Allâapparenza il demone non sembrava altro che un bambino di otto anni che viveva come un topo di fogna. I suoi lunghi capelli neri erano spettinati, con ciocche unte attorno al volto, che era pallido ma dolcemente angelico. Ciò permetteva al suo travestimento umano di colpire i cuori e le menti delle sue vittime quando voleva. I suoi vestiti erano rovinati ed era scalzo. Quando lui alzò la testa per guardare dietro di sé, i suoi occhi brillarono come diamanti neri.
Misery si mosse nel vicolo sopra di lui prima di comparire proprio davanti a lui, assumendo la forma della bambina bionda nel mentre. Atterrò accovacciata davanti a lui prima di mettersi in piedi e spolverare il suo frivolo vestitino.
âCiao, Misery.â disse il ragazzino, facendo sorridere Misery per la sua vocina.
âCiao, Cyrus.â rispose Misery.
âSei stata tu a far uccidere tra loro tutte quelle persone sullâautobus, lâaltra sera.â sussurrò il ragazzino.
Misery sorrise orgogliosa âSì, sono stata io e ho bisogno di quello che fai tu.â
Cyrus inclinò la testa. âCosa posso fare io che tu non sai già fare?â
Misery ridacchiò, si tolse la collana di ragni che conteneva i residui del sangue di Kane e la infilò sulla testa di lui.
âSarai sorpreso, piccolo.â sussurrò lei.
âPotrò giocare?â chiese il ragazzino, facendo capire a Misery quanto fosse giovane il demone.
âOh sì, sarai in grado di giocare con tutto quello che vuoi.â rispose Misery.
Lâoscurità negli occhi del ragazzino dilagò, eliminando tutti i colori finché non sembrarono due profonde pozze vuote.
âA me piace giocare.â disse il ragazzino e fece un sorriso malizioso mentre le sue dita giocavano con il ragno appeso alla collana.
*****
Kriss era a letto, nellâattico di uno degli edifici più prestigiosi del centro di Los Angeles. Si era rifugiato lì per evitare Tabatha e i propri sentimenti sempre più forti per lei.
La sua mente tornò allâultima volta che lâaveva vista. Aveva mantenuto la distanza da lei con fermezza per un paio di giorni, prima che la lontananza diventasse troppo dolorosa per lui. Il petto iniziava a dolergli perché non era vicino a lei e quando entrò nel loro appartamento, trovandola addormentata con le lacrime asciutte sulle guance...il suo unico pensiero era stato quello di abbracciarla e farla sentire meglio.
Era scivolato sotto le coperte con lei, senza accorgersi che fosse nuda finché non si strinse attorno a lei in un abbraccio protettivo. Fu allora che si bloccò, avvicinandosi e allontanandosi contemporaneamente. Lei si era girata verso di lui nel sonno, avvolgendo un braccio attorno a lui per abbracciarlo come faceva spesso con i cuscini. Quando i suoi seni gli premettero contro il petto, lâautocontrollo di cui era sempre stato orgoglioso cedette.
Per mesi aveva fantasticato sul fare delle cose con lei...cose che non potevano essere fatte, a prescindere da quanto la amasse e la desiderasse. Ma in quellâistante avrebbe voluto essere dentro di lei, abbastanza da rischiare di uccidere la donna che amava. Sentì la propria erezione gonfiarsi e strofinare contro la sua carne morbida.
Quando unâombra furiosa si proiettò sul letto Kriss si bloccò, poi girò la testa lentamente e vide lo sguardo accusatorio di Dean. Capì di aver superato il confine tra amicizia e pericolo vedendo quellâespressione sul volto del suo amante.
Era andato via con Dean quella notte, determinato a non commettere gli stessi peccati di suo padre. Si sentì di nuovo eccitato al ricordo. Fino a che non avesse tenuto i sentimenti sotto controllo, si rese conto che Dean aveva ragione...doveva stare lontano da Tabatha.
