Reich entrò nel suo ufficio seguito dalla sua prima segretaria (una esper di terzo grado), e dal personale alle sue dirette dipendenze, che trasportava un enorme vassoio carico degli incartamenti del mattino.
— Deponete queste cose e andatevene — ordinò brusco.
Gli inservienti depositarono sulla scrivania le carte e i cilindri di cristallo con le registrazioni e se ne andarono in fretta: non erano risentiti, erano troppo abituati alle sue esplosioni d’ira. Reich sedette alla scrivania, tremando di una furia omicida che segnava già il destino di D’Courtney. Infine borbottò: — Darò a quel bastardo un’ultima possibilità di salvezza.
Aprì il cassetto di sicurezza della scrivania e ne trasse il Codice Segreto della Direzione, noto solamente ai principali organizzatori delle ditte registrate dai Lloyds con la quadrupla sigla A-I. Trovò quel che cercava.
QQBA — Compartecipazione
BBCB — Nostri rispettivi
SSDC — Vostri rispettivi
TTED — Fusione
UUFE — Interessi
DDGF — Informazione
WWHG — Accettiamo offerta
XXIH — Generalmente noto
YYJI — Proposta
ZZKJ — Confidenziale
AALK — Pari condizione
BBML — Contratto
Tenendo il segno nel Codice, Reich afferrò il videofono e disse all’immagine della centralinista: — Datemi l’Ufficio Trasmissioni in Codice. — Lo schermo si offuscò e comparve una stanza fumosa stipata di libri e bobine di nastri telegrafici. Un uomo pallido, che indossava una camicia sbiadita, apparve davanti allo schermo e si mise in ascolto.
— Sì, signor Reich?
— Buongiorno Hassop. Sembra che abbiate bisogno di un po’ di riposo. Fatevi una settimana di vacanza. Paga la Sacramento.
— Grazie, signor Reich. Grazie infinite.
— Questo messaggio è confidenziale. Per Craye D’Courtney. L’Ufficio Informazioni comuni vi dirà dove trovarlo. Trasmettete… — Reich consultò il codice. — Trasmettete: YYJI-TTED-BBCB-UUFE-AALK-QQBA. Fatemi avere la risposta al volo.
— Benissimo, signor Reich, eseguirò.
Reich interruppe la comunicazione. Allungò la mano verso il mucchio di carte e di cilindri di cristallo ammassati sulla scrivania, ne prese uno e lo inserì nel magnetofono. La voce della segretaria disse; — Le azioni della Sacramento sono scese del 2,1134%. Quelle della D’Courtney sono salite del 2,1134 %…
— Fuori dalla mia tasca, dentro la sua! — e si alzò in un’agonia d’impazienza. Ci sarebbero volute ore perché il messaggio raggiungesse Marte e ritornasse. Tutta la sua vita dipendeva dalla risposta di D’Courtney.
Uscì dal suo ufficio e cominciò ad aggirarsi per i vari piani e reparti della Torre, dandosi l’aria di controllare rigidamente le varie attività come effettivamente soleva fare. La sua prima segretaria lo accompagnava discretamente come un cane ammaestrato.
Cagna ammaestrata pensò Reich. Poi, a voce alta: — Scusate. L’avete captato?
— Non importa, signor Reich, capisco.
— Io no. All’inferno quel dannato D’Courtney!
Nell’Ufficio del Personale stavano esaminando, interrogando, vagliando la solita massa di aspiranti a un impiego. Impiegati tecnici specialisti, personale amministrativo, capi ufficio. La selezione preliminare veniva effettuata in base a prove e colloqui che non soddisfacevano mai il capo del personale esper, il quale, all’apparire di Reich, stava appunto percorrendo la stanza a grandi passi in un accesso d’ira. Il fatto che la segretaria di Reich lo avesse avvisato telepaticamente della visita non lo turbava affatto.
— Ho destinato dieci minuti a ogni candidato per il mio esame finale. — Il capo stava strillando all’indirizzo dei suoi uomini spauriti. — Sei all’ora. Quarantotto al giorno. A meno che la percentuale delle mie bocciature non scenda sotto il trentacinque per cento, io sto perdendo il mio tempo, il che significa che voi state sprecando il danaro della Sacramento. La Sacramento non mi paga perché io esamini gli elementi chiaramente negativi. Questo è affar vostro. Cercate di cavarvela. — Si rivolse a Reich e fece un rispettoso cenno di saluto. — Buongiorno, signor Reich.
