Dunnis laveva guardata con crescente curiosità. Con le sue azioni aveva acceso gli schermi deflettori intorno alla nave. Temevi che le meteoriti potessero colpirci qui? le chiese.
No, ma il campo delle schermature dovrebbe essere sufficiente per disturbare le eventuali trasmissioni a bassa potenza che provengano dallinterno della nave. Possiamo parlare liberamente adesso.
Di cosa?
Degli dei. Avevi ragione a pensare che non credessi in nessun essere sovrannaturale. Ma la verità è che cè qualcuno o un gruppo di qualcuno che gestisce lo spettacolo qui intorno, e questo qualcuno è davvero potente.
Ma gli schermi deflettori cosa ?
Cominciamo dal principio, disse Dev. Presumiamo che questi dei siano mortali come noi, e tecnologicamente avanzati rispetto ai nativi. Per una razza primitiva come i Daschamesi, le meraviglie della scienza sembrerebbero magia, e potrebbero essere sfruttate da chiunque desideroso di fare lo sforzo di farlo. Ad esempio, gli dei affermano di essere in grado di udire tutto quello che si dice in tutto il mondo. Tu sei un tecnico: come si potrebbe fare questo?
Microfoni e trasmettitori, disse lentamente il gigante. ci sono dei dispositivi di intercettazione così piccoli che i nativi non li noterebbero nemmeno per quello che sono.
Esattamente.
Ma farlo su larga scala, a livello di pianeta
Dimenticatelo per il momento. Presumi un conto spese illimitato e parla in termini di possibilità tecnologiche.
Dunnis fece una smorfia. Sì, è possibile ma coordinare tutte le conversazioni casuali sarebbe una rottura di palle.
Noi sappiamo che possono udire quello che si dice, perché evidentemente hanno udito Zhurat, continuò Dev, ignorando il commento di Dunnis. Quindi dovremmo considerare la possibilità che le nostre conversazioni sono tenute monitorate. Perché pensi che io sia stata così attenta su quello che dicevo mentre tornavamo qui? Non eravamo ancora fuori pericolo, e tu continuavi a volerci confrontare su quello che era successo. Fino a che non potevamo parlare in modo sicuro, non volevo dire nulla che mi potesse fare diventare un candidato per le loro esercitazioni eteree di tiro al bersaglio.
Dunnis lanciò uno sguardo sopra al pannello di controllo, dove la luce blu della spia degli schermi deflettori stava splendendo freddamente. E tu pensi che abbiano qualche spia qui? Come?
Non posso esserne sicura, ma abbiamo caricato un bel po di cose la settimana scorsa. Qualcuno di quei piccoli diavoli potrebbe essersi infilato ed avere vagato per tutta la nave. Ma se sono così piccole, non possono essere davvero potenti nel trasmettere, e gli schermi del deflettore dovrebbero emettere abbastanza interferenze da bloccarle.
E cosa dici dellangelo? Come lo spieghi?
Era un robot, disse Dev, sedendosi sul suo divano di accelerazione e tastando svogliatamente la divisa di Zhurat. Doveva esserlo per brillare in quel modo. Mi hanno detto che alcuni pesci nelle profondità delloceano hanno una loro naturale fosforescenza, ma è il loro modo di adattarsi allambiente. Questangelo non ne aveva bisogno e non aveva nemmeno bisogno di quelle ali.
E quindi come riusciva a volare?
Nello stesso modo della nostra Foxfire spinta gravitazionale. Non hai notato come stava abbastanza in alto e abbastanza lontano da tutti per evitare di ucciderci con la risacca della propulsione? Quando sbatteva le ali, i battiti non erano mai veloci o forti abbastanza per sollevare qualcosa così solido nel cielo. Poi si è librato nel cielo per molto tempo senza mai battere le ali. Con le attrezzature adatte, probabilmente anche tu potresti costruirne uno simile in un paio di giorni.
