Galline Dalle Uova D'Oro - Nicola Maria Vitola 2 стр.


Che cosa può chiederle a questo punto il suo innamorato fasullo? Forse qualsiasi cosa…

I fatti ci insegnano che Melania acconsente a tutte le richieste. Il suo coinvolgimento è così totalizzante che nessun segnale di possibile truffa può farla risvegliare dall’incantesimo. Lei è nelle mani (virtuali) di John, il quale le chiede di pagare con monete (reali) il sogno che le ha regalato.

«Ti ho dato quello che tu volevi! » le dirà lui più tardi vistosi scoperto.

Ma vediamo come prosegue la storia

Mentre lei programma il viaggio a Kabul, lui inizia a concepire un suo giro in Italia. Conoscere Rimini, andare al mare insieme; vedere Roma e Venezia nella loro luna di miele piena di felicità.

Melania dirotta i suoi progetti di escursioni esotiche verso esplorazioni culturali nei musei vaticani e fughe romantiche nelle calli veneziane. Che importa! L’America e l’Asia possono aspettare, l’importante è aver vicino l’amato John!

Il fatto è che poi l’americano comincia ad essere molto entusiasta di poter viaggiare e vivere in Italia, di iniziare nel bel Paese una nuova vita con la sua adorata Melania; stare insieme, amarsi, essere felici, mettere su famiglia. È così coinvolto lui in questa prospettiva di vita a due che diventa decisivo il passo successivo: lasciare l’esercito americano. Dimettersi, congedarsi definitivamente.

«Ma sei sicuro? - chiede lei - La scelta che vuoi fare è per sempre. Non ti pentirai? »

Melania è un po’ preoccupata, ma molto lusingata dal fatto che un uomo così possa stravolgere i suoi piani di vita per lei.

«Pentirmi? » dice John. «Pentirmi di volere una vita con una donna adorabile in un paese meraviglioso come l’Italia? Mi pentirei mille volte, amaramente, se non lo facessi questo passo. Subito. E sono stanco, disgustato dell’arido terreno in cui poggiano i miei scarponi militari. Stanco della guerra, del sangue!

Ho voglia di vedere cieli azzurri, il mare italiano turchese, i tuoi occhi nocciola con pagliuzze dorate, Melania amore mio! ».

La richiesta di denaro

A questo punto, voi che leggete, vi sareste risvegliate dal sogno ad occhi aperti se John vi avesse chiesto del denaro? Melania non si sveglia; ma vediamo il loro scambio di parole in chat:

«Ho inoltrato la domanda di congedo definitivo. Mi hanno detto che l’accetteranno ma ad alcune condizioni. »

«Che condizioni? »

«Vogliono che io paghi una somma. Una specie di penale. »

«Quanto? »

«il corrispettivo di 24 mila euro in dollari. »

«E tu ce li hai, no? »

«Negli stati Uniti ho investito in titoli, in somme vincolate. Qui non ho la cifra che esigono ».

Melania è dispiaciuta per questa richiesta. Non è decoroso che un uomo chieda dei soldi alla propria donna. Lei non vi è abituata, perché dell’ex marito ricorda tante carenze, ma non quella di non aver sempre provveduto a mantenere la famiglia.

Nulla le era mai mancato nulla mentre viveva con il suo primo marito.

C’è un piccolo campanello d’allarme nel suo cervello, che suona debolmente, ma il cuore sovrasta quell’affiorare di dubbi. Anche perché lui è bravo a spazzarli via.

«Non so se riesco a mettere insieme questa cifra,» dice Melania mentre già si pente della sua cautela perché ha dei soldi da parte, una cifra più alta di quella che occorre a John .

«Non farlo se hai problemi, amore mio. Mi sento un vigliacco a rivolgerti questa richiesta. Non è giusto. Io ho abbastanza da parte per tutti e due nei miei conti in Usa. È sempre l’uomo che deve pensare alla sua donna! Dimentica quello che ti ho detto. Troveremo un’altra soluzione. Resterò ancora qui e rimanderemo di un anno il nostro incontro fino a quando potrò prendere un congedo. »

«Un anno? ». Melania è sconcertata dalla prospettiva di attendere un altro anno per poter abbracciare John. No, non può aspettare tanto tempo. Anche perché lui scrive con assiduità intense frasi piene di trasporto. Le dichiara quanto l’ama, come si sente solo nel suo letto ad abbracciare il suo freddo cuscino; ogni notte sogna di baciarla e di fare l’amore con lei, mentre al mattino il risveglio gli lascia l’anima arida e triste.

Melania allora crolla. Mette mano ai suoi risparmi e fa un bonifico con Western Union. John incassa e sparisce. È Finito il grande amore in quattro e quattr’otto.

