Branchi - Stephen Goldin 5 стр.


Nessun giorno che inizia così, ribadì, può essere nient'altro che un casino.

Il suo orologio indicava le cinque e quarantotto quando oltrepassò la soglia della stazione dello sceriffo. Va bene, Tom, cosa è successo?

Il vice Whitmore alzò lo sguardo quando il suo capo entrò. Era un tipo dall'aria fanciullesca, in polizia da solo sei mesi, e la sua mancanza di esperienza lo rendeva un elemento ideale per il posto di guardiano notturno. I suoi lunghi capelli biondi erano in ordine, la sua uniforme stirata e immacolata. Maschen sentì una temporanea ondata di odio per chiunque potesse sembrare così immacolato a quellora, anche se sapeva bene che quel sentimento era del tutto irragionevole. Faceva parte del lavoro di Whitmore sembrare efficiente a quell'ora, e Maschen avrebbe dovuto rimproverarlo se non fosse stato così.

Cè stato un omicidio in un cottage privato lungo la costa a metà tra qui e Bellington, la vittima era la moglie di Wesley Stoneham.

Maschen spalancò gli occhi. Dando ragione alle proprie aspettative, il giorno era già diventato incredibilmente pessimo. E non erano ancora le sei. Sospirò. Chi lo sta gestendo?

Acker ha stilato il rapporto iniziale. Sta rimanendo sulla scena del delitto, raccogliendo le informazioni che riesce. Soprattutto, si sta assicurando che nulla venga alterato prima che lei possa darci un'occhiata.

Maschen annuì. É un bravo poliziotto. Hai una copia del suo rapporto?

Fra un minuto, signore. Lha trasmesso via radio e ho dovuto batterlo a macchina io stesso. Devo solo completare un paio di frasi.

Bene. Vado a procurarmi una tazza di caffè. Voglio quel rapporto sulla mia scrivania quando torno.

C'era sempre del caffè pronto in ufficio, ma era sempre terribile e Maschen non lo beveva mai. Attraversò, invece, la strada verso la tavola calda aperta tutta la notte e vi entrò. Joe, l'inserviente al bancone, alzò lo sguardo verso di lui dalla sedia appoggiata con le zampe posteriori a uno dei tavoli. Abbassò il giornale che stava leggendo. Piuttosto presto per lei, Sceriffo. No?

Maschen ignorò l'amicizia che nascondeva una sottile richiesta di informazioni. Caffè, Joe, e lo voglio nero. Tirò fuori delle monetine dalla tasca e le sbatté sul bancone. L'inserviente comprese l'umore dello sceriffo e procedette a versargli in silenzio una tazza di caffè.

Maschen cominciò a bere il suo caffè a grandi sorsate. Tra una e l'altra passò lunghi momenti a osservare intensamente la parete di fronte a lui. Gli sembrava di ricordare di aver incontrato la signora Stoneham non riusciva a ricordare il suo nome di battesimo una o due volte a qualche festa o a qualche cena. Ricordava di aver pensato a lei in quel periodo come una delle poche donne che aveva trasformato la sua mezza età imminente in un vantaggio più che in un problema , riuscendo a coltivare una certa grazia matura. Gli era sembrata una bella persona, e gli dispiaceva molto che fosse morta.

Ma era ancora più dispiaciuto che fosse accaduto alla moglie di Wesley Stoneham. Questo avrebbe causato un sacco di complicazioni. Stoneham era un uomo che aveva scoperto la sua importanza e stava aspettando che il mondo la riconoscesse. Non solo era ricco, faceva anche pesare il suo denaro in termini di influenza. Conosceva tutte le persone giuste. E la maggior parte di loro gli dovevano dei favori di un tipo o di un altro. Girava la voce che fosse in lizza per il posto nel Consiglio che Chottman avrebbe lasciato entro pochi giorni. Se qualcuno piaceva a Stoneham, le porte si aprivano come per magia; nel caso, invece, non gli fosse andato a genio, gli sarebbero state tutte chiuse in faccia.

