Pioggia Di Sangue - Amy Blankenship 3 стр.


Storm cercò di nascondere lamore che gli brillava negli occhi mentre fissava Lacey e sentiva il suo tocco gentile... ma le voleva un bene dellanima, perciò era difficile. «Il fatto che adesso tu sia qui è valso la pena di ogni singola goccia di sangue.» le disse onestamente, prima di incrociare lo sguardo di Ren. «E poi, le conseguenze della tua morte erano terribili, questo posso dirlo perché non è successo.».

«Ovviamente è successo e tu lhai cancellato.» Lacey gli sorrise affettuosamente, poi gli si avvicinò e lo abbracciò forte. «Tu e Ren avete deciso di salvarmi.» si corresse, poi si scostò e guardò Vincent. «Se Storm ti vuole con Chad, allora probabilmente ha una buona ragione.».

Adesso Vincent vedeva tutto con chiarezza. Quei due tipi potenti erano in grado di proteggere Lacey molto più di quanto avrebbe mai potuto fare lui... lo avevano già dimostrato. Chi era lui per privarla di quella sicurezza?

Sospirando esageratamente, sbatté le palpebre verso di lei. «Va bene, mi hai convinto. Adesso siamo entrambi fan di un Viaggiatore nel Tempo.». Omise intenzionalmente il nome di Ren perché non lo convinceva come fidanzato... al massimo come guardia del corpo.

Ren ignorò i pensieri di Vincent che sentiva forte e chiaro. Per quanto lo riguardava, aveva vinto la guerra già solo per il fatto che Lacey non laveva implorato di essere la partner di Vincent.

«Quindi accetti di fare squadra con Chad?» gli chiese Lacey sorridendo. Non poteva tenergli il broncio neanche in cambio di soldi... lo adorava. Sussultò quando lo schermo dellenorme monitor a parete si frantumò allimprovviso, emanando scintille sul pavimento.

Ren si strofinò il setto nasale, poi si concentrò sul monitor e usò i propri poteri per riparare il danno appena fatto.

Vincent lo guardò con aria sospettosa, poi ricambiò il sorriso di Lacey. «Certo. Per quanto ne so, Chad è stato graffiato da un demone gatto e adesso ha nove vite... ops, otto.» disse, scrollando le spalle. Potrei fargli vedere come funziona.».

Si avvicinò a Lacey e le mise spavaldamente un braccio attorno alle spalle, poi si girò verso Storm insieme a lei e gli chiese: «Cosa fa esattamente Chad per il PIT?».

«È un poliziotto di alto grado, anche se è uno dei pochi agenti umani rimasti in città. Con tutte le chiamate particolari arrivate al 911, abbiamo dovuto riempire la città di agenti paranormali, con infiltrati tra i soccorritori, negli ospedali e tra i vigili del fuoco.» rispose Storm.

«Capisco.» Vincent annuì, calcolando mentalmente quanti paranormali ci sarebbero voluti per risolvere il problema di quella città. «Dopo il fuggifuggi a cui ho assistito stasera dal negozio, mi meraviglio che gli umani non siano già stecchiti come mosche.».

Storm scompariva e riappariva così velocemente che nessuno se ne accorse. Per fortuna Ren era troppo impegnato per notare il suo indebolimento, era concentrato su Vincent che stava toccando di nuovo Lacey.

Riportando lattenzione sullargomento, Storm continuò: «È grazie agli sforzi congiunti del PIT se il numero di vittime umane è stato ridotto al minimo, tuttavia gli obitori della città erano comunque pieni. I demoni cercano di stare lontani da noi ma non fraintendermi... è una situazione pericolosa e proprio qui, in casa nostra.».

«Già, la cosa peggiore che potrebbe capitarti è essere ucciso brutalmente... e continuamente.» aggiunse Ren, facendola suonare come se fosse la cosa più bella del mondo. Nessuno sapeva che poteva essere così meschino.

«Ooh... non mi sono venuti abbastanza brividi, riprova.» rispose Vincent con tono annoiato.

Storm interruppe la loro guerra verbale per evitare che Vincent morisse per la prima volta da membro ufficiale del PIT. «Tu hai esperienza con diversi tipi di demoni e sai quali potrebbero essere le loro debolezze, ci saresti di grande aiuto. E non preoccuparti, avrai un arsenale di armi... e non mi riferisco a quelle standard... abbiamo tutto quelle che serve per rovinare la giornata a un demone.».

