Ora, finchè questi mali riguardavano gli altri Emigranti, in genere Europei, nessuno aveva nulla dire; che si scannassero pure tra loro, il basso costo era una pacchia per i datori di lavoro.
Ma quando questo fenomeno esplose tra i commercianti e i lavoranti di pura razza Americana iniziarono i guai.
Dal 1850 i Cinesi si erano raccolti in unarea della vecchia Portsmouth Square, una delle prime a stabilirsi durante la febbre delloro. Lì avevano prima avviato attività indipendenti di lavanderia ( un lavoro sporco che nessuno all epoca, neppure la peggiore lavandaia voleva fare) aggiungendone rapidamente altre come negozi di fiorista, vendita al dettaglio di frutta e verdura, commercio di riso ed empori atti a soddisfare le necessità quotidiane di una cittadina in crescita. In due anni larea, prima denominata Piccola Canton si era allargata a dismisura e proponeva ben 33 negozi al dettaglio, 15 erboristerie/farmacie e cinque ristoranti . Tutta la zona Cinese era in pieno sviluppo ed era anche apprezzata dalle Autorità Locali, che spesso la lodavano pubblicamente presentandola come modello di solerzia e laboriosità. Forti del consenso i Cinesi mutarono il nome dellarea originaria in ChinaTown, e per molti di loro era quasi come sentirsi a casa. Per rallegrare le ore bollenti dei desperados in cerca di fortuna la comunità Cinese eresse anche un Teatro che ospitava compagnie ambulanti e ,gradualmente la piccola cittadina divenne un centro ricreativo con lambizione di diventare la nuova San Francisco. In realtà il nuovo nome fu coniato dalla stampa, a esemplificare un concetto abbastanza banale, ma in seguito lAmerica vide o volle vedere in questo gesto un atto di arroganza che rintuzzerà aspramente alla comunità Cinese. In pochi anni Chinatown crebbe, divenendo il simbolo di una città nella città e di un popolo che cresceva dentro un altro popolo. Dalle dodici case di legno affumicato dei primi anni rimase solo un ricordo: nel 1880 lintera area era divenuta un quartiere elegante che ospitava 22.000 persone (praticamente solo uomini), con sale da gioco e case delloppio dove i ricchi Americani e gli innamorati afflitti potevano dimenticare le loro pene. Un mondo variopinto e colorato dove la cinesità era di moda, inducendo le famiglie borghesi Americane e anche Europee a concedersi il lusso delle porcellane e degli specchi Cinesi, delle loro spezie e perfino dei loro orpelli amatori- Insomma un crescendo evidente che insidiò nello stesso Governo degli Stati Uniti il terrore di un futuro capitalismo Cinese tale da far tremare quello Americano , mettendone in discussione anche la moralità dei costumi. Il pericolo giallo invase lAmerica, che viveva una situazione storica difficile allindomani dei ribaltoni della Guerra di Secessione; la destabilizzazione economica del Sud , le correnti politiche che si alternavano, la fame di cambiamento e la smania di dominio assoluto sullEuropa produssero un effetto a catena sicuramente devastante. Gran parte della popolazione Americana aveva risentito negativamente delle conseguenze della restaurazione del Sistema, che aveva condannato migliaia di famiglie alla fame. I commercianti chiudevano bottega e gli immigrati morivano al freddo delle strade o linciati dalla folla perchè sorpresi a rubare nei negozi. Le prigioni erano stracolme e la battaglia per la sopravvivenza prese il colore delle vecchie lotte di classe di stampo Europeo. Ciò che prosperava era la Mafia: Irlandese, in primis, che tuttavia funzionava ad integrazione di quella di Stato imponendo ai suoi protetti lobbligo di voto coatto alle elezioni e che supportava le attività clandestine Americane legate allalcool e alla droga. In secundis quella Cinese, che tuttavia rimase fuori dallo Stato, rivolgendosi ai propri connazionali e operando esclusivamente secondo i dettami della ideologia Cinese, per cui il nemico va combattuto con le sue stesse armi lavorando indefessamente al solo fine, un giorno, di prenderne il posto.
Ecco una prima Chinatown nel 1860. Si trattava di poche case di legno, qualche emporio e poca roba legata alla quotidianità. Ma nel giro di soli 30 anni il quartiere cambiò completamente, divenendo un punto di riferimento per le notti folli dei ricchi Americani.
