Bollettino del Club Alpino Italiano 1895-96 - Various 11 стр.


«Signés: Le Président Dalbard Le Conseiller ancien V. Rosset avocatRivaz Jean-Baptiste».

Vedi Berichte d. deutsch. chem. Gesell. anno XXVII, pag. 343.

12

Tiemann u. Gaertner: Die Chemische und mikroskopisch-bacteriologische Untersuchung des Wassers (Braunschweig, Wieweg, 1889) pag. 41.

13

Tiemann u. Gaertner, op. cit., pag. 107.

14

Tiemann u. Gaertner, op. cit., pag. 38-39.

15

Vedi Dammer, Handbuch der anorganischen Chemie, vol. II, parte 1ª, pag. 52. Per quanto si riferisce alla distribuzione dei composti azotati nellaria in varie zone e latitudini, vedi pure i lavori di Schlösing nei Comptes rendus, vol. 81, pag. 1252; vol. 82, pag. 969; di Müntz e Aubin, ibid. vol. 95, pag. 788, 919; vol. 97, pag. 240; vol. 108, pag. 1062; di Marcano e Müntz, ib., vol. 113, pag. 779, e gli Annuaires de lObservatoire de Montsouris.

16

Alfonso Sella, nei Rend. R. Acc. dei Lincei del 18 gennaio 1891.

17

Porro, nel Boll. C. A. I. vol. XXIV, pag. 121.

18

Annales de lObservatoire météorologique du Mont-Blanc, Paris 1893, vol. I, prefazione.

19

Riv. Mens. C. A. I. vol. IX, pag. 115.Vedi pure Zeitschr. d. Deutsch. u. Oesterr. Alpenverein XX.

20

Nature 16 maggio 1895.Riferisco qui una interessante relazione trasmessami dal dott. E. Oddone, direttore dellOsservatorio geodinamico di Pavia, sopra i fenomeni elettrici osservati alla Capanna Margherita.

«Sui fenomeni luminosi al Monte Rosa la sera del 21, o 22 che sia, agosto 1893 ricordo che lassù sulla vetta era nebbioso e vi cadeva insignificante un nevischio. La temperatura era di -5°. Nella vallata della Sesia imperversava il temporale. Dapprima comparvero sui 6 parafulmini delle piccole stellette simili a brillanti di media grossezza illuminati dal sole. La luce loro era bianca. Ma quando i lampi in basso percotevano la montagna, quasi il suolo e le nubi fossero anodo e catodo di una gigantesca batteria, allora le stellette mutavansi in fiocchi allungati e sibilanti. Ed a me appariva che dopo fulmini azzurri si avessero fuochi negativi (stellette), dopo fulmini rossi si avessero fuochi positivi (fiocchi). Il suono era quello del vapore che esce dalla caldaia, attenuato ma distinto, o meglio savvicinava a quel zittìo che si fa nelle sale ove si ha piacere di udire la musica ed il vicino disturba. La lunghezza dei fiocchi era forse di un centimetro, ma locchio li giudicava più lunghi.

Nuovi lampi, e comparivano le stellette, nuovi lampi ancora e ritornavano i fiocchetti. Lintervallo era di due o tre primi. Avvicinatosi il temporale, non solo dalle punte sui tetti, ma da ogni asperità delle rupi, dagli spigoli dei disordinati assiti fuori della capanna, dalla balaustrata in legno uscivano grossi fiocchi bluastri e fatui lunghi almeno 5 centimetri. Allocchio sembravano più estesi, la luce però era smorta ed a stento si avrebbe potuto leggere con simili candele. In tutto se ne potevano contare una ventina e non mutavano più in stellette. Stavano fissi, offrendo solo un crescendo al momento del lampo (momenti che alcune volte col lampo sparivano totalmente per un secondo!!). Questi fiocchi dolcemente zittivano, come fu detto sopra, mentre la neve attorno, benchè non fosforescente, pure leggermente crepitava e schioppettava. Ho provato a mettere la mano sui parafulmini. Il fiocco spariva per un attimo, ma poi tornava e mi lambiva le mani senza provocare sensazioni. Eravamo in tre o quattro fuori della capanna appoggiati alluscio di entrata. I capelli e la barba, ad eccezione di qualche luminosità sui peli isolati, non davano niente, ma se si toccavano colle mani se ne sprigionavano ramificazioni luminose molto più intense di quelle che escono dalle macchine di Holtz senza condensatori. La lunghezza di quelle vive fiammelle era di cm. 5, ma ne uscivano delle maggiori se si bagnavano le dita di saliva. La pelle irritata dava la sensazione ben nota.

Lalpenstock, alzato la punta in alto, dava fiocchi di cm. 10 di lunghezza e di 3 cm di diametro circa. Lo zittìo che emetteva incuteva timore. Luomo colla bocca difficilmente sa fare più forte. Dopo ci siamo ritirati per prudenza, ma non credo che il temporale crescesse in intensità. Un portatore che uscì ancora rientrò atterrito: disse che allo scoppiare di un lampo ne aveva avuto la barba investita e la vista e la memoria momentaneamente offuscata, ma credo esagerasse.

Il tuono al massimo del temporale rumoreggiava forte, ma prima e dopo vedevansi i lampi ed esso a noi non giungeva.

21

Compt. rend. vol. 95 (1882), pag. 919.

22

Compt. rend. vol. 95 (1882), pag. 1121.

23

Compt. rend. 1892, pag. 134.

24

Compt. rend. 1883, pag. 525.

25

Om kosmiskt stoft, som med nederbörden faller till jordytan. Ofversigt a Kongl. Vetenshaps-Academiens Förhandlingar 1874, nº 1. Stockholm.

26

A. E. Nordenskiöld: La seconde expédition suédoise au Grönland (Paris, Hachette) pag. 194 e segg.

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