Roberto Bracco
Maternità: Dramma in quattro atti
Dramma in quattro attiRappresentato per la prima volta dalla Compagnia Tina Di Lorenzo Flavio Andò al teatro Manzoni di Milano nel febbraio del 1903.
PERSONAGGI:La marchesa Claudia di Montefranco
Il marchese Alfredo di Montefranco
Maurizio Dorini
Il duca di Vigena
Rosalia
Teresa
Suor Filomena
Olghina
Filippo
Decio, domestico di Maurizio Dorini
Un servo del marchese di Montefranco
Tre bimbi
A Napoli, e presso Napoli.
ATTO PRIMO
Un salotto da celibe in casa di Maurizio Dorini. Una porta in fondo. Una porta laterale. Una finestra. Alla porta in fondo, una pesante portiera a guisa di cortina.
SCENA I
OLGHINA, DECIO, la voce di MAURIZIOOlghina(entra dalla porta laterale con in capo il cappello, infilando le maniche dell'abito. Apre la finestra. Respira giocondamente.) Ah! Che bella giornata! (Tocca il bottone del campanello elettrico.)
La voce di MaurizioNon fare complimenti, Olghina. Comanda quello che vuoi.
OlghinaNon faccio complimenti, grazie!
Decio(entra dal fondo e si avvicina a lei.) Caffè nero? Caffè e latte? Cioccolata? Tè? Burro? Confettura?
Olghina(timida) Del caffè e latte e del burro.
Decio(esce.)
Olghina(siede presso un tavolino e aspetta.)
La voce di MaurizioOlghina, hai dimenticato i guanti.
OlghinaPortameli tu, se hai fatto il tuo bagno. Mi manderesti via senza salutarmi?
La voce di MaurizioNo, cara. Mi vesto e vengo.
Decio(ritorna. Porta e mette sul tavolino un vassoio con tutto l'occorrente.) Faccio io?
OlghinaFate voi.
Decio(servendo) Basta zucchero?
OlghinaBasta.
DecioBasta latte?
OlghinaBasta.
DecioBasta caffè?
OlghinaBasta.
Decio(indicando) Basta pane e burro?
OlghinaSì, basta.
DecioTutto a discrezione. Questi sono gli ordini che ho ricevuti.
Olghina(cerimoniosa) Troppa cortesia!.. (Chiamando) Maurizio!
La voce di MaurizioAmore mio!
OlghinaE tu, non pigli niente?
La voce di MaurizioA quest'ora, mai. Sarebbe come un veleno per il mio stomaco.
Decio(sottovoce) Fa colazione ogni giorno alle dodici precise. E alle dodici meno un minuto beve un bicchierino di aperitivo. Questa è la regola. Ah, lui è un orologio! Vi ci troverete benissimo. Tutto sta a capire le sue abitudini. Io mi ci trovo bene, perchè le ho capite. È vero che una cosa è fare il domestico e un'altra è fare quello che fate voi. Ma siamo pagati tutti e due, e, se non lo accontentiamo
OlghinaIo spero di accontentarlo. È così buono!
Decio(confidenzialmente) E poi le tratta ottimamente le donne. Nessuna si è mai lamentata.
OlghinaNe cambia spesso?
DecioNo.
OlghinaSi vede che è molto delicato.
DecioLe tratta, vi dico, come se fossero sua moglie.
OlghinaDifatti. Stanotte mi è parso proprio che avevo un marito. Ho potuto dormire tranquillamente.
DecioE quando ci si dorme sopra tutto va bene.
La voce di MaurizioDecio! Decio! Prepara i manubri.
Decio(da un angolo della camera, prende i manubri, li porta nel mezzo e li spolvera.)
OlghinaA che servono?
DecioFa la ginnastica per riscaldarsi.
SCENA II
MAURIZIO, OLGHINA e DECIOMaurizio(entra dalla porta laterale fregandosi le mani. Cava di tasca un paio di guanti e li porge a Olghina.) I tuoi guanti.
OlghinaCome sei gentile!
MaurizioChi è che ha aperto quella finestra?
OlghinaIo.
Maurizio(rabbrividendo) No, bambina! Non lo fare più. Dopo il bagno freddo, una finestra spalancata è la morte. Chiudi, Decio! Chiudi.
