«Ren ha un cuore umano, ciò significa che il suo sangue è uguale al tuo.» lo corresse Storm. «Voi due avete molto in comune, entrambi avete dei poteri rari. Tu sei in grado di resuscitare, lui di sfruttare il potere di qualsiasi essere soprannaturale che si trovi a portata di mano. Lastio che provi nei suoi confronti è infondato... Ren non è un Caduto.» spiegò.
Vincent sincupì: «Che ne sai tu dei Caduti?».
«Ne so abbastanza.» rispose Storm in maniera enigmatica.
E così il suo rapitore era un fan del grande, lunatico e misterioso Ren... fantastico. Povero idiota.
«Se Ren può sottrarre il potere a chiunque lo circonda allora in questo momento è sovraccarico, visto che quel negozio di magia è circondato dai demoni.» puntualizzò Vincent. «Quel tipo non era molto stabile quando mi hai portato via da lì... e credo proprio che avesse intenzione di scoprire quanto ci avrei messo a resuscitare dopo avermi spezzato il collo.».
«Ti ci sarebbero voluti venticinque minuti e tredici secondi.» disse Storm, sorridendo quando Vincent sbiancò. Poi scrollò le spalle e aggiunse: «Doveva succedere già per capire qual era il momento giusto per presentarmi. Sembra che tu sappia premere i pulsanti giusti per far incazzare Ren. Riguardo a Lacey, è totalmente al sicuro in sua presenza.».
«Scusa ma fatico a crederci.» Vincent quasi ringhiò, non volendo perdere altro tempo con quelle cretinate. Aveva avuto a che fare con parecchie figure potenti e, per quanto ne sapeva, nessuna di esse era capace di viaggiare indietro nel tempo.
«Sta a te decidere a cosa credere.» disse Storm scrollando le spalle, sapendo già cosa sarebbe successo. «Se accetti di entrare nel PIT, avrai lopportunità di vederlo con i tuoi occhi.».
Vincent scosse la testa, «Neanche per sogno. Puoi anche riportarmi dovero.».
Storm aveva laria preoccupata e non prestò attenzione al suo rapido rifiuto. «Nasconderti tra i demoni non cancella la tua vera natura. Un tempo eri un Cavaliere in uno dei regni più potenti della storia e hai salvato molte vite. Hai protetto i deboli dagli oppressori e, perfino in punto di morte, hai continuato ad affrontare un demone che sapevi di non poter battere... tutto perché volevi proteggere un ragazzino indifeso.».
«E tu come diavolo fai a saperlo?» mormorò Vincent, mentre quel vivido ricordo gli balenava nella mente.
«Forse capirai meglio se mi presento per bene.» disse Storm, poco prima di sparire.
Vincent sussultò quando Storm gli apparve accanto allimprovviso stringendogli un braccio, e il paesaggio cambiò di nuovo. Erano tornati al museo, nascosti in unalcova buia. Guardò verso la sala principale e vide che i demoni si stavano ancora preparando per lasta che, ovviamente, non era ancora avvenuta.
Indietreggiò istintivamente quando David entrò nella sala con gli stessi demoni che lo avevano torturato... poteva persino vedere il proprio sangue fresco sulle loro mani.
Il museo svanì allimprovviso e apparve di nuovo lufficio. «Mi chiamo Storm e sono un Viaggiatore nel Tempo. Per fare un controllo approfondito su qualcuno, vado semplicemente a verificare di persona.».
Vincent rimase a bocca aperta, combattuto tra lo stupore e il desiderio di tornare da Lacey. Un Viaggiatore nel Tempo... il PIT... quella città era diventata interessante.
«Ti rendi conto che continui a cercare di proteggere chi è più debole di te? È la tua natura. Facciamo un patto.» propose Storm, senza provare alcun rimorso per aver infranto la sua stessa regola sul fare accordi, dal momento che nessuno di loro due era un demone. «Se accetti di unirti a noi, vado a prendere Lacey. In fin dei conti... lei è già un membro del PIT e il suo posto è qui.».
Vincent non ci pensò due volte. Onestamente... che aveva da perdere, a quel punto?
