Maternità: Dramma in quattro atti - Roberto Bracco 2 стр.


Aggiungete senza cerimonie.

Maurizio

Imprudente, intendiamoci, dal punto di vista delle convenienze sociali. La marchesa di Montefranco è tale donna da costringere al rispetto i più audaci; e io sono tale uomo da rispettare

Claudia

anche le signore che vengono a vedervi alle undici del mattino?

Maurizio

Marchesa una donna come voi è rispettabile a tutte le ore!

Claudia

Resta a sapere se a tutte le ore è rispettoso un uomo come voi.

Maurizio

Certamente.

Claudia

Mi fa piacere di apprenderlo. E poichè avete di me e di voi questa magnifica opinione, io ne profitto e vi chiedo un po' di ospitalità. (Siede.)

Maurizio

(sempre più confuso) Voi, marchesa di Montefranco, chiedete ospitalità a questo misero mortale?

Claudia

Vorreste indorare la pillola della paura.

Maurizio

Io non indoro niente.

Claudia

Ma che avete paura si vede ad occhio nudo.

Maurizio

Tutt'altro! Soltanto, io supplico la vostra cortesia di non tacermi più oltre il motivo per cui vi degnate di chiedermi ospitalità.

Claudia

Se io fossi nei vostri panni, la concederei sùbito e illimitatamente. (Con grazia umoristica) È vero che voi siete rispettoso e io sono rispettabile; ma la rispettabilità d'una donna non è che un pallone di carta. Un vento lo dirige di là, un altro lo dirige di qua Poi, a un tratto, si brucia in aria o si sgonfia e cade dove meno lo credete.

Maurizio

(sudando freddo e impappinandosi) Marchesa!..

Claudia

Dio buono, non vi turbate di nuovo. Vi pare forse che la caduta sia imminente?

Maurizio

Marchesa!..

Claudia

Parola d'onore, se tutti i mariti avessero degli amici intimi come voi, le povere mogli mi farebbero pietà! Ma rassicuratevi. Il pallone di carta è ancora gonfio. È ancora su. Non sono qui per offrirvi la mia mano sinistra.

Maurizio

Ne ho la profonda convinzione.

Claudia

Io sono qui, a quest'ora, esclusivamente perchè so che a quest'ora, di solito, ci viene mio marito.

Maurizio

E appunto perciò mi par di essere sui carboni ardenti. È indiscutibile che se egli vi trova in casa mia, sarà un fatto orribile! Io non saprò come regolarmi, non saprò come salvarvi

Claudia

Siete d'una inesperienza commovente! Quando verrà lui, io mi nasconderò. Si capisce.

Maurizio

Vi nasconderete?!

Claudia

E ascolterò, dalla prima all'ultima parola, la vostra conversazione.

Maurizio

(cominciando a raccapezzarsi) Ah!.. Questo è il vostro progetto?

Claudia

Voi siete il confidente di mio marito. Egli è con voi come con un fratello. Vi racconta tutto. Vi fa i suoi sfoghi. Vi rivela quel che pensa, quel che sente, quel che desidera, quel che vuole, quel che gli passa pel capo anche fugacemente, quel che per la pigrizia della sua coscienza non rivelerebbe forse neppure a sè stesso; ed io, nascondendomi dietro un uscio di casa vostra quando egli è qui, apprenderò tutto ciò che non potrei apprendere altrimenti. Nè più, nè meno. Che ve ne pare?

Maurizio

Un agguato!

Claudia

Un po' di fotografia istantanea che una moglie applica al cervello di suo marito. Il congegno è nuovo, semplice, carino, e di successo sicuro.

Maurizio

Ci vorrebbe poco a guastarlo, per altro.

Claudia

Lo so. Basterebbe che avvertiste in tempo il vostro amico, dicendogli: «Attento che tua moglie è qui; è dietro quell'uscio, ti ascolta» Ma voi non glielo direte.

Maurizio

Io glielo dirò!

Claudia

E avrete poi il modo di provare positivamente che la mia venuta in casa vostra non sia stata un'imprudenza di amante? La vostra denunzia parrebbe un espediente trovato con soverchia furberia per iscansare l'eventuale pericolo della scoperta; e ogni sforzo per dimostrargli la verità parrebbe, viceversa, artificio e menzogna. Voi compromettereste me, io comprometterei voi, e tutt'e due comprometteremmo lui. E vi avverto che ci metterei tutta la mia buona volontà a compromettervi per vendicarmi della vostra denunzia.

Maurizio

Sicchè?

Claudia

O passare per il mio amante senza esserlo e subire tutte le conseguenze della compromissione, o rassegnarvi, almeno per una volta, a essere più amico mio che di mio marito.

Maurizio

O la borsa o la vita?!

Claudia

Precisamente.

Maurizio

Ma passare per il vostro amante senza nemmeno esserlo, sarebbe d'una gravità eccezionale!