Decio(esegue).
OlghinaScusami. Non sapevo.
Maurizio(cominciando le sue esercitazioni con i manubri) Mi permetti, eh?
Olghina(bevendo l'ultimo sorso) Ti prego.
MaurizioHo dei brividi addosso e bisogna che affretti la reazione, altrimenti mi busco un malanno. Già, è così: se non dormo le mie otto ore di sèguito, resto sconcertato. Sbarazza, Decio.
Decio(a Olghina) Basta zucchero? Basta caffè? Basta latte? Basta pane e burro?
OlghinaNon desidero altro. Sbarazzate.
Decio(esegue.)
Maurizio(a Decio che sta per uscire) Ehi! Alle dodici
DecioColazione.
MaurizioAlle dodici meno un minuto
DecioAperitivo. (Via dal fondo.)
(Un silenzio.)Maurizio(è tutto intento alle esercitazioni ginnastiche.)
OlghinaNe hai per un pezzo?
MaurizioAncora un poco. Ma tu parla pure.
OlghinaVolevo domandarti
MaurizioDomanda, cara.
OlghinaSei stato contento di me?
MaurizioDiamine! Sono io che ti ho scelta. Sono io che ti ho pregata.
OlghinaTemevo che
MaurizioMa no.
OlghinaHai detto di non aver dormito abbastanza.
MaurizioSu questo, ci accomoderemo.
OlghinaCerto.
MaurizioLa cosa che m'impensierisce un pochino è un'altra.
OlghinaDimmela subito.
MaurizioNoi non ci vediamo che tre volte la settimana
OlghinaL'hai voluto tu.
MaurizioE così dev'essere. Per chi tocca la quarantina la salute prima di tutto.
OlghinaE dunque?
MaurizioMa quando tu non sei occupata con me, probabilmente non starai in ozio.
Ma quando tu non sei occupata con me, probabilmente non starai in ozio.
OlghinaSei geloso?
MaurizioNeanche per sogno. Senonchè, io vorrei sapere chi è il mio collega. Con certe cose, non si scherza.
OlghinaQuando avrò la proposta di qualche altro, te ne informerò. E se egli non ti garba, non ne farò niente.
MaurizioQuesto significa essere una ragazza a modo.
OlghinaMa se è di tuo gusto, io concludo.
MaurizioPerfettamente!
OlghinaPerò pensavo
MaurizioTu pensavi? È un bel fenomeno!
OlghinaMettiamo che sarete in due.
MaurizioMettiamo che saremo in due.
OlghinaPotrà darsi il caso che io
MaurizioChe tu?..
Olghina(con reticenza) Lo dicono tutti che somiglio a mia madre quando era giovane!
MaurizioBrava!
OlghinaMia madre, alla mia età cominciò a far figliuoli.
Maurizio(lasciando d'un colpo i manubri, che cascano rumorosamente) Eh?!
OlghinaSe ne faccio uno io, chi sarà il padre?
MaurizioNessuno!
OlghinaCome nessuno?!
MaurizioMa che idee malinconiche adesso ti passano per la mente? Mi sentivo meglio, ed ecco che il sangue mi è affluito alla testa. Avrò l'emicrania tutta la giornata.
OlghinaNo, non temere. Io non sarei una di quelle che, col pretesto dei bimbi, si aggrappano agli uomini e diventano un empiastro. Non te ne darei mai dei fastidi.
(Pausa.)Maurizio(preoccupato) Non è questione di fastidi. (Mettendo a posto i manubri) Ciò che hai detto, bambina mia, è più serio che tu non creda, perchè, in sostanza, se quel caso si desse, non ci sarebbe nemmeno da seguire l'impulso della propria coscienza! La paternità è un fatto così elastico, così indeterminabile!.. Come diavolo si potrebbe appurare la verità?
OlghinaAppunto. Hai ragione tu Nessuno sarebbe il padre.
MaurizioSenti: visto che ci sono di queste probabilità, lasciamo andare. Meglio non vederci più.
OlghinaSei cattivo!