John di fatto non esiste. L’interlocutore di Melania è un nigeriano di 23 anni. Fa parte di una banda di furfanti che si spartiscono il bottino dopo ogni truffa romantica» [iv] .

La polizia a cui si è rivolta Melania le dice che lei è la terza donna derubata a Rimini nel giro di pochi mesi. Ma questo non la consola. Appena può insulta il cosiddetto John (sempre on line) lo chiama ladro, truffatore. Lui le risponde di averle dato quello che lei cercava e le propone di raggiungerlo in Nigeria per “divertirsi” un po’. Melania lo chiama “animale”, e chiude per sempre il contatto con lui.

Un sogno non poteva finire in un modo peggiore. Povera Melania. Soffre per i soldi sì, ma di più per essere caduta in una trappola che, con il senno del poi, le sembra evidente. «Sono una stupida!» si dice ogni mattina guardandosi allo specchio.

È andata in terapia perché non sa che fare. Ha chiuso il suo profilo facebook. Lo psicologo le ha suggerito di evitare il computer e di riprendere le sue belle passeggiate in bicicletta come era avvezza fare da ragazza, di iscriversi ad un club ambientalista, o artistico, o quello che preferisce, per lasciar perdere il virtuale e incontrare gente vera.

Luciana

Quando Luciana legge la richiesta di amicizia su Facebook, pensa incuriosita “Un francese? Però non è mica male!”

L’uomo le dice subito di essere vedovo, come anche Luciana, e le dà appuntamento in chat per la sera successiva.

Vedova lei, vedovo lui. Coetanei 50enni con figli. Inizia così la loro quotidiana frequentazione online. Un appuntamento molto gradito alla donna che si affeziona a Vincent(così si fa chiamare il sedicente vedovo francese).

Secondo quanto racconta Luciana il loro appuntamento serale diviene piacevolmente inderogabile. Lui scrive messaggi sempre molto educati, le manda baci e cuoricini, e spedisce qualche foto con o senza i suoi figli. Luciana fa altrettanto mentre vive un innamoramento adolescenziale.

«Mi sembrava di rivivere le sensazioni ormai dimenticate della mia giovinezza. Lui mi mandava frasi d’amore mai lette neppure sui libri. Alla fine avevo perso la testa al punto da non riuscire più a staccarmi dal telefonino o dal computer » [v] .

Partenza in Costa D’Avorio

Partenza in Costa D’Avorio

Teniamo ben presente che la Costa D’Avorio, il Senegal, il Ghana, c’entrano quasi sempre nelle love story fasulle, perché i lestofanti vivono in questi posti ed è lì che devono farsi mandare il denaro. Il caro Vincent avverte Luciana di essere in procinto di partire in Costa D’Avorio per il suo lavoro di commerciante di opere d’arte. Ma è una bella notizia questa per la donna. Lui, terminato il suo giro africano per acquistare maschere intarsiate in legno, rientrerà in Francia, ma non senza aver prima fatto scalo in Italia per abbracciare la sua bella innamorata riminese.

Che gioia! Il sogno si avvera. Luciana comincia a fantasticare sull’incontro in aeroporto. Lei con un cartello sul quale avrebbe scritto a grandi caratteri “ VINCENT”. Lui, elegante, con la valigia etichettata Abidjan, gli occhiali da sole, forse un piccolo souvenir per lei e per il suo bambino.

Non sta nella pelle Luciana e organizza nei dettagli l’accoglienza per Vincent. “Farò uno striscione da mettere all’ingresso di casa? Forse no, è banale. ”

Non vuol sembrare troppo presa e trattarlo come se fosse l’unico uomo sulla terra. Meglio pensare a cose più concrete come una cena di quelle speciali, con i suoi cavalli di battaglia: le lasagne allo zafferano, la crostata di mirtilli, un buon vino italiano. Dovrà essere tutto semplice, ma perfetto per accogliere colui che darà un nuovo corso alla sua vita. Luciana non vede l’ora di abbracciarlo. Riprende a fare ginnastica, pranza con insalata e mozzarella. Vuole perdere due-tre chili nel tempo che manca all’incontro con Vincent.

Luciana si fa più bella e lo notano le sue amiche. Ha gli occhi che le brillano mentre racconta la sua storia, la sua fortuna di aver incontrato un uomo speciale su facebook. Qualche amica si lascia scappare un: «Sta’ attenta con i social! Non sempre le cose sono come sembrano! » Ma Luciana non ascolta quasi. Si aspetta tali ammonimenti, e non vi bada. La sua felicità nasce dall’aver incontrato l’uomo giusto della sua vita, e non saranno le chiacchiere delle amiche a turbarla.