Capitolo 2
Ren mise una mano dietro la schiena di Lacey e la tirò a sé, sentendo il suo calore fluirgli deliziosamente lungo la coscia. Spinse la propria erezione contro la sua mano e intensificò il bacio, ringhiando e muovendosi ad un ritmo erotico che lei assecondò volentieri. La maggior parte dei demoni era andata via, riducendo così il suo picco di potere paranormale, ma non le avrebbe rivelato quel piccolo segreto perché era preso da altre emozioni.
Lacey si fermò quando si rese conto di non sentire più i brividi lungo la spina dorsale, erano stati i demoni fuori dalla finestra a provocarli. Pensare ai demoni ebbe un effetto domino su di lei... le fece ricordare che, solo pochi istanti prima, Vincent era scomparso misteriosamente. La scena le balenò nella mente, facendola sussultare.
Nel momento in cui smise di muoversi e di baciarlo con trasporto, Ren si scostò un po per guardarla negli occhi. Vedendo la sua espressione spaventata, abbassò la gamba e fece scivolare Lacey contro il proprio corpo finché non fu in piedi, costretta ad aggrapparsi alle sue spalle per non perdere lequilibrio.
«Stavo solo cercando di farti calmare.» gli disse lei senza fiato. Adesso che le sue cosce erano di nuovo in fiamme, sperava che le tornassero quei brividi gelidi. Cercando di distrarsi, guardò il punto in cui prima si trovava Vincent. «Dovè finito Vincent?».
Ren si passò una mano tra i capelli quando si rese conto che Lacey laveva baciato soltanto per distrarlo. Sospirò e cercò di ignorare che, al piano di sotto, Nick e Gypsy ci stavano dando dentro come conigli. Serrò le labbra, probabilmente stava ancora assorbendo il potere degli altri membri del PIT, visto che i demoni sembravano spariti.
«Lo ha portato via Storm.» le disse, come se non potesse fregargliene di meno.
Si rifiutò di scostarsi, costringendola a scivolare tra lui e la finestra. Ren guardò limpronta insanguinata sulla finestra, poi spostò lo sguardo per seguire i movimenti di Lacey.
«Portato dove?» sussurrò lei, dandogli le spalle. Sentì un brivido quasi impercettibile quando lui le si avvicinò furtivamente da dietro.
Ren le poggiò le labbra allorecchio e sussurrò a sua volta, con voce roca: «Ho sentito che lInferno è bello da visitare, in questo periodo. Magari Storm lha portato lì per una bella vacanza.».
«O magari lha solo portato al castello.» ribatté Lacey a voce un po troppo alta, girandosi subito verso di lui. Dannazione, le aveva fatto tremare le ginocchia. «Avrebbe potuto darci un passaggio.» borbottò, sentendo le proprie guance andare in fiamme mentre si chiedeva se Storm avesse visto il suo slancio sessuale verso Ren e avesse deciso di non interromperli.
«Come mai tanta fretta?» le chiese Ren, non era ancora pronto a farla ricongiungere con il suo caro defunto. Non riuscì a nascondere un sorrisetto realizzando che avrebbe potuto trasformare quel pensiero in realtà tutte le volte che voleva, visto che quel cretino resuscitava sempre.
Lacey abbassò lo sguardo, risentendo accidentalmente Gypsy e Nick. Sentì il calore riaffiorarle sulle guance. «In negozio cè solo un letto e penso che sia occupato. E poi voglio assicurarmi che Vincent stia bene.».
«Vincent sta bene.» la informò Storm dopo averli teletrasportati nellufficio del castello prima ancora che lei finisse la frase. Si teletrasportò velocemente dietro la scrivania, lontano dalla rabbia di Ren per essere stato interrotto. Non era colpa sua se Vincent rimase impavidamente nella zona di pericolo.
«Venticinque minuti e tredici secondi.» disse Vincent, guardando dritto verso Ren.
«Cioè?» sbottò Ren, sentendo la rabbia aumentare adesso che aveva di nuovo lidiota davanti agli occhi.