Il pericolo giallo era una diretta conseguenza del comportamento Americano, che aveva sfruttato i suoi schiavi fino al punto da esserne sopraffatto. A differenza dell Afro-Americano che per mentalità e cultura si era integrato col suo nemico cogliendone e utilizzandone i lati funzionali, il Cinese-Americano esprimeva unicamente la propria natura Imperialista, dominata dal senso del dovere, da quello dellonore e da un esacerbato sentimento di riscatto. Adattandosi alle peggiori condizioni di vita egli aspirava al miglioramento della propria esistenza e a quella scalata sociale che gli avrebbe consentito di porsi allo stesso livello dei suoi padroni. Era un senso innato, conseguenza di millenni di storia che non potevano essere cancellati con la sola deportazione in un Paese straniero, ma che anzi veniva sublimato dalla forzata castità, dalla solitudine e dalle sopraffazioni sociali. Dietro quel sorrisino incancellabile il popolo Cinese nascondeva una tragica forza e una impressionante caparbietà. Il suo motto era: sopravvivere ad ogni costo, e prosperare . Potrei stare qui a parlare per ore disquisendo della differenza tra intelligenza e furbizia senza mai venirne a capo. In realtà esistono dei comportamenti errati che, pur producendo un effettivo vantaggio a breve termine risultano poi dannosi e deleteri nel tempo. Se a ciò aggiungiamo una motivazione egoistica e delle modalità indifferenti al male che se ne procura otteniamo immancabilmente un danno ad effetto boomerang , che prima o poi ci si ritorcerà contro. Se infine la natura della nostra vittima non si concede a perdoni facili ecco che leco del nostro operato si allargherà a dismisura, con sicuri risultati distruttivi . Questo in parole povere fu il rapporto tra America e Immigrati Cinesi: ed ecco il motivo per cui, una volta compreso il possibile meccanismo causa- effetto, lAmerica intera gridò al pericolo giallo .
Ed ecco la stessa Chinatown in quel di San Francisco nel 1906.
In quel bailamme che fu il triennio 1880-1882 trovare il capro espiatorio risultò abbastanza facile: com era prevedibile i Cinesi furono accusati di concorrenza sleale, furto di lavoro e rivalità sociale. Sulla scia di una prima Legge razziale del 1861 che proibiva agli Orientali malamente definiti tutti
Cinesi o mongoli di sposarsi con bianchi ( cosa che comunque i Cinesi stessi aborrivano) ne furono promulgate altre che ne restringevano sempre più il campo dei diritti umani e giuridici. In barba al Civil Right Acts del 1866 che stabiliva che tutti i cittadini di ogni razza e colore nati in America godevano pienamente della cittadinanza Americana i Legislatori esclusero dal diritto i Cinesi , appellandosi ad un sottile gioco giuridico per cui classificare un orientale secondo uno standard fisso non era possibile. La legge del 1875, infatti, definiva la differenza tra un bianco ed un Afro-Americano concedendo ad essi e ai loro discendenti nati in America pari diritti. Non era tuttavia in grado di operare una separazione sostanziale tra bianco e giallo, anche perchè gli Orientali presentavano cromaticità più eterogenee degli Africani e meno tratti somatici salienti. Si limitava a classificarli come non bianchi e per questo escludibili dal diritto di cittadinanza. Quindi qualsiasi Cinese naturalizzato Americano rimaneva pur sempre uno straniero.
Ed ecco la stessa Chinatown in quel di San Francisco nel 1906.
In quel bailamme che fu il triennio 1880-1882 trovare il capro espiatorio risultò abbastanza facile: com era prevedibile i Cinesi furono accusati di concorrenza sleale, furto di lavoro e rivalità sociale. Sulla scia di una prima Legge razziale del 1861 che proibiva agli Orientali malamente definiti tutti
Cinesi o mongoli di sposarsi con bianchi ( cosa che comunque i Cinesi stessi aborrivano) ne furono promulgate altre che ne restringevano sempre più il campo dei diritti umani e giuridici. In barba al Civil Right Acts del 1866 che stabiliva che tutti i cittadini di ogni razza e colore nati in America godevano pienamente della cittadinanza Americana i Legislatori esclusero dal diritto i Cinesi , appellandosi ad un sottile gioco giuridico per cui classificare un orientale secondo uno standard fisso non era possibile. La legge del 1875, infatti, definiva la differenza tra un bianco ed un Afro-Americano concedendo ad essi e ai loro discendenti nati in America pari diritti. Non era tuttavia in grado di operare una separazione sostanziale tra bianco e giallo, anche perchè gli Orientali presentavano cromaticità più eterogenee degli Africani e meno tratti somatici salienti. Si limitava a classificarli come non bianchi e per questo escludibili dal diritto di cittadinanza. Quindi qualsiasi Cinese naturalizzato Americano rimaneva pur sempre uno straniero.
Non etichettabili morfologicamente come razza inferiore, in quanto mancanti di quelle caratteristiche che si riscontravano invece negli Afro-Americani, per i Cinesi fu creata ex- novo una sotto-razza rispolverando e manipolando addirittura i vecchi concetti Darwiniani. Nacque così la razza dei Coolies che accomunava non soltanto Cinesi e Mongoli ma anche Indiani ( dellIndia) e molte altre etnie.