MaurizioSe fossi cattivo, farei il comodo mio! Invece, no. Io mi conosco. Con un tale pensiero nella testa, io non vivrei più in pace. Ne piglierei una malattia. Senza dire poi che diventerei inabile a qualunque pratica galante! No no! Non ci dobbiamo più vedere.
OlghinaIo mi ci sono affezionata a te.
MaurizioDi già?!
OlghinaStiamo insieme da undici ore.
MaurizioHai l'affetto galoppante!
OlghinaE non voglio finirla. Tu mi tratti bene. Mi tratti come una signora come una moglie Sei contento di me E piuttosto che finirla, preferisco di non prendere nessun altro.
MaurizioIo ti ringrazio del gentile pensiero, ma con questo non si rimedia che in parte.
OlghinaAl resto provvedo io.
Maurizio(con bontà) A che cosa vuoi provvedere, tu?
Olghina(dopo un istante di riflessione, con un po' di tristezza, decide) Allora te lo prometto: cercherò di non fare come mia madre.
MaurizioOra sì che possiamo intenderci. Sei veramente una ragazza garbata. Qui, qui, un bacetto, e a rivederci.
Olghina(gli dà un bacio.) A domani sera?
MaurizioA domani sera, carina.
Olghina(esce dal fondo.)Maurizio(toccandosi le tempie) Ahi, ahi, ahi! L'emicrania!.. Un poco di riposo mi gioverà. (Si stende sopra il canapè.)
SCENA III
MAURIZIO, DECIO, DONNA CLAUDIADecio(entra lemme lemme con la sua aria stupida.)
MaurizioNon disturbarmi, Decio. Ho l'emicrania. Finchè non viene il marchese di Montefranco, lasciami riposare.
DecioNon posso. Di là, ce n'è un'altra.
MaurizioCe n'è un'altra!?
DecioUn'altra donna. Per un punto non si sono incontrate tutte e due!
MaurizioE chi è?
DecioNon ha voluto dire il suo nome. Io intendevo di rimandarla, perchè sapevo che essendoci stata quella lì non c'era più speranza di niente. Ma ha insistito.
MaurizioChe aspetto ha?
DecioBuono.
MaurizioChe vuol dire buono?
DecioBelloccia elegante
MaurizioUna cocotte?
Decio(filosoficamente) Chi lo sa! Le cocottes dalle signore io non le ho mai saputo distinguere.
MaurizioGiacchè ti sei preso l'incarico di annunziarla, la devo ricevere per forza. Falla passare.
Decio(via.)
Maurizio(tra sè) Santo cielo! Chi è che viene a seccarmi a quest'ora?
Claudia(entra dal fondo.)
Maurizio(scatta in piedi in un sussulto di meraviglia.) Voi, marchesa!
ClaudiaVi sembra strano che io vi faccia una visita?
Maurizio(confuso) Non lo nego Mi sembra stranissimo Io non ho mai sperato d'avere questo onore E poi alle undici del mattino Non so Non intendo E vi chiedo perdono, marchesa della mia delle mie dei miei
ClaudiaDei vostri?..
MaurizioNo: del mio imbarazzo, ecco. Accomodatevi, vi prego. Accomodatevi Io sono mortificato di dovervi ricevere in questo disordine, in questo piccolo salotto Se l'avessi saputo
ClaudiaL'avreste fatto ingrandire?
MaurizioSì!.. cioè forse Scusatemi, marchesa, io sono emozionato!
ClaudiaMa non c'è di che. Calmatevi. Prendete fiato.
MaurizioNon vi è accaduto nulla di grave?
ClaudiaNulla, nulla. Non vedete che sono sorridente?
MaurizioLo vedo. Siete molto sorridente. E allora io non mi spiego la vostra preziosa inaspettata inverosimile presenza in casa mia. Certo, io sono un vostro antico e devoto servo, sono l'amico più intimo di vostro marito, ma sono anche
ClaudiaUno scapolo.
MaurizioUno scapolo. È la verità.
ClaudiaE una signora che alle undici del mattino bussa alla porta di uno scapolo è una signora Aiutatemi a dire
MaurizioDite, dite voi.
ClaudiaÈ una signora piuttosto bizzarra.
MaurizioE piuttosto imprudente, mi permetterei di aggiungere.