Claudia

Pettegolezzi, responsabilità, duelli, processi! E, per giunta, una figura alquanto odiosa al cospetto della società

Maurizio

Alquanto ridicola al cospetto mio!

Claudia

Scegliete.

Maurizio

Sarò il vostro complice, marchesa!

Claudia

E farete una buona azione.

Maurizio

(tentando ancora di cavarsi d'impaccio) Credo, nondimeno, che la mia complicità non approderà a niente. La vostra fantasia di moglie diffidente immagina chi sa quali conversazioni sovversive fra me e lui. Sì, di tanto in tanto, è possibile che egli mi faccia delle confidenze, che mi chieda o mi dia dei consigli, che mi apra l'animo suo; ma dai nostri colloqui non vengono mai fuori rivelazioni o indizi di cui voi, che avete molto spirito e poche rosee illusioni, vi potreste meravigliare o dolere. D'altronde, stamane egli potrebbe parlarmi di cavalli, di automobili, dei sospetti che desta al baccarat la vena di Mario Gorlini; potrebbe parlarmi, non so, di tutto, fuorchè di ciò che v'interessa, fuorchè di ciò che è oggetto dei vostri dubbi: e in tal caso io avrei tradito l'amicizia senza neanche la soddisfazione d'avervi reso un servigio. Via, marchesa, rinunziate.

Claudia

Mio carissimo amico di mio marito, se i miei calcoli non sono sbagliati, egli, stamane, non vi parlerà nè di cavalli, nè di automobili, nè di baccarat. Vedrete. L'uomo più scaltro è sempre un po' un fantoccio nelle mani d'una donna, sia pur essa la più ingenua. Io non sono ingenua, e mio marito non è scaltro. È convinto di esserlo, ma non lo è. Confondere lo scetticismo con la scaltrezza è un errore. Io ho dato la corda al mio fantoccio, e, per oggi, egli non vi parlerà di cose futili. Del resto, gliel'ho data senza nessuna maligna premeditazione. Ho compiuto, anzi, un mio dovere, annunziandogli un fatto molto serio e, per me, anche molto bello! Il suo contegno mi ha paralizzata. Ho sentito il bisogno di conoscere tutto il suo pensiero. Ne ho sentito il diritto. Tra breve, lo conoscerò. E non c'è altro.

Maurizio

Tutto questo, marchesa, è d'una solennità che m'impensierisce, che mi sconvolge.

Claudia

Io vi assicuro, mio buon Maurizio, che, mentre vi parlo, nessuna donna è più felice di me.

Maurizio

Io parteciperei volentieri alla vostra felicità se mi fosse consentito di non trovarmi qui, vicino a voi.

Claudia

Credete dunque proprio che stia per cascare il mondo?

Credete dunque proprio che stia per cascare il mondo?

Maurizio

Il mondo, no; ma una tegola sul mio capo, sì. Io ne ho il presentimento.

Claudia

(alzandosi) Guardatemi in faccia e avrete invece il presentimento più lieto che si possa avere.

Maurizio

Ma è permesso almeno di saper la ragione della vostra insuperabile felicità?

Claudia

(con gli occhi pieni di luce) Una ragione grande grande grande!

Maurizio

Che non volete dirmi?

Claudia

Ve la dirà lui, non dubitate.

Maurizio

(sobbalzando) A proposito!.. Egli può capitarci addosso da un momento all'altro. Entra, spesso, senza farsi annunziare. Per carità, marchesa, non ci lasciamo sorprendere! Avete definitivamente deciso di aspettarlo?

Claudia

Ne dubitate ancora?

Maurizio

Ebbene, se siete irremovibile, nascondetevi subito, e che Dio mi protegga!

Claudia

Dove mi nasconderò?

Maurizio

(indicando l'uscio laterale) Qui, qui

Claudia

(prima di aprire, maliziosamente) Che camera è questa?

Maurizio

(imbarazzatissimo) Marchesa, è la mia camera da letto. Ne sono dolente, ma è così. È la sola che sia attigua al mio salotto.

Claudia

Meglio! È la camera più compromettente. Ciò mi garantisce la vostra complicità. (Apre. Guarda.) Camera da letto, per due?

Maurizio

Io di notte ho l'abitudine di

Claudia

Di raddoppiarvi?

Maurizio

Press'a poco, marchesa.

Claudia

Meraviglioso!

Maurizio

Mah!

Claudia

(uscendo) Vi raccomando, Maurizio. Lasciatelo parlare.

Maurizio

Io ne piglio una malattia!

Claudia

(chiude.)

SCENA IV

MAURIZIO, DECIO, indi ALFREDOMaurizio

(in grande orgasmo, tocca, due, tre, quattro volte urgentemente, il bottone del campanello elettrico.)

Decio

(entrando, assume il suo aspetto di servo esperto.)