Lacey guardò Ren quando Storm menzionò le armi. In realtà la loro arma migliore era Ren ma, dopo quello che era successo al The Witchs Brew, aveva capito che era anche uninstabile bomba atomica che poteva far saltare in aria tutti se avesse perso il controllo. Ricordando come gli aveva fatto riprendere il controllo, arrossì e distolse lo sguardo.

«Ma ricorda...», aggiunse Storm, «... il tuo compito principale è tenere Chad al sicuro finché non torna Trevor. Se ti distrai e vieni ucciso da un demone, lui rimane da solo finché tu non resusciti.».

«A proposito di armi...» disse Vincent con un lento sorriso, «... una volta terminato il lavoro di babysitter, ti propongo di unirti a me per recuperare alcuni oggetti rari di mia conoscenza... roba nascosta dai demoni.».

«Pensi davvero che farai squadra con Storm?» gli chiese Ren con un sopracciglio alzato, sentendo di nuovo il desiderio di farlo a pezzi.

Lacey si accigliò sentendo la gelosia nella sua voce. Quelluomo era geloso fino al midollo ed era evidente che non voleva condividere né lei né Storm con nessun altro.

«Che avaro.» lo accusò.

Ren strinse le spalle, «Mi sconvolge lalta opinione che ha di se stesso.».

Lacey alzò gli occhi al cielo. «Oh, dacci un taglio... hai cinque anni, per caso?». Si allontanò da Vincent e si avvicinò a lui, scrutando il suo viso in cerca di segni di miglioramento nel suo umore e per provare una sua teoria.

«Io sono molto più vecchio di te.» la prese in giro Ren, sorridendo adesso che Vincent era rimasto da solo.

«Hai fatto bloccare lo scaldabagno mentre ero sotto la doccia.» ribatté Lacey scherzosamente, adesso aveva la prova che la sua vicinanza era come un calmante per lui. «Quindi mentalmente sei molto più piccolo di me.».

«Che ne dici di andare a conoscere Chad?» chiese Storm a Vincent, cercando di distrarlo e di tenerlo fuori dai guai. Lacey stava imparando in fretta come placare il lato oscuro di Ren, mentre Vincent era molto più lento di comprendonio.

«È prudente lasciarli da soli?» sussurrò Vincent, poi alzò la voce per attirare la loro attenzione e aggiunse: «Comunque... sono abbastanza sicuro di essere più vecchio di entrambi, perciò siete in castigo... anche se Lacey potrebbe cavarsela con una sculacciata, se accetta di fare la brava.». Le rivolse un sorretto provocatorio quando lei si voltò a guardarlo con gli occhi spalancati.

Storm allungò subito una mano e teletrasportò Vincent lontano dal pericolo, cercando di memorizzare lespressione sul viso di Ren. Magari sarebbe tornato indietro nel tempo con una fotocamera, già che cera.

Vedendo uno strano lampo di luce balenargli davanti agli occhi, Ren sbatté le palpebre. Invece dellidiota a cui mirava, si ritrovò ad afferrare il nulla e vide un pezzo di carta che svolazzava in aria. Lo afferrò con un ringhio frustrato.

«Che cosè?» gli chiese Lacey, sollevata che Storm fosse scomparso di nuovo con Vincent. Almeno lui lavrebbe tenuto al sicuro... e in vita.

«A quanto pare, il tuo ex partner se ne starà fuori dai piedi per tutto il giorno.» disse Ren, poi si accigliò quando il messaggio svanì allimprovviso e fu sostituito da una foto istantanea del proprio viso distorto dalla rabbia. Ha-ha. Storm era proprio simpatico, ultimamente. Sorrise quando listantanea si trasformò in polvere e gli scivolò tra le dita.

Poi si voltò per guardare Lacey e notò il suo sguardo divertito. Stava ancora guardando la mano con cui lui teneva la foto.

«Ti sei divertita, eh?» le chiese con un sopracciglio alzato. Lei gli rendeva difficile rimanere arrabbiato. Il modo in cui annuì era troppo carino.