Maschen era in polizia da trentasette anni, ed era sceriffo da undici. Avrebbe partecipato alla campagna per la rielezione lanno successivo. Forse sarebbe stato saggio rimanere dalla parte di Stoneham, qualunque essa fosse. Non conosceva ancora molti dettagli del caso, ma la sua ulcera gli stava già annunciando che sarebbe stato uno disgustoso. Mormorò qualcosa tra sé sul destino del poliziotto.

Mi scusi, sceriffo? chiese Joe.

Niente, ringhiò Maschen. Finì il suo caffè in un sorso, sbatté la tazza sul bancone e uscì dalla tavola calda.

Tornato nel suo ufficio, la relazione lo stava aspettando sulla sua scrivania proprio come aveva richiesto. Non cera molto. Cera stata una chiamata alle 3 e 07 del mattino in cui si riferiva di un omicidio. Il chiamante era il signor Wesley Stoneham, che telefonava dalla residenza del signor Abraham Whyte. Stoneham aveva riferito che sua moglie era stata uccisa da uno o più sconosciuti mentre era da sola nel loro cottage sul mare. Stoneham era arrivato sulla scena del delitto allincirca alle due e trenta e aveva scoperto il corpo ma, visto che i fili del telefono del cottage erano stati tagliati, aveva dovuto andare a telefonare dal vicino. Una macchina era stata inviata sul posto per investigare.

Il signor Stoneham aveva incontrato lagente investigativo sulla porta del cottage. Allinterno, il vice aveva trovato il corpo momentaneamente identificato come quello della moglie di Stoneham, legato mani e piedi, la gola squarciata, gli occhi rimossi, e il petto e le braccia fatte a pezzi in modo brutale. Cera la possibilità di una violenza sessuale visto che la regione pubica era stata completamente aperta. Macchie sul volto e sulla gola indicavano un possibile strangolamento, ma non cerano altri segni di lotta di alcun tipo allinterno del cottage. Vicino al corpo giaceva un coltello da cucina che apparentemente era stato usato per compiere il massacro. Era stato preso da un set di utensili appesi sulla parete. Il tappeto era macchiato di sangue, presumibilmente della vittima, e col sangue era stato scritto un messaggio sulla parete: Morte ai Porci. Il mozzicone schiacciato di una sigaretta che era stata fumata solo parzialmente era sul pavimento, e un fiammifero di carta usato era in uno dei portacenere. La camera da letto non sembrava essere stata toccata.

Maschen mise giù il rapporto, chiuse gli occhi e si sfregò le palpebre con le nocche. Non poteva essere un semplice omicidio con stupro, vero? Questo aveva tutte le caratteristiche di una vendetta psicotica, del tipo che attirava grande pubblicità. Rilesse la descrizione del corpo e tremò. Aveva visto episodi molto sanguinosi nel corso dei suoi trentasette anni in polizia, ma nessuno violento come questo. Pensò che questo caso non gli sarebbe piaciuto per nulla. Era intimorito dallidea di andare sul luogo e vedere il corpo di persona. Sapeva, però, che doveva farlo. In un caso come questo, con un sacco di pubblicitàe con Stoneham a controllarloavrebbe dovuto condurre le indagini personalmente. La contea di San Marcos non era abbastanza grande per permettersio richiedere una squadra omicidi a tempo pieno.

Premette il pulsante dellinterfono. Tom?

Sì, signore?

Chiamami Acker alla radio. Fece un respiro profondo e si alzò dalla sedia. Dovette soffocare uno sbadiglio mentre usciva dalla porta e scendeva le scale verso la scrivania allingresso.

Ce lho, signore, disse il giovane vice porgendo con la mano il microfono della radio allo sceriffo.

Grazie.Prese il microfono e premette il pulsante di trasmissione. Eccomi.

Acker a rapporto, signore. Sono ancora al cottage di Stoneham. Il signor Stoneham è tornato alla sua casa di San Marcos per cercare di dormire un po. Ho il suo indirizzo

Non serve, Harry. Ce lho da qualche parte. Cè stato qualche nuovo sviluppo da quando hai fatto il tuo primo rapporto?

