore Cellulare non venisse patentato, non gli venisse concesso il permesso per ulteriori studi all’interno degli Stati Uniti e venisse inserito nella Lista Vietata del Consiglio Consultivo Internazionale sulla modificazione genetica.
Apparentemente avevamo già lasciato lo stadio riguardante la raccolta dei fatti e ci eravamo ben inoltrati in quello della raccomandazione politica. Washington è Washington. I dati di fatto sono politici; la politica è un dato di fatto.
Era mezzogiorno meno un quarto quando il dottor Lee terminò. La moderatrice Yongers si sporse sopra allo scranno. — Signorina Sharifi, è quasi arrivato il momento dell’interruzione per il pranzo. Preferisce forse posporre il suo discorso di apertura fino a questo pomeriggio?
— No, Signora moderatrice. Sarò breve. — Perché Leisha Camden non aveva detto a Miranda di togliersi quel fiocco rosso dai capelli? Le conferiva un aspetto giovanile da