«Ti sei divertita, eh?» le chiese con un sopracciglio alzato. Lei gli rendeva difficile rimanere arrabbiato. Il modo in cui annuì era troppo carino.

Capitolo 3

«Ho bisogno di togliermi questi vestiti.» disse Lacey, guardando labito da sera che aveva ancora addosso. Era bellissimo appena indossato ma adesso, dopo la terribile notte che aveva passato, era sporco e strappato nei punti in cui era stata trafitta da quei fili demoniaci.

Unondata di desiderio sessuale la assalì duramente e Lacey alzò subito lo sguardo verso Ren, che era impassibile. Proveniva da lei... o da lui? Non aveva pensato al sesso quando aveva parlato di togliersi i vestiti, ma adesso sì che ci stava pensando.

«E ovviamente è dobbligo unaltra doccia gelata.» aggiunse, portandosi una mano allo stomaco. Non era mai stata timida quando si trattava di parlare di sesso e non avrebbe certo iniziato adesso. «È tuo il desiderio sessuale che sento?».

Ren aveva praticamente smesso di respirare immaginando di spogliarla con un solo movimento fluido, per poi farla sedere nuda sulla scrivania. Rimase sorpreso per quella domanda schietta. La sua risposta fu un Sì chiaro e forte. Lacey sapeva esattamente cosa stavano facendo Nick e Gypsy al piano di sotto, ma Ren non immaginava che lei sarebbe stata in grado di sentire anche le sue emozioni e i suoi desideri.

Sperava che avesse assorbito solo una piccola parte del suo potere, altrimenti non sarebbe durata a lungo nel castello. Si appuntò mentalmente di chiedere a Guy se poteva creare una sorta di incantesimo per smorzare le sue nuove abilità ma, per ora, si sarebbe limitato a dirle la verità.

«Questo castello è pieno di esseri paranormali con emozioni intense.» le disse, cercando di mantenere il controllo. Sentire la sua eccitazione non gli era di aiuto, in quel momento, e stava avendo un effetto boomerang su entrambi. «I paranormali provano emozioni come gli umani. La differenza è che le sentono molto più di quanto un umano potrebbe sentirle... e tu adesso stai percependo questo sovraccarico.».

Si avviò verso di lei, sentendosi come un predatore che insegue la propria preda. Un sorrisetto compiaciuto gli apparve sul viso quando lei indietreggiò finendo contro la scrivania, proprio dove lui aveva immaginato di farla sedere.

«La loro rabbia potrebbe scatenare una furia omicida in un essere umano... e il loro modo di amare potrebbe essere definito come unossessione pericolosa.». Si sporse in avanti allimprovviso, poggiando le mani sulla scrivania per intrappolare Lacey tra le proprie braccia. Poi le avvicinò le labbra allorecchio. «E la loro lussuria è così forte che brucia.».

Lacey chiuse gli occhi mentre sentiva il suo respiro sul collo. Ren aveva ragione, lei si sentiva in fiamme. Dischiuse le labbra mentre il respiro accelerava. «Il loro corpo devessere ipersensibile al tatto, perché il tuo respiro sul collo sembra troppo bello per essere normale.».

Un ringhio fu lunica risposta che ottenne ma era così sensuale che Lacey ne interpretò il significato. Ren era così vicino... eppure non la stava toccando in nessun punto. Era come se lui avesse il controllo totale, mentre lei annaspava in un vortice di passione che aspettava un minimo cenno per trascinarla a fondo. Al momento, Lacey voleva davvero provare quel delizioso effetto collaterale... se lui era daccordo.

Scacciando dalla mente leccitazione che aveva inavvertitamente provato prima al negozio, ripensò allultima volta che si erano toccati. Era successo proprio lì, in quellufficio. Lei credeva che sarebbe morta dopo lasta e perciò aveva desiderato trascorrere le sue ultime ore abbandonandosi al piacere con lui. Ma Ren laveva fermata perché aveva ascoltato i suoi pensieri.

Beh, adesso non era più in pericolo, perciò quella scusa non valeva più. Se avesse fatto a modo suo, allora Ren avrebbe usato qualcosaltro di lì a poco... e lei, per come si sentiva in quel momento, sperava che fosse un qualcosa di grosso e palpitante.