Un giorno però arriva una cattiva notizia che smorza la sua contentezza, quel suo sentirsi fortunata, quasi privilegiata dal destino. Vincent le manda un messaggio dalla Costa D’Avorio e le chiede aiuto. È disperato. Gli hanno rubato la valigetta in cui c’era il portafoglio con la carta di credito, il cellulare, e tutto il denaro che aveva portato con sé. I rapinatori, inoltre, lo hanno inseguito con l’automobile e lui per fuggire ha investito un bambino di 8 anni che ha subito gravissime lesioni ed è ricoverato in ospedale. Vincent in questo frangente rischia la galera se non paga subito 2500 euro per cure mediche

La coscienza di Luciana si snebbia

Molte donne avrebbero pagato, come pagano in altre Romance Scams , ma Luciana comincia ad avvertire un piccolo campanello d’allarme, e chiede, chiede, chiede: la foto del bimbo investito, i suoi dati, i recapiti e le coordinate bancarie dell’ospedale a cui versare il bonifico.

Vincent un po’ si offende per la diffidenza. Glielo dice. Poi le spiega che l’ospedale non accetta le transazioni bancarie dall’Europa. L’unico modo per pagare è fare un versamento tramite Money transfert .

La nebbia nel cervello di Luciana si dirada e lei scrive una mail all’ambasciata di Abidjan dove chiede informazioni sul sedicente Vincent, fornisce il suo profilo Fb, e poco altro. Scopre che l’uomo è un impostore conosciuto dalla polizia in quanto fa parte di una banda specializzata in truffe sentimentali.

Il campanello d’allarme

Luciana comincia a sommare le informazioni in suo possesso. Il presunto Vincent si spaccia per francese poiché la Costa d’Avorio, ex colonia, ha il francese come lingua ufficiale. Lui non si è mai mosso da Abidjan, ed ha finto di recarvisi per poter ottenere in patria il versamento in denaro.

Luciana non gli manda il denaro, ed è brava ad accorgersi per tempo della truffa. La richiesta di soldi fa suonare il suo interiore campanello d’allarme. L’intuito e la ragione prevalgono sulle emozioni, e lo scammer perde la partita così laboriosamente giocata.

Ogni donna, ogni persona - alla richiesta di soldi - dovrebbe risvegliarsi dall’obnubilamento amoroso. Dovrebbe scattare una reazione automatica: Soldi = Risveglio!

Poi un bel vaffa al predone senza scrupoli. Ma non è certo facile lasciar crollare un sogno. Luciana piange per giorni, dopo aver sporto denuncia. Dice di essersi sentita una povera stupida, un’idiota.

«Lui ha usato una tale violenza psicologica - spiega Luciana durante un’intervista - da mettermi letteralmente in ginocchio. Si preoccupava persino di chiedermi se avevo riposato bene, se avevo mangiato e di com'era stata la mia giornata allavoro!È chiaro che se fossi stata lucida avrei dovuto capire che era impossibile che esistesse un uomo tanto gentile e garbato che si innamorasse di una come me, né bella, né giovane; ma purtroppo l’amore come si suol dire è cieco » [vi] .

Mary

La storia di Mary è raccontata da suo figlio Lucien. Brutta storia, ma con un lieto fine, se così si può dire quando si recuperano i propri soldi.

Mary ha appena compiuto 59 anni quando viene contattata da un marinaio americano che le fa gli auguri e le chiede l’amicizia. L’uomo dice di chiamarsi Michael Miller e di avere 53 anni.

Lei vive in Italia da un decennio. È di origine francese, ed è stata sposata con un giornalista italiano da cui ha divorziato. Ha un figlio Lucien, nato dal matrimonio, che insegna matematica alle scuole superiori e vive a Roma, come sua madre.

L’approccio di Michael avviene il giorno del suo compleanno. Lui le chiede l’amicizia, lei accetta. Lui le manda un enorme mazzo di rose rosse (in fotografia) con gli auguri in lingua inglese.

« Come hai passato il tuo compleanno? » gli chiede Michael il giorno seguente, in un italiano sgrammaticato.

« Bene! Sono stata a cena con i miei amici, ed abbiamo trascorso una bella serata. »

«Do you have a lot of friends? who do you like? I'm jealous.»

«Parli il francese? - chiede Mary - l’inglese lo conosco poco.»

« Avez vous beaucoup d'amis? Qui aimez-vous? je suis jaloux, » ripete ammettendo di aver tradotto la frase su google, e prosegue a conversare con il copia-incolla dalle traduzioni on line.

«Allora se usi google scegli pure la lingua italiana - lo esorta Mary - perché in francese mi viene l’impulso di correggerti gli errori.»

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