Il Giardino Dei Rododendri - Andrea Calo' 8 стр.


«Io?», chiese Charlie. Non si aspettava un suo coinvolgimento in un progetto di Beth e ciò lo incuriosì.

«Oh si, caro ragazzotto mio! Proprio tu! Vedi forse qualcun altro qui in questa camera oltre a noi due?»

Il ragazzo alzò le spallucce. Faceva sempre così quando voleva mostrare che aveva capito, ma il motivo di quel suo coinvolgimento non gli era ancora per nulla chiaro.

«Vedrai, ci divertiremo tanto!», concluse Beth facendogli locchiolino.

Uscirono insieme nel giardino che circondava tutto il cottage, diversi ettari di terreno dedicati ad una sola splendida pianta, il rododendro in tutti i suoi più svariati colori e tipologie. Si poteva passeggiare tra le piante già alte che cominciavano a regalare i primi fiori colorati per via della stagione già avanzata. Ogni volta che usciva dalla porta, Beth osservava quelle piante e sorrideva. Forse con gli occhi le vedeva come figli suoi, intenti a giocare nel suo immenso giardino. Le casse di frutta erano già state ben accatastate da Charlie vicino alla porta che conduceva alle fresche cantine, nel sottosuolo.

«Forza, portiamole giù Charlie, andiamo!», esclamò Beth contenta di vedere che la qualità di quella frutta aveva soddisfaceva ancora una volta le sue aspettative. A Beth brillarono gli occhi, desiderava davvero che il suo progetto fosse un successo così che anche lei ne avrebbe assaporato lessenza prima che fosse troppo tardi. Scacciò dalla mente i cattivi pensieri a piene mani e provò distinto a sollevare una cassetta di frutta ma senza riuscirci. Erano davvero molto pesanti per lei.

«Beth, lasci stare. Sono molto pesanti, ci penserò io non si preoccupi. Mi dica solo dove vuole che glie le sistemi».

«Qui sotto Charlie. Seguimi, ti faccio strada», rispose Beth con rinnovata rassegnazione, «Ormai funziono bene solamente come apriporta».

«Non dica sciocchezze. Mi vuole spiegare il perché di tutta questa negatività oggi? Non le fa mica bene sa?», rispose seccamente Charlie per darle una scossa.

«Oh Charlie, non sono affatto sciocchezze! Lo hai visto anche tu no? Non riesco a sollevare nemmeno una cassetta. Sono diventata una vecchiaccia ormai!».

«Io direi che è solo diventata più esperta e saggia».

«Oh, grazie caro! Sei il mago furbetto dalla parola dolce e molto facile! Chissà quante ragazze con il cuore infranto hai disseminato qui in giro!»

Charlie sorrise e Beth con lui.

«Sono un ragazzo difficile, complicato e anche un po sognatore. Le donne non mi apprezzano per quello che sono!», asserì beffardamente il giovane.

«Ecco, vedi? Lhai detta tu la vera sciocchezza del mattino. Anche per oggi sei a posto allora», lo istigò Beth.

«Oh no, non è affatto una sciocchezza. Non resisto più di qualche giorno insieme ad una ragazza. Non riesco a fingere, a nascondere i miei pensieri, i miei sentimenti, il mio modo dessere e di agire. E quindi esco subito allo scoperto, quasi sempre. Questo generalmente alle ragazze della mia età non piace ed io mi rovino con le mie stesse mani!».

«Sei mai stato innamorato veramente?», lo provocò nuovamente Beth. Attendeva con ansia la risposta a quella domanda. Ma la risposta tardava ad arrivare.

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