Già precedentemente altre leggi avevano limitato i diritti degli Asiatici in America, particolarmente dei Cinesi. Ad esempio nel 1858 la California aveva promulgato una Legge che vietava laccesso delle carriere statali ai Cinesi. Sempre la California nel 1879 approvò una nuova Costituzione in base alla quale il Governo si arrogava il diritto assoluto di determinare i requisiti fondamentali per il soggiorno nello Stato: attaccandosi ancora una volta al cavillo della indeterminazione della razza negò il diritto di soggiorno ai Cinesi, estromettendo dal proprio territorio quelli già residenti. Ma precedentemente nel 1875 il Congresso aveva bloccato per 10 anni limmigrazione di lavoratori e prostitute Cinesi, con lo scopo ufficiale di frenare la mafia e risanare il territorio Americano. Per essere brevi tra il 1856 e il 1880 ben trenta Leggi diverse limitarono o negarono i diritti fondamentali dei Cinesi su suolo Americano, contravvenendo agli accordi del pur famoso Trattato di Burlingame, senza che nè la stampa nè tantomeno lopinione pubblica battessero ciglio. Il malumore generato dalla crisi economica aveva scavato un solco tra lAmerica e gli immigrati Cinesi , le cui attività invece continuavano a prosperare e ad allargarsi. Presi di mira dal Governo e dalle masse, chiusi nella propria comunità,attaccati alle proprie ataviche usanze e sdegnosi della mescolanza con i bianchi divennero ben presto la vittima sacrificale ideale. Sopportando stoicamente le minacce,i saccheggi e le distruzioni dei propri negozi, il taglio del codino in pubblico, gli scherni e infine le prime avvisaglie dei linciaggi che sarebbero seguiti i Cinesi continuavano il loro silenzioso lavoro, consci di posare i piedi su terreno minato. La situazione degenerò lentamente ma inesorabilmente fino allo scoccare del 1871, anno che li vide protagonisti del più grande linciaggio di massa nella storia degli Stati Uniti, tristemente divenuto famoso come Il Massacro Cinese di Los Angeles .
Il Massacro di Los Angeles
Inizia la tragedia
Il triste episodio fu davvero lo specchio dei tempi e gettò una luce fosca e tremenda sulla città in crescita. Avvenne in Calle de los Negros , il ghetto più ghetto di Chinatown dove , mescolati a lavanderie, empori e piccole attività commerciali, vivevano in stretto contatt0 gli immigrati meno graditi alla popolazione Americana e cioè Messicani e Cinesi. Gli annali dellepoca la descrivono come
una zona dura, un lungo stradone sterrato di circa 40 piedi di larghezza rigurgitante bordelli, sale da gioco, empori ed abitazioni residenziali di fango e paglia. La popolazione era prevalentemente maschile, date le Leggi Americane che limitavano limmigrazione di donne Cinesi, tuttavia la Mafia riuscì a farcele entrare e quasi sempre con laiuto delle Autorità locali. In tal modo, tra famiglie e puttane, la popolazione Cinese in Calle de los Negros era cresciuta di circa 200 volte in soli dieci anni e prosperava meravigliosamente, generando un pesante clima di malumore tra la popolazione bianca, afflitta dalla recessione post bellica e consapevole di non poter stare al passo con i prezzi bassi e gli estenuanti orari di lavoro dei commercianti Cinesi , che inoltre affogavano lintera zona nel vizio.
La tragedia era alle porte e il 24 ottobre 1871 puntualmente scoppiò.
Ecco la famosa Calle de los Negros nel 1880, pochi anni dopo il famoso massacro. Fino al 1882 la zona si mantenne più o meno inalterata, poi gli edifici che vedete ai lati furono demoliti.
Le fonti ufficiali addussero come causa del linciaggio la solita scusa, e cioè lassassinio di uno sceriffo zonale, tale Robert Thompson, durante un conflitto a fuoco con la mafia Cinese, cosa che a quanto pare scatenò lira della folla (!) al punto da torturare mutilare e infine appendere una ventina di poveri disgraziati Cinesi presi a caso. Già così le giustificazioni non reggono; se poi aggiungiamo che dopo un processo ridicolo furono indicati come colpevoli del massacro solo 8 persone, che queste furono inizialmente accusate di
omicidio colposo e infine assolte con formula piena, benchè testimoni oculari avessero indicati loro e altri trenta soggetti come responsabili del fattobeh, è chiaro che qualcosa non va.
Cominciamo col dire che il massacro non fu un evento improvviso ma che alcuni eventi precedenti avevano contribuito ad alimentare le tensioni e lodio tra Americani e Cinesi: ho tratto parecchie delle mie informazioni dal libro The Chinatown War che vi consiglio di leggere.