«Visto che sei stato tu a darmi il potere di eccitarmi così allimprovviso... vuoi aiutarmi anche a spegnere le fiamme, o devo cercare qualcun altro che sia disposto ad essere il mio pompiere?» gli chiese, ricordando il dolore del suo ultimo rifiuto.

Ren si afferrò alla scrivania quando londata di calore che stava sentendo si trasformò subito in una rabbia tremenda. Aveva davvero minacciato di cercare qualcun altro per soddisfare il suo desiderio? Limmagine di lei e Vincent che facevano lamore in un passato non troppo remoto gli mandò in fumo il cervello.

Avrebbe dovuto avvertirla anche della tremenda gelosia dei paranormali ma era un dettaglio opinabile, visto che lui sembrava essere il solo a provare quella particolare emozione.

«Tinsegnerò ad usare i tuoi poteri, ma anche a controllare quelli che potrebbero essere un pericolo per gli altri.» le sussurrò in modo ingannevole, prima di prenderla tra le braccia.

Lacey rimase sorpresa quando lui la strinse a sé e lufficio iniziò a svanire. Dopo pochi secondi si ritrovò nella stessa stanza in cui si era svegliata... quella di Ren. Guardò il letto, sperando di ottenere finalmente quello che desiderava da quando lo aveva incontrato la prima volta.

Ren, invece, la prese per un braccio e la trascinò lontano dal letto. Lei si accigliò confusa, fu spinta in bagno e non riuscì a trattenere un grido sconvolto quando si ritrovò improvvisamente sotto la doccia, con lacqua gelata che le scrosciava addosso. Rabbrividendo, allungò una mano per chiudere lacqua e si rese conto di essere ancora vestita. Adesso vedeva la propria pelle sensibile sotto una luce completamente nuova. Sentiva più freddo di quanto pensasse di poter mai sentire.

«Che cavolo ti prende?» gli chiese, lanciandogli uno sguardo omicida.

«Lezione numero uno...» ringhiò Ren, chinandosi verso di lei per aggiungere enfasi, «... non lasciarti sopraffare dal desiderio sessuale al punto da andare a letto con chiunque per risolvere il problema.».

Lacey non abbassò lo sguardo e, battendo i denti, replicò: «Hai ragione. Come mi è saltato in mente di chiederlo a te? La prossima volta starò più attenta a chi mi rivolgo.». Si aspettava una sua reazione ma come risposta ricevette solo il silenzio totale; si sentiva nervosa e il non poter vedere gli occhi di Ren dietro quegli stupidi occhiali da sole non le era per niente di aiuto.

Si chiese dove fosse finito il desiderio di Ren e perché diavolo fosse stato rimpiazzato dalla rabbia di punto in bianco. Quellemozione era così forte che dovette sforzarsi per arginarla. Nellultimo anno aveva difeso i propri pensieri e le proprie emozioni dalla gente pericolosa e adesso era quasi unesperta... tranne quando era con Ren, e non capiva il perché.

Invece di dargli uno schiaffo come avrebbe voluto, afferrò la porta della doccia e gliela sbatté in faccia per non averlo più davanti agli occhi. Togliendosi il vestito, lo lanciò oltre il vetro e sogghignò quando sentì lacqua che schizzava contro qualcosa. Sperava che quella pioggia fredda gli fosse finita dritta in faccia, se lo meritava.

Guardò attraverso il vetro satinato e le venne quasi la voglia di saltellare di gioia quando vide la sagoma di Ren e capì che si stava togliendo gli occhiali per asciugarli. Quel piccolo assaggio di vendetta placò momentaneamente la sua rabbia. Aprendo lacqua calda, Lacey si mise sotto il getto e gemette mentre la pelle si riscaldava.

Ren serrò le mascelle, continuava a ripensare alla facilità in cui Lacey aveva detto che avrebbe chiesto aiuto a qualcun altro, la prossima volta che si sarebbe sentita eccitata. Spingerla sotto lacqua gelata era stata unidea frutto della sua ira, e la sua ira non era molto intelligente. Doveva rimediare prima che lei tentasse di mettere in pratica la sua minaccia... tentasse era la parola chiave, perché lui non avrebbe mai permesso a nessun altro di toccarla in quel modo.

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