Come ulteriore precauzione, aveva lasciato il suo lavoro al Silk Stalkings nel caso in cui lei andasse lì a cercarlo. Aveva fatto tutto quello che poteva per assicurarsi che Tabatha restasse il più lontano possibile da lui, ma la separazione lo feriva come non mai. Quando un caduto amava qualcuno...era ad un livello superiore a quello che un umano chiama âamoreâ, e la frequente follia degli umani quando non potevano avere la persona amata era dieci volte inferiore rispetto alla reazione di un caduto.
Kriss si dimenò di nuovo contro i legacci che gli bloccavano un polso...odiava Dean perché lo teneva bloccato. Tuttavia, Kriss comprendeva ciò che era quasi successo. Se avesse ceduto alla lussuria...il dolore di perdere Dean e uccidere Tabatha allo stesso tempo lo avrebbe distrutto.
Chiuse gli occhi quando una brezza fredda soffiò attraverso il balcone sul suo corpo nudo. Anche se i legacci gli permettevano di muoversi in tutto lâenorme appartamento, si era messo a letto ore prima senza riuscire a dormire, e il caotico ammasso di coperte sul pavimento ne era una testimonianza. Ora Kriss era disteso a pancia in giù con un ginocchio piegato sul materasso e lâaltra gamba coperta con un lembo del lenzuolo.
Un altro alito di brezza soffiò nella stanza, portando con sé un odore familiare. Kriss aprì gli occhi, guardando le ombre delle tende trasparenti sulla parete di fronte a lui. Quando unâombra alata si unì a loro, Kriss rimase in silenzio e in attesa.
Dean era stato sul tetto, dando la caccia ai suoi demoni e dando tregua per quella notte ad uno sfuggente caduto ibrido. Saltando dal tetto dellâedificio sulla terrazza sottostante, si fermò davanti al balcone aperto per guardare Kriss. Il lenzuolo bianco era scostato, esponendo il suo corpo nudo al chiarore della luna. Dean sentì che la solitudine Kriss attanagliava il suo cuore e capì che stare lontano da Tabatha per un bel poâ sarebbe stato lâunico rimedio per un tale dolore.
Il suo sguardo attraversò la barriera soprannaturale che impediva a Kriss di lasciare lâattico in sua assenza. Non voleva ferire Kriss, ma sentiva che il suo amore per Tabatha cresceva ogni giorno di più. Gli aveva ricordato che dormire con una donna di questo mondo sarebbe equivalso ad ucciderla, e non era una bugia...il seme di un caduto potrebbe germogliare anche in una donna sterile. Esso era in grado di guarire lâinfertilità per generare una vita, se doveva...ma quella vita avrebbe ucciso la donna che la portava in grembo.
Dean aveva confessato a Kriss la verità dei propri peccati...lâunico modo efficace per impedire a Kriss di stare con Tabatha. Quando lui era stato mandato in questo mondo per la prima volta, era rimasto affascinato da una giovane di circa la stessa età di Tabatha. Aveva passato troppo tempo con lei e, da cosa nasce cosa...si era innamorato di unâumana.
Pensando che la maledizione non lo seguisse...pensando che amandola così tanto avrebbero avuto un figlio caduto, aveva ceduto alla lussuria. Lei lo aveva incoraggiato perché lo desiderava altrettanto. Fare lâamore con lei era stato paradisiaco, ma ci vollero solo poche ore perché il demone prendesse forma dentro di lei. Quando lei lo aveva svegliato durante la notte con le sue urla, lui aveva dovuto uccidere suo figlio quando iniziò a divorarla dallâinterno.
Kriss aveva ingannato se stesso, pensando di riuscire a dormire con Tabatha ogni notte senza fare lâamore con lei, ma Dean sapeva che era una bugia...una pericolosa bugia. Kriss non avrebbe mai avuto pace se avesse firmato la condanna a morte di Tabatha con il seme del proprio amore.
I caduti bramavano lâamore, tuttavia erano stati mandati in un mondo in cui non potevano toccare le donne...tutto ciò che gli rimaneva erano loro stessi. La bellezza di Kriss aveva sempre attratto Dean, lo incantava addirittura, e lui sapeva perché...Kriss era membro di una famiglia reale della loro specie. Non avrebbero mai dovuto mandarlo in questo posto per combattere i demoni. Si chiese in silenzio quanto tempo avesse impiegato uno dei sovrani per rendersi conto che il loro principe era scomparso. Kriss doveva essere coccolato, amato e apprezzato.