«Ecco quanto ci vuole per resuscitare dopo un collo spezzato.» disse Vincent sogghignando. «Scusa se ti ho rovinato la sorpresa.».
«Ren non era in sé.» disse Lacey mettendosi tra loro, ma il fatto che desse le spalle a Ren la diceva lunga su chi stesse difendendo.
Vincent osservò il ghigno che apparve lentamente sulle labbra del succubo... peccato che Lacey non potesse vederlo. Bene, lui sapeva come accendere la miccia quando le cose si scaldavano. «Presumo che Ren non sia in sé molto spesso, visto che è un succubo e gira in una città infestata da demoni. Io non mi fiderei neanche lontanamente di lui.».
«Beh, peccato che stasera ci ha salvati entrambi.» rispose Lacey caparbiamente.
«Io non ho bisogno di essere salvato... hai dimenticato il mio piccolo difetto?» tuonò Vincent, avvicinandosi per guardarla negli occhi. La vide inspirare a bocca aperta e si pentì allistante della propria bravura nel ferirla.
La sua espressione si addolcì quando la vide allungare una mano per sfiorargli una guancia ma, quando invece riecheggiò uno schiaffo nella stanza, si accigliò di nuovo. Beh... magari se lo meritava, eppure non riusciva a capire il perché.
«Questo è per esserti ucciso davanti ai miei occhi, idiota senza cuore.» disse Lacey duramente, prima di aggiungere un po più forte: «E solo perché non te lo ricordi non vuol dire che ti perdono.».
«Ne prendo atto.» rispose sarcasticamente Vincent quando lei si voltò di scatto e si diresse verso la scrivania dovera seduto Storm.
Lacey poggiò i palmi sulla scrivania e si sporse verso di lui sussurrando: «Scusa... non dovevo dire niente a riguardo, vero?».
Storm cercava disperatamente di guardarla negli occhi ma continuava a vedere comunque la sua scollatura per il modo in cui si era chinata, con quellabito sexy che lui stesso aveva scelto. Certe volte si meravigliava da solo.
«Qualcuno doveva dirglielo, prima o poi.» rispose, dopo essersi teletrasportato accanto a lei guardando gli altri due uomini. Si strofinò il mento per nascondere il sorrisetto quando Lacey girò lentamente la testa per guardarlo ma senza cambiare posizione. «Ren, che ne dici di inserire i fatti di stasera nel database?» disse Storm.
Ren apparve allimprovviso dietro la scrivania, cogliendo di sorpresa Lacey che, ben presto, si accorse che lui non la stava guardando negli occhi... abbassò lo sguardo confusa e poi si fermò, vedendo cosa stava fissando in realtà. Rifiutandosi di provare imbarazzo, gli rivolse un sorriso malvagio e si raddrizzò lentamente per poi voltargli le spalle.
Storm fece una smorfia divertita quando Ren lo guardò con aria accusatoria. Quel breve momento di piacere per gli occhi non era colpa sua... almeno aveva condiviso con lui quella delizia. Riportò lattenzione su Vincent, che era ancora lì in piedi e si strofinava il mento mentre osservava Lacey.
«Non voglio parlarne.» lo informò lei, ponendo fine alla sua lunga serie di domande prima ancora che potesse iniziare.
Vincent alzò le mani in segno di resa, «Daccordo.».
«Hai accettato di entrare nel PIT?» gli chiese, ammorbidendo il tono di voce e cercando di non guardare la sua guancia arrossata.
«Credo di sì.» rispose Vincent, sapendo che Storm lo aveva imbrogliato. Ovviamente Lacey non era affatto in pericolo e il Viaggiatore nel Tempo lo sapeva.
«Ehi, io te lavevo detto che stava bene.» si difese Storm scrollando le spalle quando Vincent gli rivolse uno sguardo cupo.
«Dovè la fregatura?» chiese Vincent, non molto turbato per essere stato convinto ad accettare un accordo che lo legava a un leggendario Viaggiatore nel Tempo e allelusiva organizzazione del PIT.
«Ti serve un partner.» rispose subito Lacey, ricordando il ragionamento alla base di quella regola.
«Ti stai offrendo?» Vincent sorrise, quellaccordo gli piaceva sempre di più.