Maurizio

Decio la signora di poco fa se n'è andata.

Decio

Diciamo così, la seconda signora.

Maurizio

La seconda signora.

Decio

Io, non l'ho vista uscire.

Maurizio

Perchè sei uno stordito. (Martellando le parole) Se ne è andata!

Decio

(ride) Eh eh eh!

Maurizio

Non ridere quando ti do degli ordini.

Decio

Se ne è andata.

Maurizio

Se viene il marchese di Montefranco, può entrare liberamente come al solito.

Decio

Il marchese è venuto un minuto fa.

Maurizio

(spaventato) Santi numi! E che gli hai detto?

Decio

L'ho pregato di aspettare un momento.

Maurizio

Non gli hai detto altro?

Decio

Non una parola di più. Conosco i miei doveri.

Maurizio

Va! Presto! Chiamalo! Presto, Decio! Muoviti! Muoviti!

Decio

(esce correndo.)

Maurizio

Io ne piglio una malattia!

Alfredo

(entrando) Come?!.. Sei solo?

Maurizio

O perchè non dovrei essere solo?

Alfredo

Il tuo servo mi ha fatto aspettare.

Maurizio

Ti domando mille scuse. È stato un equivoco.

Alfredo

Egli aveva una certa faccia!

Maurizio

(accalorandosi) Ma che faccia si è permesso di avere quell'animale!?

Alfredo

La faccia del servo di un padrone che è in buona compagnia.

Maurizio

Io mi meraviglio di te che stai a guardare la faccia del mio servo! Quell'uomo è un bugiardo.

Alfredo

Se non ha parlato!

Maurizio

È un bugiardo sopra tutto quando tace. Io non ero nè in buona nè in cattiva compagnia. E ti prego di credermi. Domando e dico: perchè non dovrei essere solo?

Alfredo

Ma finiscila. Avevo creduto che non ti fossi ancora liberato dalla piccola Olga.

Maurizio

(rasserenandosi) Ah! Dalla piccola Olga?.. Difatti

Alfredo

Ma guarda che gesuita! Ci scommetto che per non farmela incontrare l'hai mandata via, alla chetichella, per la porta di servizio!

Maurizio

È probabile.

Alfredo

Come se io poi non fossi al corrente di tutto! Era il primo turno del nuovo abbonamento. Lunedì, mercoledì e venerdì. Oh! Hai fatto un buon contratto. Olghina è un'oca, ma ha delle attrattive. Poco sfruttata, salute eccellente

Maurizio

Ottima salute, questo sì.

Alfredo

Ieri sera mi fece ridere tanto Elvira Melfi, con cui Olghina si era consigliata. Già, il salotto della Melfi, è diventato divertentissimo: una specie di Borsa in cui

Maurizio

(dando un'occhiata alla porta a destra e interrompendo vivamente) Hai visto il risultato della gara Parigi-Vienna? Il trionfo delle Mercedes! Ma le Panhard si sono battute bene! Io, per me, sono sempre per le Panhard. È vero che non possederò mai un'automobile, perchè l'automobile è decisamente il meno igienico dei veicoli. Chi ci sta dentro non ha come respirare. Chi non ci sta dentro ne è investito. L'uno crepa d'asfissia, l'altro si rompe la nuca, quando non se la rompono l'uno e l'altro. Tutto ciò non è igienico Ma non importa. Io sono per le Panhard. Se mi si condanna ad andare in un'automobile, io vado in una Panhard. È inutile! La sento così. Le corse non provano niente. Mi dirai: la velocità. Per conto mio, potrei rispondere: io della velocità me ne impipo. Ma comprendo che i miei gusti non fanno legge! E neppure l'igiene fa legge! La migliore igiene, del resto, è quella di scomodarsi il meno possibile. La questione della velocità è ritenuta di primaria importanza? Ebbene, ragioniamone un po'!..

Alfredo

Ma che diamine hai con le automobili?

Maurizio

No, volevo assodare che

Alfredo

Mi sembri uno scimunito, stamane. Il nuovo abbonamento ti ha dato alla testa. Si vede che invecchi. Lascia stare le automobili, e dammi retta perchè ho da parlarti di cose molto stabili.

Maurizio

(paurosamente) Parla, parla.

Alfredo

Dunque

Maurizio

Scusa però una breve sospensiva per soddisfare una curiosità. Com'è andata ieri sera la partita? Che giuoco ha fatto quel buon Gorlini? Bada che io sono uno di quelli che lo manderebbero diritto in Corte d'Assise. Mi dirai: la fortuna! Nix! Altro che fortuna! S'intende che avrà guadagnato anche iersera, e tu sarai stato una delle vittime

Alfredo

Ma no, ma no, non ci stetti ieri sera al club. Fui sequestrato dalla Melfi, e capirai

Назад Дальше