Il tecnico annuì. Sì, ora che lo spieghi così, tutto sembra davvero semplice Ma non riesco ancora a capire lo scopo delloperazione.
Quando vuoi controllare un pianeta, devi pensare in grande, sottolineò Dev.
Suppongo di sì, ammise Dunnis. Bene, allora cosa facciamo?
La nostra priorità è rimuovere le cimici dalla nave sempre presumendo che sia infestata, prima di tutto. Lasciare accese le schermature per i meteoriti consuma le nostre riserve di potenza. Cè qualche modo in cui tu possa preparare un rilevatore per trovare i trasmettitori?
Adesso, Capitano? Non ho chiuso occhio dalla notte scorsa
E nemmeno io. Da quanto ricordo, è stato il fatto che tu e Zhurat eravate fuori fino a più tardi di quanto avreste dovuto che ha iniziato tutta questa catena di eventi. Mi chiedevo quale potrebbe essere una punizione adeguata forse unulteriore perdita di sonno sarebbe appropriata.
Non aggiunse che per fare in modo che non si staccasse dal lavoro, anche lei avrebbe dovuto perdere il sonno, e lei non aveva fatto nulla per meritarsi la punizione. La responsabilità arriva con lautorità, si ripeté dentro di sé. Ecco perché tu sei un capitano e lui solo un tecnico.
Dunnis scosse la testa. Anche se non fossi stanco sarebbe difficilissimo identificarle. Non ho la benché minima idea della frequenza a cui trasmettono, o della potenza del loro segnale. Ci impiegherei una vita.
Dev rifletté sulle sue parole. Allora ne dovremo trovare una, prima, ed esaminarla. Questo dovrebbe darci abbastanza indizi per costruire qualcosa. Dev si alzò. La zona di carico è il punto più logico da cui partire a cercare. Andiamo.
Dunnis era chiaramente scocciato di dovere lavorare mentre era così stanco, ma era altrettanto chiaro che rispettava lautorità di Dev. Lei si era creata almeno quello nelle sei settimane in cui aveva condotto la nave. Zhurat era stato il solo a mancarle di rispetto ed ora lui non avrebbe più causato problemi. Anche se la sua perdita significava più lavoro per tutti, inclusa lei, poteva almeno ringraziare gli dei di Dascham per questo piccolo favore.
Gli angusti quartieri dellequipaggio erano dietro alla sala di controllo. Roscil Larramac dormiva dietro ad una di quelle porte chiuse e Lian Bakori, lastrogatore della nave, era sicuramente nellaltra stanza. Il resto dellequipaggio della Foxfire era composto da robot, che erano stati sotto la responsabilità di Zhurat; erano stati spenti per la notte e riposti in una stanza speciale proprio davanti alla zona di carico. Una nave di queste dimensioni avrebbe dovuto avere davvero almeno il doppio dellequipaggio, ma Roscil Larramac aveva tagliato ogni angolino che poteva, nei suoi sforzi di ottenere un utile; Dev aveva discusso con lui per aumentare il numero dei membri dellequipaggio di almeno una o due persone, ma lui aveva rifiutato. Ora, alla loro prima fermata planetaria erano già sottodimensionati.
Non dà gioia fare pesare alla gente quando hai ragione, citò uno scrittore del ventiduesimo secolo di nome Mellers, almeno quanto loro gioiscono nel fare pesare a te quando hai torto. Nonostante questo, le sarebbe piaciuto avere quei membri dellequipaggio in più.
Subito dietro la zona soggiorno, cerano le zone comuni, che comprendevano la cambusa, la mensa, la lavanderia, il ponte con le scialuppe di salvataggio, la stanza del riciclaggio e della ricreazione. Poi veniva la zona di stoccaggio dei robot, e infine la stiva, con i motori nellestremità posteriore della nave. La disposizione era quella standard per la maggior parte delle piccole navi commerciali. Sebbene Dev fosse a bordo da solo due mesi, si sentiva come se vi avesse vissuto la maggior parte della sua vita.
