Se Non Farai Del Sogno Il Tuo Padrone - Stephen Goldin 7 стр.


Wayne era rimasto in piedi, senza parole, di fronte a tanta sfrenata ostilità, senza sapere come reagire. Era scioccato, infuriato, imbarazzato e anche un po impaurito: tutto insieme. Mentre la vecchia farneticava Rondel prese Wayne sottobraccio e lo portò fuori, in corridoio. La signora Rondel non si accorse quasi che se ne erano andati; era in pieno sproloquio e la sola assenza di un bersaglio non lavrebbe arrestata.

Mi spiace, davvero, disse Rondel. A volte queste cose le prendono la mano. Il cervello non è più come una volta.

Wayne respirò profondamente per un po, per ricomporsi. Mi avevi detto che venivi a casa perché non sta bene.

Rondel scosse le spalle. Penso un falso allarme, a volte succede. Alla sua età e nelle sue condizioni non voglio rischiare assolutamente. Senti, posso farti un caffè?

Un breve ricordo dellodore proveniente dalla cucina gli stuzzicò la mente e lo stomaco di Wayne fece un rapido salto mortale. Ah, no grazie. Davvero, devo andare a casa.

Almeno ti cerco il libro.

No! disse, un po brusco, poi forzò la calma nella voce. Domani va bene, davvero. Puoi portarlo alla riunione, ci sarò anche io.

Ma ci metto solo un paio di minuti

Scusa io devo andare. Senza ulteriori esitazioni Wayne ritornò sui suoi passi verso il soggiorno e poi alla porta dingresso. Tanta era la fretta di allontanarsi da casa di Rondel che inciampò sui gradini del portico.

Riuscì a raggiungere la macchina e le si premette contro per alcuni minuti, contento di respirare a grandi sorsate laria fresca della notte. Gli ci vollero alcuni minuti per far fermare il tremore della mano, per poter pescare le chiavi dalla tasca. E anche guidando continuò a sentire la voce stridula della signora Rondel che pontificava il suo sermone nellindifferenza della notte.

CAPITOLO 5

Wayne non aveva mai pensato al suo appartamento come ad unattrazione: ma dopo aver visto casa dei Rondel, la sua gli sembrò uscire direttamente dalle pagine di A.D. Quello di Wayne era un appartamento monoambiente, decorato in stile assolutamente californiano: la sua funzione primaria era unefficienza cruda e squallida. Le pareti erano pulite, bianche, i mobili economici ma funzionali. Ciò che più lo colpiva però, entrando e accendendo la luce, era che lappartamento era pulito e senza odori. Wayne non era un casalingo coscienzioso e sugli scaffali cera polvere, ma almeno era tutto al proprio posto e il tappeto dorato non era cosparso di rifiuti.

A volte ci serve davvero una brutta esperienza per apprezzare ciò che abbiamo, pensò Wayne guardandosi attorno.

Però la sterile qualità del suo appartamento lo annoiava.Volendo essere critico, avrebbe dovuto estendere la critica anche al proprio stile di vita. A parte la TV e un paio di stampe appese per rallegrare le pareti nude, cera poco che potesse davvero definire di sua proprietà. Fece un inventario e si sentì ancora più depresso. Nel cucinotto aveva i suoi piatti e i suoi utensili, un tostapane-forno e un computer da tavolo che gli appartenevano; nella stanza da letto cera una Calotta Onirica e un armadio pieno di vestiti. Quelle cose e la biblioteca in continua crescita contenente testi di riferimento molti dei quali, comunque, conservati anche allo Studio erano gli unici oggetti che non aveva ereditato assieme allappartamento.

Pensandoci si rese conto che la maggior parte dei Sognatori che conosceva non erano persone di mondo ne materialisti. La cosa più bella che si poteva dire di loro era che, la realtà, la sopportavano; le loro vere vite erano nel Sogno e il mondo era semplicemente un indirizzo dove soddisfare le proprie necessità fisiche. Tutto ciò che contava per loro era vissuto nella loro mente e si propagava ad altre persone attraverso la Calotta Onirica. Wayne si domandò se era così che il fastidioso Rondel riusciva a sopravvivere con sua madre in quella casa trattandola come un fenomeno temporaneo, da sopportare con quieta dignità finché non riusciva a scappare nel Sogno.