— Buongiorno. Qualcosa che non va?
— Niente che non possa essere sistemato una volta che questa gente abbia capito che la percezione extrasensoriale non è un miracolo ma un’abilità come un’altra da esercitarsi secondo le esigenze del proprio lavoro. Cosa avete deciso circa Blogg?
Segretaria: Non ha ancora letto il vostro promemoria.
Posso ricordarvi, signorina, che se non si sfrutta la mia abilità al massimo io sono sprecato? Da tre giorni il promemoria si trova sulla scrivania del signor Reich.
Diteglielo ora.
Ci vorranno tre minuti che costeranno al mio reparto mille e cinquecento dollari. Il mio tempo ha un prezzo.
Diteglielo in ogni modo. Ha i nervi.
— Chi diavolo è Blogg? — chiese Reich.
— Anzitutto il retroscena, signor Reich: ci sono circa centomila esper di terzo grado nell’associazione degli esper. Un esper tre, non arriva a captare il pensiero al di là della zona cosciente: può scoprire il pensiero solo al momento della sua formulazione. Il terzo è il grado più basso dell’attività telepatica. La maggior parte delle posizioni chiave della Sacramento sono nelle mani di esper tre. Abbiamo alle nostre dipendenze più di cinquecento…
In nome di Dio, lo sa già! Arrivi al punto, perditempo!
Permettetemi di arrivarci a modo mio, signorina.
Ma come avete fatto a essere assunto all’Ufficio del Personale, pallone gonfiato? Siete un chiacchierone nato.
— Ci sono circa diecimila esper di secondo grado nell’associazione — continuò il capo del personale in tono glaciale. — Hanno il mio grado di abilità, possono cioè penetrare al di sotto del livello della coscienza fino a raggiungere la zona precosciente. La maggior parte degli esper due appartengono alla classe dei professionisti: medici, avvocati, ingegneri, educatori, economisti, architetti e via così.
— E costate una fortuna — brontolò Reich.
— L’attività che noi svolgiamo è unica. La Sacramento ha alle sue dipendenze più di cento esperti di secondo grado.
Ma volete decidervi ad arrivare al punto? Se non fosse così adirato per la faccenda D’Courtney vi avrebbe già mandato al diavolo.
— Meno di mille esper di primo grado fanno parte dell’associazione. Costoro sono capaci di penetrare attraverso gli strati coscienti e precoscienti fino all’inconscio, cioè fino alle zone più remote della mente umana. Desideri primordiali e così via. Questi esper, naturalmente occupano posizioni preminenti. Alte cariche nel campo educativo, nella medicina specializzata, psicanalisti come Gart, Akins, Moselle, criminologi come Preston Powell della sezione psicopatici, psicanalisti politici, diplomatici, consiglieri politici speciali e così via. Fino ad ora la Sacramento non ha avuto occasione di assumere un esper uno.
— E allora? — chiese Reich.
— L’occasione si è presentata, signor Reich, e credo che Blogg sia a nostra disposizione. Per farla breve…
Sbrigatevi.
— Per farla breve la Sacramento sta assumendo alle sue dipendenze tanti esper che ho suggerito di organizzare una Sezione speciale per il personale esper agli ordini di un primo grado come Blogg che si dedichi totalmente a questo lavoro.
Reich sta chiedendosi perché mai non ve la cavate da solo.
— Ho già detto perché non possa svolgere io questo compito, signor Reich. Io sono un esper di secondo grado. Posso vagliare telepaticamente i normali aspiranti a un impiego con rapidità e sicurezza, ma non posso esaminare altri esper con la stessa sicurezza. Tutti gli esper sono soliti opporre una resistenza mentale più o meno efficente a secondo del loro grado. Per passare un terzo grado a un vaglio veramente efficace mi ci vorrebbe un’ora. Per un secondo grado tre ore. Non potrei mai esaminare un primo grado. Per lo svolgimento di un tale lavoro dobbiamo assumere per forza un primo grado come Blogg. Ci costerà molto, sì, ma è urgente.
— Che cosa c’è di tanto urgente? — chiese Reich.
Non fategli un quadro così disastroso! È già abbastanza fuori di sé per D’Courtney.