Mentre si avvicinava alla stiva, Dev pensò di udire un rumore provenire dallaltro lato della porta. Guardò immediatamente Dunnis, e lomone annuì indicando che laveva sentito anche lui. In silenzio, i due percorsero il resto del corridoio fino al portello della stiva. Dev estrasse la pistola laser dalla cintura e la tenne pronta, indicando a Dunnis di fare lo stesso. Quando entrambi furono pronti, premette un pulsante che avrebbe fatto aprire il portello scorrevole nel pavimento.
Dentro alla stiva cera buio, la sola luce era quella che filtrava dal corridoio dove loro stavano in piedi. Nessun movimento, niente sembrava fuori posto, ma Dev non abbassò la guardia. Allungò il braccio verso il pulsante successivo, e accese le luci allinterno della stiva.
Quidietro una fila di scatole copertevide un movimento, ne era sicura. Calandosi prudentemente attraverso il portello nel pavimento, atterrò a ginocchia piegate e guardò in quella direzione. Oltre la cima delle scatole, riuscì a scorgere un ciuffo di pelliccia marrone.
Cera un clandestino a bordo della Foxfire.
CAPITOLO 3
La moralità migliore si riduce ad un semplice rispetto per gli altri.
Anthropos, La Bontà dellUomo
Dev restò leggermente accovacciata, pistola nella mano, e passò in rassegna rapidamente la lista delle alternative. Sarebbe stato un suo diritto come capitano di questa nave aprire immediatamente il fuoco sullintruso, ma questa linea dazione sarebbe stata insensata nelle attuali circostanze. I proiettili della sua pistola laser potevano danneggiare parte della merce che era impilata e stipata tutto intorno a lei, e comunque, i nativi non sembravano essere pesantemente armati, dato che il livello della loro tecnologia non andava molto più in là del coltello e della lancia.
Le attraversò la mente il pensiero che questo potesse non essere un nativo ordinario, e che la sua apparizione qui potesse avere dei collegamenti con gli eventi della sera precedente. Forse era una spia degli dei, venuta a verificarli personalmente. Ma lei aveva appena ipotizzato che gli dei fossero esseri con una competenza tecnica molto alta; mandare un nativo a spiarli per conto loro non sarebbe stato per niente in linea con la loro indole. Dev escludeva quella possibilità al momento, sebbene tenesse la pistola in mano. Era la sua politica personale, quando trattava con altri esseri pensanti, quella di usare la coercizione fisica solo come ultima spiaggia.
Dunnis, chiamò a bassa voce il tecnico che stava ancora in piedi nel corridoio sopra di lei, guardando preoccupato giù nella stiva. Sveglia Larramac e Bakori. Dì loro che abbiamo un clandestino nella stiva e falli scendere qui. Potrei avere bisogno del loro aiuto.
Lomone esitava a lasciarla. Sei sicura che starai bene da sola? Una donna sola con un intruso sconosciuto
Avere pazienza con i benintenzionati, si disse severamente. Spesso non riescono a farne a meno. Vai adesso. È un ordine.
Dunnis andò.
Dev tornò a rivolgere la sua piena attenzione al nativo. Non si era mosso dalla sua posizione iniziale dietro una pila di casse. Dato che doveva essersi accorto che lei si era calata nella stiva con lui, probabilmente non era sicuro che lei lo avesse visto e non voleva tradirsi con ulteriori movimenti. Inoltre, avrebbe usato il silenzio per ascoltare qualsiasi suono da parte di Dev che indicasse che si muoveva nella sua direzione.
Tenendo pronta la pistola, Dev accese le cuffie di traduzione che stava ancora indossando. Chiunque tu sia, so che sei qui, disse con un tono calmo e tranquillo. Mi chiamo Ardeva Korrell, e sono il capitano di questa nave. Come ti chiami?