I caduti bramavano lâamore, tuttavia erano stati mandati in un mondo in cui non potevano toccare le donne...tutto ciò che gli rimaneva erano loro stessi. La bellezza di Kriss aveva sempre attratto Dean, lo incantava addirittura, e lui sapeva perché...Kriss era membro di una famiglia reale della loro specie. Non avrebbero mai dovuto mandarlo in questo posto per combattere i demoni. Si chiese in silenzio quanto tempo avesse impiegato uno dei sovrani per rendersi conto che il loro principe era scomparso. Kriss doveva essere coccolato, amato e apprezzato.
Entrando nella stanza, Dean si mosse lentamente, assicurandosi che la propria ombra rimanesse proiettata sulla parete, cosicché Kriss potesse vedere chiaramente cosa stava facendo e avesse il tempo di fermarlo se avesse voluto.
âStasera i demoni in città sono stanchi...li senti?â Dean mantenne la voce calma e non si aspettò una risposta. Le sue labbra si aprirono quando la voce malinconica di Kriss emanò una flebile eco attraverso la stanza.
âLascia che vengano.â
Dean si tolse la giacca e la gettò su una sedia accanto al muro. Poi seguì la camicia...la sbottonò e la fece scivolare giù sul pavimento in un soffice ammasso di cotone. Si sbottonò i pantaloni e aprì lentamente la cerniera, quasi sorridendo quando il respiro di Kriss si fermò. Togliendosi le scarpe e i calzini, Dean fece cadere i jeans a terra e li scostò.
Muovendosi verso il letto, Dean si tenne per un attimo ad uno dei pali del baldacchino per guardare Kriss, prima di scivolare accanto a lui. Rotolando Kriss su un fianco, Dean si rannicchiò dietro di lui e lo avvicinò, cedendo alla gelosia che covava nel proprio cuore.
Sapeva che la tristezza di Kriss era provocata dal suo amore per Tabatha...aveva avuto una premonizione dellâimminente pericolo la notte in cui Tabatha e Kriss si erano incontrati. Ecco perché aveva attaccato Tabatha nel parcheggio del Silk Stalkings. Voleva metterla in guardia ma Kriss lo aveva fermato, usando il proprio corpo come scudo...usando lâossessione di Dean contro di lui.
Kriss rotolò sulla schiena e girò la testa per guardare Dean. Si guardarono a vicenda per quella che sembrò essere unâeternità , dopodiché Dean accorciò rapidamente la distanza tra loro e strofinò sensualmente le labbra su quelle di Kriss.
Quando Kriss inspirò profondamente, Dean ne approfittò e approfondì il bacio...rendendolo più passionale. Era stanco di dormire accanto a Kriss ogni notte e vederlo piangere per una ragazza che non avrebbe mai potuto avere. Se avesse potuto, avrebbe assorbito il dolore di Kriss e lo avrebbe sostituito con lâamore impetuoso dei caduti.
Kriss sentì il fuoco iniziare a scorrergli nelle vene, ma il suo senso di colpa gli fece girare il viso, interrompendo il bacio. Si strinse nellâabbraccio di Dean, avvolgendo le braccia intorno a lui prima di intrecciare le gambe con le sue.
Dean guardò in silenzio i capelli di Kriss e sospirò mentalmente. Il fatto che Kriss lo stringesse così forte era lâunica cosa a calmarlo. Sentì la tristezza allentarsi un poâ prima di ricomparire. Aveva già deciso di liberare Kriss allâalba ma, davanti al suo rifiuto, gli occhi di Dean brillarono e i legacci svanirono.
Dopo un istante Kriss si voltò e strinse i polsi di Dean, sbattendoli giù sul materasso e tenendoli fermi.
Dean fissava con calma i suoi turbati occhi argentati, chiedendosi cosâavrebbe fatto Kriss adesso che era libero di tornare da Tabatha. Quando Kriss rimase semplicemente fermo lì, Dean alzò la testa dal materasso strofinando lentamente le labbra sulla clavicola di Kriss fino alla curva del suo collo. Fu ricompensato dal brusco sibilo di Kriss e dal suo rilascio.