«No.» rispose Ren, «Lei sta con me.».
Lacey rimase sorpresa per la possessività nella voce di Ren, ma non lo contraddisse. Poi guardò Storm incuriosita e gli chiese: «Non si può fare a tre?». Non si rese conto del doppio senso finché non vide Vincent alzare un sopracciglio e non udì un ringhio dietro di sé.
«Oddio, dateci un taglio, pervertiti. Non intendevo in quel senso e lo sapete.» insistette Lacey, incrociando le braccia sul petto. Sbatté le palpebre, doveva bloccare tutti i cattivi pensieri che stavano improvvisamente cercando di trasformarsi in immagini nella sua piccola mente malvagia.
Storm si strofinò una tempia cercando di non ridere. Qualcuno doveva andarle in soccorso e, a quanto pare, toccava a lui. «A volte le squadre escono in gruppo ma, anche in quel caso, devesserci quella persona speciale da tenere docchio, e viceversa. Ho un partner temporaneo perfetto per Vincent, visto che il suo compagno è assente per un po.».
«Beh, non mi sembra che questa persona abbia tenuto docchio il suo partner... .» puntualizzò Vincent, si sentiva sarcastico e non gliene fregava se agli altri dava fastidio. Si accigliò guardando Lacey e si chiese quandè che era diventato così affezionato a lei. La rabbia che aveva provato quando Ren aveva detto Lei sta con me non era un buon segno.
«È un po difficile tenere docchio un mutaforma che si è dato alla macchia. Sono sicuro che Trevor è nei paraggi, ma neanchio so quale forma ha assunto.» ribatté Storm.
«Un mutaforma... sul serio?» chiese Vincent, sentendosi come se si trovasse improvvisamente in un negozio di caramelle paranormali con sapori esotici di tutti i tipi. Sapeva che i mutaforma non erano solo una leggenda, ma i demoni della cosca cercavano una di queste misteriose creature da sempre e non erano mai riusciti ad individuarla.
«Lo metti in squadra con Chad?» chiese Ren, ma non era contrario allidea se serviva ad allontanare Vincent da Lacey.
«Pensaci... hanno entrambi lo stesso problema.» gli fece notare Storm, sapendo che avrebbe colto il significato nascosto.
«Vuoi dire che anche lui ha un desiderio di morte?» chiese Vincent con una smorfia, visto che quello era lunico problema che Storm lo aveva accusato di avere. Ignorò locchiataccia che Lacey gli lanciò di punto in bianco. Lei odiava sentirlo parlare della morte come se fosse una cosa da niente. «Se avevi intenzione di mettermi in squadra con un demone, allora perché non mi hai lasciato con quelli a cui mi ero già abituato?»
«Chad è umano al cento per cento ma Storm ha ragione. Poco tempo fa è stato assassinato... pugnalato al cuore.» disse Ren, poi si fermò quando Storm lo guardò e lo avvertì mentalmente di non dire una parola sui Caduti... né Kriss né Dean. Ren dovette concentrarsi per mantenere unespressione seria mentre metteva insieme i pezzi del puzzle.
Riportando lattenzione su Vincent, continuò: «Chad è tornato in vita ed è ancora umano come te. Finora è morto solo una volta e contro la sua volontà, quindi non lo chiamerei desiderio.».
«La prossima volta potrebbe morire per davvero... o no.» aggiunse Storm. «In ogni caso, non mi è permesso dare anticipazioni.».
«Sì, certo.» disse Vincent, vittima del proprio sarcasmo ancora una volta.
«Non sta mentendo.» insistette Lacey, avvicinandosi a Storm. «Se dice cosa succederà in futuro o dà anche solo un indizio, inizia a sanguinare da ferite che noi non possiamo neanche vedere.».
Si girò verso Storm e allungò una mano per sfiorargli affettuosamente un braccio. «Io lho visto.» aggiunse tristemente. «Hai infranto le regole per colpa mia. Stasera quelle cose orribili mi hanno attaccata e a questora sarei morta, se tu non avessi avvertito Ren di quello che stava per accadere.».