Laltro continuava a non muoversi. Forse pensava che lei stesse bleffando, o forse era troppo spaventato. Doveva placare qualsiasi paura che potesse avere.
Non sono assolutamente ostile, continuò lei. Voglio solo sapere perché hai scelto di nasconderti a bordo della mia nave. So esattamente dove sei, ma ti prometto di non avvicinarmi fino a che parliamo. Se non vuoi fare del male né a me, né al mio equipaggio, né alla mia nave, ti garantisco che non succederà niente di male nemmeno a te.
La zazzera di pelliccia che aveva originariamente adocchiato, sparì dalla sua vista mentre il nativo si accovacciava ancora più in basso dietro alle scatole.
Ti prego, non cercare di nasconderti; non ti farà bene. Questa è una piccola nave, e ci sono solo pochi posti dove puoi nasconderti prima che ti troviamo. Mi rendo conto che questo è uno strano posto, spaventoso per te, e io sono una creatura sconosciuta e odiosa venuta dalle stelle. Però ho trattato in modo corretto e giusto con la tua gente per i due giorni che sono stata qui nel tuo villaggio. Tutto quello che chiedo è sapere perché sei venuto.
La voce di Dev echeggiava in tutta la grande stiva, ma il silenzio ritornò mentre le tracce delle sue ultime parole svanirono. Guardò lo stanzone da un punto di vista tattico, chiedendosi esattamente cosa fare se si rivelasse necessaria unazione. La stiva non era riscaldata; le fredde pareti di metallo sembravano riflettere il freddo clima umido esterno e causarono un brivido che la fece tremare anche se il tessuto della sua divisa spaziale teneva il suo corpo alla temperatura giusta.
Scatole e casse di varie dimensioni erano impilate strettamente insieme per la necessità di sistemare un grande numero in un piccolo spazio; le corsie fra le pile di contenitori erano necessariamente strette, e non favorivano una caccia frenetica. Sperava che non sarebbe stato necessario.
Il nativo continuava a non muoversi e a non mostrarsi. Pensa, si disse lei. Cerca di ragionare in base alla psicologia di questa gente. Sai abbastanza di loro per indovinare in modo ragionato. La mia pazienza è grande, ma non infinita, disse finalmente. Sto iniziando ad essere un po stanca di fare un monologo. Se non mi rispondi alla svelta, dovrò agire in modo molto più diretto.
Poi ebbe unispirazione. E dopo che ti avremo preso, ti butteremo fuori dalla nave alla mercé degli dei.
Questultima minaccia colpì nel segno. Lei udì un suono che il computer non riuscì a tradurre; sembrava più un piagnucolio involontario che non un discorso. Ma almeno era una reazione. Dev era sulla strada giusta.
Non voglio farlo, continuò. Non obbligarmi a farlo. Parlami, adesso.
Una voce bassa ed esitante ringhiò da dietro le scatole. Mi mi prometti che non mi manderai fuori? tradussero le cuffie.
Non posso promettere niente, non fino a che non saprò perché sei qui e che intenzioni hai. Raccontami la tua storia e lasciami decidere da sola.
Non posso dirtela. Gli dei mi ucciderebbero.
Un fuggitivo. Più che essere una spia per conto degli dei, questo nativo stava scappando da loro. Non sembrava ostile o belligerante, però. Dev indovinò che il suo crimine fosse più di natura eretica che altro.
Qui sei al sicuro. Gli dei non possono sentirti mentre sei dentro alla nave. Prese abbastanza coraggio da muovere un passo verso il nativo, e lui non si allontanò. Dimmi perché sei qui e vedrò cosa posso fare per aiutarti.
Il nativo si alzò lentamente e la guardò. Lespressione sulla sua faccia ursina era impossibile da decifrare, ma Dev si concesse di immaginare che fosse dispiaciuta e supplicante.