Si sentì pervadere da unondata di pietà per se stesso e cercò di fugarla. Forse i Sognatori erano ancor peggio di tutti gli altri? Gli altri, quelle masse senza volto che fungevano da spettatori notturni, non avevano neanche limmaginazione per creare i propri Sogni. Vivevano le loro vite svolgendo lavori che la maggior parte di loro odiava, e il loro solo sfogo era sintonizzarsi sui Sogni indiretti creati da altri. Almeno la vita dei Sognatori godeva di unindipendenza liberatrice rispetto alle catene della vita terrena.

Era una razionalizzazione familiare. Aveva sentito le stesse argomentazioni délite, o variazioni sul tema, ogni qualvolta i Sognatori si riunivano per parlare della loro esistenza. Era la verità, oppure tutti affermavano pubblicamente la stessa cosa per mascherare le loro insicurezze? Durante le feste, nelle sale degli studi della Dream, sembravano coraggiosi ma Wayne si chiedeva se quegli stessi Sognatori da soli, la notte, non soffrissero mai quei momenti di calma disperazione che egli stesso aveva sofferto; consapevoli di avere innanzi a loro una vita vuota, consapevoli che le loro realtà più vivide erano fermamente ancorate alla finzione scenica.

Con Marsha tutto era diverso. Allora la vita aveva uno scopo, o almeno così sembrava; se Wayne aveva qualche dubbio sulla validità della sua vita e del suo lavoro, era facile seppellirlo dietro la maschera di una relazione sentimentale. Se non altro, essere impegnato con Marsha lo aveva protetto da verità più spiacevoli su se stesso.

Ma Marsha per vivere vendeva polizze assicurative. Non cera nessuno al mondo più fermamente abbarbicato alla realtà di Marsha Framingham. La loro attrazione iniziale era sembrata la prova del vecchio detto secondo cui gli opposti si attraggono, ma un anno di convivenza aveva dimostrato che una coppia ha bisogno di avere qualcosa in comune per far crescere una relazione. Marsha aveva poca consapevolezza, o poca solidarietà, per le necessità artistiche di lui, e gli orari di lavoro invertiti del Sognatore gli offrivano sempre meno tempo da passare con lei.

Sei mesi prima, nel disperato tentativo di mantenere la relazione, Wayne aveva commesso un atto imperdonabile: aveva chiesto a Marsha di sposarlo.

Lei laveva guardato a lungo prima di rispondere. No, aveva detto, in queste circostanze non funzionerebbe mai, e non acconsentiresti mai alle circostanze che potrebbero permetterlo.

Mettimi alla prova.

Devi lasciare la Dreaming.

Si erano lasciati una settimana dopo. Era stata una rottura amichevole, come vanno queste cose. Si erano promessi di rimanere amici ma, con pochi interessi in comune, i loro passi si incrociavano raramente. Lultima volta che Wayne laveva sentita, Marsha era impegnata con un agente di cambio e non era mai stata tanto felice.

Wayne si domandò se uno dei fattori che lo avevano spinto con tanta veemenza verso Janet Meyers non fosse che, fisicamente, lei e Marsha si assomigliavano: nessuna delle due era una bellezza mozzafiato, ma entrambe sapevano radiare un senso di calore e intelligenza che lui tanto ammirava in una donna. La differenza tra le due era che Janet, al contrario di Marsha, era una Sognatrice e sapeva riconoscere quei suoi bisogni speciali, gli umori, i dubbi, perché rispecchiavano i suoi. Lei e Wayne potevano condividere il mondo unico del Sogno e le sue particolari problematiche. I due potevano sostenersi lun laltro nei momenti di crisi; insieme formavano un duo che avrebbe potuto sconfiggere le tempeste emotive. Se lui avesse potuto farglielo capire

Improvvisamente lappartamento gli parve freddo e solitario. Il mondo attorno a lui era immobile e si sentiva tagliato fuori, isolato dal flusso dellumanità. Persone più decenti a quellora erano addormentate, molte di loro indossavano la Calotta Onirica e vivevano attraverso le fantasie pre-digerite di altri. Wayne era invaso dalla necessità di tuffarsi e di nuotare col branco, di perdersi nellidentità di massa e di arrendersi ai problemi fino al giorno successivo.

