«Lelettricità trasportata ormai a distanze enormi. Le nostre cascate del Niagara, per esempio, fanno lavorare delle macchine che si trovano a mille miglia di distanza. Se noi volessimo, potremmo dare di quelle forze anche allEuropa, mandandole attraverso lAtlantico. Ma anche laggiù hanno costruito delle cascate sui loro fiumi e non hanno più bisogno di noi.»
«Amico James,» disse Toby «ti penti daver dormito centanni per poter vedere le meraviglie del Duemila?»
«Oh no!» esclamò vivamente il giovane.
«Credevi di veder il mondo così progredito?»
«Non mi aspettavo tanto.»
«E il tuo spleen?»
«Non lo provo più, tuttavia non senti nulla tu?»
«Sì, unagitazione strana, unirritazione inesplicabile del sistema nervoso» disse Toby. «Mi sembra che i muscoli ballino sotto la mia pelle.»
«Anche a me» disse Brandok.
«Sapete da che cosa deriva?» chiese Holker.
«Non saprei indovinarlo» rispose Toby.
«Dallimmensa tensione elettrica che regna ormai in tutte le città del mondo ed a cui voi non siete ancora abituati. Centanni fa lelettricità non aveva ancora raggiunto un grande sviluppo, mentre ora latmosfera ed il suolo ne sono saturi. Ma vi abituerete, ne son certo. E per oggi basta. Andate a riposare e domani mattina faremo una corsa attraverso Nuova York sul mio Condor.»
«È unautomobile?» chiese Brandok.
«Sì, ma di nuovo genere» rispose Holker, con un sorriso. «Cominceremo così il nostro viaggio attraverso il mondo.»
A BORDO DEL CONDOR
Era appena spuntata lalba, quando Holker entrò nella stanza del suo antenato e del signor Brandok, gridando:
«In piedi miei cari amici! Il mio Condor ci aspetta dinanzi alle finestre del salotto e lhôtel ci ha già mandato il tè».
Non ci volevano che le parole «ci aspetta dinanzi alle finestre» per far balzare giù dal letto il dottore ed il suo compagno.
«Lautomobile davanti alle finestre!» avevano esclamato, infilando i calzoni.
«Vi sorprendete?»
«A che piano siamo?» chiese Brandok.
«Al diciannovesimo. Si respira meglio in alto ed i rumori della via giungono appena.»
«Allora che automobile è la vostra, per salire a simile altezza?»
«Lo vedrete; sbrigatevi, amici, perché ho desiderio di condurvi stamane fino alle cascate del Niagara, per mostrarvi i colossali impianti elettrici che forniscono la forza a quasi tutti gli stabilimenti della Federazione. Prima andremo a vedere la stazione ultrapotente di Brooklyn, dovendo dare mie notizie al mio amico marziano. Quel bravuomo deve essere un po inquieto pel mio lungo silenzio e saprà con piacere la notizia della vostra risurrezione.»