Una donna - Roberto Bracco 3 стр.


(si sente male; le manca il respiro; è abbattuta.)Ahi!.. Ahi!.. (S'alza, va fino alla tavola apparecchiata, e beve avidamente il vino già versato nel bicchiere. Quindi, respira come si sentisse meglio.  Resta assorta, in piedi, con le spalle voltate alla porta.)

Angiolina

(entra, non vista, circospetta) Io sono qui.

Clelia

(voltandosi) Hai venduto l'abito?

Angiolina

Ma che abito!! (Sempre guardinga) Ero abbasso a far la spia. Appena il signor Mario è uscito, io ho infilato il portone. Non sono sola. C'è per le scale il signor Carsanti.

Clelia

(scattando con violenza) E chi t'ha dato il permesso di condurmi questo seccatore?

Angiolina

Nessuno! E se dovevo aspettare che me lo deste voi il permesso, sarei stata fresca! (Umilissima)Ma quel poveretto mi ha tanto pregata, che io ne ho avuto pietà. E poi non è un appestato, che diamine! Almeno state a sentirlo per cinque minuti. Non vi costa niente. E diteglielo voi stessa in faccia un bel no come glie lo avete mandato a dire tante volte per mezzo mio E allora se ne persuaderà e lascerà in pace voi e me. (Esplodendo)Oh! io sono stanca di andare e venire ogni giorno inutilmente! (Mutando tono) Lo posso fare entrare?

Clelia

Bada che lo tratto male!

Angiolina

Trattatelo come volete: io me ne lavo le mani. (Corre verso la porta.)

Clelia

No, Angiolina: ti proibisco

Angiolina

Meglio levarselo d'attorno una volta per sempre. (Sull'uscio, a voce bassa) Ehi, ehi, signor Carsanti

Clelia

«Ti proibisco» dico!..

Angiolina

(senza darle retta) Signor Carsanti, favorite favorite La signorina ha acconsentito a ricevervi

Clelia

(non ha l'energia di ribellarsi, ed esclama quasi tra sè:) Bugiarda!

Angiolina

(facendo strada a Carsanti) Avanti Avanti

Clelia

(si concentra nella rabbia e nella debolezza.)

Angiolina

(chiude l'uscio non appena Carsanti è entrato.)

Carsanti

(timidamente) Grazie d'avermi finalmente concesso

Clelia

(severa) Non c'è da ringraziarmi, perchè non ho concesso nulla. Ho tollerato che voi entraste soltanto per dirvi per pregarvi di non importunarmi più.

Carsanti

(paziente e galante) È dunque un odio?

Angiolina(resta indietro vigilando.)Carsanti

Ma che cosa ho fatto io per essere da voi odiato?.. In altri tempi, una persona come me non sarebbe stata odiata da voi: anzi voi l'avreste accolta con cortesia, con molta cortesia

Clelia

(crudamente) Che ne sapete voi?..

Carsanti

Suppongo.

Clelia

Non avete il dritto di fare delle supposizioni sul conto mio.

Carsanti

Perdonate Non ho la menoma intenzione di offendervi, nè d'irritarvi

Clelia

E allora perchè siete venuto mio malgrado?

Carsanti

Perchè ho avuto in mente di fare una buona azione.

Clelia

Quale?

Carsanti

(sempre timidamente) Io so che le vostre condizioni finanziarie non sono floride; io so che siete stata obbligata a vendere i pochi abiti che vi restavano; io so che menate una vita di privazioni, di sagrifizii, di torture; io so che avete dei debiti

Clelia

Non è vero! In ogni caso, ciò non vi riguarda: io non vi conosco!

Carsanti

E io desidero che mi conosciate. La buona azione che intendo di compiere basterà, spero, a rendermi meno ignoto. (Pausa.) Per una donna come voi, abituata al lusso e alla spensieratezza, per una donna così bella, così fine, così preziosa, la miseria è un'offesa! E io voglio, a qualunque costo, comprendete, a qualunque costo, voglio salvarvi dalla miseria

Clelia

Non lo potete!

Carsanti

Sono ricco

Clelia

Ma non vi amo.

Carsanti

(con un sorriso maligno, sommessamente) Non è stato poi sempre necessario che amaste per

Clelia

(interrompendolo e smettendo un po' l'aria burbera)Ma ora, vedete, non sono più la stessa Signore, apprezzate la mia franchezza: non vi amo (recisa) e non potrei essere da voi posseduta mai! Ve lo chiedo in grazia: non insistete.

Carsanti

(insinuante) Io insisto

Angiolina

(non vista da Clelia, gli fa dei cenni come per ricordargli il consiglio datogli, di fingersi, cioè, un semplice benefattore.)

Carsanti

(non intende bene, e a ogni parola guarda Angiolina per secondarla)

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