Ho controllato il terreno intorno al cottage alla ricerca di possibili impronte, ma penso che non siamo fortunati, signore. Non ha piovuto per mesi, lo sa, e il terreno qui è terribilmente secco e asciutto. In gran parte è formato da roccia coperta da un lieve strato di terra e ghiaia. Non son riuscito a trovare nulla.

Che mi dici delle auto? Cerano tracce di pneumatici?

Lauto della signora Stoneham è parcheggiata vicino al cottage. Ci sono due tracce di pneumatici dellauto di Stoneham e una della mia. Ma il killer non avrebbe dovuto per forza venire in auto. Ci sono parecchi posti a breve distanza di facile cammino da qui.

Una persona che tuttavia doveva conoscere la zona piuttosto bene se non voleva perdersi nel buio, non credi?

Probabilmente sì, signore.

Harry, in via ufficiosa, cosa ne pensi di questa faccenda?

La voce allaltro capo si fermò per un momento. Beh, a dirle la verità, signore, questa è la cosa più ripugnante che abbia mai visto. Per poco non ho vomitato quando ho visto cosa era stato fatto al corpo di quella povera donna. Non ci poteva essere stata nessuna ragione perché il killer facesse quello che ha fatto. Direi che abbiamo a che fare con un malato di mente pericoloso.

Va tutto bene, Harry, lo confortò Maschen. Aspetta lì. Vado a prendere Simpson e verremo a sostituirti. Chiudo. Spense linterruttore della radio e restituì il microfono a Whitmore.

Simpson era il vice meglio addestrato sugli aspetti scientifici della criminologia. Ogni volta che accadeva un caso più complesso dellordinario, il dipartimento tendeva ad affidarsi a lui più che a chiunque degli altri membri. Di solito, Simpson non sarebbe venuto al lavoro prima delle dieci, ma Maschen lo aveva chiamato, informandolo dell'urgenza della situazione, e dicendogli che sarebbe passato a prenderlo. Prese il kit per le impronte e una macchina fotografica del vice e le portò nella sua auto, poi guidò verso la casa di Simpson.

Il vice lo stava aspettando nella veranda della sua casa in qualche modo segnata dalle intemperie. Insieme Simpson e lo sceriffo si diressero verso il cottage di Stoneham. Parlarono pochissimo durante il tragitto; Simpson era un uomo magro, molto tranquillo che di solito teneva per sé la sua intelligenza, mentre lo sceriffo ne aveva più che abbastanza da pensare nel considerare i diversi aspetti del crimine.

Quando arrivarono, Maschen congedò Acker e gli disse di andare a casa e cercare di riposare un po'. Simpson si dedicò senza far rumore ai suoi compiti, fotografando prima la stanza e poi il corpo da tutte le angolazioni, poi raccogliendo piccoli reperti, qualunque cosa fosse in giro, in piccoli sacchetti di plastica, e alla fine dedicandosi alla raccolta delle impronte digitali. Maschen chiamò unambulanza, poi si sedette e si mise a guardare il suo vice lavorare. Si sentiva in un certo senso inutile. Simpson era uno dei meglio addestrati per questo lavoro, e c'era poco che lo sceriffo potesse aggiungere alla bravura del suo vice. Forse, pensò amaramente Maschen, dopo tutto questo tempo mi trovo realmente destinato a essere un burocrate e non un poliziotto. Si chiese se non poteva essere un triste resoconto della sua vita.

Simpson terminò il suo lavoro quasi simultaneamente allarrivo dellambulanza. Quando il corpo della signora Stoneham fu portato via verso l'obitorio, Maschen chiuse a chiave il cottage e, insieme a Simpson, ritornarono verso la città. Erano quasi le otto e trenta, e lo stomaco di Maschen stava cominciando a ricordargli che tutto quello che aveva avuto come colazione era solo una tazza di caffè.

Cosa ne pensi dellomicidio? chiese allimpassibile Simpson.

È insolito.

Beh, sì, questo è ovvio. Nessuna persona normale... lascia che mi corregga, nessun killer normale ridurrebbe un corpo in quel modo.