Alcune ore dopo giacevano intrecciati quando arrivò lâalba. Dean sapeva, proprio come Kriss, che sarebbe stato qui quando Kriss si sarebbe svegliato la mattina...sarebbe sempre stato qui.
*****
Kane camminava per le strade della città cercando di cancellare dalla mente tutto quello che era accaduto nelle ultime settimane. Aveva anche sentito accenni della sua vecchia personalità affiorare in superficie diverse volte...soprattutto quando era vicino a Michael. Doveva ammettere che voleva bene a quel ragazzo.
Il freno saldo che aveva mantenuto negli ultimi dieci anni sulle proprie emozioni stava cedendo e gli mancava già la sicurezza che le mura immaginarie gli avevano dato. Era convinto che un costoso psichiatra da quattro soldi avrebbe detto che era una cosa positiva, ma era certo che avrebbe potuto anche cambiare idea a tempo di record.
Usava lâintorpidimento che aveva portato con sé fuori dalla tomba come uno scudo...lo rendeva per metà morto e le persone intorno a lui erano più al sicuro. Per come stavano le cose, ci voleva ogni briciolo di controllo che aveva per tenere dentro di sé i propri sentimenti per Tabatha e proteggerla da Misery allo stesso tempo.
Aveva ancora i brividi al pensiero che Michael avesse capito che era stata Tabatha a liberarlo dalla tomba. Se avesse pensato in maniera lucida, avrebbe trovato un modo per tenere Scrappy lontano da Tabatha per un poâ mentre cercava di capire come dirglielo...se mai glielo avesse detto.
Secondo lui, alcuni segreti dovevano rimanere tali. La verità era che non aveva mai pensato di dirlo a Tabatha.
Kane ringhiò infastidito quando i suoi pensieri furono interrotti. Sentiva occhi demoniaci su di sé mentre camminava...osservavano ogni sua mossa. Si chiese se fossero stati mandati da Misery. Non riusciva a sentirla tra loro, il che aveva molto senso. Perché mai la cagna lo avrebbe seguito, quando poteva farlo fare ai suoi servitori al posto suo? La città brulicava di suoi servitori...entità oscure che lui aveva contribuito a creare.
Accelerò il passo finché i fari delle auto in avvicinamento si allontanavano improvvisamente dietro di lui. Il bagliore rosso dei loro fanali posteriori illuminò la strada per alcuni secondi prima di svanire. Non era mai stato così veloce ma, con lâumore che aveva ultimamente, aveva ignorato lâaccrescimento del proprio potere.
Al momento, tutto quello che voleva era stare da solo nella propria campana di vetro, invece di stare accanto a Michael e a chiunque fosse vicino al suo migliore amico / fratello. Non era così sicuro di riuscire ad indossare la sua maschera da âAdesso sto beneâ...non stasera. Il suo vero io era vicino alla superficie ed era qualcosa che Michael non doveva vedere.
Infilando le mani in tasca, Kane proseguì nel tentativo di ignorare i bastardi spioni che lo seguivano. Adesso aveva raggiunto unâarea più rispettabile della città e si diresse verso la zona in cui câerano un gran numero di locali. Aveva bisogno di un buon drink e magari di fare un poâ a pugni, anche se ciò significava che doveva iniziare lui per primo. I club gli avrebbero fornito il liquido inebriante, e sarebbe stato abbastanza facile trovare un nido di vampiri per lâaltro desiderio.
Svoltando un angolo verso una strada trafficata, Kane sentì un profumo dolce nel vento e si fermò, concentrandosi di nuovo sui luoghi e i rumori della città . La sentiva molto vicina e si guardò intorno cercando di determinare la sua posizione. Inalò profondamente, desiderandone ancora, poi si chiese se fosse un masochista per torturarsi così.
Sapeva che doveva stare lontano da lei, visto che sembrava essere una calamita per i demoni, ma lâaltro lato di sé concluse allâistante che la sua anima gemella era in grado di trovare i guai da sola. Se lei era abbastanza folle da andare in giro in una zona piena di demoni, allora forse lui doveva ricordarle che era davvero una cattiva idea.