Io faccio il mio dovere signorina. A Reich disse: — La compagnia D’Courtney ci ha soffiato gli esper di maggior valore. Volta per volta, mettendoci il bastone fra le ruote al momento opportuno, la D’Courtney, si è tranquillamente accaparrata gli uomini più in gamba, lasciandoci spendere il nostro denaro per gente di scarso valore.
— Andate all’inferno — urlò Reich. — E vada all’inferno anche la D’Courtney. Comunque, sistemate la faccenda. E dite a questo Blogg di mettere in trappola la D’Courtney. E anche voi fareste meglio ad agire.
Lasciò l’ufficio del personale e scese alle vendite, dove era stato messo in funzione un proiettore per un pubblico di cento persone scelte a caso per la strada. Sedevano attentamente nel piccolo teatro seguendo la proiezione di provini pubblicitari, mentre l’esper capo del Reparto Vendite captava le loro impressioni. Avvertito dalla Segretaria di Reich, interruppe immediatamente il suo lavoro e gli si fece incontro col viso perplesso e seccato.
— Buongiorno, signor Reich.
— Buongiorno. Qualcosa che non va?
Non lasciatevi uscire niente di bocca.
Devo farlo, ragazza mia. È un momento di crisi. Ragazzo, voi pensate che si tratti solo di una crisi. Il capo è…
— Vorrei che poteste captare i sentimenti di questo pubblico, signor Reich. Ma come riesce a farcela in questo modo D’Courtney?
— A fare che cosa?
— A creare tanta ostilità verso di noi. — L’esper capo del Reparto Vendite indicò con un cenno la gente seduta lì accanto. — Il pubblico pensa che tutti i nostri prodotti siano volgari contraffazioni a paragone di quelli di D’Courtney. Pensa che ogni nostra immagine pubblicitaria sia un evidente imbroglio. Tutta colpa del patriottismo su cui gioca quella dannata D’Courtney! Questa gente crede che commetterebbe un atto di alto tradimento se favorisse qualche prodotto che non sia della D’Courtney.
— Chi si occupa del loro ufficio informazioni? Chiunque sia, portateglielo via con ogni mezzo.
— È una donna, signor Reich — disse la segretaria, — una esper due. Incorruttibile.
— Chi ha detto di corromperla?
— Voi non lo avete detto signor Reich, ma noi l’abbiamo tentato.
— Ci penserò io! — gridò Reich.
Si precipitò all’Ufficio Propaganda dove il capo reparto stava rapidamente esaminando un gruppo di inviati speciali, tutti di terzo grado, di ritorno dall’Africa Centrale, e apparentemente con cattive notizie.
— Buon giorno — disse Reich interrompendo. — Qualcosa che non va?
Il capo dell’Ufficio Propaganda, ignorando i messaggi della segretaria, annuì con aria cupa. — Tanto vale affrontare la situazione — disse. — Ci stanno rovinando.
— D’Courtney?
— D’Courtney. In ogni luogo e su qualsiasi pianeta o satellite voi lo possiate nominare D’Courtney è il Grande Padre. Se la Sacramento tentasse di vendervi qualcosa la gente rifiuterebbe di comprare.
— D’ora in poi cambieremo completamente sistema. D’ora in poi non ci affanneremo più a dar lustro alla Sacramento, ma getteremo fango su D’Courtney. Voglio insozzarlo. Voglio demolirlo. Diffamarlo. Deruba le banche. Sfrutta le vedove e gli orfani.
— Ho capito come la pensate — lo interruppe la telespia. — Non temete un processo per diffamazione?
— Chi se ne frega della Legge! Lasciate che mi citi in giudizio. Sarà rovinato prima che abbia inizio la procedura. Avvertite il mio legale di passare nel mio ufficio.
Reich ritornò al suo ufficio, dove il capo dell’Ufficio Legale, avvertito tempestivamente dal fulmineo flusso telepatico, lo attendeva già, al corrente dei piani di Reich.
— Non potete attuare il vostro progetto, signor Reich — disse. — D’Courtney vi citerà in giudizio e l’avrà vinta.
— In un modo o nell’altro D’Courtney manderà all’aria la Sacramento se non ci battiamo. Andate a informarvi sui miei piani.
— Li ho già letti in voi, signore.