Non è quello che intendevo. Lomicidio è stato fatto prima.

Cosa intendi?

L'omicida prima ha ucciso la donna, poi l'ha legata.

Maschen tolse per un attimo gli occhi dalla strada per guardare il suo vice. Come lo sai?

Non cera nessuna interruzione nella circolazione quando le mani sono state legate e quei nodi erano terribilmente stretti. Inoltre, il cuore aveva smesso di pompare sangue prima che fossero fatti. Era stata uccisa prima che fossero fatti quei tagli sul suo corpo, altrimenti sarebbe schizzato fuori molto più sangue.

In altre parole non si tratta del tipico sadico che lega una ragazza, la tortura e poi la uccide. Mi stai dicendo che questuomo prima lha uccisa, poi l'ha legata e l'ha smembrata?

Sì.

Ma tutto questo non ha alcun senso.

Per questo ho detto che è insolito.

Percorsero il resto del tragitto in silenzio, ognuno ripensando per conto proprio alle inusuali circostanze del caso.

Quando furono di ritorno alla stazione, Simpson si diresse immediatamente verso il piccolo laboratorio per esaminare i reperti. Maschen aveva cominciato a salire le scale del suo ufficio quando Carroll, la sua segretaria, gli venne incontro a metà strada. Faccia attenzione, gli sussurrò. Cè una squadra di reporter pronti a tenderle unimboscata lassù.

Come si riuniscono velocemente gli avvoltoi, pensò Maschen. Mi chiedo se qualcuno li ha informati, o se riescono solamente a sentire lodore della morte e del sensazionalismo e arrivano di corsa. In realtà non se li era aspettati così presto, e non si era preparato nulla da dire. Il suo stomaco gli stava facendo presente con insistenza che non aveva mangiato nulla di solido nelle ultime quattordici ore. Si chiese se avrebbe fatto ancora in tempo a sgattaiolare via per una veloce colazione prima di affrontarli.

Non ce ne fu. Una faccia sconosciuta apparve alla fine delle scale. Ecco lo sceriffo, disse luomo. Maschen sospirò e proseguì a salire le scale dietro a Carroll. Lo aveva saputo che non sarebbe stato un buon giorno.

Fu ancora più sorpreso quando raggiunse la cima delle scale e si guardò intorno. Si era aspettato una manciata di reporter da un paio dei giornali della contea. Invece la stanza era stipata di gente, e l'unico che fu in grado di riconoscere fu Dave Grailly del San Marcos Clarion. Tutti gli altri erano degli sconosciuti. E non c'erano solo persone, c'erano anche varie attrezzature. Videocamere, microfoni e altro equipaggiamento per le trasmissioni erano disposte con attenzione, con le sigle delle tre reti nazionali principali così come delle stazioni locali delle zone di Los Angeles e San Francisco. Fu sopraffatto dal pensiero che questo caso stava attirando molta più pubblicità di quanto si attendesse.

Nellistante in cui apparve, iniziò un forte brusio visto che venti diverse persone cominciarono a porre venti diverse domande allo stesso tempo. Disorientato, Maschen riuscì solo a restare lì in piedi per un momento di fronte al fuoco di fila delle domande, ma alla fine riacquistò il suo autocontrollo. Si diresse nella zona dove avevano allestito i microfoni e annunciò, Signori, se avete un attimo di pazienza, rilascerò una dichiarazione fra pochi minuti. Carroll, prenda il suo blocco stenografico e venga con me in ufficio

Si recò nel suo ufficio e chiuse la porta, appoggiandovisi contro. Chiuse gli occhi, cercando di regolare il suo respiro e di calmare i suoi nervi. Gli eventi si stavano accumulando troppo in fretta per lui. Era solo lo sceriffo di una piccola contea, abituato a un ritmo rilassato e a unatmosfera tranquilla. Allimprovviso il mondo sembrava aver perso il controllo, sconvolgendo il monotono tran tran a cui era abituato. Di nuovo gli passò per la mente il pensiero che forse non doveva fare il poliziotto. Ci dovevano essere centinaia di altri lavori al mondo meglio pagati e meno faticosi.

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