Senza neppure pensare, si avvicinò alla TV e accese sul canale dei notiziari. Lo schermo si riempì di linee scritte e i suoi occhi le scandagliarono per diversi minuti senza assorbire alcun dato. Quando alla fine si rese conto di ciò che stava facendo, chiese alla TV di mostrargli la programmazione dei Sogni di quella notte. Se Sognare era problema suo, lo avrebbe fatto diventare anche parte della soluzione.

Lesse attentamente le offerte delle stazioni emittenti più importanti. Cerano un paio di titoli che sembrano interessanti, realizzati da Sognatori che rispettava come professionisti; ma erano tutti già iniziati. Entrare a Sogno iniziato in un certo senso era peggio che arrivare a metà film; lasciava lo spettatore terribilmente disorientato e insicuro di se stesso. Wayne sicuramente non aveva bisogno di una cosa del genere, quella notte.

Continuò a scorrere la lista dei programmi finché non arrivò alle stazioncine più piccole e specializzate. Cerano un paio di trasmittenti di Los Angeles che offrivano esperienze religiose ispiranti; si promuovevano in maniera esplicita così che nessuno potesse reclamare con la Commissione Comunicazioni per esser stato soggetto a propaganda contro la propria volontà. Dopo larringa fanatica della signora Rondel, però, certo Wayne proprio non aveva bisogno di unaltra dose di religione.

Restavano le trasmittenti porno. Arrivando a quei programmi Wayne si rese conto che era proprio ciò che aveva cercato. Il senso di amore frustrato per Janet, la solitudine, il buco vuoto nella sua anima emozioni che crescevano fino a superare il punto di sopportazione. In qualche modo dovevano essere catalizzate. Anche se sapeva complessivamente troppo dellindustria Onirica del porno, anche se sapeva che non era altro che un tormentone gigantesco, aveva bisogno di un modo per scaricare la tensione dal corpo. Questo andava pure bene.

Passò rapidamente in rassegna i programmi. Cera erotismo per assecondare ogni gusto immaginabile, normale, gay o fetish. Wayne era sempre stato considerato uno rigido alla Stazione perché non riusciva a coinvolgersi nelle fantasie più stuzzicanti; faceva un buon lavoro con lerotismo normale, ma la roba esoterica la lasciava agli altri. Il suo gusto funzionava così, eppure di tanto in tanto si era trovato a scusarsene. Era uno dei motivi per cui si era dichiarato insoddisfatto nellambiente e per cui aveva abbracciato lofferta della Dramatic Dreams anche se comportava un lieve calo di stipendio. Almeno non si vergognava più di ciò che faceva e poi cera sempre la possibilità di passare a cose migliori.

Quella sera cera un menu intenso di Bondage e Disciplina. Mistress Schiava, La Signora del Cuoio, Fruste nella Notte: non doveva neppure leggere le sinopsi, sapeva di cosa si trattata già dai titoli. Lo stupiva sempre quanti sottomessi ci fossero tra il pubblico. Si sarebbe immaginato che i sadici, persone in grado di infliggere dolore, fossero di gran lunga in maggioranza rispetto ai masochisti desiderosi di riceverne. Invece la situazione era lesatto contrario. Le fantasie masochiste avevano sempre indici molto alti, mentre quelle sadiche elemosinavano ascolti. E un modus vivendi inculcato pensava lui; la gente era condizionata a sentirsi in colpa per ciò che faceva e sapeva che doveva essere punita. Vivere un Sogno in cui erano

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