— Allora ritornate al vostro reparto e preparatevi alla difesa. L’Ufficio Propaganda sta per scatenare un’aperta battaglia: insinuazioni, accuse esplicite, tumulti. Mi preparo a usare un vecchio trucco. Se non potete attaccare l’oggetto attaccate l’uomo. Io voglio che D’Courtney sia attaccato legalmente e illegalmente. Siete preavvertito. Inevitabilmente infrangeremo alcune leggi…
— Un centinaio.
— Benissimo. Citate D’Courtney in giudizio prima che lui citi noi. Accusatelo di tutto quanto noi stessi stiamo per fargli. Intentategli ogni azione civile e penale che lui sarà indotto a intentare contro di noi. Si tratta di vita o di morte. Avvertite i vostri colleghi e andatevene fuori dai piedi.
Quando il capo dell’Ufficio Legale fu uscito, Reich misurò la stanza a lunghi passi rabbiosi, per cinque minuti. — Non serve a nulla — borbottò. — So che dovrò uccidere il bastardo. Non accetterà la mia proposta. Perché dovrebbe accettarla? Pensa di avermi rovinato. Mi ha rovinato davvero, maledetto! Tutte queste non sono che parole e parole. Bisognerà che lo uccida. E mi sarà necessario un vero aiuto… l’aiuto dell’esper.
Afferrò il telefono e disse alla centralinista: — Ufficio Informazioni. — Sullo schermo apparve un salone splendente con decorazioni in cromo e smalto, arredato con tavoli da gioco e un bar automatico. Pareva, ed era, un centro ricreativo. Si trattava in effetti del quartier generale del potente Servizio Informazioni della Sacramento. Il direttore del centro ricreativo, un intellettuale barbuto di nome West, alzò il viso da una scacchiera e si mise in ascolto.
— Buongiorno, signor Reich.
Messo in guardia dal formale signore, Reich disse; — Buongiorno, signor West. Solo una questione di normale amministrazione; paterno interesse, sapete. Come vanno gli svaghi, in questi giorni?
— Regolarmente. Ho però una lamentela; penso che si giochi troppo d’azzardo in complesso. — West parlò ostentatamente a voce alta finché due impiegati della Sacramento non ebbero vuotato i bicchieri con aria innocente e non se ne furono andati. Allora West tirò un sospiro di sollievo e si adagiò più comodamente in poltrona. — Via libera, Ben. Sputa fuori.
— Hassop ha già trasmesso il messaggio cifrato, Ellery?
La telespia scosse amaramente il capo.
— Sta tentando?
West sorrise e annuì.
— Dov’è D’Courtney?
— In viaggio verso la Terra a bordo dell’Astra.
— Dove si stabilirà?
— Vuoi che m’informi?
— Non so, dipende…
— Dipende da che cosa? — West gli gettò uno sguardo incuriosito. — Vorrei che si potesse captare il pensiero anche per telefono, Ben. Vorrei sapere a che cosa miri.
Reich sorrise con aria cupa. — Grazie a Dio ci sono i telefoni. Ci proteggono dal demonio della telepatia. Qual è il tuo atteggiamento personale nei riguardi del delitto, Ellery?
— Quello tipico.
— Di chiunque?
— Della Lega degli esper. La Lega non ama il delitto.
— Tu sei in gamba Ellery. Conosci il valore del denaro, del successo. Perché non ti sveltisci, perché lasci che la Lega pensi in tua vece?
— Tu non capisci. Noi nasciamo nella Lega, viviamo con la Lega. Personalmente abbiamo il diritto di eleggere i dirigenti della Lega, e questo è tutto. La Lega si occupa della nostra carriera. Ci istruisce, ci gradua, stabilisce dei principi morali, e bada che ci atteniamo ad essi. Ci protegge escludendo dai nostri ranghi gli incompetenti. Abbiamo l’equivalente del giuramento d’Ippocrate. È chiamato Voto di Galeno. Dio salvi chi l’infrangerà… cosa che ho l’impressione che tu mi stia suggerendo.
— Può darsi — disse Reich con voce grave. — Forse sto insinuando che varrebbe la pena che tu rompessi il voto di fedeltà alla Lega. Forse io traduco tutto in denaro… più di quanto tu o qualsiasi esper di secondo grado possa sognare di guadagnare in tutta la vita.